Se posso permettermi....
Partiamo dal presupposto che per bruciare un tweeter bisogna pilotarlo con una potenza maggiore rispetto al suo dato di tenuta in potenza, per un lasso di tempo discretamente lungo. Ossia un picco di potenza non brucia un tweeter (parlo ovviamente di apprecchiature HiFi degne di questo nome).
MA... Per bruciare un tweeter basta mandargli corrente continua, ossia onde quadre, ossia distorsione a gogo, per un lasso di tempo molto minore a quello richiesto ad una quantità abnorme di watt "puliti", e questo non è affatto da sottovalutare.
Infatti la ragione più frequente di rotture del genere è dovuta ad amplificatori sottodimensionati.
Cerco di spiegarmi meglio:
Prendiamo un diffusore con tenuta in potenza di 100w e 80dB di sensibilità (decisamente sordo).
Se cerchiamo di farlo suonare forte con un amplificatore da 1000 watt, il diffusore inizierà a distorcere udibilmente non appena raggiunto il suo limite, e per udibilmente intendo che si abbassa immediatamente il volume perchè è inequivocabilmente molto sgradevole e preoccupante quello che si ascolta.
Ora, cerchiamo di farlo suonare forte con un amplificatore da 50W... Che, poverino, non je la fa! Non ci sono santi, non je la pò fa... Per cui inizia a distorcere, producendo spurie ed armoniche, e iniziando a creare onde che somigliano molto più ad una quadra che ad una sinusoide. In questo caso, il clipping è avvertibile, ma sopportabile, soprattutto perchè magari si avrà in momenti musicalmente concitati (pieni orchestrali o assoli di sax o di chitarra elettrica) e per picchi relativamente brevi. In questo caso non tutti si rendono conto di quello che sta accadendo, o non se ne curano, ed ecco che il danno è bello che fatto.
Per la mia esperienza è più facile bruciare un diffusore utilizzando un amplificatore sottodimensionato che il contrario.
Scusate se posso sembrare supponente, ma l'HiFi lo frequento da un bel po di anni, anche se quasi mai qui su tom's leggo o intervengo in questa sezione.
In ogni caso, la tenuta in potenza di un diffusore è un dato meramente indicativo, che gli audiofili non prendono mai in considerazione, e non è un caso. Spesso sono numeri messi li per abbagliare gli acquirenti, in prodotti di fascia non hifi o comunque bassa.
I dati che possono essere utili, se vi interessa l'argomento, e da tenere in una qualche considerazione al momento dell'acquisto di un diffusore sono piuttosto l'impedenza e la sensibilità.
La prima ci fa capire di fronte a quale carico si troverà il nostro amplificatore, considerato che 8 Ohm sono un carico "facile" e più si scende e maggiore è la potenza richiesta all'amplificatore, che teoricamente dovrebbe raddoppiare la potenza erogata al dimezzarsi del carico (ossia 50w su 8ohm dovrebbero teoricamente diventare 100w su 4ohm, cosa che raramente accade, e che comunque, anche qui, nulla dice sulla qualità dell'oggetto, se non che ha un'alimentazione adeguata). Ma ancora di più, interessa il minimo d'impedenza, e soprattutto a che frequenza si ha. Un diffusore da 8 ohm, che ha un minimo di 3 ohm a 130hz è tutt'altro che un carico facile ;)
La sensibilità infine, ci da un'idea di quale potenza avremo bisogno per far suonare il diffusore in questione. E' espressa in db. Ed ogni 3db di aumento di volume, occorre raddoppiare la potenza fornita dall'amplificatore. MA non è che ogni 3db di aumento di pressione sonora noi ascoltiamo il doppio più forte, no, noi ascoltiamo sempre 3db in più.
Faccio un esempio così forse è più chiaro:
Un diffusore che ha una sensibilità di 80dB su 8ohm, vuol dire che con 1w fornito dall'amplificatore produrrà 80 decibel di pressione sonora ad un metro di distanza.
Per arrivare ad una pressione sonora di 109 db (ad un metro sempre) serviranno:
80 - 1w
83 - 2w
86 - 4w
89 - 8w
92 - 16w
95 - 32w
98 - 64w
101 - 128w
104 - 256w
107 - 512w
110 - 1024w
Da notare che da 107 a 110 db passiamo da 512w a 1024w erogati dall'amplificatore, ma non ascoltiamo un suono raddoppiato di intensità, semplicemente lo sentiamo un po più forte. Ecco perchè tra un ampli da 50w ed uno da 100w non c'è tutta questa differenza.
Ma torniamo all'esempio precedente, prendiamo un diffusore con 92dB di sensibilità:
92 - 1w
95 - 2w
98 - 4w
101 - 8w
104 - 16w
107 - 32w
110 - 64w
Basta un sedicesimo della potenza richiesta nel primo caso per avere la stessa pressione sonora.
Tutto quanto scritto sopra, sebbene corretto dal punto di vista teorico e tecnico, non ci dice ahimè assolutamente nulla riguardo la QUALITA' dei componenti che stiamo ascoltando, che è tutt'altro discorso, e che rappresenta il cuore vero di quella malattia che si chiama audiofilia (purtroppo incurabile e difficilmente controllabile ;)).
Però ci dice che se abbiamo a disposizione un amplificatore da 35w con un diffusore sensibile, come nel secondo caso, riusciremo a sonorizzare decentemente un ambiente, nel primo invece si avranno più difficoltà senza dubbio.
La chiudo qui per il momento, spero di non avervi annoiato troppo ;)
Scusate ma mi ero dimenticato di rispondere al primo post :D
Premesso che dubito fortemente che quell'amplificatore riesca ad erogare 260w rms per canale su 8 Ohm (la potenza dovrebbe essere espressa in Watt RMS per canale su un carico di 8 Ohm), direi che molto più realisticamente siamo di fronte ad un amplificatore da 35w.
Detto ciò, dipende sostanzialmente da cosa devi farci, se devi sonorizzare un grande ambiente a grandi volumi non c'è diffusore che tenga.
In ogni caso, cerca una coppia di diffusori con un'impedenza di 8 Ohm (più facili da pilotare) ed una sensibilità di, minimo, 88dB. La tenuta in potenza, come spiegato sopra, lascia il tempo che trova e sostanzialmente non serve a nulla.
Per le casse che gracchiano, invece, lo fanno con le frequenze basse a quanto ho capito, potrebbero essere semplicemente i woofer da ribordare. Una volta la sospensione era fatta in foam, materiale che dopo una decina di anni inevitabilmente si sbriciolava. Te la potresti cavare con una spesa contenuta se trovi un tecnico dalle tue parti, e se pensi ne valga la pena, è un intervento tutt'altro che impossibile.