Dimissioni di massa dei banchieri in tutto il mondo! Cosa sta per accadere?

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Andrea Guglielmo

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La Febbre di Febbraio diventa la Follia di Marzo: le dimissioni di massa dei banchieri continuano senza sosta


Il mese scorso, avevo fatto qualche considerazione in merito al crescente numero di dimissioni dai vertici di istituzioni finanziarie in tutto il mondo e, con mia sorpresa, il fenomeno non è affatto cessato.


All’epoca, pubblicammo una lista di 40 dimissioni, ma ora il numero è schizzato incredibilmente a ben 450. La lista include i principali ruoli dirigenziali in ogni istituzione finanziaria, dai fondi di risparmio ai fondi pensione, fondi azionari, fondi sovrani, banche, organi d’investimento.


La grande domanda, tuttora sospesa, è: perché?


Ad oggi nessuno è in grado di fornire una risposta, se non a livello di semplici speculazioni.


Una delle dimissioni più recenti è quella di Tarek Amer, amministratore delegato della Banca Nazionale dell’Egitto. Amer ha annunciato che lascerà il suo attuale incarico alla fine del 2012, secondo il settimanale egiziano Al Ahram. Degno di interesse il fatto che non abbia ricevuto offerte da nessun altra banca ed abbia rifiutato di rivelare le motivazioni delle sue dimissioni. Sembra che Amer avesse rassegnato le proprie dimissioni per iscritto nel Febbraio 2011 ma non sarebbero state accolte.


Negli stessi giorni, anche Jonathan Moulds, del ramo britannico della Bank of America Corporation, annunciava le proprie dimissioni. Oltre a Moulds, anche Andrea Orcel ha dato le dimissioni dal medesimo istituto, per approdare ai vertici della svizzera UBS.


Moulds si occupava del controllo del debito e di vendite di capitali e commerciali in Europa e in Asia, oltre ad avere un ruolo importante nella creazione di pratiche di negoziazione dei derivati e nella loro vendita nel mondo. Anche in questo caso, non vi sono chiare motivazioni che giustifichino la sua scelta.


Lo stesso giorno in cui Moulds annunciava le dimissioni, lasciava il suo incarico anche Bert Tippen, capo dell’ufficio investimenti del Fondo Pensione Nedlloyd


Sempre nello stesso giorno, il 22 Marzo 2012, prendeva la stessa decisione anche Neil Rogan, capo dell’azionariato globale alla Henderson Investors.


Il 21 marzo, ugualmente, non si erano avute meno di cinque dimissioni. Tra queste, il capo dei servizi azionari globali del Royal Bank of Scotland Group, Gregory Wagner; Mike Muller, dirigente regionale per l’Ontario e l’Antartico della National Bank Financial canadese; John Botham, il capo dell’azionariato europeo di Arviva Investors; Eric Dean, il capo del servizio informativo della Liquidity Services Inc.; e Wolfgang Hammes, co-presidente di Deutsche Bank AG.


La natura misteriosa e repentina di queste dimissioni è molto interessante e ci spinge a chiederci che cosa ci sia sotto. Forse sanno qualcosa che noi non sappiamo? Stanno preparando qualcosa o cercando di limitare le proprie perdite? Sfortunatamente, ne sappiamo così poco che è difficile fare delle ipotesi e se affermassi di conoscere la reale motivazione di questi accadimenti, affermerei il falso.

Articolo di nocenura.com
 
quando ci sono segnali simili,siccome certi livelli fanno rete,vuol dire che ci sono in giro provvedimenti per i quali ci vanno di mezzo le stock options o liquidazioni milionarie.- Quindi aspettiamoci un mezzo terremoto attraverso regole nuove più stringenti.-
 
vengono puniti per non aver saputo limitare le perdite (o meglio per non aver saputo incassare abbastanza visto che le banche sono sempre in attivo)
 
Comunque non preoccupiamoci che non avranno problemi di reinserimento :))
 
Boh, però m'è venuto in mente che forse la grande finanza s'è riempita di titoli che:

a) sono "sicuri" ma a basso interesse; e il tutto svanisce con l'inflazione più alta, sabbia tra le dita.

b) sono ad alto interesse, però i debitori riescono a pagarlo solo se continuano a vendere titoli ad alto rischio. In altre parole i creditori si pagano gli interessi succulenti coi propri soldi ed hanno in mano titoli inesigibili.

Da ciò la mega-incazzatura :skept:. Ovvio che questo è solo un pensiero in libertà, molto IMO.
 
Solo a me pare che sti sondaggioni lascino il tempo che trovano?
Parliamoci chiaro, abbiamo dati degli anni precedenti da confrontare statisticamente sul numero di "licenziamenti/dimissioni" di dirigenti di banche, istituzioni finanziarie e quant'altro?
Solo a me sembra normale che in periodi di crisi con mercati volatili, il semplice contenimento delle perdite non salvi la propria poltrona?

Spesso le "dimissioni" vengono date per non "essere licenziati".. il motivo e la differenza la sappiamo no?
La risposta dei mercati per una azienda quotata poi non è la stessa nei due casi.. se si viene cacciati si pensa sempre al peggio..

Con la crisi che c'è mi sembra più che normale.. non è certo indice che il mondo sia pieno di "ladroni".. e con ciò non voglio dire che non ci siano.
Dico solo che nella lista ci sono anche un sacco di gestori di portafogli e fondi.
Ora escludendo a priori i "ladri" ovvero quelli beccati a fare porcate (e nell'elenco ci sono), non possiamo trovare "utile" il dato

"le dimissioni dei gestori di fondi/portafogli sono aumentate"

Io direi grazie al ca**o.. cioè qualcuno si aspettava qualcosa di diverso?
Premesso che sul lungo periodo è testato e noto che qualunque fondo non batte il mercato, sul breve con la volatilità attuale "ti va bene se hai messo degli stop loss in qualche modo".

Anche il più bravo dei gestori non credo potesse aspettarsi una crisi del genere qualche anno fa. Ne consegue che anche "avendo lavorato bene", se il tuo fondo ha perso la metà di quanto hanno perso i mercati, hai cmq perso una barca di soldi.. il che include anche la casistica "dimissioni"..

Ragiono male? :)

Imo come sempre
Ciau Lido :vv:
 
Questi non sono semplici dipendenti, ma alti dirigenti di strutture di una certa importanza nel mondo finanziario. Il fatto che sia tutto iniziato da settembre del 2011 e continua fino ad ora, porta a pensare che ci sia in atto un qualche mutamento all'interno degli organi dell'alta finanza. Queste persone magari hanno avuto il buon senso di andare via prima di una catastrofe finanziaria imminente, o magari hanno paura di un arresto di massa imminente. Vedremo.
 
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