UFFICIALE Corso elementare di Bridge

  • Autore discussione Autore discussione Utente 16812
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La dichiarazione inizia dal mazziere,cioè dal giocatore che ha distribuito le carte,prosegue poi in verso orario con i giocatori successivi,e termina nel momento in cui,sull'ultima dichiarazione utile di uno qualsiasi dei giocatori,gli altri tre passano in successione.
Dopo tre "Passo" consecutivi,quindi,la licitazione si considera conclusa e l'ultima dichiarazione effettuata diventa definitiva: può così iniziare la giocata delle carte.
Facciamo un esempio di successione di dichiarazioni (Nord è il mazziere,detto anche distributore):

Nord: Passo - Est: 1 Fiori - Sud: Contro - Ovest: 2 Fiori;
Nord: Contro - Est: Passo - Sud: 2 Cuori - Ovest: Passo;
Nord: 3 Fiori - Est: Passo - Sud: 3 Cuori - Ovest: Passo;
Nord: 4 Cuori - Est: Passo - Sud: Passo - Ovest: Passo.

In questo esempio,il contratto finale è di 4 Cuori,impegno che dovrà essere mantenuto dalla coppia N-S.
Avremo,dunque,la coppia N-S in qualità di linea attaccante (perché si è aggiudicata la dichiarazione e deve ora "onorare" il contratto),mentre la coppia E-O avrà funzione di linea difensiva,cioè cercherà di impedire la realizzazione del contratto.
Una cosa importantissima da dire è che tra i due giocatori in attacco uno soltanto avrà il compito di giocare la smazzata e precisamente quello che per primo ha annunciato il colore di Atout (o di SA),diventato poi definitivo con l'ultima dichiarazione.
Nel nostro esempio,la mano verrà giocata da Sud che per primo ha proposto il colore di Cuori,indipendentemente dal fatto che l'ultima dichiarazione,quella definitiva,sia stata fatta da Nord.
A questo punto,stabilito chi sia il giocante (o dichiarante,Sud nel nostro esempio),l'attacco (cioè la prima carta da giocare) spetta alla linea difensiva e precisamente al giocatore che segue immediatamente,sempre nel senso delle lancette dell'orologio,il dichiarante.
Nell'esempio proposto,essendo Sud il dichiarante,la carta di attacco (che è importantissima,come vedremo) verrà giocata da Ovest.
Non appena Ovest avrà "intavolato" la prima carta,Nord,che lo segue immediatamente e che dovrebbe giocare dopo di lui,stende le proprie carte sul tavolo,ordinate e divise per colori in modo che esse siano ben visibili a tutti,e assume il ruolo del cosiddetto "morto",cioè non è più parte attiva della smazzata (in pratica non deve fare nulla).
Le carte del "morto",come già detto,verranno "manovrate" dal dichiarante e cioè da Sud,nell'esempio su esposto.
La giocata procede poi regolarmente e il giocatore che avrà fatto la presa giocherà la prima carta della presa successiva e così via fino al termine della smazzata.
Grazie a tutti :)

P.S. Nel caso in cui tutti e quattro i giocatori passano,al primo giro licitativo,la smazzata viene considerata nulla e si passa a quella successiva,rimischiando le carte.
 
Una mano di Bridge non ha valore soltanto per la sua forza-onori ma va tenuto conto anche della sua forza distribuzionale,cioè del modo in cui le carte sono distribuite in essa.
La distribuzione ha più valore quanto più è "sbilanciata",vale a dire con molte carte in pochi colori e poche carte (o nessuna) in altri,e spesso tale valore è predominante rispetto alla forza-onori.
Bisogna però fare attenzione poiché mentre la forza-onori è condizionata soltanto dalla posizione favorevole delle carte avversarie,oltre che dagli Atout avversari,la forza distribuzionale è condizionata da due fattori ben più importanti: innanzitutto dal riuscire ad imporre un certo colore come Atout e poi dal trovare in mano al partner i necessari complementi (nel gergo del Bridge si dice "trovarsi in presenza di FIT",cioè di accordo sul colore di Atout "giusto",che è,per definizione,quello in cui si hanno più carte il più equamente suddivise tra le due mani e che la loro somma non sia inferiore a 8).
In conseguenza di ciò,suggerisco di dare,nella fase iniziale della valutazione,più importanza alla forza-onori tenendo conto solo in seguito della forza distribuzionale,man mano che le informazioni che provengono dalla fase licitativa consentiranno di valutarne le reali potenzialità.
Vediamo di chiarire tali concetti con un esempio; guardiamo queste due mani:

1) P: A-K-Q-F-10-9-8-7 ----- C: 6-5 ----- Q: 4,3 ----- F: 2
2) P: A-K ----- C: Q-J-10 ----- Q: 9-8-7-6 ----- F: 5-4-3-2

Entrambe le mani contengono 10 P.O.,ma mentre con la prima,imponendo il seme di Picche come colore di Atout,si potranno realizzare 8 prese certe,con la seconda se ne potranno realizzare al massimo 3 (due a Picche e una probabile a Cuori),a prescindere dal colore di Atout prescelto (che,tra l'altro,non saprei scegliere).
Ipotizziamo ora che i nostri avversari dichiarino un contratto,abbastanza alto,di 5 Fiori (11 prese totali con Atout Fiori).
E' evidente che con la prima mano sarebbe un suicidio dichiarare 5 Picche poiché andremmo "down" di 3 prese ma,d'altra parte,se permettessimo agli avversari di giocare il contratto di 5 Fiori al massimo potremmo aggiudicarci soltanto l'A di Picche (sempre se non venisse tagliato prima).
Con la seconda mano invece,data la lunghezza esigua dei colori,due prese a Picche sarebbero certe e una a Cuori sarebbe probabile,nel qual caso con le sole nostre carte (supponendo che il nostro partner non faccia prese) il contratto avversario sarebbe battuto.
Quindi,da quello che abbiamo visto,è chiaro che mentre le mani a distribuzione regolare nei vari colori hanno un valore che rimane praticamente identico sia nel caso che il contratto finale venga giocato da chi le possiede sia nel caso che lo giochi l'avversario,le mani a distribuzione irregolare hanno valore soltanto nel caso che si riesca a imporre il proprio colore come Atout,ma sono più deboli nel caso in cui sia l'avversario a imporre il proprio.
Di questo fatto dovremo tenere massimo conto in fase di valutazione preventiva,intervenendo attivamente durante la dichiarazione con mani sbilanciate,mentre nel caso di mani più bilanciate dovremo essere prudenti in quanto la loro capacità di presa dipende direttamente dalla loro forza-onori e quindi,se da una parte sarà difficile realizzare contratti ad alto livello (a meno che non possediamo una forza-onori notevole),dall'altra sarà più facile realizzare quelle 3 o 4 prese sufficienti a far cadere il contratto avversario nel caso in cui questo si è spinto troppo oltre nella licitazione.
Concludo dicendo che anche alle diverse distribuzioni è possibile dare una scala di valori,con qualche artificio che vedremo in seguito,e che a tale scala di valori verrà dato il nome di punteggio-distribuzionale (P.D.).
Potremo assegnare,in tal modo,un valore "quantitativo" globale alla nostra mano,dato dalla somma dei P.O. con i P.D.,che ci consentirà di valutare,con la giusta approssimazione e tenendo conto anche delle carte in mano al nostro compagno,il livello da raggiungere con il contratto.
A presto,cari amici,e come sempre buone smazzate ;)
 
Prima di illustrare il metodo "classico" di assegnazione del punteggio distribuzionale (P.D.) di una mano di Bridge,è bene chiarire che il sistema di punteggio Milton-Work,relativo al conteggio dei punti-onori (P.O.) e da me descritto nei paragrafi precedenti,risulta valido in modo particolare per quei contratti finali che si giocano a SA,proprio perché,come già detto in precedenza,ciascuna carta conserva il suo valore fino al termine della smazzata.
Nel gioco ad Atout invece,la possibilità di effettuare tagli altera i valori di Assi,Re,Donne e Fanti e determina nuovi valori relativi alle carte di Atout possedute da ciascuna mano.
Intendo farvi capire che è molto difficile,da un punto di vista matematico,poter attribuire un punteggio ai valori distribuzionali e i molti teorici del Bridge che lo hanno fatto hanno ottenuto come unico risultato quello di "intimorire" soprattutto i principianti,i quali si sentivano,loro malgrado,trasformati in esperti contabili ogni volta che si accingevano ad esaminare le proprie carte.
Del resto,la difficoltà matematica non è neanche l'unico ostacolo alla determinazione della scala di valori da assegnare ad una distribuzione in quanto il problema che realmente è impossibile da risolvere è quello di sommare quantità eterogenee e di ottenere un "valore totale" da utilizzarsi come indicazione "assoluta" della forza complessiva di una linea (cioè delle carte di un giocatore e di quelle del suo compagno).
Tale assunto è irrealizzabile.
La cosa migliore sarebbe quella di acquisire la conoscenza diretta,cioè attraverso la pratica,dei valori connessi a ciascuna distribuzione da parte di un giocatore e che lo stesso giocatore,in seguito,continui ad affinare in modo graduale la propria tecnica dichiarativa.
A quei giocatori che comunque vogliono conoscere come possono attribuirsi valori distribuzionali in aumento o in diminuzione al punteggio Milton-Work suggerisco di utilizzare il metodo Goren (grande campione americano e teorico del Bridge scomparso nel 1991,a novanta anni) che è più semplice da ricordare:

- per ogni colore con solo 2 carte (doubleton): 1 P.D.
- per ogni colore con solo 1 carta (singleton): 2 P.D.
- per mancanza di carte in un colore (chicane): 3 P.D.
- per ogni carta in più oltre le 4 in un colore: 1 P.D.

ESEMPIO:

P: A-x-x-x-x
C: K-x
Q: x-x
F: A-Q-x-x

La mano sopra riportata contiene 13 P.O. (4+3+4+2) e 3 P.D. (1 P.D. per il colore di Picche quinto,1 P.D. per il doubleton a Cuori,1 P.D. per il doubleton a Quadri) per un totale di: 13 P.O. + 3 P.D. = 16 punti complessivi della mano.
Ribadisco che,a prescindere dal metodo utilizzato,rimane inalterato il concetto che i valori relativi alla distribuzione devono essere considerati solo se la mano consente di avere un buon fit con quella del compagno,cioè quando esiste un accordo sul seme di Atout (almeno 8 carte in totale) in cui giocare il contratto finale.
Deve essere anche chiaro che una mano contenente Asso e Re è senz'altro preferibile ad un'altra con punteggio equivalente (ad es.,tre Donne e un Fante) ma dato da Donne e Fanti e anzi,a tal proposito,sottolineo che eventuali Donne e Fanti non accompagnati da altre carte dello stesso seme devono essere esclusi dal calcolo del punteggio distribuzionale della mano.
Nelle sequenze previste dai vari sistemi dichiarativi può accadere che il punteggio massimo indicato per una determinata apertura si identifichi col punteggio minimo richiesto da un'altra apertura e ciò accade proprio perché la "qualità" degli onori è tale da far classificare una determinata mano del primo o del secondo tipo e quindi,in ultima analisi,da orientare la scelta della dichiarazione più adatta.
Buono studio ;)
 
Quanti punti-onori sono necessari, non considerando altri fattori, ad una linea di giocatori per il mantenimento di un contratto di chiusura di manche con una probabilità sufficientemente elevata, ad esempio superiore ai due terzi ?
Per mantenere un contratto di 3 SA sono necessari almeno 25 P.O. ripartiti tra le due mani ma occorre anche avere dei "fermi" (o "tenute") in tutti i colori. Cosa sono i "fermi" (detti anche "carte di tenuta") ?
Come sapete, nel gioco a SA non c'è la possibilità di tagliare e ciò significa che dobbiamo essere in grado di "fermare", dopo due o tre giri giocati in quel colore, il colore di attacco degli avversari, che con tutta probabilità sarà il migliore da loro posseduto.
E' doveroso fare, però, una precisazione: la probabilità di mantenere un impegno con i punteggi da me indicati, qualunque sia il contratto che si gioca (non soltanto nel caso di 3 SA), è direttamente proporzionale ad una distribuzione "regolare" dei punti-onori tra le due mani (del giocante e del morto).
Facciamo un esempio: nel caso di 3 SA citato sopra, è molto più facile mantenere l'impegno contrattuale se un giocatore ha 13 P.O. e l'altro 12 P.O. piuttosto che nel caso che un giocatore abbia 23 P.O. e l'altro 2 P.O.
In questi casi, cioè quando la distribuzione dei punti-onori è molto sbilanciata a favore di uno dei due partner di una linea, è più saggio dichiarare 3 SA con 26-27 P.O. piuttosto che con 25 P.O.
Per i contratti di 4P o di 4C sono necessari 26-27 P.O. distribuiti tra le due mani ed un FIT di almeno 8 carte nel colore di Atout.
Per i contratti di 5Q o di 5F sono necessari 28-29 P.O. e 8 Atout.
Per il Piccolo Slam ad Atout ci vogliono 31-32 P.O. e 8-9 carte di Atout, mentre per quello a SA sono necessari 33-34 P.O.
Per concludere, sono indispensabili 37-38 P.O. per un contratto di Grande Slam.
I punteggi potranno essere diminuiti, nel caso di impegni ad Atout, in proporzione allo sbilanciamento delle mani dei giocatori. Questo vuol dire che se un giocatore ha un certo numero di carte di Atout e manca totalmente di carte di un altro colore, egli potrà immediatamente tagliare il colore mancante per cui questa mancanza di carte (che in teoria equivale a 0 P.O.) in pratica è come se corrispondesse al possesso dell'A e del K in quel colore.
E' possibile fare lo stesso ragionamento anche in caso di presenza di un singleton (cioè di una sola carta): è sufficiente cedere la prima presa e, in seguito, sarà possibile tagliare la seconda e tutte le successive con la stessa capacità di presa corrispondente al possesso del K e della Q in quel colore.
Sintetizzando, la presenza di un singleton o di una chicane (cioè l'assenza totale di un seme), se accompagnata dal possesso di un buon numero di carte di Atout, eleva il valore delle due mani e dà la possibilità di abbassare in proporzione quei minimi di punteggio che ho illustrato sopra, punteggio che è necessario alla realizzazione di un contratto di manche.
Riguardo alla necessità di possedere almeno 8 carte in un colore, c'è da dire che la distribuzione di Atout più favorevole è quella che vede 4 carte nelle mani di ciascun giocatore (cioè 4 carte di Atout, ad esempio, in mano a Nord e 4 carte di Atout in mano a Sud).
In pratica, però, accade, soprattutto tra giocatori principianti, di dover giocare con un seme di Atout costituito da 7 carte complessive tra le due mani. In questo caso è necessario che le 7 carte siano distribuite in modo tale da avere 5 carte in mano ad un giocatore e 2 in mano all'altro, così che uno dei due giocatori della linea abbia una predominanza di lunghezza nel colore rispetto agli avversari.
Giocare con un seme di Atout di 7 carte, distribuite 4-3, è un suicidio; basterà che le 6 rimanenti carte in mano agli avversari siano distribuite 4-2 anziché 3-3, perché il dichiarante, volendo eliminare le Atout avversarie, sia costretto a giocare tutte e quattro le sue carte. Ciò significa rassegnarsi a lasciare le Atout agli avversari, il che è pericoloso in quanto anche loro in questo modo possono tagliare, oppure giocare tutte le proprie per togliergliele e a questo punto il dichiarante si ritroverà a giocare come a SA, non avendo più la possibilità di tagliare.
Riepilogando, dunque, i limiti di sviluppo di una buona dichiarazione saranno:

20 - 23 P.O. = limite per un contratto parziale;
24 - 25 P.O. = limite per un contratto di manche a SA;
26 - 28 P.O. = limite per un contratto di manche a colore maggiore (Picche/Cuori);
29 - 30 P.O. = limite per un contratto di manche a colore minore (Quadri/Fiori);
31 - 33 P.O. = limite per un probabile contratto di Piccolo Slam (12 prese totali);
34 - 36 P.O. = limite per un contratto di Piccolo Slam;
37 - 40 P.O. = limite per un contratto di Grande Slam (13 prese totali).

Tali limiti dovranno essere tenuti in debita considerazione da tutti i giocatori al fine di evitare che gli impegni assunti durante la fase dichiarativa siano troppo eccessivi o troppo miseri rispetto alle effettive possibilità offerte dalle rispettive carte ma, allo stesso tempo, non vanno interpretati come limiti assoluti.
A questo proposito, possiamo dire che l'80% dello sviluppo dichiarativo potrà avere una conclusione aderente ai limiti "probabilistici" prestabiliti dalla tabella sopra riportata ma rimangono un 10% di mani che, a causa della favorevole posizione delle carte avversarie, consentiranno la realizzazione di contratti superiori a quelli indicati in teoria e un altro 10% di mani che, per motivi opposti, non riusciranno a conseguire un contratto contenuto nei limiti di forza che esse hanno.
Ciò non deve stupire perché fa parte delle caratteristiche del Bridge che rappresentano quell'elemento di attrazione indispensabile alla sua natura. La cosa importante da sottolineare è che i rapporti tra punteggio-onori e numero di prese sopra citati si riferiscono a punteggi più o meno equamente distribuiti tra le due mani. E' logico che, se quasi tutto il punteggio si trova in una sola mano, ci saranno delle evidenti difficoltà di comunicazione e, in questo caso, la forza totale delle due mani risulterà diminuita.
Grazie a tutti e buono studio :)
 
A Bridge, la prima cosa che un bravo giocatore deve fare, dopo che gli sono state distribuite le carte, è quella di effettuare la valutazione delle possibilità che la sua mano può offrirgli. Oltre ai punti-onori, è opportuno controllare anche la distribuzione nei vari semi per valutare se la mano è più adatta ad un gioco ad Atout o a SA, e se ha un valore offensivo (cioè se ci da' la possibilità di giocare un certo contratto) oppure difensivo (cioè se si deve lasciar giocare un contratto all'avversario nella speranza di non farglielo mantenere).
Possiamo assumere come criterio generale quello di ritenere offensive le mani con distribuzione irregolare e senza onori di testa (K, Q, J), mentre le mani a distribuzione regolare e con onori di testa (A, K) hanno buone capacità difensive.
Classifichiamo dunque le mani in base ai diversi tipi di distribuzione:

MANI BILANCIATE:
-----------------
4-3-3-3 (un solo seme quarto e tutti gli altri di 3 carte);
4-4-3-2 (due colori quarti, uno terzo e uno rappresentato da due sole carte).

MANI SEMIBILANCIATE:
---------------------
5-3-3-2 (un colore quinto, due terzi e uno di due sole carte)

Tutte le altre mani che non rientrano nei tre tipi su riportati sono considerate sbilanciate.
Classifichiamo le mani sbilanciate:

MANI MONOCOLORI (con almeno sei carte in un colore):
-----------------
6-3-2-2
6-3-3-1
7-2-2-2
7-3-2-1
7-3-3-0
ecc.

MANI BICOLORI (due colori di cui uno almeno quinto):
---------------
5-4-2-2
5-4-3-1
5-5-2-1
5-5-3-0
6-4-2-1
6-4-3-0
6-5-1-1
ecc.

MANI TRICOLORI (tre colori almeno quarti):
----------------
4-4-4-1
5-4-4-0

Ribadisco che il valore delle mani bilanciate è in rapporto diretto con la loro forza onori, mentre nel caso delle mani sbilanciate l'irregolarità della distribuzione è determinante ai fini della valutazione della mano stessa.
Facciamo un esempio:

P: K-Q-J-9-8-2
C: -
Q: K-Q-J-10-4-3
F: 2

Con soli 12 P.O. si possono realizzare 10 prese ad Atout P o Q (basta cedere i tre Assi di P, Q e F e tagliare le eventuali Cuori per mantenere il contratto).
Se permettessimo ai nostri avversari di giocare la mano con Atout C o F, invece, è palese che potremmo realizzare al massimo una o due prese poiché al secondo giro le nostre P e le nostre Q verrebbero inesorabilmente tagliate.
Pertanto, quando possediamo mani particolarmente offensive, dovremo imporre la nostra dichiarazione anche a costo di superare il limite di sicurezza, dato che un'eventuale caduta (di una o due prese) sarà, dal punto di vista del punteggio, sempre più conveniente che non permettere agli avversari di mantenere il proprio contratto.
Vediamo una smazzata completa:

SUD:
----
P: 6-5
C: K-9-5
Q: 8-5-2
F: K-7-6-5-3

NORD:
-----
P: K-Q-J-9-8-2
C: -
Q: K-Q-J-10-4-3
F: 2

OVEST:
------
P: 7
C: J-10-7-6-2
Q: A-9-6
F: A-9-8-4

EST:
----
P: A-10-4-3
C: A-Q-8-4-3
Q: 7
F: Q-J-10

La linea E-O dichiara e mantiene il contratto di 6 Cuori (Piccolo Slam) totalizzando, sullo Score, 980 punti in prima (180 per le sei prese a C + 300 di premio partita + 500 per il premio di Piccolo Slam) oppure 1430 punti in seconda (180 per le sei prese a C + 500 di premio partita + 750 per il premio di Piccolo Slam).
Se Nord, però, sulla dichiarazione di 6 Cuori di E-O risponderà 6 Picche (con il conseguente Contro degli avversari), realizzerà comunque 10 prese, mancando l'impegno di due prese e pagando 300 punti se è in prima o 500 punti se è in seconda, risparmiando da un minimo di 480 punti ad un massimo di 1130 punti.
Ecco, questo concetto di "pagare" qualcosa pur di risparmiare nel conteggio finale dovrà sempre essere tenuto in debita considerazione in quanto molto spesso si verificano, durante la fase dichiarativa, possibilità di questo genere, e sta nell'abilità di tutti noi saperle sfruttare.
Buono studio ;)
 
Tra i due partner di una coppia, in una partita di Bridge, è possibile stabilire un accordo in base al quale su un certo numero di dichiarazioni è permesso passare e su determinate altre non è permesso; un giocatore potrà utilizzare queste ultime con la certezza che la licitazione tornerà a lui, dandogli la possibilità di modificarla.
Consideriamo la seguente distribuzione:

P: A-K-Q-8-6-4-2
C: K-5
Q: Q-J-3
F: 2

Questa mano contiene 15 P.O. (non considerando la distribuzione) ed è quindi adatta ad una apertura licitativa (ricordo che il punteggio minimo in onori richiesto per aprire la dichiarazione è, in base alle ultime teorie, di 12 P.O.).
Se, ad esempio, Nord e Sud si accordano su una licita di 1F "forzante" (in inglese "Forcing", cioè che non può essere passata), Sud (o Nord) potrà tranquillamente aprire di 1F perché, quando la dichiarazione tornerà a lui, al secondo giro licitativo potrà sempre modificarla in 1P (o 2P o 3P). Perché aprire con 1F anziché direttamente di 1P ?
La risposta è molto semplice: l'intento è quello di fornire al partner il maggior numero di informazioni possibile.
Accordandosi su una licita di apertura di 1F "forzante", abbiamo assegnato, in pratica, a tale apertura un significato "convenzionale" (in questo caso di punteggio) che evidentemente costituisce un'informazione in più.
Un'altra coppia di giocatori potrebbe stabilire, ad esempio, che l'apertura di 1F indica il possesso di un seme lungo (costituito da un minimo di 6 carte), che verrà poi dichiarato al secondo turno licitativo. E' possibile, dunque, utilizzare la stessa dichiarazione (1F seguito poi da una licita a Picche) per esprimere concetti diversi.
Bene, assegnando a ciascuna dichiarazione determinati valori, avremo a disposizione un codice che ci darà modo di comunicare col nostro compagno con elevata precisione. Questi sistemi denominati, appunto, convenzionali raggiungono una precisione notevolissima (vorrei qui ricordare il "Fiori Romano" e il "Fiori Napoletano" con cui l'Italia ha detenuto, con il leggendario Blue Team, il primato mondiale assoluto per oltre dieci anni) e sono moltissimi in quanto basati su interpretazioni licitative diverse date da vari campioni agonisti di Bridge.
Accanto ai sistemi convenzionali esistono anche i cosiddetti sistemi "naturali" in cui ciascuna dichiarazione ha un significato naturale (ad es., 1F indica il possesso di un certo numero di carte di Fiori e così via). La relativa semplicità di un sistema naturale permette di comprendersi bene anche tra partner che si trovino a giocare a Bridge per la prima volta. Tale semplicità dichiarativa non deve, però, trarre in inganno nei riguardi della precisione dei sistemi naturali: anche con queste licitazioni si possono fornire informazioni particolareggiate e ottenere ottimi risultati e la prova ci viene dalle bellissime prestazioni del team statunitense (secondo solo all'Italia in campo mondiale) che si avvale appunto di sistemi dichiarativi naturali.
C'è da dire, inoltre, che in questi ultimi tempi i sistemi naturali si sono particolarmente evoluti, anche a costo di introdurre qualche convenzione, a tal punto da divenire uno strumento informativo sempre più preciso.
Le dichiarazioni naturali appartengono a due categorie: quelle basate sul Lungo-Corto e quelle basate sul Corto-Lungo.
Ciò significa che, dovendo dichiarare due semi di differente lunghezza (ad es., uno di 5 carte e l'altro di 4), nel Lungo-Corto si dichiara per primo il colore lungo,cioè quello di 5 carte e al secondo giro licitativo, se possibile, il colore più corto, mentre nel Corto-Lungo accade esattamente il contrario.
Non saprei dire con assoluta certezza se sia da preferire l'uno o l'altro ma posso affermare che ciascuno dei due sistemi ha vantaggi e svantaggi che il giocatore,la cui esperienza progredirà man mano sempre di più, sarà in grado di capire da solo.
In Italia è molto diffuso il sistema naturale Lungo-Corto (Quinta Nobile) che la F.I.G.B. (Federazione Italiana Gioco Bridge) ha riconosciuto ufficialmente come"Standard Italia" e che viene obbligatoriamente insegnato in tutti i corsi di Bridge e nelle scuole.
In conclusione, è doveroso fare una precisazione: le regole dichiarative contemplate da un sistema, sia esso naturale che convenzionale, devono essere considerate,anche se soltanto sul piano del rispetto nei confronti del nostro compagno e degli avversari e pur non infrangendo il regolamento, alla stregua di norme effettive e come tali, quindi, da studiare a memoria.
E' scorretto utilizzare dichiarazioni il cui significato può sfuggire, senza averne dato adeguate spiegazioni al partner e, soprattutto, ai contro-giocanti e, anzi, è indispensabile che siffatte dichiarazioni possano essere pienamente comprensibili a tutti.
I giocatori che le utilizzano dovranno essere pronti a rispondere dettagliatamente a domande che concernono il loro significato.
Buono studio ;)

P.S. Termina qui questo breve ma, mi auguro, scientificamente valido excursus sulle meccaniche elementari che governano il gioco del Bridge. D'ora in avanti, poiché gli argomenti riguardanti il sistema licitativo e il gioco della carta richiederanno un impegno più concreto e consistente, sia sul piano didattico che su quello dello studio da parte dei discenti, potrò continuare a scrivere solo su esplicita richiesta di coloro che siano effettivamente interessati e che mostrino di aver ben assimilato tutti i concetti fin qui esposti. Siate liberi, in ogni caso, di pormi questioni su tutto ciò che ho scritto finora.
Spero che sia stata una piacevole lettura per tutti voi come è stato piacevole per me scrivere.
Auguro a tutti un buon proseguimento e..... buone smazzate !!!!! :D
 
Ultima modifica da un moderatore:
Iscrivetevi numerosi al mio corso di Bridge !!!!!!!!!! :luxhello:
Ricchi premi e cotillon ih ih ih ih ih :hihi:
Buon Anno Nuovo :birra:
 
Grazie lollofly,
mi preme tuttavia far notare che, al di là della semplicità e della chiarezza dell'esposizione di nozioni bridgistiche, il Bridge è pur sempre una materia estremamente tecnica, le sue regole devono essere oggetto di attento studio al fine di poterne ricavare i dovuti insegnamenti, non devono essere lette dall'inizio alla fine come se si stesse leggendo un romanzo ma, al contrario, per poter progredire con un certo grado di sicurezza, dovranno essere assimilate "a piccole dosi" :asd:
Se mi è concesso, vorrei concludere con un avvertimento: il Bridge richiede, come del resto lo studio di una qualsiasi altra disciplina, capacità di ragionamento non indifferenti, occorre sforzarsi di ragionare perlomeno fino a che si è in grado di farlo.
Se si prevede quindi di essere in condizioni tali per cui, per un motivo o per un altro, risulti impossibile applicare "costantemente" tali sforzi "mentali", il mio suggerimento è quello di rinunciare fin dall'inizio ad imparare a giocare a Bridge.
Grazie dell'attenzione ;)
 
Davvero bella guida Gronag ! :ok: , utile per chi vuole approcciarsi a questo gioco,il tutto è spiegato davvero bene semplice e comprensibile da tutti ;) , ma comunque non amo di mio i giochi difficili (io stesso penso di dimenticare le regole in meno di 10 min :asd:
 
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