UFFICIALE Corso elementare di Bridge

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Utente 16812

Ospite
Cari amici,
vi annuncio che da oggi in poi dedicherò una parte del mio tempo libero,poco in verità,a spiegarvi le nozioni elementari di quello che considero il più
bel gioco di carte del mondo,il Bridge !
Per introdurre fin da subito l'argomento partiremo dalle origini che,anche se si tratta di nozioni non indispensabili sotto il profilo tecnico,è utile
conoscere sia per curiosità sia per avere un quadro di insieme che può far meglio comprendere i motivi che sono alla base della diffusione mondiale che il
Bridge ha raggiunto in tempi relativamente brevi.
Il Bridge che si gioca attualmente si chiama Bridge contratto (Contract-Bridge) e deriva da un gioco di carte molto in voga in Inghilterra nei secoli XVIII
e XIX,il Whist,che tecnicamente era quasi identico al Bridge moderno ma con qualche differenza.
Inizialmente il Whist era giocato da tre persone ma,nel 1873,nacque una variante,il Whist-Bridge,praticata da quattro giocatori,che incontrò subito un
favore inaspettato.
In seguito venne importato in Francia e poi in America,suscitando un interesse crescente anche perché furono definite le regole generali per lo svolgimento di incontri a livello agonistico (incontri a squadre).
Nel 1904 vennero codificate,in particolare da Roe,alcune nuove regole che prevedevano la determinazione dell'Atout (cioè della briscola) in base ad un'asta (auction) e tali norme,che diedero vita al nuovo Auction-Bridge,soppiantarono il Whist-Bridge,anche nelle preferenze del pubblico.
L'attuale Bridge contratto è nato nel 1925 ad opera di Vanderbilt,in base ad accordi tra il Club Portland londinese,il Club Whist e la Commissione Francese
del Bridge.
In realtà si trattava di differenze,rispetto all'Auction-Bridge,che gli inglesi avevano già adottato riprendendo alcune regole del Bridge-plafond francese,
il cui scopo era quello di accrescere i rischi di una coppia in modo da consentire maggiore interesse anche da parte dell'altra coppia meno favorita dalla
sorte perché in possesso di carte peggiori.
Nel moderno Bridge la dichiarazione "preventiva" del numero di prese che si presume di fare è condizione indispensabile per la validità di ciascuna presa di
una smazzata ed è anche l'essenza stessa del Bridge in contrapposizione all'asta (tecnicamente si chiama "licitazione") approssimativa del vecchio sistema Auction-Bridge.
Nel 1929 Culbertson,ritenuto all'epoca come l'indiscusso migliore giocatore del mondo di Bridge,fondò "The Bridge World",la prima rivista di Bridge che
contribuì alla diffusione,in tutto il mondo,del suo nuovo sistema dichiarativo e,più in generale,del gioco stesso.
Se,oggi,il Bridge ha un'ampia gamma di espressioni tecniche per identificare alcuni aspetti particolari del gioco lo si deve a Culbertson.
I termini tecnici,quindi,sono nati in inglese e in seguito sono stati tradotti con gli equivalenti in altre lingue ma alcuni sono rimasti inalterati e
accettati nella loro dizione originaria.
In particolare,la traduzione letterale della parola bridge in italiano,cioè ponte,non tiene conto del fatto che tale nome non deriva dall'equivalente voce
della lingua inglese ma si tratta di un adattamento "fonico" alla lingua inglese del termine "bric" (in russo biritch,con la c dolce) che nelle lingue slave
significa "tagliare" e che veniva usato per designare il gioco derivato dal Whist (in italiano "briscola",con la stessa radice).
Faccio qualche esempio di termini,inglesi e francesi,che sono entrati a far parte del linguaggio bridgistico italiano: manche = partita; Atout = briscola
(in inglese "trump"); impasse = sorpasso (in inglese "finesse"); contre/surcontre = contro/surcontro (in inglese double/redouble); chicane = vuoto;
renonce = rifiuto; levée = presa; singleton = carta singola; doubleton = due carte di un seme; rubber = incontro completo; slam = stramazzo/cappotto;
book = insieme delle prese relative ad una coppia; fit = accordo dei valori di una mano con quelli delle carte del compagno; partner = compagno; score =
punteggio.
Il Bridge ha molti punti di contatto con lo sport non solo perché presuppone le stesse qualità agonistiche ma anche perché richiede la stessa lealtà.
Il linguaggio del Bridge è un linguaggio di lealtà ma non lo dico solo per una questione di elementare etica: il Bridge è l'unico gioco di carte che
consente lo svolgimento di gare internazionali che sono occasione di incontri tra persone di paesi diversi ed è proprio questa "internazionalità" a
richiedere la più assoluta lealtà al servizio dell'agonismo perché soltanto in questo modo esso potrà dare il suo contributo ad una maggiore comprensione
tra gli uomini di tutto il mondo.
Tra le personalità importanti che giocano o hanno giocato a Bridge incontriamo nomi come gli attori Omar Sharif e John Wayne,Gandhi,il giudice Gherardo
Colombo e,guarda caso,Bill Gates,tanto per citarne alcuni.
Per concludere,tengo a precisare una cosa: il Bridge è un gioco difficile,molto più difficile degli scacchi,che richiede un impegno intellettuale costante
e non indifferente,per cui tale mini-corso sarà "volutamente" mantenuto entro limiti,per così dire,"dilettantistici".
Lo scopo che mi prefiggo,infatti,non è quello di formare campioni che prenderanno parte a tornei agonistici ma,al contrario,quello di permettere di sedervi
intorno ad un tavolo,verde o no non interessa,e trascorrere una serata tranquilla,insieme ad amici o familiari,giocando un Bridge "discreto" all'insegna
del divertimento.
Il tempo deciderà quale potrà essere il percorso migliore per voi.
Grazie a tutti e buone smazzate ! :sisi:

P.S. Mi raccomando,non mettete il posacenere sul tavolo da gioco perché nelle sale dei tornei e dei circoli bridgistici è vietato fumare. :asd:
 
Ci siamo,amici !
Il Bridge si gioca in quattro giocatori che siedono ai quattro lati di un tavolo (preferibilmente quadrato): i giocatori che siedono di fronte sono
compagni (partner). Se consideriamo il tavolo orientato in base ai punti cardinali,la coppia Nord-Sud (linea N-S) è avversaria della coppia Est-Ovest (linea
E-O). Nella pratica bridgistica in genere si identifica in Sud il giocatore rispetto al quale si considera la condotta di gioco; a Nord,dunque,c'è il suo
compagno,ad Est e ad Ovest ci sono gli avversari rispettivamente di destra e di sinistra.

N
-------------​

O​
E​
-------------
S​

Usualmente le coppie vengono stabilite dalla sorte e un giro di Bridge viene considerato completo quando ciascun giocatore ha giocato la sua partita con
ognuno degli altri tre.
In assenza di accordi particolari la composizione iniziale delle coppie può essere determinata attraverso le carte.
Sui tavoli da Bridge dei circoli e nei tornei si usa avere due mazzi di carte da Poker con dorsi di diverso colore che vengono adoperati alternativamente per
evitare di perdere tempo ma anche per non discutere su chi debba distribuire le carte di volta in volta.
In sintesi il giocatore che è stato scelto come mazziere (distributore) affida il mazzo di carte al giocatore alla sua sinistra il quale lo mescola; in
seguito sempre il mazziere cede il mazzo di carte mischiate al giocatore alla sua destra affinché lo tagli e,dopo il taglio,inizia la distribuzione una
carta alla volta a partire dall'avversario alla sua sinistra e procedendo in verso orario.
C'è da dire che la stessa successione (cioè il senso orario) è valida anche per la dichiarazione e per la successiva giocata.
Al termine della distribuzione ciascun giocatore avrà 13 carte (mazzo da Poker da 52 carte senza i Jolly) che potranno essere ordinate,senza farle vedere a nessuno,per colore e per valore.
Cosa significa ordinare la propria mano per colore e per valore ?
Il valore delle carte nel Bridge è il seguente (in ordine decrescente): Asso (la carta più alta) - Re - Donna - Fante - Dieci - Nove - Otto - Sette - Sei -
Cinque - Quattro - Tre - Due (la carta più bassa).
Anche i semi (colori) hanno una loro precisa gerarchia che è importantissima (in ordine decrescente): Picche - Cuori - Quadri - Fiori (per memorizzare tale
gerarchia basta ricordare il detto "Prendi Cara Questi Fiori").
I primi due colori (Picche e Cuori) sono chiamati colori maggiori (o nobili),gli altri due (Quadri e Fiori) sono i colori minori (deboli).
Le prime cinque carte di ciascun colore (A-R-D-F-10) sono chiamate carte onori (o più semplicemente onori) e danno diritto,se si trovano nella stessa mano e se si gioca in quel colore come Atout (cioè come briscola),a speciali premi di punteggio.
Inoltre,le prime tre carte (A-R-D) si chiamano onori maggiori.
Ora,avendo ciascun giocatore 13 carte,si avrà un totale di 13 prese composte da 4 carte ciascuna.
Tranne casi particolari,di cui discuteremo in seguito,ciascuna presa spetta a quel giocatore,e quindi alla coppia di cui fa parte,che ha messo sul tavolo la
carta più alta del colore giocato ad ogni turno. Questo che significa ?
Significa che nel Bridge ha valore soltanto il numero delle prese che una coppia è in grado di vincere rispetto all'altra e non ha alcuna importanza né la
qualità delle carte (una presa fatta con l'Asso o una fatta col 2 non fa differenza) né il momento in cui sono state vinte.
Ma torniamo un pò indietro,al momento in cui è terminata la fase di distribuzione delle carte.
A Bridge ciascuna smazzata è composta di due fasi: la parte "dichiarativa" (licitazione) e la "giocata" vera e propria.
La dichiarazione non è nient'altro che un annuncio in cui ciascun giocatore,a partire dal distributore,specifica un numero da 1 a 7 seguito dal nome di un
colore,se si desidera giocare ad Atout (cioè con quel colore come briscola),oppure dall'indicazione Senza Atout (SA),se si decide di giocare senza briscola.
Il numero indica quante prese,al di sopra delle sei di base,lo stesso giocatore e il suo compagno si impegnano a fare se quel colore (o il SA) diventa
la dichiarazione finale.
Questo accade perché,per aggiudicarsi i premi partita,una linea deve fare,su un totale di 13 prese,almeno la metà delle prese (cioè 6) più una.
Chiariamo con un esempio: supponiamo che io,a Sud,dichiaro,dopo aver visto le mie carte,1 Cuori: ciò significa che,secondo me,io e il mio compagno di Nord riusciremo a fare 7 prese (6 di base + 1 dichiarata) con Atout Cuori (cioè utilizzando il colore di Cuori come seme di briscola).
Ovest,il mio avversario di sinistra,dichiara 1 Picche superando e di fatto annullando la mia licita di 1 Cuori: dobbiamo ricordare,infatti,che ciascun
giocatore,al proprio turno,deve sempre superare la licitazione precedente,con una dichiarazione migliore o maggiore,oppure deve dire "Passo",non potendo contrapporre alcuna licita.
Il mio compagno,a Nord,annuncia 2 Quadri impegnando anche me a fare 8 prese con Atout Quadri e superando,quindi,tutte le aste precedenti.
La fase dichiarativa si conclude quando tre giocatori di seguito hanno fatto "Passo" e cioè quando nessuno è in grado di contrapporre alcuna dichiarazione
all'ultima licitazione.
Sintetizzando,una licitazione deve sempre superare un'altra precedente (tranne il "Passo") come numero di prese maggiore (ES.: 1 Picche --> 2 Fiori) oppure,a parità di numero di prese,scegliendo un colore di rango più elevato come Atout (ES.: 2 Quadri --> 2 Picche).
Ho anche detto,però,che a Bridge si può giocare a SA (cioè senza briscola): a questo riguardo,devo specificare che,a parità di numero di prese,la
dichiarazione di SA supera ogni altra dichiarazione in Atout e quindi la scala ascendente delle dichiarazioni allo stesso livello è la seguente:
1 Fiori - 1 Quadri - 1 Cuori - 1 Picche - 1 SA e poi 2 Fiori - 2 Quadri - 2 Cuori - 2 Picche - 2 SA e così via.
Se la dichiarazione finale è di SA vuol dire che nel successivo svolgimento del gioco ogni colore è uguale agli altri mentre invece se la dichiarazione
conclusiva è a colore significa che quel colore avrà valore di Atout,col vantaggio che una qualsiasi carta di quel colore,giocata quando non si hanno carte
di colore uguale a quella con la quale è iniziata la presa,consente di vincere la presa stessa (tecnica del "taglio").
Fatemi sapere se qualcuno è interessato oppure se avete avuto difficoltà.
Grazie a tutti e buono studio.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Nel Bridge è obbligatorio rispondere nel colore giocato dal primo giocatore; ad esempio,se un giocatore apre la mano con una carta di Quadri,gli altri tre
dovranno giocare carte di Quadri,in successione.
Soltanto nel caso in cui un giocatore ne fosse sprovvisto potrà giocare carte di altri colori,a sua scelta.
E' importante sottolineare che la mancata risposta nel colore giocato dal primo giocatore,essendone in possesso,viene considerata dal regolamento internazionale una grave irregolarità (in gergo tecnico si chiama "renonce",in italiano "rifiuto"),anche se fatta per distrazione,e viene punita,ai danni di chi l'ha commessa,con la sottrazione di 2 prese alla fine della smazzata.
Ora,dato che il numero delle prese totali in ciascuna smazzata è uguale a 13 e che queste si suddividono sulle due linee N/S e E/O in modo più o meno
proporzionato,può accadere che una linea riesca a conseguire,ad esempio,7 prese e l'altra 6,ma può accadere anche che una linea faccia tutte e 13 le prese,non concedendo agli avversari neanche il "contentino" di una misera presa. :asd:
In tal caso,cioè quando una coppia riesce a realizzare 12 o 13 prese,si dice che ha realizzato uno Slam (in particolare un Piccolo Slam = 12 prese oppure un Grande Slam = 13 prese),la cui realizzazione viene premiata con un punteggio speciale.
In generale,però,si può dire che anche il conseguimento di una sola presa in più (cioè 7 contro 6) rispetto agli avversari comporta l'acquisizione di un certo numero di punti,come vedremo in seguito quando illustrerò l'assegnazione del punteggio.
Ma se le cose stessero in questo modo finirebbero per vincere solo coloro che fossero baciati dalla Dea "Fortuna",cioè quelli con tanti onori in mano (A o K o Q).
Ecco che allora,per complicare la vita a noi poveri giocatori,entra in gioco la dichiarazione,che è una vera e propria arma a doppio taglio come vedremo nelle prossime lezioni,se avrete la pazienza e la costanza di seguirmi.
Buone smazzate a tutti :D
 
ci ho messo un po', ma alla fine ho letto le regole...che dire, un gioco abbastanza complicato :asd:
mi piacerebbe imparare a giocare a bridge, ma non ho nessuno che sappia/voglia giocarci e quindi non concluderei nulla.
nonostante questo, trovo questa guida molto utile a coloro che vorranno imparare questo gioco e devo dire che tutto è spiegato molto bene :ok:
 
ci ho messo un po', ma alla fine ho letto le regole...che dire, un gioco abbastanza complicato :asd:
mi piacerebbe imparare a giocare a bridge, ma non ho nessuno che sappia/voglia giocarci e quindi non concluderei nulla.
nonostante questo, trovo questa guida molto utile a coloro che vorranno imparare questo gioco e devo dire che tutto è spiegato molto bene :ok:

Beh,intanto,se parti da zero,sarebbe alquanto prematuro,allo stato attuale,cimentarsi in una o più smazzate di Bridge a casa con gli amici o al circolo senza avere perlomeno le basi del gioco e quindi il problema di non concludere nulla non si pone: tra l'altro,sono qui proprio per supportare tutti voi suggerendo,di volta in volta,i programmi per esercitarsi da soli col PC e prospettando,in futuro,di giocare insieme un torneo online come compagni o avversari :asd:
Tornando al Bridge,il gioco è,come ho già detto nell'introduzione storica,molto complicato,più complicato degli scacchi,ma le complicazioni non riguardano le "meccaniche" che governano le regole generali (come negli scacchi il movimento dei pezzi si impara in mezz'ora,così nel Bridge le regole si assimilano in pochi minuti) bensì le "manovre strategiche" del gioco della carta e le relative "temporizzazioni": a volte,basta scartare una sola carta sbagliata per perdere un contratto altrimenti imperdibile ! :D
Anche in questo caso però,torno a ribadire,nessuno,e men che meno io,pretende di farvi diventare campioni del mondo e quindi la mia "trattazione" sarà "volutamente" svolta su un piano molto semplice ed elementare.
Semplicemente mi piace condividere la mia passione con altri e mi auguro che non vada a deteriorarsi,qualora non ci fosse il dovuto riscontro.
Grazie per il tuo feedback,e_ale92 ;)
 
oh nono non lasciar morire niente..
mi paice questo gioco....
in cambio potrei insegnare il tre sette...
gioco famossissimo dalle mie parti... e un must-game per gli over 60...

!!!nonna Elia docet!!!
hahah
 
Ah, che dolci ricordi dei tempi dell'università... avevamo il campionato di Whist tra le varie sezioni e che dire... un bellissimo gioco, anche se ricordo (spero bene) che le dichiarazioni non includevano anche la base di 6...ovvero si dichiaravano 7 prese (equivalente a 6+1) con atout...ma non ricordo più come contavamo i conteggi (ricordo solo che in certe occasioni si andava in negativo) né dopo quante mani finiva la partita...ormai sono passati tantissimi anni :(

Edit: ricordo che c'era il 2 di picche (se non erro) che "batteva" l'atout...ma forse mi sto confondendo con un altro gioco...
 
Grazie amici,
possiamo considerare il Bridge,dal punto di vista cronologico,come la quinta "incarnazione",quella più moderna,del Whist; in quest'ultimo,la tecnica del gioco della mano è praticamente identica a quella del Bridge attuale con la sola differenza che l'Atout è determinato dal colore dell'ultima carta che viene distribuita e pertanto non esistono né la fase licitativa né la figura del "morto" (cosa che accade,ad esempio,nel Tressette).
E' proprio a proposito della fase dichiarativa che mi preme chiarire alcuni concetti importanti.
Sappiamo che la dichiarazione inizia dal momento in cui vengono distribuite le carte e termina nel momento in cui esse vengono giocate; sappiamo altresì che il "sistema" dichiarativo serve a prevedere il numero di prese che le due linee antagoniste cercheranno di realizzare durante la successiva giocata della mano.
Intendo focalizzare ora l'attenzione sul fatto che tali dichiarazioni hanno valore di vero e proprio "contratto" (da cui deriva il nome di Bridge-Contratto dato al Bridge moderno) cioè vincolano i giocatori al loro mantenimento.
Cosa significa ?
Supponiamo che io e il mio compagno ci impegniamo a realizzare 8 prese sulle 13 totali della smazzata: qualora,alla fine della giocata,ne avessimo realizzate solamente 7,verremmo penalizzati,vale a dire che verrebbero assegnati dei punti ai nostri avversari anche se,all'atto pratico,abbiamo realizzato una presa più di loro.
Ovviamente l'entità delle penalità è direttamente proporzionale al numero di prese in meno (tecnicamente si chiamano "prese down" o "prese di caduta") che la coppia ha conseguito,cioè a dire che se una linea realizza una presa in meno subirà una certa penalità,se realizza due prese in meno la penalità sarà doppia e così via.
C'è da dire anche che se una linea valuta,sempre durante la fase dichiarativa,che la coppia avversaria si è impegnata al mantenimento di un contratto impossibile (perché,ad esempio,a suo giudizio,la dichiarazione si è spinta troppo in alto rispetto alle reali possibilità che le carte danno) potrà annunciare il "Contro" ("Contre" in francese,"Double" in inglese),che ha la proprietà di aumentare le penalità in cui incorrerebbero gli avversari (in caso di caduta).
Nel caso in cui,però,il contratto venisse mantenuto,i punti realizzati da chi si era impegnato a mantenerlo verrebbero più che raddoppiati e quindi il Contro comporta anche dei rischi per chi lo effettua.
Inoltre,come risposta ad un Contro esiste la dichiarazione di "Surcontro" ("Surcontre" in francese,"Redouble" in inglese) che moltiplica ulteriormente il punteggio,sia quello attivo in caso di mantenimento dell'impegno,sia quello passivo in caso di caduta.
Torneremo a parlare del Contro e del Surcontro in seguito,con degli esempi specifici.
In sintesi,quindi,è importante essere molto "oculati" durante la fase licitativa se si vogliono evitare delle figuracce indegne,con gli avversari che sghignazzano a più non posso alle nostre spalle e che magari avevano delle carte più brutte delle nostre.
Riesco già a prevedere la vostra obiezione: basta impegnarsi,direte voi,a fare un numero di prese inferiore rispetto alle possibilità offerte dalle nostre carte e di certo l'impegno verrà mantenuto,magari con qualche presa in più.
Mi spiace deludervi ma anche questa non è una buona tattica.
Le prese del contratto fatte in più,infatti,hanno un valore trascurabile: ai fini della conclusione e della vincita della partita è necessario dichiarare e mantenere un certo numero di prese.
Ne deriva il fatto che più tempo impiegheremo per raggiungere questo numero,maggiore sarà il rischio che i nostri avversari possano giungere al traguardo della partita prima di noi,conseguendo magari un premio-partita molto elevato.
Come sempre,buono studio ;)

P.S. Mark 1: se sai giocare BENE a Tressette,nel Bridge hai appena la sufficienza :asd:
 
Come già sapete,ciascun giocatore ha la facoltà di poter fissare,per un certo impegno,un colore predominante denominato "colore di Atout",che ha un valore superiore a tutti gli altri in quella smazzata.
Vuol dire che qualsiasi carta del colore di Atout ha una capacità di presa superiore alle carte degli altri colori,anche di maggior valore.
Ad esempio,considerando il colore di Fiori come seme di Atout,avremo:

N: 10 Cuori - E: Asso Cuori - S: 2 Fiori - O: 9 Cuori

Sull'uscita a Cuori di Nord,Est risponde con l'Asso di Cuori,Sud passa il 2 Fiori (seme di Atout) e Ovest,infine,mette il 9 di Cuori.
La presa viene così realizzata da Sud.
Più precisamente,si dice che Sud ha "tagliato" la presa con una carta di Atout,ma ciò può accadere soltanto nel caso in cui si siano esaurite tutte le carte del colore giocato oppure che non se ne abbiano mai avute (nell'esempio sopra riportato,è evidente che Sud non possiede più carte di Cuori perché altrimenti sarebbe stato obbligato a rispondere nel colore di uscita di Nord).
Ovviamente,la possibilità di tagliare compete a tutti i giocatori,una volta prestabilito il seme di Atout,sempre nel caso in cui essi abbiano esaurito tutte le carte del seme giocato e che possiedano carte di Atout.
Nell'esempio,anche Ovest avrebbe potuto giocare,non avendo più carte di Cuori,una carta di Fiori superiore al 2 di Sud e aggiudicarsi la presa:

N: 10 Cuori - E: Asso Cuori - S: 2 Fiori - O: 7 Fiori

In modo più preciso,si dice che Ovest ha "surtagliato" la presa; quando più giocatori tagliano,la presa viene aggiudicata a colui che ha giocato la carta di Atout di maggior valore,come è intuitivo.
La possibilità del "taglio" introduce un elemento di forte dinamicità nel gioco del Bridge (in particolare nella dichiarazione) perché può accadere,e spesso accade,che con un certo colore di Atout una coppia (ad esempio N-S) si impegni a realizzare un certo numero di prese,ma con un altro colore di Atout l'altra coppia (E-O) possa impegnarsi a realizzarne altrettante,se non di più.
Supponiamo,per assurdo,che la linea N-S possieda tutte le 13 carte (dall'A al 2) di Cuori mentre la linea E-O possieda le 13 carte di Picche: è chiaro che ciascuna linea potrà impegnarsi a realizzare tutte le 13 prese se come Atout verrà scelto il seme da lei posseduto.
Perché ?
Perché,non avendo carte di altri semi,qualsiasi carta venga giocata potrà essere tagliata dalla linea che,nella fase licitativa,ha imposto il suo colore migliore come colore di Atout.
Qualcuno potrebbe obiettare che tale distribuzione "sbilanciata" è impossibile che possa verificarsi: capita molto spesso,però,che ciascuna coppia possa avere una netta predominanza in colori diversi e che quindi le possibilità di presa siano variabili in base alla scelta del colore di Atout da parte della linea.
Non è difficile prevedere in questi casi che si scatenerà una vera e propria battaglia licitativa a colpi di licite sempre più elevate,fino ad arrivare ad un limite oltre il quale sarebbe impossibile mantenere il contratto (molto spesso tale limite viene superato e la coppia può incorrere in forti penalità).
Una delle due linee,ad un certo punto,dovrà rassegnarsi a passare mentre l'altra dovrà mantenere il contratto a cui si è impegnata.
Per terminare,faccio una doverosa precisazione: non è obbligatorio fissare un seme di Atout.
Qualora una linea disponesse di una distribuzione,per così dire,"bilanciata",cioè equilibrata nella formazione dei quattro semi,potrà benissimo impegnarsi in un contratto di "Senza Atout" (SA).
In tal caso lo svolgimento della giocata,com'è ovvio,non prevede la possibilità di tagli.
Buona lettura e buone smazzate :)

P.S. Tornerò a parlare delle distribuzioni nel Bridge in un apposito articolo :look:
 
Una partita completa di Bridge,che in inglese viene chiamata rubber,si suddivide in due parti chiamate manches in francese.
Ciascuna manche è di 100 punti; ciò vuol dire che ciascuna coppia dovrà conseguire 100 punti (o anche di più) a suo favore una prima volta,quindi si ripartirà da zero e la stessa coppia dovrà di nuovo raggiungere (o superare) i 100 punti.
Se vi riuscirà prima dell'avversario,non solo avrà vinto il rubber ma verrà anche premiata con altri 700 punti se nel frattempo la linea avversaria è ancora "in prima" (cioè se non ha concluso neanche la prima manche) oppure con 500 punti nel caso in cui la coppia avversaria è "in seconda" (cioè se ha già concluso la prima manche).
Preciso che i punti validi ai fini del conseguimento della partita (cioè delle due manches) sono esclusivamente quelli ottenuti dichiarando e realizzando le prese dei contratti delle singole smazzate che compongono il rubber,mentre i punti di penalità per prese di caduta vengono conteggiati agli effetti del bilancio finale ma non hanno valore ai fini della chiusura del rubber.
Le prese con Atout Quadri o Fiori (cioè nei semi minori) hanno il valore di 20 punti ciascuna,quindi per chiudere una manche in una sola smazzata si deve dichiarare e realizzare un contratto di 5 Fiori o di 5 Quadri (50x2=100),cioè 11 prese totali.
Le prese con Atout Picche o Cuori (semi nobili) valgono invece 30 punti ciascuna,ciò significa che per realizzare la manche in una singola smazzata basta dichiarare 4 Picche o 4 Cuori (30x4=120),facendo 10 prese totali.
Le prese a SA,infine,mediamente valgono 30 punti,ma c'è una differenza sostanziale: essendo,in pratica,il SA un "super-colore" superiore gerarchicamente ai quattro semi "reali" delle carte francesi,la prima presa dichiarata a SA vale 40 punti,il che significa che la dichiarazione di 3 SA (9 prese totali) è sufficiente a chiudere la manche (40+30+30=100).
Rivediamo,quindi,la scala dei punteggi dei contratti dichiarati e mantenuti:

1 SA = 40 punti; 2 SA = 70 punti; 3 SA = 100 punti (manche);
1 Picche/1 Cuori = 30 punti; 2 Picche/2 Cuori = 60 punti; 3 Picche/3 Cuori = 90 punti; 4 Picche/4 Cuori = 120 punti (manche);
1 Quadri/1 Fiori = 20 punti; 2 Quadri/2 Fiori = 40 punti; 3 Quadri/3 Fiori = 60 punti; 4 Quadri/4 Fiori = 80 punti; 5 Quadri/5 Fiori = 100 punti (manche).

I punteggi di manche possono essere ottenuti anche in modo parziale (ad esempio,3 Fiori = 60 punti nella prima mano e 1 SA = 40 punti nella seconda smazzata,totalizzando così 100 punti in due smazzate); ribadisco,però,che se una delle due coppie chiude la prima manche ripartendo da zero per la seconda,automaticamente anche gli avversari
ripartono da zero.
Le eventuali prese fatte in più rispetto a quelle dichiarate hanno lo stesso valore delle altre,ma il loro punteggio verrà scritto nella colonna dei punti per le penalità avversarie e quindi non hanno valore ai fini del conseguimento del rubber.
I premi per lo Slam sono:

Piccolo Slam (12 prese) in prima: 500 punti;
Piccolo Slam in seconda: 750 punti;
Grande Slam (13 prese) in prima: 1000 punti;
Grande Slam in seconda: 1500 punti.

Altri premi vengono assegnati in caso di possesso di 4 o 5 onori (A,K,Q,J,10) nel colore di Atout.
Premi speciali vanno al giocatore che mantiene un impegno "contrato" (cioè che ha avuto il "Contro" dell'avversario) o "surcontrato": mantenere un impegno contrato
comporta un premio di 50 punti e il raddoppio delle prese realizzate (quest'ultimo ha valore anche ai fini della chiusura della manche).
Ovviamente,nel caso di impegni surcontrati e mantenuti,il valore delle prese viene moltiplicato per 4 e vale agli effetti della chiusura.
Per quanto riguarda,infine,i punti per le prese in meno (che vanno agli avversari) realizzate da un giocatore,essi sono:

50 punti per ciascuna presa down con l'avversario in prima;
100 punti per ciascuna presa down con l'avversario in seconda;
100 punti per la prima presa down contrata/200 punti per le successive con l'avversario in prima;
200 punti per la prima presa down surcontrata/300 punti per le successive con l'avversario in seconda.

Il segnapunti del Bridge,denominato "Score",è costituito,nella sua forma più semplice,da una linea verticale su un foglio bianco che separa due colonne: una è riservata alla coppia N-S e l'altra alla coppia E-O.
Una seconda linea orizzontale,che interseca quella verticale più o meno a metà del foglio,separa altre due zone,una inferiore e l'altra superiore: nella parte inferiore vanno segnati i punti relativi ai contratti dichiarati e mantenuti (cioè il conto partita) mentre nella parte superiore vengono scritti i punti che valgono agli effetti del bilancio totale (cioè il conto economico) ma che non incidono sul conto partita (vale a dire i punti per le prese in più e i punti di penalità per le prese in meno fatte dagli avversari).
Lo score (vedi link) dà delle indicazioni importanti in relazione all'andamento della partita: ad esempio,se dallo Score rileviamo che io e il mio compagno siamo ancora in prima mentre i nostri avversari sono già "in zona" (in francese si dice "vulnerabili"),è chiaro che dovrò impostare,insieme al mio partner,un gioco difensivo ( se gli avversari vincono altri 100 punti ne avranno 700 di premio).
Lo Score è importante anche per decidere se è meglio dichiarare un contratto parziale o meno: avendo,ad esempio,già 70 punti in conto partita,posso dichiarare un contratto parziale di 30 punti (ad es.,di 1 Picche) che mi consentirebbe di chiudere la manche.
Termino questa breve esposizione sui punteggi nel Bridge dicendo a tutti voi di non preoccuparvi di questa complicata contabilità poiché ciò che realmente interessa è conoscere i conteggi della zona inferiore dello Score,cioè quelli più importanti ai fini della chiusura della partita e che non sono difficili da ricordare.
Col tempo,attraverso la pratica,avrete modo di imparare gli altri punteggi,senza accorgervene.
Grazie a tutti e,come sempre,buono studio ;)

P.S. Una doverosa precisazione: il sistema di punteggio che ho spiegato sopra è relativo al gioco cosiddetto di "partita libera",vale a dire quello svolto in ambito casalingo o di circolo (http://it.wikipedia.org/wiki/Rubber_Bridge).
Nei tornei di duplicato (a squadre) e nei tornei a coppie il sistema di conteggi è leggermente differente: se ne avrò occasione ne riparleremo.
 
Al fine di valutare la forza delle carte appartenenti ad un giocatore,ossia la loro potenziale capacità di fare delle prese,si è stabilito di assegnare dei valori convenzionali alle carte più alte (Asso,Re,Donna e Fante) di ciascun colore,poiché è proprio il possesso di tali carte alte che potrà permetterci di considerare la nostra mano debole o forte e quindi impegnarci tranquillamente nei vari livelli licitativi.
E' evidente,però,che si tratta di una valutazione puramente teorica; anche un A potrebbe non avere alcuna capacità di presa qualora venisse tagliato da una carta di Atout avversaria e pertanto il fatto di averlo valutato come una carta "buona" si sarà rivelato soltanto una previsione sbagliata.
In ogni modo,a poco a poco imparerete a ridimensionare tale valutazione teorica in base a quegli elementi che la dichiarazione di volta in volta sarà in grado di fornire.
Il metodo della valutazione delle carte mediante il cosiddetto "punteggio-onori" (P.O.),da non confondere con i punti-partita,che andrò ad illustrare e al quale mi atterrò nel seguito della mia esposizione,consente,con una buona approssimazione,di stimare la consistenza della mano in modo da poterla "sommare" con quella del partner e decidere quale può essere il contratto migliore per la linea.
La scala originale,dovuta a Culbertson,padre del moderno Bridge,prevedeva l'assegnazione di 1 punto alla carta o a quei gruppi di carte che avessero consentito la realizzazione di una presa e di 1/2 punto alle carte che avessero consentito la presa il 50% delle volte.
Questo sistema attualmente è stato quasi del tutto abbandonato (sono pochissimi coloro che ancora adottano la scala Culbertson) a causa delle imprecisioni che comporta e della scomodità di conteggiare i mezzi punti e qualche volta anche i quarti di punto.
La scala che viene oggi utilizzata in tutti i tavoli del mondo è stata ideata da Milton Work (scala M.W.) e fatta conoscere dal campione francese Albarran tanto da divenire conosciuta universalmente come punteggio Albarran.
Essa prevede il seguente punteggio-onori:

A = 4 punti;
K = 3 punti;
Q = 2 punti;
J = 1 punto.

Il "10" non viene considerato.
Questa scala di punteggi,rispetto a quella inventata da Culbertson,non considera le carte in rapporto alle altre e inoltre è matematicamente più precisa poiché tiene conto delle reali possibilità statistiche di presa delle carte onori più grandi.
Il K,ad esempio,ha 3 probabilità su 4 di realizzare una presa,non il 50%: nel caso che l'A sia in mano al giocatore che possiede il K,nel caso che l'A sia in mano al suo compagno e infine nel caso che l'A sia in mano all'avversario che lo precede.
Inoltre,se ci pensate un attimo,converrete con me se vi dico che il possesso di A e K in un seme non corrisponde al possesso di due A poiché,nel caso in cui il seme non sia di Atout,le possibilità che il K venga tagliato aumentano al passare dei giri e quindi mentre è estremamente difficile tagliare l'A,se il seme è giocato per la prima volta,è molto più frequente che al secondo giro lo possa essere (e di conseguenza anche il K).
Per ciascun colore avremo,dunque,10 P.O. (A+K+Q+J = 4+3+2+1 = 10) e per ogni smazzata saranno disponibili 40 P.O. totali (10 per ciascun colore).
Mediamente ciascun giocatore dovrebbe disporre di 10 P.O. per ogni smazzata.
E' logico pensare che un giocatore che abbia soltanto 10 P.O.,cioè la media,non potrà realizzare un numero di prese maggiore rispetto a quelle di altri giocatori e pertanto non potrà aprire la dichiarazione impegnandosi alla realizzazione del numero minimo di prese,cioè 7.
Lo stesso ragionamento vale anche per mani di 11 P.O.: se statisticamente gli altri giocatori hanno rispettivamente 10,10 e 9 P.O.,c'è sempre una probabilità su tre che chi possiede i 9 P.O. sia il nostro compagno,ma anche nel caso che egli possieda 10 P.O.,il vantaggio di 2 punti (21 P.O. contro i 19 P.O. degli avversari) non garantisce la realizzazione di una presa in più (7 contro 6).
In base ai concetti più moderni,si è deciso che una mano con 12 P.O. è senza dubbio la più adatta all'apertura della dichiarazione.
Illustrerò meglio in seguito tale concetto ma per ora vi esorto a non distinguere tra "12 punti belli" e "12 punti brutti",come accade spesso tra giocatori anche discreti.
I punti sono numeri,non sono né belli né brutti.
Limitatevi a sommarli senza "libere interpretazioni" basate su criteri che non hanno alcun fondamento scientifico.
Ci sono giocatori che "passano" con 12 P.O. considerati "brutti" e altrettanti partner che,a loro volta,sono "passati" sempre con 12 P.O.
Con 24 P.O. tra le due mani di una linea si realizzano dei buoni contratti ma spesso si decide di passare a causa di strane valutazioni,perdendo la possibilità di assumere dei facili impegni.
Per concludere,ecco alcuni esempi di mani adatte all'apertura dichiarativa:

P: A-Q-x-x ------------------------------------------------- P: Q-x-x -------------------------------------------------- P: x-x-x
C: J-10-x-x ------------------------------------------------ C: K-Q-x -------------------------------------------------- C: A-K-Q-x
Q: K-x-x --------------------------------------------------- Q: Q-J-x-x ------------------------------------------------ Q: K-x-x
F: Q-J ----------------------------------------------------- F: Q-J-10 ------------------------------------------------- F: Q-x-x

(13 P.O.) ----------------------------------------------------(13 P.O.)-------------------------------------------------- (14 P.O.)

Grazie dell'attenzione e,come sempre,buono studio ;)

P.S. La x indica una scartina (cioè una carta senza alcun valore di presa,di solito compresa tra 2 e 9).
 
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