r4z0r
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I problemi sono però la struttura lamellare del radiatore che non permette un buon contatto con la cella e il fatto che il lato caldo va raffreddato con un altro dissipatore, che non solo deve essere in grado di disperdere tutto il calore assorbito dal radiatore ma anche tutto quello generato dalla cella di Peltier che è tutt'altro che indifferente. Consideriamo una tipica cella di Peltier facilmente reperibile come la TEC1-12709, questa è in grado di ottenere un delta fra le due facce di 60° applicando 136W di potenza circa ed è 40x40mm di lato. Immagina di ricoprire anche solo una faccia di un banale radiatore 360x120mm, servirebbero 27 celle di peltier che, ipotizzando anche solo un carico del 50% sulle celle rispetto il massimo (68W), porterebbe a dover dissipare complessivamente un totale di 1836W (più il calore assorbito dal lato freddo di ogni cella) dal lato caldo (potenza per altro che bisogna riuscire a fornire alle celle con tensione di 8v e intensità 9A per cella). Il mio punto di vista è che spenderesti una cifra assurda di energia elettrica, avresti dei seri problemi di dissipazione sul lato caldo e non noteresti miglioramenti che giustifichino la spesa sulla cpu (visto il pessimo contatto fra le celle e il radiatore).
L'idea di non mettere la cella a contatto con la cpu può essere buona visto che risolve alcuni problemi, però bisognerebbe fissare la cella su una piastra raffreddante, ad esempio di rame, molto scanalata all'interno (dove scorre il liquido di raffreddamento) e molto liscia all'esterno (dove si applica la cella di Peltier), il radiatore (imponente) deve essere usato per raffreddare il lato caldo della cella di Peltier ed evitare così che bruci. La piastra raffreddante è poi collegata mediante tubi al waterblock sulla cpu.
In questo modo si evitano gli eccessivi problemi di controllo della cella ma si riesce ad abbassare la temperatura del liquido, a livello teorico, fino a qualsiasi temperatura si voglia (anche sotto zero)
L'idea di non mettere la cella a contatto con la cpu può essere buona visto che risolve alcuni problemi, però bisognerebbe fissare la cella su una piastra raffreddante, ad esempio di rame, molto scanalata all'interno (dove scorre il liquido di raffreddamento) e molto liscia all'esterno (dove si applica la cella di Peltier), il radiatore (imponente) deve essere usato per raffreddare il lato caldo della cella di Peltier ed evitare così che bruci. La piastra raffreddante è poi collegata mediante tubi al waterblock sulla cpu.
In questo modo si evitano gli eccessivi problemi di controllo della cella ma si riesce ad abbassare la temperatura del liquido, a livello teorico, fino a qualsiasi temperatura si voglia (anche sotto zero)
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