DOMANDA Com' è la realtà lavorativa di un programmatore?

Akrilix

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Caspita, non mi aspettavo così tanti consigli, vi ringrazio molto.

Comunque, ho in mente due miei futuri:
- Mi fermo con gli studi "Scolastici" per andare a lavorare (Sperando nel campo dell'informatica) e nel frattempo studiare autonomamente ciò che più ritengo necessario per me.
- Andare all'università e scegliere o Ingegneria Informatica o Sicurezza Informatica (Molto più propenso e interessato su quest'ultima). Secondo voi la sicurezza in campo informatico è un buon percorso di studi? Sono proprio confuso :sisi: sul mio da farsi
 

Andretti60

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Se ti piace studiare e ne hai la possibilita', continua pure gli studi. L'importante e' che scegli qualcosa che piaccia a te, non perche' "potenzialmente" ti potra' offrire un lavoro. In questo settore (informatica) qualunque laurea (anche una breve) va bene. L'importante e' che studi il piu' possibile, non fermarti a quello che ti dicono i professori, impegnati, leggi piu' libri, fai esercizi da solo. Tieni in mente che piu' studi adesso, meno dovrai farlo in futuro quando sarai in ambiente lavorativo. E mi raccomando: studia bene almeno una lingua straniera. Nel nostro settore e' importantissimo, almeno l'inglese, non hai bisogno di essere fluente, ma almeno sapere leggere un manuale o un libro.
 
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Ho aspettato molto a dir la mia non sentendomi ancora in qualche modo "degno" di poter apportare consigli particolari (considerando anche l'esperienza dalla parte di chi risponde).

Qui in molti ormai lo sanno, ma lo dico nuovamente: io lavoro come programmatore, non ad alti livelli, e non mi occupo di Machine Learning ed al momento nemmeno di embedded/IoT (anche se ultimamente qualcosa si muove...); lavoro in un'azienda che sviluppa software web.
Non ho laurea e diploma, complici infanzia e adolescenza, ho lasciato gli studi. Entrare nel settore è stato difficile e raggiungere ciò che vorrei, ancora di più, avendo davanti persone con come minimo titoli (non parlo tanto di diploma, quanto più di università). Giungere dove sono ora non è stato semplice, ma è stata fondamentale la "fiducia" riposta da chi mi ha valutato nei colloqui e mi ha poi assunto.

Ovviamente non è solo stata dura: ho comunque studiato per conto mio, specialmente informatica; si passa da architettura dei calcolatori, a sistemi operativi ad algoritmi e strutture dati etc. etc.

Da quanto premesso, vorrei emergesse quanto segue:
- se puoi studiare fallo, specialmente se hai in mente settori particolari (embedded/IoT, o sicurezza, tanto per dire);
- al di là degli studi scolastici, studia per conto tuo, questo è fondamentale;
- sii curioso sempre, trova sempre un motivo per esserlo;

Ho preso un tuo estratto:

Sono stufo di dover studiare solo per rincorrere un voto e vorrei farlo per conto mio, come e quando io voglio.

Non devi studiare per il voto che ti darà il tuo docente. Devi studiare per te, per imparare cose che ti serviranno un futuro (anche se non connesse direttamente al settore). Qui si torna al "sii curioso". E' bello studiare cose che interessano e basta (io ovviamente avendo studiato da autodidatta, ho dato maggior importanza a queste ultime), ma anche le altre gettano le fondamenta.
Mi ricordi un pò quando andavo a scuola guida: mi preoccupavo del fatto di guidare bene così che l'istruttore fosse soddisfatto; lui mi disse "non devi imparare a guidare per far piacere a me, devi imparare a gestire il veicolo per te, perchè domani ti servirà".

Discorso stipendi: anche qui ti hanno già risposto se non erro; comunque variano dalle posizioni, alle aziende, alle - molto probabilmente - aree/zone in cui ti trovi. A dirla tutta in Italia non esiste un "contratto per gli informatici"; il contratto più frequente è il metalmeccanico oppure il terziario (commercio).

In conclusione: se non sai cosa fare, inizia con il pensare al diploma; se ricevi offerte davvero interessarti per te, per ciò che ti piace, allora valuta. In caso contrario l'università la considererei.


P.S. la vignetta pubblicata da @Andretti60 calza a pennello.
 

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