Mah, è un articolo molto striminzito e che analizza bene windows, ma poco linux. Si parla di UAC e tecnologie affine, ma non si parla delle equivalenti linux ( selinux, apparmor, capabilities ). E' un articolo che non tiene in considerazione ulteriori tecnologie implementate in alcune varianti di linux ( android ad esempio ).
Non sono d'accordo sul fatto della diffusione. Primo perchè windows non è così maggiormente diffuso rispetto a linux ( l'embedded e il mobile sono dominati da linux non da windows ). Le infrastrutture più significative del mondo ( i sistemi bancari ad esempio ) girano su linux. Veramente vogliono farci credere che non ci siano hacker motivati a bucare i sistemi che gestiscono le transazioni e i depositi bancari? E le borse valori? Moltissime girano su linux e ci girano parecchie migliaia di miliardi di euro all'ora :D ...siamo seri, il movente c'è eccome!
Poi non capisco perchè sottovaluta la suddivisione dei ruoli utente. In fondo, da vista in poi, pure su windows è stata imposta una netta separazione tra i tipi d'utente. E' dimostrato che un attacco portato ad un utente non privilegiato equivale a quello portato ad un utente privilegiato? Dimostrato da chi? Qualche citazione sarebbe utile.
Si dimentica completamente che i malware interagiscono spessissimo a basso livello col sistema operativo. Buona fortuna nel creare un malware che si adatta ai continui cambiamenti di api che avvengono in linux. Senza contare che basta cambiare un paio di flag nella compilazione del kernel e il malware si ritroverebbe con strutture del kernel mancanti o spostate o mozzate.
Si ridicolizzano i repository, ma mi pare che apple con ios, ms con windows 8, google con android, abbiano tutti adottato il medesimo concetto. Come mai? Poi quali sarebbero questi mirabolanti programmi che non si trovano nei repository? Programmi a pagamento? Io sono uno sviluppatore e uso linux dal 2007, e mai ho avuto la necessità di installare software commerciale...figurarsi craccato!
Mi spiace ma è un articolo molto dozzinale e superficiale. Alla fine della fiera, le due piattaforme presentano un livello di rischio molto differente. Certo, nessun software è invulnerabile, ma linux è sicuramente molto meno hackerabile di windows.
Soprattutto l'autore considera come malware solo i trojan. Questa non l'ho capita!! Parliamo di malware reali, malware che necessitano di funzionalità di rootkit ad esempio. Lì la vedo dura nel creare l'uber rootkit che funge su tutti i linux in circolazione.