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Una nuova recensione in arrivo, amici di Tom's!
Questa volta ho avuto la fortuna di testare un bellissimo monitor MSI, precisamente il modello MPG271QRX QHD, appartenente alla fascia alta del marchio.
Vediamo com’è andata...
..
Il monitor si presenta con una dotazione piuttosto standard, ma ben confezionata. All’interno della scatola troviamo il monitor stesso, un cavo HDMI, un cavo DisplayPort (entrambi di circa un metro e mezzo), il piedistallo e il braccio per il montaggio, sia il braccio che il piedistallo sono in metallo

Il pannello risulta piuttosto spesso per essere un OLED, a mio parere per via dell’elettronica interna di fascia alta.
A differenza del mio monitor principale, un Samsung, l’alimentatore in questo caso è integrato all’interno del monitor.
Una scelta che molti apprezzano, anche se ha un rovescio della medaglia: in caso di guasto, sarà necessario un intervento tecnico più complesso rispetto a un alimentatore esterno.

La dotazione di porte è completa e decisamente “generosa”. Il pannello offre:
Il monitor include funzionalità da vero top di gamma, tra cui un KVM switch integrato, che permette di visualizzare più sorgenti contemporaneamente: una caratteristica molto utile per chi lavora con più dispositivi o ha esigenze di multitasking avanzato.
Non manca infine l’illuminazione ARGB, posizionata sul retro nella parte superiore del pannello. È completamente personalizzabile, sia nei colori che negli effetti.

Tuttavia, tutta questa tecnologia ha un prezzo in termini di spessore, come si può facilmente notare dal confronto fotografico con il Samsung G6, attualmente in mio possesso.
Non si può certo definire un difetto, anzi: le funzionalità aggiuntive, unite alla scelta di integrare l’alimentatore all’interno del monitor, saranno sicuramente apprezzate da molti utenti.
Naturalmente, non è la soluzione ideale per chi considera la sottigliezza una caratteristica fondamentale.
Quando si entra in possesso di un QD-OLED con queste caratteristiche, le prime emozioni sono un misto di sgomento e rabbia.
Sgomento, perché è difficile credere che un monitor possa restituire immagini così spettacolari. Rabbia, perché ci si rende conto di aver aspettato troppo a lungo per abbandonare il vecchio monitor da gaming, convinti che “si vedesse ancora benissimo”.
La resa visiva di questo pannello è semplicemente straordinaria: le uniche sillabe che vi verranno spontanee saranno "wow".


Le impressioni visive, per quanto entusiasmanti, non bastano. Per questo ho utilizzato un Calibrite Display PRO HL, abbinato ai software HCFR e DisplayCAL, strumenti ideali per effettuare un’analisi oggettiva.
Ho iniziato con alcune misurazioni sui toni di grigio e sulla fedeltà cromatica.
LINK REPORT DISPLAYCAL
LINK REPORT CALIBRITE
Il monitor mostra una fedeltà cromatica eccezionale ed è già ben calibrato di fabbrica.
Come accade spesso con pannelli di questo tipo, le opzioni di regolazione sono limitate, soprattutto in modalità HDR. In HDR infatti l’utente può soltanto selezionare tra i profili predefiniti disponibili nell’OSD, senza poter intervenire direttamente su luminanza o saturazione.
A differenza del mio Samsung, che consente un controllo più ampio, qui la gestione è più rigida — scelta giustificata da un punto di vista tecnico. Tuttavia, personalmente, non mi dispiace nemmeno l’approccio più “aperto” di Samsung.
In ogni caso, i colori risultano ben calibrati sia in SDR che in HDR. Il profilo SDR consente una leggera personalizzazione in più, come la scelta della temperatura colore (ma non della saturazione).
La temperatura di default è impostata su 6500K, mentre la curva di gamma è la classica 2.2.
Ottima anche la calibrazione RGB, con i tre canali (rosso, verde e blu) praticamente perfettamente bilanciati — come spesso accade nei pannelli QD-OLED.
Nelle immagini sottostanti le misurazioni di temperatura, luminanza, e livelli RGB che risultano rutti abbastanza perfetti
Il gamut copre interamente lo spazio DCI-P3, come previsto da un display di questa categoria.
Anche la gestione dei gradienti è ottima, grazie al supporto a 10 bit reali: le sfumature sono fluide, prive di banding visibile, e i toni della pelle risultano naturali e realistici.
Il pannello si comporta egregiamente anche in termini di uniformità.
Essendo un pannello QD-OLED prodotto da Samsung, troviamo il classico schema a subpixel “triangolare”, già visto nei modelli precedenti.
Questo schema si dimostra ancora una volta efficace nel ridurre il fringing, che risulta infatti molto contenuto come nell'altra recensione del G6.
È abbastanza scontato: questo è un monitor pensato per il gaming e l’intrattenimento, e in questo contesto rappresenta davvero il massimo.
Con una risoluzione QHD e un refresh rate di 360Hz, potrebbe sembrare eccessivo — ma non lo è affatto. Tecnologie come il MFG (Multi Frame Generator) sfruttano al meglio questa frequenza, offrendo una fluidità mai vista prima.
Il tempo di risposta è praticamente istantaneo, come si può verificare tramite il classico UFO Test.
Grazie alla combinazione tra refresh rate elevato e tempo di risposta immediato, ogni tipo di motion blur scompare, regalando un’immagine in movimento GtG molto nitida, i tempi di risposta GtG infatti sono dio soli 0.3ms.
E' bene precisare che tempi di risposta immediati non eliminano totalmente il blur, infatti esiste un blur indotto da un illusione ottica chiamata "persistenza", lo si può vedere in QUESTO ESEMPIO
Annullare questa “illusione ottica” è tutt’altro che semplice, e richiede frequenze di aggiornamento estremamente elevate.
L’effetto di persistenza del movimento, noto come MPRT (Moving Picture Response Time), è diverso dal classico tempo di risposta misurato nei test come l’UFO, e infatti viene espresso con valori numerici differenti.
Il test riportato qui sotto mostra i millisecondi di persistenza di un pannello a 360Hz, senza l’uso di tecnologie ULMB o BFI, che normalmente aiutano a ridurre questo effetto di sfocatura in movimento (motion blur).
Nonostante l’assenza di BFI (BlacK frame injection) , un pannello ad altissimo refresh rate come l’MSI MPG271QRX riesce a raggiungere un MPRT di appena 2,88 ms — un risultato davvero notevole.
Trattandosi di un effetto visivo legato alla percezione, il tempo di risposta MPRT si considera quando le due linee del test appaiono chiaramente separate.
Senza tecnologie che riducono il motion blur (come ULMB o BFI), il valore di MPRT dipende direttamente dal refresh rate:
basta dividere 1000 per il numero di Hz del monitor.
Ad esempio, un pannello a 360 Hz avrà un MPRT teorico di circa 2,77 ms (1000 ÷ 360), valore molto vicino a quello registrato nel test.
L’MSI MPG 271QRX offre diversi profili preimpostati pensati per adattarsi ai vari generi di gioco. I profili disponibili sono:
Su questo monitor è disponibile un’ampia selezione di mirini, con forme diverse tra cui scegliere. È anche possibile modificarne leggermente la posizione sullo schermo e personalizzarne il colore, in modo da adattarlo meglio al gioco e allo sfondo.
Il pannello dispone di certificazione VESA DisplayHDR 400 True Black e dispone anche della modalità HDR 1000 nits, teoricamente capace di raggiungere i 1000 nits di picco.
Nonostante non disponga di un pattern generator professionale per effettuare una misurazione HDR completamente accurata, mi sono ingegnato per ottenere comunque un risultato indicativo.
Pur trattandosi di una rilevazione approssimativa, sono riuscito a registrare un picco di luminosità ai 1000 nits,
Con l’impostazione HDR True Black 400, invece, sono riuscito a misurare un picco di 465 nits, un risultato assolutamente in linea con la certificazione e molto buono nella pratica quotidiana.
Su una finestra al 100%, invece, la luminosità massima misurata è stata di 262 nits, confermando il comportamento previsto dal pannello in presenza di ABL (Auto Brightness Limiter), che riduce la luminanza all’aumentare dell’area bianca visualizzata.
Questi risultati sono più o meno in linea con le misurazioni riportate da altre testate specializzate, a conferma della qualità complessiva del pannello anche in HDR.
Nonostante l’approccio “artigianale” delle misurazioni, le prestazioni rilevate mostrano un comportamento solido e coerente con quanto dichiarato da MSI, oltre all'efficacia del mio metodo.
Nota Bene:
L’MSI MPG271QRX si è dimostrato sorprendentemente versatile: può adattarsi bene anche a un uso professionale, soprattutto per chi lavora con contenuti multimediali.
La calibrazione di fabbrica è precisa, e il pannello supporta un’emulazione sRGB piuttosto fedele.
Inoltre, il KVM integrato consente di gestire più sorgenti video in modalità PIP o PBP, caratteristica utile per creatori di contenuti o utenti multitasking.
Nonostante nasca come monitor da gaming, può essere tranquillamente utilizzato anche per attività più serie, pur non avendo tutte le funzioni avanzate di un monitor professionale.
Chi acquista questo MSI può dormire sonni tranquilli: è completamente compatibile con PS5 e Xbox Series X/S, supportando:
L’MSI MPG271QRX è un vero top di gamma, e include anche alcune funzioni extra davvero comode:

È un argomento ampiamente discusso online: c’è chi sostiene che una finitura lucida restituisca un’immagine più coinvolgente, con neri più profondi. Avendo la fortuna di possedere anche un Samsung con pannello opaco (basato sullo stesso tipo di QD-OLED), ho potuto confrontare direttamente le due soluzioni.
A livello di qualità dell’immagine, entrambi offrono prestazioni eccellenti. Personalmente, non ho riscontrato differenze sostanziali, nemmeno nella resa dei neri. Le misurazioni effettuate con una sonda confermano che la profondità dei neri è praticamente identica.
La percezione di un nero “più bello” su un pannello lucido, a mio avviso, è solo una questione visiva: un effetto ottico dato dalla superficie riflettente, che tende a creare un maggiore contrasto apparente.
In ogni caso, ritengo che sia una questione soggettiva. La scelta tra finitura lucida e opaca non dovrebbe dipendere da pregiudizi o convinzioni diffuse, ma piuttosto da:
Un altro aspetto da tenere in considerazione con la finitura lucida è la facilità con cui trattiene le impronte: basta sfiorare il pannello e subito restano visibili ditate e aloni, che possono risultare fastidiosi soprattutto in certe condizioni di luce.
Questo problema non si presenta nei pannelli opachi, come quello del mio Samsung, che risultano decisamente più tolleranti al tocco e meno soggetti a questo tipo di segni.
Durante le mie prove mi sono imbattuto in un paio di piccoli difetti — nulla di grave, ma credo sia corretto segnalarli.
La prima riguarda un problema nella resa HDR, già evidenziato da altri recensori: per risolverlo è necessario aggiornare il firmware del monitor all’ultima versione, scaricabile direttamente dal sito ufficiale MSI. Una volta aggiornato, il problema viene completamente risolto.
Il secondo punto è un comportamento un po’ troppo “aggressivo” nella gestione della nitidezza, legato alla funzione chiamata "miglioramento immagine", che consiglio caldamente di disattivare.
Quando questa funzione è attiva specie nel livello massimo, in alcuni casi l’immagine può sembrare più nitida, ma in altri viene snaturata da artefatti visivi che non dovrebbero essere presenti. Se poi si abbina questo effetto al controllo manuale della nitidezza, si ottiene un risultato visivo innaturale, a tratti quasi fastidioso.
Ecco un esempio pratico:
Mi chiedo che senso abbia limitare così tanto il controllo dell’utente su parametri come saturazione e luminanza, e allo stesso tempo lasciare attive queste funzioni invasive che — se mal gestite — possono letteralmente rovinare la qualità dell’immagine.
Anche se ne comprendo in parte lo scopo — pensato per soddisfare il pallino di quegli utenti particolarmente ossessionati dallo sharpening in alcuni giochi — continuo a ritenere che questa funzione sia più dannosa che utile nella maggior parte dei casi.
In ogni caso, l’immagine offerta da questo pannello è già eccellente così com’è, senza bisogno di ulteriori “ritocchi” artificiali.
Proprio per questo, consiglio di lasciare disattivate funzioni come il “miglioramento immagine” e il controllo manuale della nitidezza: il rischio è solo quello di peggiorare un'immagine che, di base, è già perfettamente bilanciata.
Un’altra piccola anomalia l’ho riscontrata durante l’utilizzo del monitor con la console. In diverse occasioni, il segnale video è scomparso per qualche secondo, per poi ricomparire automaticamente.
Si tratta di un comportamento che non mi è mai capitato su PC, quindi sembra legato esclusivamente all’interazione con la console.
Non è un fenomeno particolarmente insolito, ma non sono riuscito a capire con certezza da cosa dipenda. Potrebbe essere collegato alla gestione dell’HDR da parte della console, ma resta comunque un dettaglio da tenere d’occhio.
L’MSI MPG271QX si è dimostrato un monitor QD-OLED di fascia alta capace di sorprendere sotto ogni aspetto: qualità dell’immagine , tempi di risposta, ottimo supporto all’HDR e funzionalità avanzate come il KVM e la completa compatibilità con le console anche in 4k.
È evidente fin dal primo utilizzo che ci si trova davanti a un prodotto pensato per il gaming di fascia enthusiast, ma con abbastanza equilibrio e precisione per adattarsi anche a contesti professionali e creativi.
Alcune piccole imperfezioni — come il firmware da aggiornare, le funzioni di nitidezza da disattivare, e un piccolo comportamento anomalo con la console — non intaccano l’esperienza complessiva, che resta di altissimo livello.
Se volete acquistare questo fantastico pannello e offrire un piccolo contributo per il lavoro svolto potete usare il seguente link:
Anche questa è fatta!
Spero che la recensione vi sia piaciuta e, soprattutto, che vi sia stata utile per fare un acquisto consapevole.
Come sempre, non esitate a commentare: fatemi sapere se possedete anche voi questo modello, se la review vi è stata utile… o anche se non vi è piaciuta!
Che la forza sia sempre con voi....
Crime
Questa volta ho avuto la fortuna di testare un bellissimo monitor MSI, precisamente il modello MPG271QRX QHD, appartenente alla fascia alta del marchio.
Vediamo com’è andata...
..
Indice della Recensione
- HDR
Unboxing
Il monitor si presenta con una dotazione piuttosto standard, ma ben confezionata. All’interno della scatola troviamo il monitor stesso, un cavo HDMI, un cavo DisplayPort (entrambi di circa un metro e mezzo), il piedistallo e il braccio per il montaggio, sia il braccio che il piedistallo sono in metallo
I/O, dimensioni e caratteristiche
Il pannello risulta piuttosto spesso per essere un OLED, a mio parere per via dell’elettronica interna di fascia alta.A differenza del mio monitor principale, un Samsung, l’alimentatore in questo caso è integrato all’interno del monitor.
Una scelta che molti apprezzano, anche se ha un rovescio della medaglia: in caso di guasto, sarà necessario un intervento tecnico più complesso rispetto a un alimentatore esterno.

La dotazione di porte è completa e decisamente “generosa”. Il pannello offre:
- 2 uscite HDMI 2.1
- 1 uscita DisplayPort 1.4
- Uscita audio standard per cuffie o casse
- 1 porta USB di tipo C, compatibile anche con ricarica rapida
- 2 porte USB 3.1
- quello a sinistra serve per l’accensione e lo spegnimento del pannello;
- quello a destra può essere assegnato a una funzione “macro”, scegliendo tra le opzioni presenti nel menu.
Il monitor include funzionalità da vero top di gamma, tra cui un KVM switch integrato, che permette di visualizzare più sorgenti contemporaneamente: una caratteristica molto utile per chi lavora con più dispositivi o ha esigenze di multitasking avanzato.
Non manca infine l’illuminazione ARGB, posizionata sul retro nella parte superiore del pannello. È completamente personalizzabile, sia nei colori che negli effetti.

Tuttavia, tutta questa tecnologia ha un prezzo in termini di spessore, come si può facilmente notare dal confronto fotografico con il Samsung G6, attualmente in mio possesso.
Non si può certo definire un difetto, anzi: le funzionalità aggiuntive, unite alla scelta di integrare l’alimentatore all’interno del monitor, saranno sicuramente apprezzate da molti utenti.
Naturalmente, non è la soluzione ideale per chi considera la sottigliezza una caratteristica fondamentale.
Prime impressioni
Quando si entra in possesso di un QD-OLED con queste caratteristiche, le prime emozioni sono un misto di sgomento e rabbia.Sgomento, perché è difficile credere che un monitor possa restituire immagini così spettacolari. Rabbia, perché ci si rende conto di aver aspettato troppo a lungo per abbandonare il vecchio monitor da gaming, convinti che “si vedesse ancora benissimo”.
La resa visiva di questo pannello è semplicemente straordinaria: le uniche sillabe che vi verranno spontanee saranno "wow".


Analisi tecnica
Le impressioni visive, per quanto entusiasmanti, non bastano. Per questo ho utilizzato un Calibrite Display PRO HL, abbinato ai software HCFR e DisplayCAL, strumenti ideali per effettuare un’analisi oggettiva.Colori e Scala di Grigi
Ho iniziato con alcune misurazioni sui toni di grigio e sulla fedeltà cromatica.Il monitor mostra una fedeltà cromatica eccezionale ed è già ben calibrato di fabbrica.
Come accade spesso con pannelli di questo tipo, le opzioni di regolazione sono limitate, soprattutto in modalità HDR. In HDR infatti l’utente può soltanto selezionare tra i profili predefiniti disponibili nell’OSD, senza poter intervenire direttamente su luminanza o saturazione.
A differenza del mio Samsung, che consente un controllo più ampio, qui la gestione è più rigida — scelta giustificata da un punto di vista tecnico. Tuttavia, personalmente, non mi dispiace nemmeno l’approccio più “aperto” di Samsung.
In ogni caso, i colori risultano ben calibrati sia in SDR che in HDR. Il profilo SDR consente una leggera personalizzazione in più, come la scelta della temperatura colore (ma non della saturazione).
La temperatura di default è impostata su 6500K, mentre la curva di gamma è la classica 2.2.
Ottima anche la calibrazione RGB, con i tre canali (rosso, verde e blu) praticamente perfettamente bilanciati — come spesso accade nei pannelli QD-OLED.
Nelle immagini sottostanti le misurazioni di temperatura, luminanza, e livelli RGB che risultano rutti abbastanza perfetti
Gamut, gradienti e tonalità della pelle
Il gamut copre interamente lo spazio DCI-P3, come previsto da un display di questa categoria.
Anche la gestione dei gradienti è ottima, grazie al supporto a 10 bit reali: le sfumature sono fluide, prive di banding visibile, e i toni della pelle risultano naturali e realistici.
Uniformità del pannello
Il pannello si comporta egregiamente anche in termini di uniformità.Subpixel e Fringing
Essendo un pannello QD-OLED prodotto da Samsung, troviamo il classico schema a subpixel “triangolare”, già visto nei modelli precedenti.Questo schema si dimostra ancora una volta efficace nel ridurre il fringing, che risulta infatti molto contenuto come nell'altra recensione del G6.
Gaming
È abbastanza scontato: questo è un monitor pensato per il gaming e l’intrattenimento, e in questo contesto rappresenta davvero il massimo.Con una risoluzione QHD e un refresh rate di 360Hz, potrebbe sembrare eccessivo — ma non lo è affatto. Tecnologie come il MFG (Multi Frame Generator) sfruttano al meglio questa frequenza, offrendo una fluidità mai vista prima.
Il tempo di risposta è praticamente istantaneo, come si può verificare tramite il classico UFO Test.
Grazie alla combinazione tra refresh rate elevato e tempo di risposta immediato, ogni tipo di motion blur scompare, regalando un’immagine in movimento GtG molto nitida, i tempi di risposta GtG infatti sono dio soli 0.3ms.
E' bene precisare che tempi di risposta immediati non eliminano totalmente il blur, infatti esiste un blur indotto da un illusione ottica chiamata "persistenza", lo si può vedere in QUESTO ESEMPIO
Annullare questa “illusione ottica” è tutt’altro che semplice, e richiede frequenze di aggiornamento estremamente elevate.
L’effetto di persistenza del movimento, noto come MPRT (Moving Picture Response Time), è diverso dal classico tempo di risposta misurato nei test come l’UFO, e infatti viene espresso con valori numerici differenti.
Il test riportato qui sotto mostra i millisecondi di persistenza di un pannello a 360Hz, senza l’uso di tecnologie ULMB o BFI, che normalmente aiutano a ridurre questo effetto di sfocatura in movimento (motion blur).
Nonostante l’assenza di BFI (BlacK frame injection) , un pannello ad altissimo refresh rate come l’MSI MPG271QRX riesce a raggiungere un MPRT di appena 2,88 ms — un risultato davvero notevole.
Trattandosi di un effetto visivo legato alla percezione, il tempo di risposta MPRT si considera quando le due linee del test appaiono chiaramente separate.
Senza tecnologie che riducono il motion blur (come ULMB o BFI), il valore di MPRT dipende direttamente dal refresh rate:
Il calcolo approssimativo dell’MPRT è molto semplice:più bassa è la frequenza di aggiornamento, più alto sarà il tempo di risposta in MPRT.
basta dividere 1000 per il numero di Hz del monitor.
Ad esempio, un pannello a 360 Hz avrà un MPRT teorico di circa 2,77 ms (1000 ÷ 360), valore molto vicino a quello registrato nel test.
L’MSI MPG 271QRX offre diversi profili preimpostati pensati per adattarsi ai vari generi di gioco. I profili disponibili sono:
- FPS
- Racing (Gara)
- RTS
- RPG (GDR)
- Colore Premium
- Utente – personalizzabile
Su questo monitor è disponibile un’ampia selezione di mirini, con forme diverse tra cui scegliere. È anche possibile modificarne leggermente la posizione sullo schermo e personalizzarne il colore, in modo da adattarlo meglio al gioco e allo sfondo.
Resa in HDR
Il pannello dispone di certificazione VESA DisplayHDR 400 True Black e dispone anche della modalità HDR 1000 nits, teoricamente capace di raggiungere i 1000 nits di picco.
Nonostante non disponga di un pattern generator professionale per effettuare una misurazione HDR completamente accurata, mi sono ingegnato per ottenere comunque un risultato indicativo.
Pur trattandosi di una rilevazione approssimativa, sono riuscito a registrare un picco di luminosità ai 1000 nits,
Con l’impostazione HDR True Black 400, invece, sono riuscito a misurare un picco di 465 nits, un risultato assolutamente in linea con la certificazione e molto buono nella pratica quotidiana.
Su una finestra al 100%, invece, la luminosità massima misurata è stata di 262 nits, confermando il comportamento previsto dal pannello in presenza di ABL (Auto Brightness Limiter), che riduce la luminanza all’aumentare dell’area bianca visualizzata.
Questi risultati sono più o meno in linea con le misurazioni riportate da altre testate specializzate, a conferma della qualità complessiva del pannello anche in HDR.
Nonostante l’approccio “artigianale” delle misurazioni, le prestazioni rilevate mostrano un comportamento solido e coerente con quanto dichiarato da MSI, oltre all'efficacia del mio metodo.
Nota Bene:
Per questo motivo, consiglio di utilizzare HDR True Black, molto più bilanciato e realistico nell'uso quotidiano.La modalità HDR 1000 permette un picco di luminanza solo in finestre molto piccole (2%), e comporta un ABL (Auto Brightness Limiter) piuttosto aggressivo, che riduce la luminosità in molte situazioni.
Utilizzo professionale
L’MSI MPG271QRX si è dimostrato sorprendentemente versatile: può adattarsi bene anche a un uso professionale, soprattutto per chi lavora con contenuti multimediali.La calibrazione di fabbrica è precisa, e il pannello supporta un’emulazione sRGB piuttosto fedele.
Inoltre, il KVM integrato consente di gestire più sorgenti video in modalità PIP o PBP, caratteristica utile per creatori di contenuti o utenti multitasking.
Nonostante nasca come monitor da gaming, può essere tranquillamente utilizzato anche per attività più serie, pur non avendo tutte le funzioni avanzate di un monitor professionale.
Uso con le console
Chi acquista questo MSI può dormire sonni tranquilli: è completamente compatibile con PS5 e Xbox Series X/S, supportando:
- Risoluzione 4K (2160p) e tutte le altre
- HDR
- VRR
- Refresh rate fino a 120Hz
Funzioni extra
L’MSI MPG271QRX è un vero top di gamma, e include anche alcune funzioni extra davvero comode:
- Controllo completo del monitor tramite software MSI Gaming Intelligence
- Possibilità di aggiornare il firmware in modo semplice
- Personalizzazione dell’illuminazione ARGB
- App mobile dedicata per controllare il monitor direttamente dallo smartphone

Glossy vs Matte – Lucido o Opaco
È un argomento ampiamente discusso online: c’è chi sostiene che una finitura lucida restituisca un’immagine più coinvolgente, con neri più profondi. Avendo la fortuna di possedere anche un Samsung con pannello opaco (basato sullo stesso tipo di QD-OLED), ho potuto confrontare direttamente le due soluzioni.
A livello di qualità dell’immagine, entrambi offrono prestazioni eccellenti. Personalmente, non ho riscontrato differenze sostanziali, nemmeno nella resa dei neri. Le misurazioni effettuate con una sonda confermano che la profondità dei neri è praticamente identica.
La percezione di un nero “più bello” su un pannello lucido, a mio avviso, è solo una questione visiva: un effetto ottico dato dalla superficie riflettente, che tende a creare un maggiore contrasto apparente.
In ogni caso, ritengo che sia una questione soggettiva. La scelta tra finitura lucida e opaca non dovrebbe dipendere da pregiudizi o convinzioni diffuse, ma piuttosto da:
- Condizioni ambientali (presenza di luce diretta o riflessi)
- Preferenze personali nella visione
- Tolleranza ai riflessi, che può variare molto da persona a persona
Un altro aspetto da tenere in considerazione con la finitura lucida è la facilità con cui trattiene le impronte: basta sfiorare il pannello e subito restano visibili ditate e aloni, che possono risultare fastidiosi soprattutto in certe condizioni di luce.
Questo problema non si presenta nei pannelli opachi, come quello del mio Samsung, che risultano decisamente più tolleranti al tocco e meno soggetti a questo tipo di segni.
Piccole cose da segnalare
Durante le mie prove mi sono imbattuto in un paio di piccoli difetti — nulla di grave, ma credo sia corretto segnalarli.
La prima riguarda un problema nella resa HDR, già evidenziato da altri recensori: per risolverlo è necessario aggiornare il firmware del monitor all’ultima versione, scaricabile direttamente dal sito ufficiale MSI. Una volta aggiornato, il problema viene completamente risolto.
Il secondo punto è un comportamento un po’ troppo “aggressivo” nella gestione della nitidezza, legato alla funzione chiamata "miglioramento immagine", che consiglio caldamente di disattivare.
Quando questa funzione è attiva specie nel livello massimo, in alcuni casi l’immagine può sembrare più nitida, ma in altri viene snaturata da artefatti visivi che non dovrebbero essere presenti. Se poi si abbina questo effetto al controllo manuale della nitidezza, si ottiene un risultato visivo innaturale, a tratti quasi fastidioso.
Ecco un esempio pratico:
Mi chiedo che senso abbia limitare così tanto il controllo dell’utente su parametri come saturazione e luminanza, e allo stesso tempo lasciare attive queste funzioni invasive che — se mal gestite — possono letteralmente rovinare la qualità dell’immagine.
Anche se ne comprendo in parte lo scopo — pensato per soddisfare il pallino di quegli utenti particolarmente ossessionati dallo sharpening in alcuni giochi — continuo a ritenere che questa funzione sia più dannosa che utile nella maggior parte dei casi.
In ogni caso, l’immagine offerta da questo pannello è già eccellente così com’è, senza bisogno di ulteriori “ritocchi” artificiali.
Proprio per questo, consiglio di lasciare disattivate funzioni come il “miglioramento immagine” e il controllo manuale della nitidezza: il rischio è solo quello di peggiorare un'immagine che, di base, è già perfettamente bilanciata.
Un’altra piccola anomalia l’ho riscontrata durante l’utilizzo del monitor con la console. In diverse occasioni, il segnale video è scomparso per qualche secondo, per poi ricomparire automaticamente.
Si tratta di un comportamento che non mi è mai capitato su PC, quindi sembra legato esclusivamente all’interazione con la console.
Non è un fenomeno particolarmente insolito, ma non sono riuscito a capire con certezza da cosa dipenda. Potrebbe essere collegato alla gestione dell’HDR da parte della console, ma resta comunque un dettaglio da tenere d’occhio.
Conclusioni
L’MSI MPG271QX si è dimostrato un monitor QD-OLED di fascia alta capace di sorprendere sotto ogni aspetto: qualità dell’immagine , tempi di risposta, ottimo supporto all’HDR e funzionalità avanzate come il KVM e la completa compatibilità con le console anche in 4k.È evidente fin dal primo utilizzo che ci si trova davanti a un prodotto pensato per il gaming di fascia enthusiast, ma con abbastanza equilibrio e precisione per adattarsi anche a contesti professionali e creativi.
Alcune piccole imperfezioni — come il firmware da aggiornare, le funzioni di nitidezza da disattivare, e un piccolo comportamento anomalo con la console — non intaccano l’esperienza complessiva, che resta di altissimo livello.
Pro e Conto
- Qualità dell’immagine eccezionale, sia in SDR che in HDR
- Pannello QD-OLED con colori profondi, neri perfetti e gradienti fluidi
- Refresh rate 360Hz e input lag bassissimo: perfetto per il gaming competitivo
- Compatibilità totale con console (4K, HDR, 120Hz, VRR)
- KVM integrato e funzionalità PIP/PBP per la produttività
- Controllo completo via software e aggiornamenti firmware
- Calibrazione di fabbrica molto buona
- Alimentatore interno (comodo per chi ama le scrivanie pulite)
- Finitura lucida: soggetta a riflessi e ditate
- Firmware da aggiornare per correggere bug HDR iniziali
- Funzioni di miglioramento immagine da non attivare (rischio artefatti)
- Piccoli problemi con la console (perdita momentanea del segnale)
Link all'Acquisto
Se volete acquistare questo fantastico pannello e offrire un piccolo contributo per il lavoro svolto potete usare il seguente link:
Anche questa è fatta!
Spero che la recensione vi sia piaciuta e, soprattutto, che vi sia stata utile per fare un acquisto consapevole.
Come sempre, non esitate a commentare: fatemi sapere se possedete anche voi questo modello, se la review vi è stata utile… o anche se non vi è piaciuta!
Che la forza sia sempre con voi....
Crime
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