Misurare 220V col tester

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Si può misurare la 220/230 con un tester che indica 300V max o si rischia di bruciarlo?
per le misuarazioni si usa sempre il massimo del fondo scala 300 volt di fondo scala và benissimo per il 220 volt
sii sicuro che siano 300 volt in alternata e non in continua
 
Il fondo scala indica 250, mentre sotto vicino al connettore c'è scritto 300V Max
 

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I 300 volt indicano ( ovviamente) la massima tensione a cui quel tester può essere collegato, andare oltre porterebbe il tutto a raggiungere il paradiso dei chip.
I 250 volt indicano la massima tensione che riesce a misurare e visualizzare sul display.
Capisco che per un uso occasionale, non abbia senso spendere grosse somme per un tester.
Ma in ogni caso l'affidabilità, e la sicurezza non dovrebbero venire sacrificate.
Quello è un modello cinese di bassissima qualità, rimarchiato con 100 nomi diversi e venduto sulle bancarelle per 10-15 euro.
Io lo userei al massimo per misure su circuiti a bassa tensione, tenendomi ben lontano dalla rete elettrica AC di casa.
 
Ultima modifica:
Hai ragione.......forse ho esagerato con il prezzo.
Ho trovato chi lo vende a 9.50 euro.
 
Si , lo sò che è basico, economico, ma lo davo per scontato, per questo ho posto la domanda, l'ho acquistato da svariati anni e stò per prenderne un altro migliore, ma non un fluke :) diciamo uno dignitoso, però Massimo la GBC non è proprio un azienda da due soldi, se mette il suo logo avrà le sue ragioni, quindi io quoto Blume, misura fino a 250, ma regge senza fondersi i 300V, grazie, se non mi sentite.. Like per Massimo
 
GBC come anche altre società (vedi Trust), non produce, vende prodotti che compra da produttori OEM.
"Cosa si intende per OEM? Il significato.
Parliamo di OEM (Original Equipment Manufacturer) in riferimento a tutte quelle aziende che realizzano prodotti, o parti di essi, dietro commessa di un'altra azienda che rivende il prodotto finito con il proprio marchio."
Quel tester in tuo possesso ha diversi anni sulle spalle, nel tempo sono state fatte diverse versioni di quel modello, da società diverse con il proprio marchio, anche la sigla nel tempo è rimasta pressoché uguale, perché in fondo sono tutti figli dello stesso modello base.
Un OEM compra lotti di componenti, cercando di spendere il meno possibile, 5000 display, 5000 chip e cosi via per tutti gli altri componenti che gli servono, ma una volta finita la scorta, iniziano i problemi, alcuni componenti magari escono fuori produzione, oppure a causa delle leggi di mercato aumentano di prezzo, e il produttore è costretto a cercare un pezzo con caratteristiche simili in modo da ridurre al minimo le modifiche al circuito, in questo modo si riducono le spese, ma non sempre è possibile, in quel caso si crea una nuova versione cercando di riutilizzare il maggior numero di parti dei modelli precedenti.
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Parlare di qualità in questi casi, lascia il tempo che trova.
 
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