Beh, la logica è semplice: le prestazioni del sistema non cambiano (per i motivi sopra descritti), quindi abbassando la frequenza si hanno solo vantaggi, primi tra tutti minor consumo di elettricità e di conseguenza minor calore (e anche minore stress per il componente). Forse invece non riesci a capire perchè le prestazioni non cambiano.
Premetto che, con dei test pratici, è stato dimostrato che risparmi attivi o non attivi le prestazioni e la fluidità percepita non si modificano di una virgola (io stesso ho provato), quindi che sia così non è in discussioni. La mia teoria sul motivo per cui accade l'ho esposta sopra, ma forse non riesco a spiegarmi.
Proviamo a considerare il tutto da un'altro punto di vista. La CPU, nel momento in cui è richiesta un grande quantità di potenza, ovvero nel momento in cui bisogna elaborare molti dati in un periodo di tempo breve, aumentà quasi istantaneamente la frequenza, indipendentemente dai risparmi energetici. Se invece i calcoli da eseguire sono pochi o sono per forza di cose disseminati in un tempo più lungo (vuoi per un collo di bottiglia dovuto alla RAM, all'HDD, al S.O stesso) la CPU rimane alla frequenza base.