Coronavirus si rischia qualche cosa a comprare the verde matcha importato dalla cina?

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No.

Informatevi da fonti attendibili: Burioni (che possa stare simpatico o meno), medical facts, Lopalco epidemiologo, Guido Silvestri e Cossarizza.

Giusto per nominare alcuni attivi e che si esprimono in maniera semplice
 
Beh, si vede veramente che non sei informato.
Per questi virus non esiste una cura, punto, proprio come il raffreddore. Si deve semplicemente aspettare che la malattia faccia il suo decorso, che a seconda della gravità e della salute della persona varia da pochi giorni a una settimana. I farmaci che si prendono servono solo per renderci più comodi e alleviare le soffrenze, in realtà basta stare a letto, caldi, non stancarsi, bere tanta acqua per tenere il corpo idratato.
Scambiare opinioni in merito a questi temi di cui non mi intendo mi permette di imparare cose nuove e vi ringrazio.
Proprio in pausa pranzo stavo leggendo su ansa che il medico che ha scoperto per primo il nuovo virus è morto ed aveva 34 anni, quindi da quello che ho capito vuol dire che non era in salute e che quindi se avesse preso un influenza sarebbe morto?
Sinceramente non riesco a misurare o paragonare questi concetti.
 
Quello che mi fa preoccupare è che sembra che i malati necessitino di molte cure. Ad oggi ci sono pochi malati fuori Wuhan e quindi possono usufruire di tutto ciò di cui han bisogno, ma a Wuhan dove il sistema sanitario è sotto pesante sforzo la mortalità è abbastanza alta.
 
Scambiare opinioni in merito a questi temi di cui non mi intendo mi permette di imparare cose nuove e vi ringrazio.
Proprio in pausa pranzo stavo leggendo su ansa che il medico che ha scoperto per primo il nuovo virus è morto ed aveva 34 anni, quindi da quello che ho capito vuol dire che non era in salute e che quindi se avesse preso un influenza sarebbe morto?
Sinceramente non riesco a misurare o paragonare questi concetti.
Uno dei problemi e' che c'e' troppa mis-informazione in giro. A leggere internet si trova di tutto, anche che la Terra sia piatta e che i tumori si curino con il borotalco.

Del medico cinese non si sa molto, come in genere non si sa molto di tutto quello che viene dalla Cina. E' probabile avesse altre problemi, e' probabile che abbia speso troppo tempo con i malati e non si sia preso cura di se' stesso. Le cause della morte non sono ancora chiare.
Comuqnue si, le influenze e i virus non uccidono, ma indeboliscono il corpo talmente che si e' quindi piu' soggetti ad altre patologie, e' tipico morire di polmonite per esempio, i polmoni sono i primi a subirne le conseguenze. Ecco perche' si consiglia sempre il vaccino nelle persone "a rischio", ossia quelle con un sistema immunologico piu' debole, tipo le persone anziane. Pero' ci vuole tempo per sviluppare un vaccino per virus non conosciuti (tipo questo) puo' passare anche un paio di anni prima che il vaccino sia trovato, sperimentato, dichiarato efficace e innocuo e quindi iniziato a produrre in massa e distribuito. Ecco perche' questi casi di contagio sono seri e bisogna contenerli subito senza aspettare. Ma anche stare attenti a non creare "untori", vedi la ragazza cinese aggredita a Venezia (e non e' la sola) e non diffondere il panico.
 
I virus, come si sa, sono "parassiti intracellulari obbligati", possono replicarsi soltanto all'interno di una cellula "ospite" e non hanno un proprio metabolismo (i virus sono sempre patogeni, a differenza dei batteri).
L'ospite può essere un mammifero, un insetto, una pianta ma anche un batterio (i cosiddetti virus batteriofagi).
Il nome "virus" è quello assunto dal microrganismo nella fase intracellulare, nella fase extracellulare esso prende il nome di "virione" (è sempre infettante).
I virus hanno un "core" (nucleo) formato da un acido nucleico (DNA o RNA) e da un rivestimento proteico (il capside, che protegge l'acido nucleico).
Alcuni virus possono essere "rivestiti" da un "envelope" (denominato pericapside) formato da glicoproteine e lipidi.
Questo è il virus del mosaico del tabacco:

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I coronavirus (responsabili della SARS, della MERS e della polmonite di Wuhan) sono virus RNA a singolo filamento dotati di pericapside.
Le forme dei virus possono essere molto diverse tra loro: 1) elicoidali (a bastoncino, come nel caso dei virus del mosaico del tabacco); 2) poliedrici (come nel caso degli adenovirus), solitamente a forma sferica (il virus dell'influenza); 3) complessi (caso dei batteriofagi), in cui possiamo distinguere una testa poliedrica e una coda elicoidale (di solito la coda termina con delle "fimbrie" che si attaccano alla cellula ospite).

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In seguito vedremo proprio il ciclo vitale, sia quello "litico" che quello "lisogenico", di un virus batteriofago (più semplicemente detto "fago") :asd:
A presto ;)
 
Oggi parleremo della replicazione virale: essendo i virus parassiti "obbligati" intracellulari, possono replicare il loro acido nucleico solo all'interno di cellule viventi ed esplicare la loro azione attraverso l'interazione del loro genoma con le cellule ospiti :sisi:
L'infezione avviene secondo alcune fasi sequenziali comuni alla maggioranza dei virus: 1) l'adsorbimento, attraverso il quale il virione "attacca" la cellula ospite (l'ospite deve mostrare "affinità", ossia sensibilità, tra alcuni suoi tessuti e il virus); 2) la penetrazione, in cui il genoma virale entra nella cellula ospite; 3) la spoliazione (uncoating) del genoma virale e conseguente "esposizione" di tale materiale genetico nel citoplasma della cellula parassitata. Si definisce "eclissi" quella fase dello svestimento in cui il virus scompare dalla vista microscopica per poi ricomparire (in modo visibile al microscopio) nel citoplasma cellulare; 4) la replicazione, costituita da diverse strategie replicative finalizzate alla sintesi di varie macromolecole (DNA, RNA e proteine), sfruttando organuli ed enzimi della cellula ospite; 5) l'assemblaggio, in cui avviene la "trascrizione" per sintetizzare altri componenti virali (il nucleocapside, l'involucro, ecc.), finalizzata alla produzione di nuovi virus; 6) la liberazione, nella quale, concluso il ciclo riproduttivo, le nuove particelle virali fuoriescono dalla cellula ospite, provocandone la "lisi" (ossia la sua distruzione e morte).
Le strategie di replicazione sono diverse per ogni specie di virus: di solito i virus RNA a singolo filamento non hanno bisogno di "trascrivere" il loro genoma in quanto l'RNA è immediatamente tradotto dai ribosomi cellulari.
I coronavirus inizialmente traducono una parte del loro genoma all'estremità 5' (cinque primo), da cui sporge un fosfato, al fine di codificare alcune proteine (funzionali), in seguito, dopo la replicazione, viene prodotto mRNA (RNA messaggero) sub-genomico per le proteine virali che corrispondono all'estremità 3' (tre primo), da cui sporge un gruppo ossidrile.
A presto ;)

P.S. http://curba.racine.ra.it/_static/materialeStud/virus/ciclivitali.htm :sisi:
--- i due messaggi sono stati uniti ---
Le trasformazioni su illustrate, prendendo come esempio un batteriofago, costituiscono, nel loro insieme, quello che viene denominato "ciclo litico" :sisi:
Esiste, però, un'altra serie di trasformazioni che prende il nome di "ciclo lisogeno", nel quale il virus infetta il batterio e il suo DNA si "integra" con col DNA batterico; i virus che seguono il ciclo lisogeno sono chiamati "virus temperati".
Perché "temperati" ? :asd:
Perché il DNA virale si integra nel cromosoma batterico tenendo i geni "disattivati"; in altre parole, il virus rimane "latente" e quando avviene la duplicazione della cellula si duplica anche il DNA virale, senza che ciò determini danni per il batterio.
Nel caso in cui, però, si verifichino alcune cause "scatenanti", come ad es. l'esposizione a raggi UV, i geni "virali" possono riattivarsi e il DNA staccarsi da quello batterico, facendo passare il virus dalla fase lisogena a quella litica, in cui può "parassitare" (cioè infettare) la cellula ospite :asd:
A presto ;)

P.S. http://curba.racine.ra.it/_static/materialeStud/virus/ciclolitico.htm (ciclo litico)
http://curba.racine.ra.it/_static/materialeStud/virus/lisogeno.htm (ciclo lisogeno)

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Ultima modifica da un moderatore:
Una volta preso e guarito se ne entri ancora in contatto cosa succede?

Sei punto a capo o bene o male il corpo lo riconosce e reagisce?
 
Una volta preso e guarito se ne entri ancora in contatto cosa succede?

Sei punto a capo o bene o male il corpo lo riconosce e reagisce?

Dipende, nel caso del virus Sars-CoV-2, essendo "nuovo", non si sa ancora per quanto tempo permane la "memoria immunitaria" dei cosiddetti "linfociti-memoria", cellule deputate alla risposta immunitaria "secondaria", più rapida ed intensa (per questo motivo si stanno introducendo i test "sierologici" oltre a quelli "molecolari", fatti col tampone) :sisi:
Nel caso dei coronavirus che provocano il raffreddore e l'influenza sappiamo che la memoria immunitaria dura circa 2-3 mesi dopo l'infezione.
In altre patologie, ad es. nel caso delle malattie esantematiche, la risposta secondaria dura parecchio tempo e questo è il motivo per cui non ci ammaliamo due volte della stessa malattia infettiva :sisi:
Le cellule "immunocompetenti" sono di due tipi: i linfociti B, che producono le immunoglobuline (gli anticorpi), e i linfociti T, che distruggono le cellule infettate.
I linfociti B e le immunoglobuline fanno parte della cosiddetta "immunità umorale" mentre i linfociti T fanno parte dell'immunità "cellulo-mediata".
A loro volta i linfociti T si suddividono in linfociti T4 (chiamati "helper", in grado di riconoscere gli antigeni) e linfociti T8 (chiamati "citotossici", in grado di distruggere gli antigeni).
Ora, nel caso di una prima infezione, prima che vengano prodotti gli anticorpi specifici per quell'infezione, intercorre un certo periodo di tempo detto di "latenza", che più o meno ha una durata di 5-6 giorni.
In questo periodo compaiono prima le IgM (cioè le immunoglobuline M), quelle di "pronto intervento", che costituiscono una prima barriera nei confronti dell'antigene, poi però vengono sostituite dalle IgG (compaiono dopo circa 10 giorni dall'infezione), che neutralizzano le tossine virali e batteriche.
Queste IgG, essendo già state "stimolate", nel caso di una seconda infezione da parte dello stesso patogeno, conservano memoria dell'infezione precedente, per un certo tempo (possono essere mesi o anche anni), e rispondono più prontamente e intensamente all'attacco: questa è la cosiddetta "risposta secondaria" (che può durare anche parecchio tempo).
A presto ;)
 
Nel caso dei coronavirus che provocano il raffreddore e l'influenza sappiamo che la memoria immunitaria dura circa 2-3 mesi dopo l'infezione.
In altre patologie, ad es. nel caso delle malattie esantematiche, la risposta secondaria dura parecchio tempo e questo è il motivo per cui non ci ammaliamo due volte della stessa malattia infettiva :sisi:

Correggimi se sbaglio, ma avevo capito che i coronavirus causano sindromi simili all'influenza, ma l'influenza propriamente detta non è causata dai coronavirus.
 
Correggimi se sbaglio, ma avevo capito che i coronavirus causano sindromi simili all'influenza, ma l'influenza propriamente detta non è causata dai coronavirus.

Intanto, da un punto di vista biologico, stiamo parlando di ribovirus, ossia di virus che usano l'RNA come materiale genetico :sisi:
La differenza sta nel fatto che il coronavirus (e il picornavirus, di cui il rhinovirus fa parte, responsabile del raffreddore) è monocatenario (singolo filamento di RNA) a polarità positiva mentre l'orthomyxovirus (il virus dell'influenza "stagionale" di tipo A) è monocatenario a polarità negativa :sisi:
Hanno tutti forma rotondeggiante con delle "spicole" (spikes) glicoproteiche che si proiettano verso l'esterno dell'involucro (envelope).
Ora, per quanto riguarda il raffreddore, ci sono oltre 200 tipi di virus che potenzialmente sono in grado di provocarlo, non solo il rhinovirus: tra questi ci sono il coronavirus, lo stesso orthomyxovirus dell'influenza di tipo A, l'adenovirus, l'enterovirus e così via.
Per ciò che riguarda, invece, l'influenza, i "ceppi" di tipo A sono quelli dotati di maggiore variabilità antigenica, mutano ogni anno, ecco perché ogni anno il vaccino deve essere rinnovato.
Quelli di tipo B mutano meno, quelli di tipo C sono omogenei.
A causa del "rimescolamento" antigenico di questi virus influenzali, circa ogni 20-40 anni può "innescarsi" una pandemia (basta pensare all'influenza "spagnola" che nel 1918 causò 75 milioni di morti) derivata dal diffondersi di nuovi ceppi influenzali: si pensi alla SARS/MERS e alle più recenti Ebola e Zika).
Ciao ;)
 
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