Videogiochi come esperienze videoludiche: Siete d'accordo?

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The Zex

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Salve a tutti,
Vorrei iniziare con voi un topic su giochi e videogiochi:
Allora io inizierei col dire che i videogiochi in quanto giochi sono soprattutto esperienze.

Con esperienza intendo: cioè sperimentare in prima persona quell'ambiente virtuale, quel mondo. Sperimentare in prima persona, seppur in un video-gioco virtualmente, eventi, sfide e problemi. E quindi essere coinvolto e immerso in quel contesto virtuale che io sperimento. E per questo la mente genera sensazioni e pensieri che fanno parte della personale esperienza.

Infatti nel videogioco troviamo innumerevoli media, ma il mezzo espressivo (cosi unico da poterlo considerare su un piano molto differente) più importante resta il gioco. Che in questo caso deriva da un’interazione con un ambiente virtuale 2D o 3D, da regole che formano quel sistema, da sfide e problemi che devono essere risolti.

Il videogioco quindi chiede al giocatore di badare a tutto ciò. Quest’ultimo quindi si identifica in quel dato personaggio o qualsiasi avatar, e “vive” la propria personale esperienza che deriva dalle sensazioni ed emozioni sperimentate in quel sistema, anche se virtuale.Questo appare molto evidente in videogiochi come Half Life o Skyrim, che fanno percepire al giocatore di essere il vero protagonista della vicenda e permettono un’immedesimazione molte forte con il mondo di gioco.
Non solo, ma questo avviene anche in un gioco più tradizionale come il calcio. Dove il giocatore ha un ruolo nella squadra , delle regole e partecipa attivamente alla partita. Trovandosi quindi ad affrontare problemi, elaborare strategie e mettersi alla prova. Tutto ciò genera quel mix di emozioni e sensazioni che fanno parte della storia personale vissuta in quel gioco, dal quel giocatore.

Ovviamente in un videogioco le sensazioni sono minori, perchè “vissute” davanti a uno schermo, ma comunque importanti e coinvolgenti poichè il cervello comunque riesce a farsi coinvolgere da quel ambiente virtuale e a farci sentire protagonisti di mille avventure.
Come scrive anche Ivan Fulco ( importante giornalista, si è dedicato molto a esaminare i videogiochi ):
“I videogiochi sono altri luoghi in cui vivere altre vite. sono uno strumento così flessibile che possono assumere forme troppo diverse per essere catalogati. Le storie che si vivono nei videogiochi sono così personali, sono le nostre storie, brandelli di nostra vita, per quanto virtuale.”

In definitiva quindi i videogiochi sono dei viaggi, delle esperienze, ma più probabilmente potremmo descriverli come dei sogni (poichè tutto avviene in un contesto virtuale, simulato, ma molto coinvolgente). Tavolta ci permettono addirittura di sperimentare quasi altre vite, in modo virtuale, in mondi di fantascienza e fantasy. Mondi impossibili da realizzare così, nella realtà.

Voi cosa ne pensate?
 
Ciao, non ho capito bene se vuoi un parere su quanto hai espresso tu o altri punti di vista.

Consideriamo anche che il video gioco, nella sua accezione più ovvia, è per l' appunto un gioco.
Cioè puoi giocare a pallone, a monopoly, a prendersi a sberle e.. davanti ad un monitor. Lo scopo fondamentale per cui sono stati inventati i videogiochi è divertirsi, passare il tempo.
Solo più recentemente l' esperienza si è arricchita curando protagonisti, storie, scenari e tutto il corollario, talvolta anche in modo forse eccessivo: non è un caso se il trend sia quello di creare più "esperienze videoludiche" e non... giochi.

La sfida era IMMENSAMENTE più difficile nei giochi degli anni '90, mentre ora tutto è guidato, anche se le ragioni non sono da cercare solo nel voler proporre questo tipo di esperienza, piuttosto nel pullulare dei Bimbiminchia ma tant'è.
Le grandi produzioni poi da tempo pescano a piene mani dal cinema o tendono espressamente a diventare una sorta di film interattivi, ma se questo una volta era visto positivamente mi sento di dire che il modo in cui ci si stia avvicinando non lo sia.

Il progresso tecnico è inevitabile, ma è anche vero che una volta raggiunto il fotorealismo tutti i giochi saranno uguali.
Tutti i personaggi appariranno come "persone" nel gioco.
Tutte le scene saranno tali e quali a quanto avviene nei film.
Insomma niente più spazio per la fantasia, quella che ci faceva immaginare come fosse un personaggio partendo da un ammasso di pixel in bitmap.

Per il resto non so, dipende anche dal prodotto e da quello che uno si aspetta.
Tante volte uno vuole solo.. giocare. E torna al Tetris che per l' appunto non è un film, nè un' esperienza, ma fa perfettamente quello che ci si aspetta che faccia!
 
Ciao, non ho capito bene se vuoi un parere su quanto hai espresso tu o altri punti di vista.

Consideriamo anche che il video gioco, nella sua accezione più ovvia, è per l' appunto un gioco.
Cioè puoi giocare a pallone, a monopoly, a prendersi a sberle e.. davanti ad un monitor. Lo scopo fondamentale per cui sono stati inventati i videogiochi è divertirsi, passare il tempo.
Solo più recentemente l' esperienza si è arricchita curando protagonisti, storie, scenari e tutto il corollario, talvolta anche in modo forse eccessivo: non è un caso se il trend sia quello di creare più "esperienze videoludiche" e non... giochi.

La sfida era IMMENSAMENTE più difficile nei giochi degli anni '90, mentre ora tutto è guidato, anche se le ragioni non sono da cercare solo nel voler proporre questo tipo di esperienza, piuttosto nel pullulare dei Bimbiminchia ma tant'è.
Le grandi produzioni poi da tempo pescano a piene mani dal cinema o tendono espressamente a diventare una sorta di film interattivi, ma se questo una volta era visto positivamente mi sento di dire che il modo in cui ci si stia avvicinando non lo sia.

Il progresso tecnico è inevitabile, ma è anche vero che una volta raggiunto il fotorealismo tutti i giochi saranno uguali.
Tutti i personaggi appariranno come "persone" nel gioco.
Tutte le scene saranno tali e quali a quanto avviene nei film.
Insomma niente più spazio per la fantasia, quella che ci faceva immaginare come fosse un personaggio partendo da un ammasso di pixel in bitmap.

Per il resto non so, dipende anche dal prodotto e da quello che uno si aspetta.
Tante volte uno vuole solo.. giocare. E torna al Tetris che per l' appunto non è un film, nè un' esperienza, ma fa perfettamente quello che ci si aspetta che faccia!

Bè comunque i videogiochi possono considerarsi esperienze in senso generale! Infatti esperienza ha un sacco di significati. Quindi anche un Tetris è un'esperienza, non assimilabile certo a un pezzo di vita virtuale (come dice anche Ivan fulco). Queste tipologie di esperienze come Skyrim o Half life 2, sono sicuramnete più recenti. Diciamo quindi che anche i primi videogiochi sono esperienze però solamente con half life e alcuni GDR prima degli anni 2000 sono state create esperienze dove noi siamo gli attori e i protagonisti che vivono una vera avventura.
Ma comunque vedendo il contesto in modo più ampio, i giochi sono sempre stati esperienze personali (anche gli scacchi). Quindi sicuramente i giochi non sono storie, sono mondi, spazi di possibilità dove vivere delle esperienze. Via questo pregiudizio!

Certamente poi i video-giochi, forti della componente tecnologica, possono anche avere altri media come il film. E allora raccontano e approfondiscono un aspetto narrativo. Ma ricordiamoci che l'aspetto principale è sempre il gioco!
Che poi è un mezzo espressivo speciale e unico per le sue caratteristiche!

Quindi sono d'accordo con te, The Zex! Anzi ottima analisi, approfondita e obiettiva!

Comunque anche tu, Petalodeus, non ha tutti i torti! Anzi! Proprio per quello che ho detto, il gioco dovrebbe rimanere l'aspetto principale! E invece vedi sempre più videogiochi moderni che devono per forza proporre 120 ore di filmati! Tutti ( o quasi) cercano di imitare il cinema! Certo sono d'accordo, ci può stare in un videogioco (visto che può contenere una molteplicità di media) ! Ma bisogna trovare un'equilibrio! Cioè fare sempre il giocatore protagonista dell'avventura e non guidarlo in maniera eccessiva. ci vuole un equilbrio quindi, che spero troveranno con il prossimo tomb raider, per esempio!
Meno male che c'è half life, portal, skyrim e tanti altri ancora! Lì ti senti davvero parte di un mondo, un'esperienza.
Quindi spero che si trovi un equilibrio senza scivolare troppo in videogiochi dove sembra che giochi su una pellicola del cinema (tipo Heavy Rain). Insomma ci vuole più moderazione e equilibrio. Anche perchè il gioco ha un sacci di potenzialità e specialità uniche, che altri media non hanno.
 
Tra le cose che volevo includere nel trend odierno c'è anche l' esasperazione per gli FPS, o meglio per la visuale in prima persona.
Per quanto mi riguarda, e si tratta ovviamente del mio parere personale, questo era innovativo e coinvolgente i primi tempi e certo fondamentale per un certo tipo di giochi (gli FPS per l' appunto), ma in realtà uccide la fantasia.
Visto che hai citato Tomb Raider, se proviamo ad immaginare che fin dal primissimo gioco per ps1 fosse stato un gioco con visuale in prima persona, il personaggio di Lara Croft oggi non avrebbe lo stesso appeal: l' esperienza di Tomb Raider era (ed è, e deve continuare ad essere) un' avventura insieme a Lara, non nei suoi panni.
Io non riesco ad identificarmi in nessuno, forse nemmeno "me stesso" giocando con una visuale in prima persona, la considero solo una scelta di impostazione che premia alcuni aspetti ma ne esclude a priori altri.
 
Tra le cose che volevo includere nel trend odierno c'è anche l' esasperazione per gli FPS, o meglio per la visuale in prima persona.
Per quanto mi riguarda, e si tratta ovviamente del mio parere personale, questo era innovativo e coinvolgente i primi tempi e certo fondamentale per un certo tipo di giochi (gli FPS per l' appunto), ma in realtà uccide la fantasia.
Visto che hai citato Tomb Raider, se proviamo ad immaginare che fin dal primissimo gioco per ps1 fosse stato un gioco con visuale in prima persona, il personaggio di Lara Croft oggi non avrebbe lo stesso appeal: l' esperienza di Tomb Raider era (ed è, e deve continuare ad essere) un' avventura insieme a Lara, non nei suoi panni.
Io non riesco ad identificarmi in nessuno, forse nemmeno "me stesso" giocando con una visuale in prima persona, la considero solo una scelta di impostazione che premia alcuni aspetti ma ne esclude a priori altri.

Bè un Tomb raider in prima persona come Mirror's Edge, sarebbe stato bellissimo perchè avrebbe avuto un maggiore coinvolgimento. Ma per quel tempo sarebbe stato impossibile.
Cmq quello che dici tu è in parte vero, cioè in un videogioco al di fuori di un GDR (dove noi creiamo il nostro personaggio), controlliamo un personaggio e lo interpretiamo! Quindi siamo degli attori che vestono altri panni. E Quindi siamo una parte di loro! Si tratta di vivere dei ruoli fuori dall'ordinario, e c'è perciò una differenza. ma siamo comunque noi i protagonisti.
Poi ovvio in un videogioco in prima persona l'immersione e l'identificazone aumenta! Anche se ci sono (piccole) limitazioni.
In terza persona invece si nota di più questa distanza tra noi e il personaggio che dobbamo interpretare. ma è comunque il nostro avatar, una parte di noi, proiettata in quel mondo virtuale.
 
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