Cos'è questo "codice a barre"?

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Lorenks

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Ho trovato questo adesivo all'interno della confezione di una pendrive usb... Qualcuno ha idea di cosa sia?

be9gg.jpg
 
Quello non è un codice a barre. E' un dispositivo anti taccheggio detto anche EAS (Electronic Article Surveillance). Non è neanche un chip, si limita a far suonare le barriere quando passi.
 
Come da richiesta (grazie a Mursey!) ho fatto riaprire perche c'è un errore nelle info...
Quello è un RFID e non è proprio un antitaccheggio ma un contenitore di informazioni che spesso viene inserito proprio dalla casa di produzione, contiene tutta una serie di informazioni relative al prodotto e può in teoria essere seguito nei processi di distribuzione dei prodotti... (infatti si trovano soprattutto dentro confezioni sigillate dal produttore stesso)
Ne esistono di vari tipi e soprattutto di varie specifiche (attivi o passivi) dove nel caso di quelli attivi viene effettuata la trasmissione direttamente dal circuito (scatenando anche le ovvie critiche su un'eventuale violazione di privacy)
Certo... in teoria possono essere usati anche come Antitaccheggio ma non è la loro funzione primaria....

https://it.wikipedia.org/wiki/Radio-frequency_identification
 
Anche io penso che sia un antitaccheggio ma visto che non me ne intendo lascio a Voi...
 
@mercur
Uhm Dici che al centro non è presente un circuito?
Il fatto che Lorenks lo abbia trovato all'interno di una pendrive usb conferma il fatto che molte aziende usano proprio quel tipo per gestire controllo e distribuzione, e se fossero degli anti taccheggio sarebbero inseriti dal negoziante/distributore e non dal produttore stesso che non ne avrebbe giustificato il costo, io stesso come Lorenks ne ho trovati dentro due pezzi dello stesso prodotto (sigillati) ordinati in tempi e distributori diversi (un'altra volta per un altro prodotto era addirittura "incastonato" direttamente nel cartone della scatola).

Ormai li fanno di ogni tipo ed il chip (non si può neanche più chiamare cosi) è inesistente
050329_001.jpg


Soprattutto non sono più neanche ritracciabili ad occhio...
 
@mercur
Uhm Dici che al centro non è presente un circuito?
Il fatto che Lorenks lo abbia trovato all'interno di una pendrive usb conferma il fatto che molte aziende usano proprio quel tipo per gestire controllo e distribuzione, e se fossero degli anti taccheggio sarebbero inseriti dal negoziante/distributore e non dal produttore stesso che non ne avrebbe giustificato il costo, io stesso come Lorenks ne ho trovati dentro due pezzi dello stesso prodotto (sigillati) ordinati in tempi e distributori diversi (un'altra volta per un altro prodotto era addirittura "incastonato" direttamente nel cartone della scatola).
Ha un senso quello che dici, dentro la confezione non avrebbe motivo per l'antitaccheggio (o magari hanno problemi con i lavoratori :D ) ma quell'immagine in particolare è un EAS, che non contiene il circuito ma è proprio costruito nell'esatto modo che vedi in foto.
Mentre l'RFID è come lo hai descritto anche nelle immagini sotto. Comunque visti i costi per realizzare uno e per realizzare l'altro (l'EAS costa 100 volte meno) magari viene usato per i produttori per altri motivi, tipo nella produzione come conta pezzi, boh :) . Alla fine deve solo "disturbare" un campo elettromagnetico e dare un input.
 
Comunque una sorta di cirtcuito deve esserci anche in quello da te proposto, perchè a quanto letto gli Eas per essere disattivati necessitano di una procedura che "spezzi" il circuito.
Forse a determinati produttori serve solo contare il numero di pezzi in uscita...
Mentre ad altri serve sapere dati multipli per la gestione tipo: origine, date ed eventuale originalità del pezzo.

Saturn (prima che scomparisse!) per esempio usava gli eas direttamente sul prezzo di alcuni prodotti.
Altri invece ti piazzano i classici
20000-pz-lotto-EAS-AM-Etichetta-Adesiva-EAS-antitaccheggio-DR-etichetta-morbida-utilizzato-con-58-khz.jpg
appiccicati sulla confezione
 
Comunque una sorta di cirtcuito deve esserci anche in quello da te proposto, perchè a quanto letto gli Eas per essere disattivati necessitano di una procedura che "spezzi" il circuito
No in realtà è proprio passivo, non contiene "nulla" se non il tag che non ha logica. Spiego più chiaramente.
Le barriere sono un enorme lettore (reader) messo all'uscita del negozio e il tag viene letto dal reader che lo identifica grazie ad un sistema in grado di misurare le variazioni di corrente nella sua antenna.
Per disattivare il tag basta un forte campo magnetico che provoca la rottura del dielettrico. Quando appunto passa dalla cassa del negozio.

ps
@Mursey ora che ci penso, questa discussione sembra un tutorial per il taccheggio :D
 
L’RFID, sostanzialmente costituto da tre elementi: il tag, composto da un chip e da una piccola antenna che lo contorna, una seconda antenna che colloquia con quella del tag per mezzo delle onde radio e un lettore che da una parte scambia informazioni, per mezzo dell’antenna, con il tag mentre dall’altra si rivolge al sistema informatico a cui è collegato.
Il tag passivo, spesso chiamato transponder o etichetta intelligente, ha come costituente principale un piccolo chip di silicio contornato da un’antenna, normalmente realizzata in rame, a cui è collegato e da cui riceve l’energia necessaria per operare quando è investito da un campo elettromagnetico della frequenza opportuna.
Se i codici a barre (barcode) hanno l’assoluta necessità di essere visibili al lettore per poter essere scanditi dal raggio di luce emesso dallo scanner le etichette RFID non richiedono questa portata ottica.
Le onde radio, che portano energia al tag e ne trasferiscono il contenuto di informazione al sistema di lettura, passano facilmente attraverso la maggior parte dei materiali: legno, plastica, vernici ed i tag possono essere facilmente inglobati nel materiale che costituisce l’imballo dell’oggetto da tracciare ricevendone anche protezione.
Queste caratteristiche portano almeno tre vantaggi:

  1. Efficienza, poiché l’acquisizione dei dati può avvenire senza l’intervento umano
  2. Flessibilità, non essendoci la necessità di essere a portata ottica il piazzamento dei tag sugli oggetti può avvenire con minori limitazioni
  3. Robustezza, i tag non sono danneggiati da umidità e/o sporco; possono essere inglobati direttamente nei pallets o nelle scatole ricevendone ulteriore protezione
 
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