La mia passione per l'alta fedeltà risale agli anni 80. Ero una ragazzina di 13 anni quando comprai il mio primo mensile (nr72 di Audioreview). Da lì in avanti incuriosivo i fanatici del mondo hi fi che mi vedevano nei negozi ad effettuare ascolti, incuriosita da tutti quegli apparecchi e da tanti diffusori acustici.
Oggi, a 49 anni, ho finalmente realizzato il mio sistema di riproduzione audio ideale (composto dai tre classici elementi, 4 con i cablaggi).
Vorrei quindi arrivare al dunque, che poi è il motivo per cui scrivo qui oltre che nel reparto informatica.
L'amplificatore del signor Dominich era un buon ampli e ricordo piuttosto bene il suono del fratellino stufetta in classe A. Faceva parte dei "best buy" dell'epoca. Oggi, dopo tutti questi anni, andrebbe certamente ricappato con sostituzione degli elettrolitici e magari dei cablaggi interni, ormai ossidati dalla cottura delle temperature e dei decenni.
Leggo però un po' di confusione (Vi prego non vogliatemene) su qualche consiglio e soprattutto sulla possibilità o meno di ottenere questi famigerati "bassi":
Partiamo dal lato peggiore ;) Il posizionamento:
Papà, quando comprò quell'impianto dialogò (credo) col negoziante di fiducia e capì che in quella situazione come da foto, qualsiasi cosa, pure da 100mila euro, avrebbe reso come il compattone della Metro, come un vecchio radiolone mille luci! Quindi se ci sono gravi problemi di spazio in casa, impossibilità a mettere a dimora un impianto, inutile spenderci denari a meno che non prevalga la "audiofilite cronica" a tutti i costi (e l'ho avuta anch'io). Quello era ed è il tipico sistemino con ampli al centro e bookshelf su piedistalli ai lati, distanziati di almeno un paio di metri (non 1 scarso) e non troppo distanti dalla parete di fondo, sicuramente lontani dagli angoli eventuali. So che sono sistemi da libreria ma mai mettere diffusori a mensola o scaffalatura appunto, se non in situazione d'emergenza (troppo cattiva lo so).
Resa sulle basse frequenze:
Lo scopo primario dell'alta fedeltà non è fare boom boom. Avere basse frequenze riverberanti, invadenti, noiose ed affaticanti non è l'obbiettivo. La fedeltà timbrica, la dinamica e la trasparenza sì. Quei diffusori, date le dimensioni, puntavano molto su altre caratteristiche. Inutile cercare ciò che non può esserci ma l'approssimazione, quella sì. Notate come il nostro cervello (mamma mia sta qui rompe pure sulla psicoacustica), riesca ad elaborare il segnale laddove anche questo manchi. Caso emblematico la piccola scatola di scarpe Rogers Ls 3/5A di un litro e mezzo. Se amplificata ed ambientata a dovere, questa coppia di minidiffusori, regalava sensazioni uniche per qualità e musicalità (e con essa tante altre simili per costo e dimensioni). Non si può tuttora pretendere da oggetti del genere una pressione sonora che renda giustizia ad un concerto sinfonico o Rock, magari il suono dell'organo in una cattedrale che deve scendere a frequenze infrasoniche. Eppure ciò che usciva ed esce da scatole simili, certi grandi diffusori lo sognano.
Sospensione Pneumatica e bass reflex:
Non sono rivali, sono solo diversi tipi di accordo del progetto acustico (ce ne sono altri... "chiusi ed aperti"). Checchè se ne dica, tecnicamente la risposta in frequenza lato basse, è decisamente a favore della cassa chiusa (oh madonnina ora si è fumata pure i gelsomini del balcone) ;-))) E' questione di gusti del progettista e pure di una certa moda! Su piccoli diffusori si predilige il reflex perché fino ad una certa frequenza si ha la sensazione che i famosi 75 - 80 Hz ci siano tutti (ed è così) e, se avvicinati erroneamente alle pareti, questi vengano esaltati (non aumenta la discesa in frequenza bensì l'esaltazione di ciò che sembrano bassi, rigonfiandosi talvolta in modo esponenziale grazie ai nodi modali della stanza ed eccitando in maniera del tutto inascoltabile le mediobasse, trasformandosi così in oscenità audio). I grandi modelli ben progettati e quindi accordati a dovere (ma pure i piccoli), spesso utilizzano il reflex NON per esaltare le Freq. basse ma per altri motivi (controllo breakup della membrana woofer e midrange, limitazione della extraescursione meccanica del woofer, ed impedenza/sensibilità).
Se volete parlare di alta fedeltà non solo ne sarei contenta ma ne sarei entusiasta! Mi piacerebbe raggruppare un bel gruppo di audiofili erranti, per discutere ed incuriosirsi a vicenda facendosi pure un po' di compagnia ;)
un abbraccio, Isa