- 3,331
- 1,163
- CPU
- i5 4660
- Scheda Madre
- H97 PC Mate
- HDD
- qualcuno
- RAM
- 8 GB
- GPU
- R9 280
- Monitor
- Samsung SyncMaster 940BW 19'
- PSU
- Enermax Liberty 620W
- Case
- Enermax Pandora Midi Tower Black
- OS
- Arch Linux con KDE...Windows 10
REPOSITORY
I repository sono dei server che contengono programmi (chiamati più spesso pacchetti) installabili su linux. Ogni distribuzione ha dei repo (abbreviazione per repository) propri, per due motivi:
Il punto 2 non vi deve trarre in inganno: non potete abilitare i repo di debian su ubuntu anche se l'estensione è uguale. Il motivo è spiegato al punto 1. State anche attenti a non abilitare repo per versioni vecchie della stessa distro, ad esempio: usare i repo di ubuntu 12.04 se siete sulla 13.04.
Detto ciò, rispondiamo alla domanda: "perché installare da repo". Il motivo è permettere al package-manager della distribuzione di tener traccia del pacchetto. In caso doveste rimuovere il programma, il package manager saprà esattamente quali file eliminare; inoltre quando chiedete aggiornamenti,provvederà ad installare la nuova versione, per tutti i programmi che richiedono aggiornamento, in un colpo solo. Se vi serve, potete anche chiedere di bloccare l'aggiornamento di un pacchetto specifico.
Sono evidenti le differenze con windows, in cui o procedete manualmente ad aggiornare il programma di interesse o vi affidate a programmi di update che partano all'avvio di Windows (nella mia esperienza, uno per Java, uno per Chrome, uno per Flash, eccetera...). Allo stesso tempo dovreste notare le somiglianze con gli smartphone, in cui c'è uno store da cui scaricare.
INSTALLARE DAL SITO UFFICIALE DEL PROGRAMMA
Se non trovate il programma nei repo, potete sempre ricorrere al download del file dal sito ufficiale, consci del fatto che il package manager non sarà a conoscenza dell'installazione.
Potete trovare diversi file; procediamo per esempi. Scarichiamo firefox da Mozilla Firefox Web Browser, è un archivio tar.bz2; estramiamolo nella cartella Scaricati, apriamo un terminale
Il simbolo tilde "~" significa la cartella /home dell'utente corrente.
Con il primo comando ci spostiamo nella cartella in cui abbiamo estratto l'archivio, con il secondo parte firefox. In questo caso abbiamo un eseguibile già pronto che funziona su tutte le distro.
Supponendo di essere su ubuntu, scarichiamo libreoffice, è un archivio tar.gz che contiene degli archivi .deb; scompattiamolo sempre nella cartella Scaricati. Leggendo il file README_en-US - nella cartella readmes - alla riga 66 notiamo il comando per installare libreoffice. Prima però ci dobbiamo spostare nella cartella in cui sono presenti i file .deb, quindi faremo
Se cercate su internet guide per dpkg, capite che la seconda riga significa "installa tutti i file con estensione .deb presenti nella cartella corrente". Dpkg serve a installare pacchetti .deb su ubuntu, diciamo che è il fratello di apt. apt è descritto nella sezione "INDICAZIONI PER UBUNTU". Se proviamo ad installare un .deb alla volta, non ci riusciremo perché dpkg non è in grado di risolvere le dipendenze; accennerò anche a questo nella sezione per ubuntu.
Adesso proviamo ad installare i driver catalyst. Usiamo virtualbox per creare una macchina virtuale con ubuntu con cui pasticciare, non venite a piangere se al riavvio vi si presenta lo schermo nero. Le seguenti istruzioni sono puramente a carattere informativo, se avete bisogno di installare i catalyst, fate riferimento a questa guida. Inoltre, se avete una scheda "vecchia", dovrete installare i catalyst legacy.
Il secondo comando rende eseguibile il file. Vi compare una finestrella che vi chiede se generare un pacchetto per la distribuzione o se installare direttamente i driver. Provate pure, sempre nella macchina virtuale!
Adesso tocca ai driver nvidia. Anche in questo caso NON è consigliato installare i driver in questo modo. Una volta scaricato il file .run
Vedrete delle scritte scorrere a schermo; se riconosce una scheda nvidia supportata, vi guiderà nell'installazione.
L'ultimo caso è la compilazione da sorgenti. Di solito si trova un archivio tar.gz da scompattare; leggete il file README che vi dice cosa fare; di solito sono tre comandi
Otterrete un file eseguibile. La compilazione da sorgenti è sconsigliata agli utenti non esperti. Sono richiesti dei pacchetti per compilare, come gcc (per codice C), g++ (per codice scritto in C++) e altri. Dovreste capire cosa manca in base all'output del terminale. In ogni caso, su debian e derivate, conviene installare build-essential, metapacchetto che installa gcc e altri, e checkinstall che sostituisce "make install" e vi permette di tenere traccia dei file installati; cioè checkinstall crea per voi un pacchetto deb che viene gestito dal package manager. Checkinstall supporta deb, rpm e pacchetti per slackware.
Chi usa ubuntu può guardare queste due guide per ulteriori approfondimenti.
INDICAZIONI PER UBUNTU
Il package manager di ubuntu è "apt"; muon, Ubuntu Software Center (abbreviato USC) sono delle interfacce grafiche che usano apt. Gli audaci possono provare a gestire i pacchetti da terminale, vi basta cercare su google delle guide all'uso di apt. Apt è in grado di scaricare i file .deb dai repository. Personalmente consiglio di installare synaptic e usare quest'ultimo per gestire i pacchetti, è più completo di USC.
Quando avete a che fare con un file .deb presente sul disco fisso, usate dpkg. Quest'ultimo è uno strumento di basso livello, nel senso che non è in grado di scaricare pacchetti dai repository. Riprendendo l'esempio di Libreoffice, se provate ad usare dpkg su un pacchetto solo, l'installazione si fermerà perché le dipendenze non sono soddisfatte. Se invece usate *.deb, come già spiegato si installano tutti i file .deb presenti nella cartella, quindi le dipendenze vengono soddisfatte.
Vi consiglio di installare Gdebi, il quale vi permette di installare file .deb e cerca le dipendenze non soddisfatte online. Se non le trova, anche lui si blocca.
I repo ufficiali sono: main, universe, multiverse, restricted. Questa pagina spiega le differenze.
Potreste incontrare i PPA, ovvero archivio personale di pacchetti. Sono dei repo a tutti gli effetti, gestiti da uno o più sviluppatori per due motivi
1) il pacchetto non è disponibile nei repo ufficiali
2) il pacchetto è disponibible nei repo ufficiali ma il PPA offre versioni più recenti
Quando usate un PPA vi dovete fidare degli sviluppatori per quanto riguarda la benevolenza del codice; infatti i PPA non sono controllati dal team di sicurezza di Canonical. Non ho ancora sentito parlare di casi di codice maligno nei PPA, quindi non andate in panico.
- - - Updated - - -
@wildmoar @rebellion spero che sia comprensibile :asd:
I repository sono dei server che contengono programmi (chiamati più spesso pacchetti) installabili su linux. Ogni distribuzione ha dei repo (abbreviazione per repository) propri, per due motivi:
- ogni distribuzione ha delle politiche di rilascio diverse dalle altre distro (ad esempio Debian stabile predilige la stabilità dei pacchetti mentre Arch Linux preferisce avere quasi subito gli aggiornamenti)
- ogni distro usa un formato diverso per i pacchetti (file .deb su debian, ubuntu, mint, file .rpm su fedora, eccetera)
Il punto 2 non vi deve trarre in inganno: non potete abilitare i repo di debian su ubuntu anche se l'estensione è uguale. Il motivo è spiegato al punto 1. State anche attenti a non abilitare repo per versioni vecchie della stessa distro, ad esempio: usare i repo di ubuntu 12.04 se siete sulla 13.04.
Detto ciò, rispondiamo alla domanda: "perché installare da repo". Il motivo è permettere al package-manager della distribuzione di tener traccia del pacchetto. In caso doveste rimuovere il programma, il package manager saprà esattamente quali file eliminare; inoltre quando chiedete aggiornamenti,provvederà ad installare la nuova versione, per tutti i programmi che richiedono aggiornamento, in un colpo solo. Se vi serve, potete anche chiedere di bloccare l'aggiornamento di un pacchetto specifico.
Sono evidenti le differenze con windows, in cui o procedete manualmente ad aggiornare il programma di interesse o vi affidate a programmi di update che partano all'avvio di Windows (nella mia esperienza, uno per Java, uno per Chrome, uno per Flash, eccetera...). Allo stesso tempo dovreste notare le somiglianze con gli smartphone, in cui c'è uno store da cui scaricare.
INSTALLARE DAL SITO UFFICIALE DEL PROGRAMMA
Se non trovate il programma nei repo, potete sempre ricorrere al download del file dal sito ufficiale, consci del fatto che il package manager non sarà a conoscenza dell'installazione.
Potete trovare diversi file; procediamo per esempi. Scarichiamo firefox da Mozilla Firefox Web Browser, è un archivio tar.bz2; estramiamolo nella cartella Scaricati, apriamo un terminale
Codice:
cd ~/Scaricati/firefox
./run-mozilla.sh firefox
Il simbolo tilde "~" significa la cartella /home dell'utente corrente.
Con il primo comando ci spostiamo nella cartella in cui abbiamo estratto l'archivio, con il secondo parte firefox. In questo caso abbiamo un eseguibile già pronto che funziona su tutte le distro.
Supponendo di essere su ubuntu, scarichiamo libreoffice, è un archivio tar.gz che contiene degli archivi .deb; scompattiamolo sempre nella cartella Scaricati. Leggendo il file README_en-US - nella cartella readmes - alla riga 66 notiamo il comando per installare libreoffice. Prima però ci dobbiamo spostare nella cartella in cui sono presenti i file .deb, quindi faremo
Codice:
cd ~/Scaricati/LibreOffice_4.1.1.2_Linux_x86-64_deb/DEBS/
sudo dpkg -i *.deb
Se cercate su internet guide per dpkg, capite che la seconda riga significa "installa tutti i file con estensione .deb presenti nella cartella corrente". Dpkg serve a installare pacchetti .deb su ubuntu, diciamo che è il fratello di apt. apt è descritto nella sezione "INDICAZIONI PER UBUNTU". Se proviamo ad installare un .deb alla volta, non ci riusciremo perché dpkg non è in grado di risolvere le dipendenze; accennerò anche a questo nella sezione per ubuntu.
Adesso proviamo ad installare i driver catalyst. Usiamo virtualbox per creare una macchina virtuale con ubuntu con cui pasticciare, non venite a piangere se al riavvio vi si presenta lo schermo nero. Le seguenti istruzioni sono puramente a carattere informativo, se avete bisogno di installare i catalyst, fate riferimento a questa guida. Inoltre, se avete una scheda "vecchia", dovrete installare i catalyst legacy.
Codice:
cd /Scaricati
chmod u+x amd-driver-installer-catalyst-13-4-x86.x86_64.run
./amd-driver-installer-catalyst-13-4-x86.x86_64.run
Il secondo comando rende eseguibile il file. Vi compare una finestrella che vi chiede se generare un pacchetto per la distribuzione o se installare direttamente i driver. Provate pure, sempre nella macchina virtuale!
Adesso tocca ai driver nvidia. Anche in questo caso NON è consigliato installare i driver in questo modo. Una volta scaricato il file .run
Codice:
cd /Scaricati
chmod u+x NVIDIA-Linux-x86_64-319.49.run
sudo ./NVIDIA-Linux-x86_64-319.49.run
Vedrete delle scritte scorrere a schermo; se riconosce una scheda nvidia supportata, vi guiderà nell'installazione.
L'ultimo caso è la compilazione da sorgenti. Di solito si trova un archivio tar.gz da scompattare; leggete il file README che vi dice cosa fare; di solito sono tre comandi
Codice:
./configure
make
sudo make install
Otterrete un file eseguibile. La compilazione da sorgenti è sconsigliata agli utenti non esperti. Sono richiesti dei pacchetti per compilare, come gcc (per codice C), g++ (per codice scritto in C++) e altri. Dovreste capire cosa manca in base all'output del terminale. In ogni caso, su debian e derivate, conviene installare build-essential, metapacchetto che installa gcc e altri, e checkinstall che sostituisce "make install" e vi permette di tenere traccia dei file installati; cioè checkinstall crea per voi un pacchetto deb che viene gestito dal package manager. Checkinstall supporta deb, rpm e pacchetti per slackware.
Codice:
sudo apt-get install build-essential checkinstall
Codice:
./configure
make
sudo checkinstall
Chi usa ubuntu può guardare queste due guide per ulteriori approfondimenti.
INDICAZIONI PER UBUNTU
Il package manager di ubuntu è "apt"; muon, Ubuntu Software Center (abbreviato USC) sono delle interfacce grafiche che usano apt. Gli audaci possono provare a gestire i pacchetti da terminale, vi basta cercare su google delle guide all'uso di apt. Apt è in grado di scaricare i file .deb dai repository. Personalmente consiglio di installare synaptic e usare quest'ultimo per gestire i pacchetti, è più completo di USC.
Quando avete a che fare con un file .deb presente sul disco fisso, usate dpkg. Quest'ultimo è uno strumento di basso livello, nel senso che non è in grado di scaricare pacchetti dai repository. Riprendendo l'esempio di Libreoffice, se provate ad usare dpkg su un pacchetto solo, l'installazione si fermerà perché le dipendenze non sono soddisfatte. Se invece usate *.deb, come già spiegato si installano tutti i file .deb presenti nella cartella, quindi le dipendenze vengono soddisfatte.
Vi consiglio di installare Gdebi, il quale vi permette di installare file .deb e cerca le dipendenze non soddisfatte online. Se non le trova, anche lui si blocca.
I repo ufficiali sono: main, universe, multiverse, restricted. Questa pagina spiega le differenze.
Potreste incontrare i PPA, ovvero archivio personale di pacchetti. Sono dei repo a tutti gli effetti, gestiti da uno o più sviluppatori per due motivi
1) il pacchetto non è disponibile nei repo ufficiali
2) il pacchetto è disponibible nei repo ufficiali ma il PPA offre versioni più recenti
Quando usate un PPA vi dovete fidare degli sviluppatori per quanto riguarda la benevolenza del codice; infatti i PPA non sono controllati dal team di sicurezza di Canonical. Non ho ancora sentito parlare di casi di codice maligno nei PPA, quindi non andate in panico.
- - - Updated - - -
@wildmoar @rebellion spero che sia comprensibile :asd:
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