NB: Questo post non ha finalità complottistiche ecc, è semplicemente un "guardare" le cose da un punto di vista diverso e, a mio avviso più "razionale".
Da tempo ormai la vicenda Regeni continua a fare "scalpore", vuoi per la brutalità dei fatti, per la "non- voglia" da parte dei magistrati Egiziani di collaborare, magari messi sotto pressione dai servizi egiziani. Fattostà che in Italia si è continuato, fin dall'inizio di questa triste vicenda a gridare: ai diritti violati di uno studente innocente, in Egitto solo per effettuare delle "ricerche", allo scandalo per l' ostruzionismo messo in atto da parte del Governo Egiziano, reo di aver torturato un ragazzo che non c'entra niente con l'opposizione (secondo i principali media). Insomma per la maggior parte degli Italiani Al-Sisi ha fatto torturare ed uccidere (con tutte le conseguenze del caso) un italiano che era lì solo per ultimare delle ricerche in merito ad un suo dottorato per una famosa università inglese.
Questa per molto tempo è stata la vicenda "ufficiale", con vittime da una parte e carnefici dall'altra, tutto in un quadro (a detta dei media) già chiaro fin dall'inizio. Ricostruendo attentamente il tutto, vi sono troppi nodi che non combaciano fra loro, perchè mai i servizi egiziani avrebbero dovuto torturare ed uccidere uno studente italiano che NON AVEVA FATTO NULLA? Confrontando le varie dichiarazioni ecc, si riesce ora, dopo che tutto il clamore mediatico si è "spento" nell'arco di 1/2 mesi, a poter ipotizzare una seconda "verità" basata su alcuni fatti, irrilevanti per molti, ma rilevanti per alcuni, che messi insieme darebbero un'altra versione (ovviamente siamo nel campo delle "ipotesi" strettamente plausibili, perchè non penso che a nessuno venga in mente di rendere pubblica una cosa del genere) rispetto a quella per molto tempo data in pasto alle persone. Prima di parlare di questa diversa "interpretazione", peso sia opportuno fare un piccolo specchietto sulla situazione in medio Oriente, relativamente parlando dell'Egitto, nell'ambito delle primavere arabe (che ora piaccia o no si sono trasformati in inverni).
Da tempo gli USA, a partire da quando l'Afghanistan era stato invaso dai sovietici (in quel caso utilizzarono una strategia da tempo consolidata in Nicaragua ed in altri paesi dell'America Latina, per via delle forti presenze COMUNISTE) hanno trovato una strategia che gli permetteva di uscirne "puliti": armi ed addestramento ai mujaheddin, con tutte le conseguenze del caso (vedi guerra in Afghanistan ecc). Ebbene, Gli USA hanno utilizzato questa strategia per fomentare i "moti" di democrazia in paesi che a detta loro, non potevano avere quel personaggio al POTERE, nonostante fosse lì "democraticamente". Di conseguenza iniziarono le famose proteste per la "democrazia", che portarono alla morte Gheddafi e che quindi trascinarono la Libia in un caos che ancora oggi permane e non mostra segni di "cedimento". In Siria erano quasi arrivati a far deporre Assad, salvo poi l'intervento di Putin che ha rovesciato le sorti della battaglia, portando le forze armate Siriane alla quasi "vittoria". Allo stesso modo in Egitto Mubarak si dimise, dopo le proteste di piazza Talmir, su pressione dei maggiori governi esteri, per favorire un clima di "rinnovamento"...rinnovamento che ha portato i Fratelli Musulmani (organizzazione terroristica) al potere con elezioni per circa un anno, finchè non intervenne l'esercito, e dopo diversi stalli, si arrivò a dare l'incarico a quello che è l'attuale presidente Egiziano...Al-sisi. Al-sisi, da buon “generale” qual è, ha deciso di usare il pugno duro nei confronti degli “oppositori”, incarcerandone a migliaia, rei di “attentare alla sicurezza dell’Egitto” (NB: la maggior parte di coloro che sono contro Al-sisi spesso sono favorevoli ai Fratelli Musulmani). Ora, inserendo in questo “calderone” la pedina di REGENI, diventa chiaro che qualcosa lo studente doveva aver fatto per essersi preso le attenzioni dei servizi. Attenzioni che sono sfociate in un rapimento prima ed una tortura dopo (anche in questo caso..per torturare un ITALIANO, REGENI doveva sapere qualcosa di “importante” tale da dover giustificare una tortura). Semplice fiancheggiatore? Probabile ma non troppo… non giustificherebbe una tortura IMPO. E se invece lo “studente” fosse stato un terrorista/personaggio di spicco di una qualche cellula che di lì a poco avrebbe fatto un qualche attentato? A mio avviso ciò sarebbe “plausibile”, in quanto spiegherebbe:
-TORTURA… se Regeni veramente era in contatto con una qualche cellula prossima all’attentato, i servizi lo hanno torturato per estorcergli velocemente informazioni per evitare tale “attentato”
(se non mi ricordo male, nei giorni seguenti non avvenne nessun attacco terroristico in Egitto se non sbaglio). In tale ipotesti, vista la velocità d’azione dei servizi egiziani, penso che i nostri siano stati avvisati a cosa già avvenuta.
-REAZIONI DI “FACCIATA”: evidentemente, dopo il “caos” iniziale, i nostri servizi hanno ricostruito il quadro della situazione (magari su Regeni qualche dossier già lo avevano…prodotto da loro/inviato dall’Egitto) ponendo davanti a Renzi una situazione ben diversa da quella che si presentava sulla carta…Ecco allora spiegata la decisione di effettuare una “collaborazione” con la polizia egiziana per risovere questo “delitto”. Il ritiro dell’ambasciatore italiano è stata (sempre secondo la mia opinione) una mossa per “calmare media e popolazione)..anche perché Regeni era pur sempre un italiano…ce lo vedreste voi un Premier annunciare :”Regeni in realtà era un terrorista/fiancheggiatore”?. Se l’omicidio del ricercatore fosse stato veramente un atto “non giustificato” probabilmente il Governo non avrebbe lasciato “perdere”.
Da tempo ormai la vicenda Regeni continua a fare "scalpore", vuoi per la brutalità dei fatti, per la "non- voglia" da parte dei magistrati Egiziani di collaborare, magari messi sotto pressione dai servizi egiziani. Fattostà che in Italia si è continuato, fin dall'inizio di questa triste vicenda a gridare: ai diritti violati di uno studente innocente, in Egitto solo per effettuare delle "ricerche", allo scandalo per l' ostruzionismo messo in atto da parte del Governo Egiziano, reo di aver torturato un ragazzo che non c'entra niente con l'opposizione (secondo i principali media). Insomma per la maggior parte degli Italiani Al-Sisi ha fatto torturare ed uccidere (con tutte le conseguenze del caso) un italiano che era lì solo per ultimare delle ricerche in merito ad un suo dottorato per una famosa università inglese.
Questa per molto tempo è stata la vicenda "ufficiale", con vittime da una parte e carnefici dall'altra, tutto in un quadro (a detta dei media) già chiaro fin dall'inizio. Ricostruendo attentamente il tutto, vi sono troppi nodi che non combaciano fra loro, perchè mai i servizi egiziani avrebbero dovuto torturare ed uccidere uno studente italiano che NON AVEVA FATTO NULLA? Confrontando le varie dichiarazioni ecc, si riesce ora, dopo che tutto il clamore mediatico si è "spento" nell'arco di 1/2 mesi, a poter ipotizzare una seconda "verità" basata su alcuni fatti, irrilevanti per molti, ma rilevanti per alcuni, che messi insieme darebbero un'altra versione (ovviamente siamo nel campo delle "ipotesi" strettamente plausibili, perchè non penso che a nessuno venga in mente di rendere pubblica una cosa del genere) rispetto a quella per molto tempo data in pasto alle persone. Prima di parlare di questa diversa "interpretazione", peso sia opportuno fare un piccolo specchietto sulla situazione in medio Oriente, relativamente parlando dell'Egitto, nell'ambito delle primavere arabe (che ora piaccia o no si sono trasformati in inverni).
Da tempo gli USA, a partire da quando l'Afghanistan era stato invaso dai sovietici (in quel caso utilizzarono una strategia da tempo consolidata in Nicaragua ed in altri paesi dell'America Latina, per via delle forti presenze COMUNISTE) hanno trovato una strategia che gli permetteva di uscirne "puliti": armi ed addestramento ai mujaheddin, con tutte le conseguenze del caso (vedi guerra in Afghanistan ecc). Ebbene, Gli USA hanno utilizzato questa strategia per fomentare i "moti" di democrazia in paesi che a detta loro, non potevano avere quel personaggio al POTERE, nonostante fosse lì "democraticamente". Di conseguenza iniziarono le famose proteste per la "democrazia", che portarono alla morte Gheddafi e che quindi trascinarono la Libia in un caos che ancora oggi permane e non mostra segni di "cedimento". In Siria erano quasi arrivati a far deporre Assad, salvo poi l'intervento di Putin che ha rovesciato le sorti della battaglia, portando le forze armate Siriane alla quasi "vittoria". Allo stesso modo in Egitto Mubarak si dimise, dopo le proteste di piazza Talmir, su pressione dei maggiori governi esteri, per favorire un clima di "rinnovamento"...rinnovamento che ha portato i Fratelli Musulmani (organizzazione terroristica) al potere con elezioni per circa un anno, finchè non intervenne l'esercito, e dopo diversi stalli, si arrivò a dare l'incarico a quello che è l'attuale presidente Egiziano...Al-sisi. Al-sisi, da buon “generale” qual è, ha deciso di usare il pugno duro nei confronti degli “oppositori”, incarcerandone a migliaia, rei di “attentare alla sicurezza dell’Egitto” (NB: la maggior parte di coloro che sono contro Al-sisi spesso sono favorevoli ai Fratelli Musulmani). Ora, inserendo in questo “calderone” la pedina di REGENI, diventa chiaro che qualcosa lo studente doveva aver fatto per essersi preso le attenzioni dei servizi. Attenzioni che sono sfociate in un rapimento prima ed una tortura dopo (anche in questo caso..per torturare un ITALIANO, REGENI doveva sapere qualcosa di “importante” tale da dover giustificare una tortura). Semplice fiancheggiatore? Probabile ma non troppo… non giustificherebbe una tortura IMPO. E se invece lo “studente” fosse stato un terrorista/personaggio di spicco di una qualche cellula che di lì a poco avrebbe fatto un qualche attentato? A mio avviso ciò sarebbe “plausibile”, in quanto spiegherebbe:
-TORTURA… se Regeni veramente era in contatto con una qualche cellula prossima all’attentato, i servizi lo hanno torturato per estorcergli velocemente informazioni per evitare tale “attentato”
(se non mi ricordo male, nei giorni seguenti non avvenne nessun attacco terroristico in Egitto se non sbaglio). In tale ipotesti, vista la velocità d’azione dei servizi egiziani, penso che i nostri siano stati avvisati a cosa già avvenuta.
-REAZIONI DI “FACCIATA”: evidentemente, dopo il “caos” iniziale, i nostri servizi hanno ricostruito il quadro della situazione (magari su Regeni qualche dossier già lo avevano…prodotto da loro/inviato dall’Egitto) ponendo davanti a Renzi una situazione ben diversa da quella che si presentava sulla carta…Ecco allora spiegata la decisione di effettuare una “collaborazione” con la polizia egiziana per risovere questo “delitto”. Il ritiro dell’ambasciatore italiano è stata (sempre secondo la mia opinione) una mossa per “calmare media e popolazione)..anche perché Regeni era pur sempre un italiano…ce lo vedreste voi un Premier annunciare :”Regeni in realtà era un terrorista/fiancheggiatore”?. Se l’omicidio del ricercatore fosse stato veramente un atto “non giustificato” probabilmente il Governo non avrebbe lasciato “perdere”.