A me a dire il vero fa cagare, lol, mi appassiona il C64 vero (e ciò che è retro in generale, dal punto di vista "stilistico", quindi di un certo gusto nell'estetica dell'hardware e nel gameplay di certi titoli, storico, culturale, ecc.). Il mio punto di vista è che è un controsenso parlare di videogiochi come forma d'arte (o comunque come un qualcosa di più rispetto a un mero passatempo caciarone) se poi praticamente tutto quello che è più vecchio di qualche anno viene svalutato sbrigativamente e superficialmente bollato come rumenta perché la grafica è spixellata e la tecnica non è più all'ultimo grido. Insomma, sono del parere che il videogioco come medium non possa più essere solo concepito come esclusivamente legato all'innovazione tecnica (che pure, ovviamente, è un aspetto importantissimo). In altri media che hanno raggiunto la maturità, come il cinema, non è che i critici se ne escono con "vabbè, che vi guardate a fare i film degli anni Venti, la tecnica era antiquata, non c'era il sonoro, ecc.". Per comprendere appieno un medium e i suoi linguaggi, bisogna andare anche a ritroso e sforzarsi ad analizzare quello che è stato fatto. L'era dei videogiochi simbolici, per esempio, nella sua quasi totale diversità rispetto a quanto viene fatto oggi, risulta un periodo ricco di fascino, di soluzioni creative, di espressività e di magia in grado di offrire numerosi spunti.
Di questo "nuovo" C64 ne parlo anche se non mi attrae perché, oggettivamente, come per il C64 mini e tutte le varie console mini che sono uscite negli ultimi anni, è l'argomento del momento, quello più "nazionalpopolare", diciamo, in questo campo, forse l'unico o uno dei pochi in grado di accendere per un attimo l'interesse delle masse sul retrogaming e sul retrocomputing, oltre che sulla particolare macchina.
Personalmente, se voglio usare un C64 biscottone per riassaporare quel feeling, uso un C64 biscottone dell'epoca (anche se le plastiche nel frattempo si sono ingiallite e tecniche quali il retrobright sono sconsigliabili in quanto le indeboliscono, con rischio rottura alla lunga, e l'effetto è solo temporaneo). C'è anche da dire che sono macchine con una trentina o quarantina d'anni sul groppone, quindi potrebbero esploderti in faccia per motivi più o meno ignoti a ogni accensione. In sostanza è un "hobby" che richiede per forza l'essere pronti a sbattersi per fare manutenzione. Quindi, una riedizione fatta bene (non 'ste cinesate) del C64 e di altre macchine potrebbe in teoria avere un senso per gli appassionati, ma realisticamente non verrà mai fatto.
In questo C64 farlocco c'è appunto un emulatore. Che, anche se non sembra, qualche limite ce l'ha. Il vero salto di qualità, per i puristi, ma forse non solo, lo si farà, o lo si sta facendo, con soluzioni FPGA, tipo il Mega65 (
https://leganerd.com/2015/04/28/mega65-il-discendente-del-c64/
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