GUIDA Guida semplice sugli investimenti

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Parlare di investimenti in modo legale e sicuro

In Italia, puoi parlare di investimenti senza incorrere in sanzioni se rispetti alcune regole fondamentali. Ecco come farlo correttamente:

Cosa è consentito

  • Condividere opinioni personali: puoi esprimere le tue idee su strumenti finanziari, come azioni o obbligazioni, purché non siano presentate come raccomandazioni professionali.
  • Fare divulgazione finanziaria: spiegare concetti generali (es. cos’è un ETF, come funziona un’obbligazione) è perfettamente legale.
  • Raccontare esperienze personali: dire “io ho investito in X e mi è andata bene/male” non costituisce consulenza.

Cosa è vietato senza autorizzazione
  • Consigliare investimenti specifici: dire “dovresti comprare queste azioni” è considerato consulenza finanziaria e può essere sanzionato se non sei abilitato.
  • Promuovere prodotti finanziari: pubblicizzare strumenti come fondi, polizze o criptovalute senza autorizzazione può configurare abusivismo finanziario.
  • Gestire portafogli altrui: investire soldi di altri o suggerire operazioni mirate è riservato a soggetti iscritti agli albi professionali.

Per approfondimenti: https://www.consob.it/web/investor-education/gli-abusivismi-finanziari



Cosa significa investire in borsa?

La borsa valori è un mercato virtuale (o fisico, anche se oggi quasi tutte le contrattazioni avvengono telematicamente) dove si incontrano la domanda e l'offerta di vari strumenti finanziari. Quando investi in borsa, in pratica, acquisti una piccola quota di proprietà di un'azienda (le azioni) o presti denaro a un'azienda o a uno stato (le obbligazioni).

L'obiettivo principale è che il valore dei tuoi investimenti aumenti nel tempo, permettendoti di vendere a un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto. In alcuni casi, le aziende possono anche distribuire una parte dei loro profitti agli azionisti sotto forma di dividendi.

Cosa sono le obbligazioni?

Le obbligazioni, chiamate anche bond, sono strumenti finanziari che rappresentano un prestito che un investitore (il "prestatore") concede a un'entità (l'"emittente"). L'emittente può essere un governo (ad esempio, lo Stato italiano che emette i BTP o i BOT), un'azienda privata (che emette le obbligazioni societarie o "corporate bond") o un'organizzazione sovrannazionale o locale.

Immagina di prestare denaro a un amico. Le obbligazioni funzionano in modo simile: tu sei il prestatore, l'emittente è il tuo amico, la somma che presti è il valore nominale e gli interessi che ricevi sono le cedole.

Caratteristiche:

Valore nominale (o valore facciale): È l'importo che l'emittente si impegna a rimborsare alla scadenza. Spesso è 1.000 euro o 1.000 dollari per ogni obbligazione.

Cedola (o tasso di interesse): È l'interesse che l'emittente paga periodicamente all'investitore. Può essere fisso (sempre lo stesso importo) o variabile (legato a un indice di mercato, come l'Euribor, o all'inflazione). Le cedole vengono solitamente pagate su base semestrale o annuale.

Scadenza (o data di rimborso): È la data in cui l'emittente deve restituire il capitale all'investitore. Le scadenze possono variare da pochi mesi (come i BOT) a diversi anni (anche 30 o più per i BTP).

Prezzo di mercato: Il prezzo delle obbligazioni, una volta emesse, può variare sul mercato secondario (la borsa). Dipende da vari fattori, tra cui i tassi di interesse prevalenti, il rischio dell'emittente e la scadenza residua. Se i tassi di interesse salgono, il prezzo delle obbligazioni già emesse (con cedole fisse più basse) tende a scendere, e viceversa.

Tipi di obbligazione:

Obbligazioni governative (o titoli di Stato): Emesse da governi nazionali (es. BTP, BOT, CCT in Italia; Treasury Bonds negli USA) o enti sovranazionali. Sono generalmente considerate meno rischiose (ma non esenti da rischi) perché supportate dalla solidità economica di un paese.

Obbligazioni societarie (corporate bond): Emesse da aziende private per finanziare le proprie attività (investimenti, espansione, ecc.). Il rischio dipende dalla solidità finanziaria dell'azienda emittente.

Obbligazioni municipali: Emesse da enti locali (comuni, province, regioni) per finanziare progetti pubblici.

Cosa sono le Azioni?
Le azioni sono titoli finanziari che rappresentano una quota di proprietà del capitale di una società per azioni. In pratica, se acquisti un'azione, diventi un socio di quella società, possedendo un "pezzetto" dell'azienda con tutti i diritti e gli oneri che ne derivano.

Caratteristiche:

Quota di proprietà: Ogni azione rappresenta una frazione del capitale sociale dell'azienda. Più azioni possiedi, maggiore sarà la tua quota di proprietà.

Diritti dell'azionista: Essere azionista ti conferisce diversi diritti, che possono variare a seconda del tipo di azione:

Diritti economici: La possibilità di ricevere i dividendi (una parte degli utili che la società decide di distribuire agli azionisti) e la possibilità di guadagnare dalla crescita del valore dell'azione (se il prezzo dell'azione sale sul mercato).

Diritti amministrativi: Generalmente, il diritto di voto nelle assemblee dei soci, che ti permette di influenzare le decisioni della società. Esistono però azioni che non danno diritto di voto (es. azioni di risparmio) o che hanno un voto limitato.

Tipi di Azione:

Azioni ordinarie: Sono le più comuni. Conferiscono il diritto di voto nelle assemblee dei soci e il diritto a ricevere dividendi.

Azioni di risparmio: Non danno diritto di voto, ma offrono privilegi di natura economica, ad esempio una priorità nella distribuzione dei dividendi. Sono pensate per i piccoli risparmiatori che sono interessati principalmente al rendimento.

Azioni privilegiate: Prevedono una prevalenza nella distribuzione dei dividendi rispetto alle azioni ordinarie, ma possono avere un diritto di voto limitato (spesso solo nelle assemblee straordinarie).

Azioni a voto plurimo o maggiorato: Possono attribuire più voti per azione, in genere per chi detiene le azioni per un lungo periodo, incentivando gli investitori a lungo termine.

Le società emettono azioni per raccogliere capitali e finanziare le proprie attività. Queste azioni vengono poi scambiate sul mercato azionario (o Borsa), dove il prezzo è determinato dall'incontro tra domanda e offerta. Se molti investitori vogliono comprare un'azione, il suo prezzo tenderà a salire; al contrario, se molti vogliono vendere, il prezzo scenderà.

In sintesi, investire in azioni significa diventare socio di un'azienda, condividendone i rischi e i potenziali successi.

Cosa sono gli ETF?
Gli ETF (Exchange Traded Funds), in italiano "fondi scambiati in borsa", sono uno strumento finanziario che ha guadagnato enorme popolarità negli ultimi anni per la sua semplicità, trasparenza e costi contenuti.

Immagina un ETF come un "paniere" di titoli (azioni, obbligazioni, materie prime, ecc.) che replica l'andamento di un determinato indice di mercato. A differenza dei fondi comuni di investimento tradizionali (Libretti di risparmio, Obbligazioni, Titoli ecc) gli ETF sono quotati in borsa e possono essere acquistati e venduti in qualsiasi momento durante la giornata di negoziazione, proprio come le azioni.

Caratteristiche:

Replica di un indice: Questo è il cuore del funzionamento degli ETF. Il loro obiettivo non è "battere il mercato", ma replicare il più fedelmente possibile la performance di un indice di riferimento (benchmark). Ad esempio, un ETF sull'indice S&P 500 cercherà di replicare l'andamento delle 500 aziende più grandi quotate negli Stati Uniti.

Gestione passiva: A differenza dei fondi comuni tradizionali, che hanno un gestore che cerca attivamente di scegliere i migliori titoli, gli ETF sono a gestione passiva. Significa che il loro portafoglio è costruito per rispecchiare l'indice, senza l'intervento discrezionale di un gestore. Questo porta a costi di gestione molto più bassi.

Quotazione in borsa: Come le azioni, gli ETF sono negoziati in tempo reale sul mercato. Puoi comprare o vendere quote di ETF in qualsiasi momento durante l'orario di apertura della borsa, e il loro prezzo varia durante la giornata in base alla domanda e all'offerta.

Diversificazione immediata: Acquistando una singola quota di ETF, ottieni automaticamente un'esposizione a un intero paniere di titoli. Questo ti permette di diversificare il tuo investimento con una sola operazione, riducendo il rischio legato all'andamento di un singolo titolo.

Trasparenza: Poiché replicano indici pubblici, è sempre possibile sapere quali titoli sono inclusi in un ETF e la loro proporzione. Questo rende gli ETF strumenti molto trasparenti.

Costi contenuti: Le commissioni di gestione degli ETF sono generalmente molto inferiori rispetto a quelle dei fondi comuni di investimento a gestione attiva, proprio grazie alla gestione passiva.

Tipi di ETF:

ETF azionari: Replicano indici azionari specifici (es. S&P 500, FTSE MIB, MSCI World), settori industriali (es. tecnologia, salute, energia) o regioni geografiche (es. Europa, mercati emergenti).

ETF obbligazionari: Investono in un paniere di obbligazioni (titoli di stato, obbligazioni societarie, ecc.), replicando indici obbligazionari.

ETF sulle materie prime: Consentono di investire in materie prime come oro, petrolio, argento, o un paniere di esse.

ETF settoriali: Si concentrano su un settore specifico dell'economia.

ETF inversi: Sono progettati per trarre profitto dal calo dei titoli sottostanti (hanno una performance opposta all'indice).

ETF a leva: Amplificano i movimenti dell'indice sottostante, aumentando sia i potenziali guadagni che le perdite.

Vantaggi:

Accessibilità: Permettono anche ai piccoli investitori di accedere a mercati complessi o a panieri diversificati di titoli con un investimento relativamente modesto.
Diversificazione: Riduzione del rischio specifico legato al singolo titolo.
Bassi costi: Meno commissioni rispetto ai fondi a gestione attiva.
Flessibilità: Possono essere comprati e venduti in qualsiasi momento della giornata di negoziazione.
Trasparenza: Si sa sempre in cosa si sta investendo.

In sintesi, gli ETF sono strumenti versatili e convenienti per gli investitori che cercano un modo semplice ed economico per diversificare il proprio portafoglio e ottenere un'esposizione a specifici mercati o asset class.
 
Ultima modifica:
Considerando il fatto che gli ETF sono lo strumento più semplice da gestire, in questa guida cercherò di descrivere tutti i passaggi per investire in modo consapevole.

Primo step per investire, utilizzare un broker:
Un broker (o intermediario finanziario) è una persona o, più comunemente, una società che agisce da tramite tra gli investitori e i mercati finanziari.

Immagina i mercati finanziari (come la Borsa di Milano, il New York Stock Exchange, ecc.) come dei grandi mercati in cui si comprano e si vendono azioni, ETF, obbligazioni e altri strumenti. Tu, come singolo investitore, non puoi andare direttamente in questi mercati per comprare o vendere. Hai bisogno di qualcuno che lo faccia per te. Quel "qualcuno" è il broker.

Come scegliere un ETF e quali aspetti da considerare:

Una volta individuato il tipo di ETF (es. "ETF azionario globale"), ci sono diversi aspetti tecnici da confrontare tra i vari ETF che replicano lo stesso indice, Costi (TER - Total Expense Ratio): È la spesa annua totale che l'ETF addebita per la gestione del fondo, espressa in percentuale del patrimonio. Più basso è il TER, meglio è, perché i costi erodono il tuo rendimento nel tempo. Un TER inferiore allo 0,25% è considerato molto competitivo per la maggior parte degli ETF.

Politica di distribuzione dei proventi:

A distribuzione (Distributing - Dist): I dividendi o le cedole generate dai titoli del paniere vengono distribuiti periodicamente (mensilmente, trimestralmente, annualmente) agli investitori.

Ad accumulazione (Accumulating - Acc): I dividendi o le cedole vengono automaticamente reinvestiti all'interno del fondo, aumentando il valore dell'ETF. Per la crescita a lungo termine, gli ETF ad accumulazione sono spesso preferibili, in quanto sfruttano il potere dell'interesse composto e ritardano la tassazione dei proventi (che avviene solo alla vendita o al rimborso della quota in Italia, mentre per i dividendi distribuiti la tassazione avviene alla ricezione).

Dimensione del fondo ed emittente:

Un fondo di dimensioni maggiori (es. oltre 100 milioni di euro) è generalmente più stabile, più liquido e meno propenso a essere chiuso (delistato) dall'emittente.
Considera la reputazione e la solidità dell'emittente (es. iShares/BlackRock, Vanguard, Xtrackers/DWS, Amundi, Invesco). Emittenti grandi e affermati offrono maggiore sicurezza e spesso gamme di prodotti più ampie.

In Italia, è fortemente consigliabile investire in ETF armonizzati UCITS. Questi sono fondi conformi alla direttiva europea UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities), che garantisce un elevato standard di protezione per gli investitori. La maggior parte degli ETF scambiati in Europa sono UCITS.
Gli ETF non armonizzati (spesso domiciliati in USA) hanno un regime fiscale molto più complesso e svantaggioso in Italia, e non permettono la compensazione di minusvalenze da ETF con plusvalenze da azioni.

Per consultare gli ETF e tutte le loro caratteristiche, consiglio vivamente https://www.justetf.com/it/.

Strategie semplici di investimento:

Diversificare gli investimenti è una delle regole d'oro della finanza e della gestione del rischio. Il concetto è riassunto perfettamente nel proverbio "Non mettere tutte le uova nello stesso paniere". L'obiettivo principale della diversificazione è ridurre il rischio complessivo del portafoglio minimizzando l'impatto negativo di un singolo investimento o di un evento specifico sui rendimenti complessivi.

Riduzione del rischio: Se un investimento va male, le perdite possono essere compensate dai buoni risultati di altri investimenti.
Minore volatilità: Un portafoglio diversificato tende a subire meno scossoni.
Maggiore resilienza: Aiuta a proteggersi da eventi imprevisti specifici di un'azienda o un settore.
Potenziale di rendimento stabile: Nel lungo termine, aumenta le probabilità di ottenere risultati consistenti.

Diversificare significa anche scegliere in base a:

Classe di Attività: Investendo in azioni, obbligazioni, liquidità, immobili, ecc.
Settore Industriale: Distribuendo gli investimenti in diversi settori economici (es. tecnologia, sanità, energia).
Area Geografica: Non limitandosi al proprio paese, ma investendo anche in mercati internazionali.
Dimensione Aziendale: Combinando aziende grandi, medie e piccole.
Stile di Investimento: Variando tra aziende "di crescita" e "di valore".

Altre strategie:

Un Piano di Accumulo di Capitale (PAC) è una strategia di investimento che permette di costruire un capitale nel tempo attraverso versamenti periodici e programmati (ad esempio, mensili o trimestrali) di importi anche modesti. È una modalità di sottoscrizione tipicamente associata a fondi comuni di investimento, ETF (Exchange Traded Funds) o altri organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR).
Invece di investire una grossa somma di denaro in un'unica soluzione (il cosiddetto "PIC" - Piano di Investimento di Capitale), con un PAC si decide di versare regolarmente una quota fissa. Ad esempio, si possono versare 100 euro al mese per 5 anni.
Ogni volta che effettui un versamento, acquisti quote del fondo o dell'ETF scelto al prezzo di quel momento. Questo meccanismo genera un effetto molto importante, noto come "dollar-cost averaging" (DCA) o mediazione del prezzo di acquisto.

Buona lettura.

Avete domande?
 
Ultima modifica:
Grazie

Quelle elencate sotto la voce “caratteristiche”, nel primo post, sono anche le differenze coi fondi comuni?

Perché uno dovrebbe investire nei fondi comuni anziché in questi ETF?


Grazie
 

Ho aggiunto cosa intendevo tra le parentesi.
In ogni caso si sono le differenze dai fondi comuni in genere.

Un ETF comprende tanti tipi, tra cui anche obbligazioni... tutti in percentuali diverse, ecco perchè sono più versatili.

Perché uno dovrebbe investire nei fondi comuni anziché in questi ETF?

Dipende dal grado di rischio, per esempio le obbligazioni governative in genere hanno una percentuale di rischio vicina allo zero, questo significa che alla fine del contratto i soldi ti tornano indietro con le percentuali promesse.
O semplicemente investire su un fondo deposito, hai percentuali basse, ma un rischio nullo in confronto ad un ETF.

A tal proposito aggiorno la guida.
 
Ho aggiunto cosa intendevo tra le parentesi.
In ogni caso si sono le differenze dai fondi comuni in genere.

Un ETF comprende tanti tipi, tra cui anche obbligazioni... tutti in percentuali diverse, ecco perchè sono più versatili.



Dipende dal grado di rischio, per esempio le obbligazioni governative in genere hanno una percentuale di rischio vicina allo zero, questo significa che alla fine del contratto i soldi ti tornano indietro con le percentuali promesse.
O semplicemente investire su un fondo deposito, hai percentuali basse, ma un rischio nullo in confronto ad un ETF.

A tal proposito aggiorno la guida.


Gli ETF non possono contenere anche loro obbligazioni governative?
 
Gli ETF non possono contenere anche loro obbligazioni governative?
gli etf posso contenerqualsiasi cosa dipende dal tipo di ETF.
gli etf obbligazionari, io non li consiglio, meglio investire sulle singole obbligazioni, eccezione sono i così detti monetari che investendo in obbligazioni massimo a 6 mesi hanno un rendimento più stabile
 
Ultima modifica:
Dipende dal grado di rischio, per esempio le obbligazioni governative in genere hanno una percentuale di rischio vicina allo zero,
dipende dagli stati che le emettono, grecia ed argentina Insegano che falliscono anche gli stati.
ps io avevo bond greci che fino ad um mese dal loro default erano considerati affidabili, poi mi sono trovato con il 30% del loro valore che ho riavuto in comodi 16 anni, l'ultima trance lo scorso mese.
 
dipende dagli stati che le emettono, grecia ed argentina Insegano che falliscono anche gli stati.
ps io avevo bond greci che fino ad um mese dal loro default erano considerati affidabili, poi mi sono trovato con il 30% del loro valore che ho riavuto in comodi 16 anni, l'ultima trance lo scorso mese.

Si infatti meglio restare su stati europei se proprio bisogna investire, il problema però è che hanno tassi troppo bassi che non giustificano il rischio
 
Si infatti meglio restare su stati europei se proprio bisogna investire, il problema però è che hanno tassi troppo bassi che non giustificano il rischio
la Grecia è Europea ed anche nell'euro all'epoca dicevano che era impossibile che uno stato € potesse fallire, ma si sbagliavano.
ed anche Cipro sempre europa ed €, anche lui se le vista brutta
 
Ultima modifica:
Ma essendo scambiabili in borsa sono soggetti a oscillazioni maggiori o più probabili dei fondi tradizionali?

Cioè da qualche parte deve essere la fregatura, altrimenti non si capisce perché non investano tutti in ETF anziché qualsiasi altro tipo di fondo
 
altrimenti non si capisce perché non investano tutti in ETF anziché qualsiasi altro tipo di fondo
infatti, stanno avendo sempre più successo perché più economici dei fondi classici
Ma essendo scambiabili in borsa sono soggetti a oscillazioni maggiori o più probabili dei fondi tradizionali?
il prezzo degli ETF così come di fondi non dipende dal numero degli scambi, ma dal valore dei titoli in cui investono.
 
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