Andrea Guglielmo
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«È inammissibile che una porzione importante di reddito sfugga ad ogni tassazione a fronte dei pesanti sacrifici dei lavoratori».
Lo ha detto questo week-end il premier Mario Monti a Reggio Emilia per la Giornata nazionale del Tricolore, ricevendo un lungo applauso dalla platea.
Provate a chiedere ai vostri amici a cosa servano le tasse. Con molta probabilità la risposta sarà "a dare denaro allo Stato per il suo funzionamento" . Non è forse vero che è dalle tasse che lo Stato ricava la spesa per la sanità, scuole, infrastrutture o pensioni? L'allungamento dell'età pensionabile non è forse giustificato dalla necessità di raccogliere maggiori fondi per la previdenza sociale?
Tutto ciò è vero, ma non dalla notte dei tempi, bensì dall'introduzione dell'Euro (2002).Negli Stati a moneta sovrana, come negli USA, la Svezia, il Giappone, le tasse non servono a permettere allo Stato di spendere, perchè per sostenere una spesa si può stampare tutta la moneta che si vuole.
Per i 17 governi dell'Eurozona, invece, non è ammesso spendere emettendo moneta perchè di fatto non posseggono alcuna moneta (l'euro non è di nessuno letteralmente). Gli unici strumenti a loro disposizione per affrontare le spese sono le tasse e la richiesta di prestiti ad investitori privati. Ma l'effetto dell'indebitamento con gli investitori privati è, inevitabilmente, l'incremento delle tasse per far fronte ai creditori. In questo senso è corretto affermare che gli evasori rappresentano una vera piega di questo sistema economico.
Ciò che non tutti sanno però, è che un problema ancora più grave dell'evasione fiscale, è il sistema economico europeo. I 17 Paesi dell'eurozona non possono più inventarsi la moneta come usavano fare prima con la lira, il marco, i franchi,ecc.. Oggi per ogni centesimo che spendono devono andarselo a cercare dai privati (i mercati dei capitali), esattamente come il signor Bianchi che deve comprarsi l'auto nuova. E nei mercati dei capitali fanno parte istituti finanziari, fondi pensione, assicurazioni, banche, fondi sovrani stranieri, governi stranieri e persino individui, che hanno tutto il diritto di reclamare il proprio credito. Ciò implica che i creditori, di fatto, influenzano la politica fiscale di tutti i 17 Paesi dell'Eurozona, sovrastando in alcuni casi la sovranità delle singole nazioni. Non è un caso che Mario Monti ed il suo governo tecnico ci sia stato imposto dalle lobby dei mercati dei capitali, senza passare per democratiche elezioni.
I mercati finanziari hanno perduto fiducia nel fatto che i 17 Paesi dell'euro possano sempre saldare i debiti nei tempi stabiliti e che questi vengano sempre più ripagati attraverso ulteriori prestiti. Ecco perchè le agenzie di rating ci stanno declassando, facendo sì che i mercati dei capitali chiedano tassi d'interessi altissimi o addirittura ci pongano come condizione il cosiddetto risanamento dei conti(vedi la manovra da 80 miliardi di euro del 2011, che per inciso, è solo l'inizio di una lunga serie di operazioni di tasse e tagli). Il risanamento dei conti comporta la corsa degli Stati a tagliare tutto ciò che è assistenza pubblica, settore pubblico e previdenziale sociale, (s)vendita di ogni sorta di impresa pubblica, servizio pubblico e bene pubblico.
Non mi stupirei se tra qualche tempo il nostro Governo sovrannazionale privatizzasse l'acqua, sulla quale ricordo abbiamo recentemente vinto un referendum.
Fonti:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=175924&sez=HOME_INITALIA
"Il più grande crimine" di Paolo Barnard - Ottobre 2011
Lo ha detto questo week-end il premier Mario Monti a Reggio Emilia per la Giornata nazionale del Tricolore, ricevendo un lungo applauso dalla platea.
Provate a chiedere ai vostri amici a cosa servano le tasse. Con molta probabilità la risposta sarà "a dare denaro allo Stato per il suo funzionamento" . Non è forse vero che è dalle tasse che lo Stato ricava la spesa per la sanità, scuole, infrastrutture o pensioni? L'allungamento dell'età pensionabile non è forse giustificato dalla necessità di raccogliere maggiori fondi per la previdenza sociale?
Tutto ciò è vero, ma non dalla notte dei tempi, bensì dall'introduzione dell'Euro (2002).Negli Stati a moneta sovrana, come negli USA, la Svezia, il Giappone, le tasse non servono a permettere allo Stato di spendere, perchè per sostenere una spesa si può stampare tutta la moneta che si vuole.
Per i 17 governi dell'Eurozona, invece, non è ammesso spendere emettendo moneta perchè di fatto non posseggono alcuna moneta (l'euro non è di nessuno letteralmente). Gli unici strumenti a loro disposizione per affrontare le spese sono le tasse e la richiesta di prestiti ad investitori privati. Ma l'effetto dell'indebitamento con gli investitori privati è, inevitabilmente, l'incremento delle tasse per far fronte ai creditori. In questo senso è corretto affermare che gli evasori rappresentano una vera piega di questo sistema economico.
Ciò che non tutti sanno però, è che un problema ancora più grave dell'evasione fiscale, è il sistema economico europeo. I 17 Paesi dell'eurozona non possono più inventarsi la moneta come usavano fare prima con la lira, il marco, i franchi,ecc.. Oggi per ogni centesimo che spendono devono andarselo a cercare dai privati (i mercati dei capitali), esattamente come il signor Bianchi che deve comprarsi l'auto nuova. E nei mercati dei capitali fanno parte istituti finanziari, fondi pensione, assicurazioni, banche, fondi sovrani stranieri, governi stranieri e persino individui, che hanno tutto il diritto di reclamare il proprio credito. Ciò implica che i creditori, di fatto, influenzano la politica fiscale di tutti i 17 Paesi dell'Eurozona, sovrastando in alcuni casi la sovranità delle singole nazioni. Non è un caso che Mario Monti ed il suo governo tecnico ci sia stato imposto dalle lobby dei mercati dei capitali, senza passare per democratiche elezioni.
I mercati finanziari hanno perduto fiducia nel fatto che i 17 Paesi dell'euro possano sempre saldare i debiti nei tempi stabiliti e che questi vengano sempre più ripagati attraverso ulteriori prestiti. Ecco perchè le agenzie di rating ci stanno declassando, facendo sì che i mercati dei capitali chiedano tassi d'interessi altissimi o addirittura ci pongano come condizione il cosiddetto risanamento dei conti(vedi la manovra da 80 miliardi di euro del 2011, che per inciso, è solo l'inizio di una lunga serie di operazioni di tasse e tagli). Il risanamento dei conti comporta la corsa degli Stati a tagliare tutto ciò che è assistenza pubblica, settore pubblico e previdenziale sociale, (s)vendita di ogni sorta di impresa pubblica, servizio pubblico e bene pubblico.
Non mi stupirei se tra qualche tempo il nostro Governo sovrannazionale privatizzasse l'acqua, sulla quale ricordo abbiamo recentemente vinto un referendum.
Fonti:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=175924&sez=HOME_INITALIA
"Il più grande crimine" di Paolo Barnard - Ottobre 2011
Articolo di Quinto Potere
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