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Riportare il deficit sotto il 4 per cento nel 2006 è possibile, ma occorre un intervento tempestivo: "Mi auguro che la manovra bis possa essere presentata al prossimo Ecofin dell'11 luglio", afferma in una conferenza stampa tenuta a Lussemburgo il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
"Penso che con il taglio strutturale di 0,8 per cento quest'anno si arriverà a un deficit/Pil sotto il 4 per cento nel 2006", afferma il ministro. Padoa-Schioppa assicura anche che, come chiesto da più parti anche da esponenti della maggioranza e soprattutto dai sindacati, la correzione dei conti pubblici e il Dpef andranno di pari passo con il via libera ai provvedimenti per lo sviluppo.
"La politica economica del governo ha tre dimensioni: stabilità, crescita ed equità", osserva il ministro, aggiungendo che "l'aggiustamento ha per certi versi effetti di rallentamento; quindi, devono esserci anche altre azioni che lo compensino, che non sono necessariamente azioni di spesa, ma possono essere modifiche della regolamentazione, liberalizzazioni e l'apertura dei mercati".
Precisa inoltre che "i prossimi giorni saranno di intense consultazioni con le parti sociali, con le regioni e con gli enti locali. C'è una fase di ascolto che ci aspetta, e questa fa parte della preparazione della manovra".
Il Governo punta anche a riportare l'avanzo primario oltre il 3 per cento. Padoa-Schioppa non specifica l'arco temporale entro cui intenda raggiungere questo obiettivo e spiega di prediligere, in questo momento, la strada dell'avanzo primario per abbattere il debito, piuttosto che ricorrere a operazioni straordinarie come le privatizzazioni, strada percorsa negli anni '90: "In queste ore non ci stiamo occupando delle operazioni sul patrimonio".
Una cosa me la chiedo: tasse su tasse portano saldo e crescita? Non è auspicabile qualcosa stile Roosvelt dopo la caduta della borsa?
"Penso che con il taglio strutturale di 0,8 per cento quest'anno si arriverà a un deficit/Pil sotto il 4 per cento nel 2006", afferma il ministro. Padoa-Schioppa assicura anche che, come chiesto da più parti anche da esponenti della maggioranza e soprattutto dai sindacati, la correzione dei conti pubblici e il Dpef andranno di pari passo con il via libera ai provvedimenti per lo sviluppo.
"La politica economica del governo ha tre dimensioni: stabilità, crescita ed equità", osserva il ministro, aggiungendo che "l'aggiustamento ha per certi versi effetti di rallentamento; quindi, devono esserci anche altre azioni che lo compensino, che non sono necessariamente azioni di spesa, ma possono essere modifiche della regolamentazione, liberalizzazioni e l'apertura dei mercati".
Precisa inoltre che "i prossimi giorni saranno di intense consultazioni con le parti sociali, con le regioni e con gli enti locali. C'è una fase di ascolto che ci aspetta, e questa fa parte della preparazione della manovra".
Il Governo punta anche a riportare l'avanzo primario oltre il 3 per cento. Padoa-Schioppa non specifica l'arco temporale entro cui intenda raggiungere questo obiettivo e spiega di prediligere, in questo momento, la strada dell'avanzo primario per abbattere il debito, piuttosto che ricorrere a operazioni straordinarie come le privatizzazioni, strada percorsa negli anni '90: "In queste ore non ci stiamo occupando delle operazioni sul patrimonio".
Una cosa me la chiedo: tasse su tasse portano saldo e crescita? Non è auspicabile qualcosa stile Roosvelt dopo la caduta della borsa?