La saga di Harry Potter è stata creata per accompagnare i ragazzi nella crescita. Non a caso esce un libro all'anno e in ogni libro Harry invecchia di un anno.
In pratica la saga dovrebbe prendere per mano un bambino e accompagnarlo nella crescita.
Da questo obiettivo sono derivate molte conseguenze che hanno inciso sia sui libri che sui film che, ovviamente, sulla storia in generale.
Innanzitutto è evidentissima la differenza di "spessore" dei libri. Dal 3° al 4° le pagine quasi raddoppiano; il 5° e il 6° sono anch'essi via via più spessi.
In secondo luogo la trama diventa più articolata e complessa, in modo da adattarsi alle incrementate capacità intellettive del lettore che sta crescendo.
Nei film è cambiato il regista: nel 3° episodio infatti la svolta in regia ha portato a notevoli cambiamenti dal punto di vista delle scelte intraprese. Le atmosfere sono più cupe, gli intrighi più loschi e emerge maggiormente il lato del male.
Le vicende a cui Harry si affaccia sono via via pi complesse. Dagli stupidi scherzetti da bambini del primo libro si passa a faccende più serie e complesse, tipiche della fase adolescenziale: i primi amori, le invidie, le gelosie, i litigi, le incomprensioni... fino ad abbracciare meglio e a vivere più da vicino esperienze come la morte.
Infine un contro: i libri si allungano e le trame si complicano: le pellicole però si allungano (il 4 dura più di 2 ore e 20) ed è inevitabile che alcuni pezzi vengano tagliati.
La saga di Harry Potter va quindi letta in quest'ottica ed è per questo che via via i libri o comunque, per chi non li legge, i film sono sempre meno film per bambini e sempre più vanno verso l'essere un film per tutti (non inteso alla mo' di guida tv). oltre che per l'originalità della storia e per le divertenti vicende del maghetto è anche a questo aspetto che è dovuto il successo della saga.