Bugiubantu
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Vorrei illustrare ai possessori di un notebook una strategia subdola messa a punto dalle case costruttrici.
Vi è mai capitato di aggiornare il BIOS sul vostro portatile? A me un sacco di volte, e l'operazione è sempre andata a buon fine. Tranne ieri.
Queste sono, in sequenza, le azioni che ho intrapreso:
- ho scaricato dal sito toshiba lo zip che conteneva il nuovo bios e le utilities per installarlo
- ho estratto il contenuto dello zip: era un altro zip autoestraente
A questo punto, tutte le altre volte estraevo l'autoestraente NON con l'estrazione automatica (doppio click sx) ma con l'estrazione manuale (click dx - estrai in) e mi trovavo: il bios, il winphlash.exe per aggiornare da windows, il bios.bat per aggiornare da shell del dos. Quindi sceglievo quale procedura avviare ed effettuavo l'upgrade.
Ieri ho avuto la brillante idea di fare il doppio click. Mi aspettavo la classica dialog che mi chiedesse dove estrarre il contenuto, e invece:
- l'autoestraente si è autoestratto nel suo stesso folder
- AUTOMATICAMENTE sono stati lanciati sia il winphlash.exe che il bios.bat
questo comportamento anomalo e fuori da ogni controllo ha invalidato il BIOS del mio notebook, costringendomi a rivolgermi al centro di assistenza.
Perché ho esordito menzionando una subdola strategia? Un po' articolato ma semplice da capire:
il notebook è in garanzia, quindi il ripristino del BIOS non mi costerà nulla (a parte la perdita del mio tempo), ma se il notebook fosse già fuori garanzia, quanto mi costerebbe (== chi ci guadagnerebbe)? Il centro assistenza mi ha detto che probabilmente occorre SOSTITUIRE LA MOTHERBOARD!!!!
Solo io ci vedo qualcosa di doloso nel comportamento anomalo dell'autoestraente che lancia 2 applicazioni in conflitto tra loro, al punto di invalidare la macchina e rendere necessario l'intervento del centro assistenza, che percepisce un guadagno per i notebook fuori garanzia (la garanzia è di 1 anno, ed 1 anno passa alla svelta)? Lo stesso autoestraente che invece, se viene estratto "a manina" da un utente un po' più smaliziato, permette di eseguire l'aggiornamento senza alcun intoppo e senza bisogno del centro assistenza.
Poi (e qui entrano in gioco le competenze tecniche che derivano dal mio mestiere), mai nessuno mi convincerà che è necessario SOSTITUIRE LA MOTHERBOARD per ripristinare il BIOS! Il BIOS è un programma residente in una ROM di tipo flash, cosa devo credere che la casa costruttrice PRIMA programma i chip di ROM e poi assembla le schede? Il normale processo produttivo prevede che la programmazione delle memorie non volatili venga fatta ad hardware assemblato, quindi esisterà sulla motherboard una porta per la programmazione del BIOS, vale a dire nulla da sostituire, gli si connette un flasher e gli si scarica il binario del BIOS da PC per mezzo di un applicativo.
Altra cosa grave è che, per la natura della flash ROM, sarebbe possibile un autoripristino del BIOS stesso, senza alcun intervento di un operatore esterno (se qualcuno fosse interessato, me lo chieda e gli spiegherò come)! Ma ciò renderebbe inutile il centro assistenza.
Quanti di voi hanno dovuto sborsare quattrini per una cosa del genere che non ha senso di esistere?
Esistono tutti gli estremi per intentare una bella azione di classe nei confronti delle case costruttrici, basta essere in un cospicuo numero e rivolgerci ad un'associazione dei diritti dei consumatori.
Ciao a tutti
Vi è mai capitato di aggiornare il BIOS sul vostro portatile? A me un sacco di volte, e l'operazione è sempre andata a buon fine. Tranne ieri.
Queste sono, in sequenza, le azioni che ho intrapreso:
- ho scaricato dal sito toshiba lo zip che conteneva il nuovo bios e le utilities per installarlo
- ho estratto il contenuto dello zip: era un altro zip autoestraente
A questo punto, tutte le altre volte estraevo l'autoestraente NON con l'estrazione automatica (doppio click sx) ma con l'estrazione manuale (click dx - estrai in) e mi trovavo: il bios, il winphlash.exe per aggiornare da windows, il bios.bat per aggiornare da shell del dos. Quindi sceglievo quale procedura avviare ed effettuavo l'upgrade.
Ieri ho avuto la brillante idea di fare il doppio click. Mi aspettavo la classica dialog che mi chiedesse dove estrarre il contenuto, e invece:
- l'autoestraente si è autoestratto nel suo stesso folder
- AUTOMATICAMENTE sono stati lanciati sia il winphlash.exe che il bios.bat
questo comportamento anomalo e fuori da ogni controllo ha invalidato il BIOS del mio notebook, costringendomi a rivolgermi al centro di assistenza.
Perché ho esordito menzionando una subdola strategia? Un po' articolato ma semplice da capire:
il notebook è in garanzia, quindi il ripristino del BIOS non mi costerà nulla (a parte la perdita del mio tempo), ma se il notebook fosse già fuori garanzia, quanto mi costerebbe (== chi ci guadagnerebbe)? Il centro assistenza mi ha detto che probabilmente occorre SOSTITUIRE LA MOTHERBOARD!!!!
Solo io ci vedo qualcosa di doloso nel comportamento anomalo dell'autoestraente che lancia 2 applicazioni in conflitto tra loro, al punto di invalidare la macchina e rendere necessario l'intervento del centro assistenza, che percepisce un guadagno per i notebook fuori garanzia (la garanzia è di 1 anno, ed 1 anno passa alla svelta)? Lo stesso autoestraente che invece, se viene estratto "a manina" da un utente un po' più smaliziato, permette di eseguire l'aggiornamento senza alcun intoppo e senza bisogno del centro assistenza.
Poi (e qui entrano in gioco le competenze tecniche che derivano dal mio mestiere), mai nessuno mi convincerà che è necessario SOSTITUIRE LA MOTHERBOARD per ripristinare il BIOS! Il BIOS è un programma residente in una ROM di tipo flash, cosa devo credere che la casa costruttrice PRIMA programma i chip di ROM e poi assembla le schede? Il normale processo produttivo prevede che la programmazione delle memorie non volatili venga fatta ad hardware assemblato, quindi esisterà sulla motherboard una porta per la programmazione del BIOS, vale a dire nulla da sostituire, gli si connette un flasher e gli si scarica il binario del BIOS da PC per mezzo di un applicativo.
Altra cosa grave è che, per la natura della flash ROM, sarebbe possibile un autoripristino del BIOS stesso, senza alcun intervento di un operatore esterno (se qualcuno fosse interessato, me lo chieda e gli spiegherò come)! Ma ciò renderebbe inutile il centro assistenza.
Quanti di voi hanno dovuto sborsare quattrini per una cosa del genere che non ha senso di esistere?
Esistono tutti gli estremi per intentare una bella azione di classe nei confronti delle case costruttrici, basta essere in un cospicuo numero e rivolgerci ad un'associazione dei diritti dei consumatori.
Ciao a tutti