La nostra società vive legata all'etica, ma non è detto che questa serva per una società evoluta. Abbiamo costruito una società che sembra funzionare bene. Se i crimini fossero legali e la legge si occupasse solo della sfera economica, la società esisterebbe comunque, per noi sarebbe un abominio, ma per altri potrebbe essere a posto. Sono cose relative.
Non ho mai detto che "visto che funziona così" non ci dobbiamo attivare per salvaguardare l'ambiente, ma come ti dicevo, la ricerca è l'attività umana con il minor impatto sugli animali, anzi, se si contano gli animali salvati dalla ricerca il bilancio è positivo.
Ripeto poi la storia delle derattizzazioni, della carta moschicida, dei depuratori che rendono bevibile la nostra acqua o ancora delle coltivazioni agricole, attività che uccidono tantissimi animali.
Come decidiamo quali sono importanti e quali no?
Il topo da laboratorio vale più di quello nella tua cantina? I moscerini (uno degli animali più utilizzati nella ricerca) va bene ammazzarli per un semplice fastidio?
La sindrome da pubblicazione è stata trattata da tempo, c'è un nobel che ne fa cavallo di battaglia, se non erro. Ma per lui, che ha ottenuto il Nobel sperimentando su animali (non c'è praticamente biologo o ricerca medica premiata con il nobel che non abbia fatto uso di animali), ce ne sono altri 100 che la vedono diversamente.
Come dicevo gli animali vengono consentito solo quando la ricerca è valida e le simulazioni al PC e i test in vitro hanno dato risultati positivi. Il fatto che pochissimi farmaci arrivino poi sul mercato, è simbolo del funzionamento della catena dei test.
"altri per andare sul sicuro prendono i risultati di un'altra ricerca e ne propongono una nuova praticamente identica cambiando magari di poco il dosaggio nella sostanza"
Difficile da fare, chi controlla le carte dovrebbe essere totalmente imbranato, come nel caso del recente cartello sul farmaco per la vista (ma quello è un brevetto).
Se esiste già una cura, vieni premiato se ne trovi una migliore, in caso contrario questa non vedrà mai il mercato. Non mi pare un grand'affare, non trovi?
Chi non ha carriera facile semplicemente o non è in grado di fare ricerca visto che non serve uccidere animali per farla o a qualche problema di indottrinamento.
Ripeto anche che la ricerca sui metodi alternativi c'è e non è finanziata dalle associazioni animaliste, strano anche questo.
Per fare un modello computerizzato del corpo umano/animale, bisogna conoscerlo completamente. Per conoscerlo bisogna studiarlo ed anche arrivassimo a conoscerlo, non basterebbe la potenza d'elaborazione di tutti i PC sul globo per simularlo. Nemmeno il solo cervello.
Non siamo ancora in grado di simulare il test in vitro, che sarebbe molto più facile da sostituire.
Riguardo l'antispecismo, mi riferisco a chi rifiuta d'appartenere ad una specie diversa da quella di un cane. La classica persona che dice a un malato di morire se per salvarlo bisogna ammazzare un topo.
In conclusione, dire ormai stiamo bene, possiamo rinunciare alla SA, è contro l'etica che hai espresso. Useresti i frutti di una pratica che aborri solo perché sai di poter vivere meglio.
Non è certo la ricerca medico/biologica a rovinare il pianeta, anzi. È una delle poche ad avere gli strumenti per salvarlo, quindi è il caso di metter da parte gli slogan e gli incontri prodotti dalle organizzazioni contro la SA e ascoltare chi le cose le SA (lol).
E mettiamo in galera quei pazzi che rubano animali dai laboratori, che in un paese normale sarebbero dietro le sbarre.