Killzone 2 affonda profondamente le sue radici nella tradizione degli sparatutto in prima persona, ma se ne discosta altrettanto drasticamente. L'impianto a missioni, i controlli (eccezion fatta per le coperture), il meccanismo di squadra e la linearità della progressione sono mutuati da tanti altri successi precedenti, ma è nel suo approccio tattico e realistico che si discosta dai concorrenti, ovviamente grazie, soprattutto, alla sorprendente intelligenza artificiale che anima i nemici e che li fa quasi vivere di vita propria, riuscendo a proporre un livello di sfida estremamente elevato, ma coerente e avvincente proprio perché frutto del raggiungimento di un livello di eccellenza da parte di Guerrilla in questo campo. Al di là dell'incredibile e impeccabile comparto tecnico, al di là della convincente resa di un conflitto bellico, al di là di quasi tutto quello di cui si è discusso per mesi sulla Rete riguardo a questo videogioco (animazioni, fisica, texture...) Killzone 2, per rispondere alla domanda che ci ponevamo nell'Apertura, Killzone 2 non è solo un gioco con la "G" maiuscola, ma è anche il nuovo metro di paragone per quanto riguarda gli sparatutto su console.