Il fatto che un ssd nvme implementi una modalità pseudo-SLC per tutta la grandezza disponibile, rendendo di fatto l'intera unità pseudo-SLC, non entra nel discorso del consumo, anche perchè alla fine la cosa funziona solo se l'ssd è vuoto, mentre nella realtà il controller deve necessariamente funzionare come pSLC dinamica lasciando spazio sia per la riscrittura, sia per l'eventuale GC.
Il discorso è che se devi scrivere 30 GB di dati e l'nvme ha celle TLC, vengono scritti come SLC celle per 90 GB.
Quando si tratta di un ssd QLC, i 30 GB in formato SLC, occupano 120 GB.
Una cella che venga scritta con un bit solo dei 3 o 4 disponibili, viene cancellata totalmente lo stesso, quindi "consumata".
QLC viene consumato più rapidamente quindi, sia perchè le celle durano 2/3 meno, sia perche la cache di scrittura consuma celle 1/3 più rapidamente (a parità di uso).
Se proprio si vuole invece fare un approfondimento (non tecnico ma discorsivo), ancora sulla differenza tra l'uso della cache di scrittura tra TLC e QLC, in una situazione reale (esempio un ssd nvme pieno a metà), in un eventuale parallelo tra TLC e QLC, si potrebbe osservare che il QLC avendo meno spazio disponibile per la cache pSLC tenderà verso la fine dello spazio disponibile, quando i valori della scrittura crollano sotto i 200 MB/s (scrittura diretta su QLC) a recuperare la cache con parecchio dispendio di energia/calore.
I nvme QLC privi di DRAM, salvo eccezioni, quindi risultano pessimi anche sotto l'aspetto energetico.