Il problema è che il OP ha richiesto che la musica si possa sentire anche a 20 metri di distanza, che in termini musicali è enorme; la pressione acustica diminuisce con il quadrato della distanza, raddoppi la distanza e ti ritrovi con 6dB in meno. Ecco perché in concerti all’aperto viene usato un massiccio gruppo di altoparlanti ai lati del palco, con il problema che se stai vicino diventi sordo, se stai lontano non senti nulla. Sinceramente la soluzione “classica” (due diffusori stereo) la vedo male. In grandi interni (tipo negozi) ed in esterni la musica viene diffusa usando molteplici diffusori a raggiera in modo da coprire più volume possibile tenendo bassa la potenza singola. Una soluzione “fissa” può diventare piuttosto costosa (anche tenendo conto del prezzo di installazione) e anche se diffusori PA sono certificati per funzionare all’aperto non è che resistano tanto se tenuti sempre all’aperto, tutti i giorni dell’anno, anche se protetti da una tettoia sono sempre esposti a forti cambi di temperatura.
Proprio per questo motivo alcune case costruttrici stanno provvedendo ai loro diffusori Bluetooth portatili il “party mode”, ossia la possibilità di collegarli fra loro (senza fili), quanti se ne vuole, sfruttando una unica sorgente. E Dimenticate l’effetto stereo, in una festa è inutile, nessuno lo nota, non è un concerto musicale.
Proprio per questo motivo alcune case costruttrici stanno provvedendo ai loro diffusori Bluetooth portatili il “party mode”, ossia la possibilità di collegarli fra loro (senza fili), quanti se ne vuole, sfruttando una unica sorgente. E Dimenticate l’effetto stereo, in una festa è inutile, nessuno lo nota, non è un concerto musicale.