DOMANDA Scienza Dei Materiali

Prophet01

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Buonasera a tutti. Attulmente stò frequentando il 1°anno di Fisica a Pisa, però non sono molto convinto dato che i corsi mi sembrano molto astratti e lontani dai miei interessi (soprattutto la tecnologia), così a settembre penso che cambiarò CdL. Chiarisco subito che io amo la Fisica, soprattutto le parti legate all'elettromagnetismo, molto meno la meccanica, però sento che manca molto la chimica e la parte di applicazione tecnologica (che si vede solo un po' alla magistrale).
Comunque, la mia scelta è ricaduta su Scienza dei Materiali, infatti mi sembra un CdL a metà tra Fisica e Chimica (che a me piace molto e a Fisica viene un po' trascurata) con molte applicazioni tecnologiche (il mio interesse principale). Come sede mi sono orientato verso Milano Bicocca, dove il CdL esiste da oltre 20 anni e dovrebbe essere stato il primo in Italia, in più è l'unico luogo dove esiste un intero Dipartimento dedicato a SdM.
Conosco poco di questo CdL, anche perchè è relativamente recente e sarei interessato a sapere se sia buono per il lavoro oppure no, se sia un corso buono, oppure un corso senza senso come ritengo siano Ingegneria Fisica/ Matematica.
Le cose che più mi interessano sono la fotonica, la superconduttività, nuovi materiali come il grafene, tecniche come il drogaggio dei wafer di silicio e la fotolitografia di un chip, le nanotech, led, oled, i polimeri e tutte le loro applicazioni industriali ecc.
Secondo voi potrebbe aprirmi delle opportunità anche nell'industria chimica?
Un confronto con Ingegneria dei Materiali che mi sembra più orientata alla produzione che allo sviluppo di nuovi materiali?
In definitiva, cosa ne pensate di questo Cdl?
Ogni feedback è fortemente gradito. Grazie a tutti in anticipo e buona serata.
 

Kelion

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Gli argomenti di cui parli sono applicazioni di fisica, chimica ed ingegneria elettronica industriale. La laurea triennale in scienza dei materiali è a metà strada tra chimica e fisica secondo me troppo generica per dare prospettive serie. Devi tenere presente che la formazione di base è la premessa necessaria per l'ultraspecializzazione perchè ti allarga il panorama delle conoscenze necessarie ed avere il quadro di insieme. La ricerca, specie nei paesi anglosassoni e del nord europa, è sempre più un lavoro interdisciplinare tra specialisti. Non esiste più lo scienziato onnisciente ma lo specialista e addirittura l'ultraspecialista che lavora in equipe. La differenza del modello italiano che ha sempre avuto favorevoli apprezzamenti in campo internazionale è la qualità della formazione di base. Questo sta cambiando e il proliferare di corsi di laurea e diplomi di laurea triennale disorienta i giovani che non sanno più a che Santo votarsi per fare le proprie scelte. Non posso dirti cosa fare perchè la scelta deve essere tua. Posso solo consigliarti di fare una scelta ponderata e soprattutto di esaminare i piani di studio proposti prediligendo quelli che hanno una maggiore organicità nelle materie rispetto ai tuoi interessi. Fisica e chimica sono intimamente collegate e si intrecciano continuamente con la matematica che fa da collante tra esse. Quelle che ti sembrano materie sterili sono la base della scienza e senza di esse nessuna ricerca può avere luogo.
I maggiori sbocchi lavorativi sono proprio per quei corsi di laurea che tu pensi siano astratti e lontani dalla realtà perchè formano persone dotate di metodo nell'analizzare e risolvere i problemi molto apprezzato in molteplici campi.
Ogni corso di laurea magistrale ha una sua struttura fondamentale di esami necessari a dare le basi. Su di esse dovrai innestare l'orientamento alla specializzazione attraverso l'inserimento di esami complementari anche in inglese. In questo modo avrai maggiore prospettiva sia lavorativa che di preparazione rispetto ad un corso triennale. La lingua della ricerca internazionale è l'inglese.
In Italia purtroppo sono in vigore la validità legale del titolo di studio, il nepotismo e la dittatura dei baroni. Non conta ciò che sai fare ( le tue skill individuali) ma conta quello che c'è scritto che dovresti saper fare sul diploma di laurea. Conta di chi sei figlio, nipote o amico e non quanto sei bravo. L'Italia è uno dei paesi che investe di meno nella ricerca ma ha una qualità della ricerca altissima in tutti i campi. Ma in Italia con la ricerca non ti arricchisci e spesso non riesci nemmeno a vivere dignitosamente col tuo lavoro. Un consiglio, se il tuo obiettivo è la ricerca vai all'estero avrai vita più facile e maggiori soddisfazioni ma prima devi studiare, studiare, studiare.... Un saluto...
P.S. Pisa è un'ottima Università. Il Politecnico di Milano è più orientato alla tecnologia e fornisce preparazione di prim'ordine ed in lingua inglese dai un'occhiata all'offerta formativa...
 

Prophet01

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Gli argomenti di cui parli sono applicazioni di fisica, chimica ed ingegneria elettronica industriale. La laurea triennale in scienza dei materiali è a metà strada tra chimica e fisica secondo me troppo generica per dare prospettive serie. Devi tenere presente che la formazione di base è la premessa necessaria per l'ultraspecializzazione perchè ti allarga il panorama delle conoscenze necessarie ed avere il quadro di insieme. La ricerca, specie nei paesi anglosassoni e del nord europa, è sempre più un lavoro interdisciplinare tra specialisti. Non esiste più lo scienziato onnisciente ma lo specialista e addirittura l'ultraspecialista che lavora in equipe. La differenza del modello italiano che ha sempre avuto favorevoli apprezzamenti in campo internazionale è la qualità della formazione di base. Questo sta cambiando e il proliferare di corsi di laurea e diplomi di laurea triennale disorienta i giovani che non sanno più a che Santo votarsi per fare le proprie scelte. Non posso dirti cosa fare perchè la scelta deve essere tua. Posso solo consigliarti di fare una scelta ponderata e soprattutto di esaminare i piani di studio proposti prediligendo quelli che hanno una maggiore organicità nelle materie rispetto ai tuoi interessi. Fisica e chimica sono intimamente collegate e si intrecciano continuamente con la matematica che fa da collante tra esse. Quelle che ti sembrano materie sterili sono la base della scienza e senza di esse nessuna ricerca può avere luogo.
I maggiori sbocchi lavorativi sono proprio per quei corsi di laurea che tu pensi siano astratti e lontani dalla realtà perchè formano persone dotate di metodo nell'analizzare e risolvere i problemi molto apprezzato in molteplici campi.
Ogni corso di laurea magistrale ha una sua struttura fondamentale di esami necessari a dare le basi. Su di esse dovrai innestare l'orientamento alla specializzazione attraverso l'inserimento di esami complementari anche in inglese. In questo modo avrai maggiore prospettiva sia lavorativa che di preparazione rispetto ad un corso triennale. La lingua della ricerca internazionale è l'inglese.
In Italia purtroppo sono in vigore la validità legale del titolo di studio, il nepotismo e la dittatura dei baroni. Non conta ciò che sai fare ( le tue skill individuali) ma conta quello che c'è scritto che dovresti saper fare sul diploma di laurea. Conta di chi sei figlio, nipote o amico e non quanto sei bravo. L'Italia è uno dei paesi che investe di meno nella ricerca ma ha una qualità della ricerca altissima in tutti i campi. Ma in Italia con la ricerca non ti arricchisci e spesso non riesci nemmeno a vivere dignitosamente col tuo lavoro. Un consiglio, se il tuo obiettivo è la ricerca vai all'estero avrai vita più facile e maggiori soddisfazioni ma prima devi studiare, studiare, studiare.... Un saluto...
P.S. Pisa è un'ottima Università. Il Politecnico di Milano è più orientato alla tecnologia e fornisce preparazione di prim'ordine ed in lingua inglese dai un'occhiata all'offerta formativa...

Prima di tutto, grazie mille della risposta.
Su alcune cose sono d'accordo con te, mentre per altre non molto.
Corregimi pure se sbaglio, però non mi pare che sia privo di prospettive come tu dici ( si lo so, ho fatto la domanda per sapere se secondo voi è un buon corso, infatti voglio qualche esempio che smentisca la sua apparente bontà).
Dico ciò basandomi sui corsi che ho visto a Milano, non so come sia da altre parti.
Comunque mi sembra un corso con più fisica e matematica di chimica (ovviamente meno chimica), con più chimica che a fisica (ovviamente meno fisica e matematica) e con una trattazione maggiore della tecnologia; tutte cose che adoro, soprattutto l'ultima. Tutto ciò mi fa pensare che dia una preparazione di base più variegata e versatile che nel caso dello sviluppo tecnologico è più richiesta rispetto a una scienza pura come le altre due sopraccitate, infatti mi pare che le tecnologie odierne come le celle solari, le nanotech e i nuovi materiali appunto nascano dall'unione delle altre due e non da una singola. Non so se ho reso l'idea, comunque sono felice di essere contradetto e grazie ancora.
 

Kelion

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Non so come dirtela più chiaramente e proverò a dirtela in modo diretto e chiaro... I corsi di durata triennale indipendentemente da quel che insegnano sono considerati lauree di serie B sia dai datori di lavoro che nel campo universitario. Non avrai le prospettive che pensi nel mondo del lavoro e chi ti dice il contrario mente sapendo di mentire. L'offerta così variegata serve solo alle università di serie B per fare numero di studenti e sopravvivere ed a quelle di serie A di soddisfare la massa degli studenti ( la maggior parte ) che non hanno le palle per portare a termine una laurea magistrale realmente qualificante che altrimenti andrebbero in quelle di serie B...
 

Prophet01

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Non so come dirtela più chiaramente e proverò a dirtela in modo diretto e chiaro... I corsi di durata triennale indipendentemente da quel che insegnano sono considerati lauree di serie B sia dai datori di lavoro che nel campo universitario. Non avrai le prospettive che pensi nel mondo del lavoro e chi ti dice il contrario mente sapendo di mentire. L'offerta così variegata serve solo alle università di serie B per fare numero di studenti e sopravvivere ed a quelle di serie A di soddisfare la massa degli studenti ( la maggior parte ) che non hanno le palle per portare a termine una laurea magistrale realmente qualificante che altrimenti andrebbero in quelle di serie B...

Aspetta scusa, ma allora non ci siamo capiti bene. Non intendevo dire solo la triennale, so che solo con quella non ci si fa quasi niente.
Io mi riferivo a triennale più magistrale.
Cioè stai criticando Sdm oppure le lauree triennali? Non ho capito bene.
 

Kelion

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Le laure triennali... avevo capito che volessi fare la triennale... Allora OK:ok:
 
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Bene. In ogni caso, che opinione hai di SdM ?

Ne ho discusso nei miei "articoletti" dedicati alle nanoscienze e alle nanotecnologie:
https://www.tomshw.it/forum/threads/le-nanotecnologie.505649/#post-4777477 :sisi:
Scienze di base come la scienza dei materiali, ma anche settori applicativi come l'ingegneria dei materiali, sono importanti per lo studio delle nanoscienze poiché forniscono una solida formazione scientifica di base nei rispettivi settori specifici; vorrei ricordare, a tale proposito, che molte delle linee di ricerca attuali sono basate sulle nanoscienze :sisi:
Di sicuro, però, il ruolo "centrale" è svolto dalla Fisica e dalla Chimica: la Fisica studia le leggi, in particolare quelle quantistiche, che riguardano i sistemi alla nanoscala, la Chimica invece, sia organica che inorganica, è importante per la realizzazione di molti nanosistemi ;)

P.S. Il mio prossimo articolo riguarderà proprio la fotolitografia e i processi di fabbricazione dei circuiti integrati :asd:

gronag
Cibernetico e insegnante :D
 
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Ne ho discusso nei miei "articoletti" dedicati alle nanoscienze e alle nanotecnologie:
https://www.tomshw.it/forum/threads/le-nanotecnologie.505649/#post-4777477 :sisi:
Scienze di base come la scienza dei materiali, ma anche settori applicativi come l'ingegneria dei materiali, sono importanti per lo studio delle nanoscienze poiché forniscono una solida formazione scientifica di base nei rispettivi settori specifici; vorrei ricordare, a tale proposito, che molte delle linee di ricerca attuali sono basate sulle nanoscienze :sisi:
Di sicuro, però, il ruolo "centrale" è svolto dalla Fisica e dalla Chimica: la Fisica studia le leggi, in particolare quelle quantistiche, che riguardano i sistemi alla nanoscala, la Chimica invece, sia organica che inorganica, è importante per la realizzazione di molti nanosistemi ;)

P.S. Il mio prossimo articolo riguarderà proprio la fotolitografia e i processi di fabbricazione dei circuiti integrati :asd:

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Grazie mille, avevo letto un po' il tuo articolo è devi dire che è davvero interessante.
Studi qualcosa? Sei già laureato?
 
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Ma prendere per esempio chimica industriale? Che è un po` l`evoluzione del corso di materiali che è stato chiuso qualche anno fa a Pisa?
Oppure anche chimica pura ti apre un sacco di porte da quel punto di vista. Ho qualche collega inorganico che sta facendo tesi sui nanomateriali e io sto lavorando su OLED e polimeri al KAUST. :D
 

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