Urka grazie a tutti delle risposte!
Avete dato moltissimi suggerimenti per cui vi ringrazio, ora guardo tutto.
E dire che sono cresciuto a pane e Ken Shiro, WWE, Goldrake, Trasmissioni come Colpo Grosso... e non ho mai menato nessuno in vita mia e non sono nemmeno un pervertito.
Forse ci facciamo troppi problemi ormai per i nostri figli e li facciamo crescere in un mondo troppo "buono", ma poi quando andrà a scuola, scoprirà con sua amara sorpresa che il mondo è fatto anche di bulli, ragazze seminude e altre cose che gli abbiamo nascosto con troppa apprensione.
In realtà, se confronti come siamo cresciuti noi (vediamo, 30 anni fa?) e come crescono i ragazzi oggi la realtà è che oggi si cresce con molte meno limitazioni (è una specie di liberi tutti), quindi altrochè "ci facciamo troppi problemi", forse ce ne facciamo troppo pochi considerato come poi viene su la gioventù. Ai tempi si viveva, e si cresceva, diversamente perché l'impostazione sociale era molto diversa rispetto a oggi. Io sono sempre stato e sarò sempre per il ruolo centrale dei genitori (quindi della famiglia) nell'educazione dei propri figli, anche perché se l'educazione non gliela dai tu gliela darà la strada e gliela daranno internet e gli influencer....
Sono però d'accordo con te che cartoni e giochi violenti non implichino degenerazione nella vita quotidiana, fermo restando che ogni bambino/a ha la propria sensibilità e le proprie incertezze, cose che solo un genitore può conoscere. Il papà quì aveva messo dei paletti (da quel che mi è parso di capire), e solo lui può valutare cosa è giusto o sbagliato per suo figlio.
Parere personale.
Per quanto riguarda quest'argomento ci sarebbero da aprire interi capitoli... inizio col dire che fare il genitore è un mestiere difficile, e farlo al giorno d'oggi lo è ancora di più.
Anche io sono cresciuto a Ken Shiro e Ranma 1/2 , ma comunque con moderazione e sempre dopo una certa età. E anche quando a volte di nascosto si riusciva ad accendere la TV di casa su Italia 7 e si riusciva a vedere Ken Shiro, si parlava comunque di una puntata o due per un periodo ben definitivo e limitato di tempo.
Non so la vostra leva, ma io sono quasi quarantenne e avevamo cartoni animati solo per qualche ora al giorno e non h24 come avviene ora.
Il videogioco più pauroso della mia libreria era Ghouls 'n Ghost e ricordo che quando accendevo il master system ero terrorizzato all'idea di ascoltare quella musichetta.
Ora mio figlio (terza elementare) si confronta giornalmente con compagni che giocano a GTA5 e guardano film horror e purtroppo non si può mettere controllo su quello che guardano/leggono i compagni... e il punto è proprio questo. Sapendo che comunque certe cose gli arriveranno, vorrei per quanto possibile far si che in famiglia si sappia quel che gli passa tra le mani, ovviamente senza farlo vivere sotto una campana di vetro ma cercando di effettuare un minimo di "selezione all'ingresso", che a mio parere è proprio il ruolo genitoriale.
Uno dei miei fumetti preferiti è Slam Dunk, consigliato anche in un post in alto, ma personalmente non smanio dalla voglia di farglielo leggere... parolacce, violenza, sangue, fumo, alcool... c'è ancora tempo e al netto di ciò ha anche tante sfumature che ancora non capirebbe.
In sostanza: grazie mille per i consigli, ora mi documento un pò e poi ragiono sul da farsi!
Alla fine dipende tutto dal bambino e dai suoi gusti.
Perchè ovviamente non puo' vivere 24h in una campana di vetro - giustamente - alla fine scoprirà da solo cio' che gli piace o meno. Certo un genitore puo' cercare di aiutare nelle scelte, ma queste non saranno matematicamente assecondate e anche per questo ho indicato le pietre miliari nel panorama manga.
Questo penso sia l'approccio giusto, io posso dare degli input, alcuni spero gli arrivino (Dragonball gli sta piacendo!) ma sicuramente tanti altri verranno ignorati e verrà senza dubbio influenzato anche da ciò che gli propongono i compagni o altro.
Quoto in pieno tutto, ma ti ricordo che eravamo più "liberi tutti" 30-40 anni fa, uscivamo per strada a giocare per ore e ore senza cellulare e i genitori conoscevano le "ragazzate" solo se un vicino faceva la spia.
Ora i ragazzi crescono chiusi in casa, con milioni di schermi attorno tra TV, cellulari e tablet e la sola preoccupazione del genitore è filtrare i contenuti.
Ho un caro amico che ha cresciuto i figli filtrando qualsiasi cosa passasse per la tv e impedendogli di carpire un minimo cosa succedesse fuori casa, risultato?
Appena sono andati a scuola, hanno sofferto cosi tanto il mondo reale che nessuno dei tre vuole finiere le superiori.
Io lo avevo avvisato, gli avevo detto che filtrando troppo, l'impatto con la realtà sarebbe stato troppo grande da digerire e questo È il risultato.
Ora non sto parlado del genitore di questo 3d, io sto solo facendo una riflessione, anche perchè ho un figlio molto piccolo e prima o poi mi devo scontrare con queste scelte.
Avevo letto da qualche parte un interessante articolo in merito... proprio relativo alla selezione di contenuti.
Tieni conto che un tempo alla TV la selezione veniva fatta da chi sceglieva il palinsesto e quando un contenuto non era considerato adatto lo si sapeva fin da subito (ricordate i famosi pallini verdi gialli e rossi?). Ora quel tipo di filtro non c'è più (si, possiamo impostare qualche filtro famiglia ma relativamente blando) e secondo me spetta proprio al genitore cercare di controllare cosa passa davanti agli occhi dei minori.
Sempre tenendo conto del fatto che fuori dalle mura di casa è un far west!
