U
Utente 16812
Ospite
La realizzazione di un programma software è un'attività che possiamo suddividere in diverse fasi (secondo l'approccio top-down): la definizione dei dati del problema, l'organizzazione dell'algoritmo, la stesura del programma, la fase di testing e di debugging, la documentazione e la manutenzione.
Facendo una valutazione del rapporto tra i costi di produzione del software e i costi di manutenzione, si evince che questi ultimi sono molto più elevati rispetto ai primi, per cui, al fine di razionalizzare al meglio il lavoro di costruzione di un programma, sono state definite alcune regole che, nel loro insieme, costituiscono il metodo della "programmazione strutturata".
Formalmente la programmazione strutturata mira alla progettazione di un programma costituito da parti interdipendenti, in base ad un determinato modello organizzativo.
All'interno di un algoritmo si possono individuare tre strutture tipiche, vale a dire tre schemi in cui le istruzioni possono essere organizzate: la sequenza, la selezione (o alternativa) e la ripetizione (o ciclo).
Queste tre strutture organizzative vengono chiamate "strutture di controllo", in quanto atte a controllare il percorso risolutivo del programma che poi perverrà al risultato voluto.
In base al classico teorema di Bohm-Jacopini, del 1966, un qualsiasi algoritmo può essere scritto utilizzando esclusivamente le tre strutture di base (sequenza, selezione e ripetizione).
In effetti, nella formulazione originale, il teorema di Bohm-Jacopini affermava che un algoritmo che usa istruzioni di salto (goto), si può rappresentare soltanto con le tre strutture menzionate: si tratta di due forme equivalenti ma ovviamente quella prodotta usando le strutture di controllo consente la costruzione di algoritmi più ordinati.
Vediamo di definire meglio i termini della questione: innanzitutto per programma "proprio" s'intende un programma che ha un unico ingresso ed un'unica uscita e nel quale ciascuno statement appartiene ad un percorso che porta dall'ingresso all'uscita (non è consentito saltare dall'interno di un blocco all'inizio di un altro blocco, né tantomeno in mezzo).
Inoltre due programmi si dicono equivalenti se realizzano lo stesso algoritmo, con operazioni diverse.
Su queste premesse, il teorema di Bohm-Jacopini (che non dimostrerò) afferma che, dato un programma proprio, è possibile costruire un programma strutturato equivalente, che fa uso di soli tre oggetti logici, i quali risultano gli unici costrutti sintattici della programmazione strutturata (che godono delle proprietà dei programmi propri).
A partire dalla programmazione strutturata si sono evolute, attraverso gli approcci top-down e bottom-up, altre metodologie di lavoro che, nel loro insieme, assumono il nome di "ingegneria del software".
Qui ho parlato di Delphi: https://forum.tomshw.it/threads/tut...-manuali-tutorial-risorse.290243/post-7865101
Delphi è un linguaggio OOP, in cui i concetti di classe ed oggetto sono fondamentali: una classe é la rappresentazione astratta di un'entità, un oggetto è un esemplare della classe o meglio un'istanza della classe.
Attraverso il meccanismo dell'ereditarietà, è possibile ottenere classi derivate a partire da classi base. Una classe consente di descrivere i campi, le proprietà, i metodi e gli eventi di un oggetto.
Proprietà e metodi vengono denominati "membri" dell'oggetto. Con Delphi è possibile creare applicazioni nell'ambiente .NET Framework, l'infrastruttura software per il Web creata da Microsoft, inoltre si possono utilizzare le librerie ADO.NET per la connessione dei database in rete e ASP.NET per le applicazioni eseguibili sul server Web, infine con Windows Forms si possono creare interfacce grafiche e potenti applicazioni in ambiente Windows (Windows-based).
Un programma in Delphi viene chiamato "progetto" e può contenere parecchi file di diverso tipo. Per creare un nuovo progetto, si possono utilizzare le librerie VCL dei componenti visuali oppure l'applicazione Windows Forms: in questo trattato verrà utilizzata la modalità VCL, in cui ciascuna finestra corrisponde ad un form.
P.S. In casi eccezionali è possibile, al fine di migliorare l'efficienza di un programma, utilizzare l'istruzione di salto incondizionato GOTO ma sottolineo ancora una volta che qualsiasi programma può essere scritto senza far uso di salti incondizionati (secondo i dettami della programmazione strutturata) che lo rendono non strutturato e ne diminuiscono notevolmente la leggibilità. Pascal e Delphi contemplano il GOTO ma se ne suggerisce l'uso soltanto per gestire situazioni eccezionali, come ad esempio la gestione degli errori o altre anomalie.
Facendo una valutazione del rapporto tra i costi di produzione del software e i costi di manutenzione, si evince che questi ultimi sono molto più elevati rispetto ai primi, per cui, al fine di razionalizzare al meglio il lavoro di costruzione di un programma, sono state definite alcune regole che, nel loro insieme, costituiscono il metodo della "programmazione strutturata".
Formalmente la programmazione strutturata mira alla progettazione di un programma costituito da parti interdipendenti, in base ad un determinato modello organizzativo.
All'interno di un algoritmo si possono individuare tre strutture tipiche, vale a dire tre schemi in cui le istruzioni possono essere organizzate: la sequenza, la selezione (o alternativa) e la ripetizione (o ciclo).
Queste tre strutture organizzative vengono chiamate "strutture di controllo", in quanto atte a controllare il percorso risolutivo del programma che poi perverrà al risultato voluto.
In base al classico teorema di Bohm-Jacopini, del 1966, un qualsiasi algoritmo può essere scritto utilizzando esclusivamente le tre strutture di base (sequenza, selezione e ripetizione).
In effetti, nella formulazione originale, il teorema di Bohm-Jacopini affermava che un algoritmo che usa istruzioni di salto (goto), si può rappresentare soltanto con le tre strutture menzionate: si tratta di due forme equivalenti ma ovviamente quella prodotta usando le strutture di controllo consente la costruzione di algoritmi più ordinati.
Vediamo di definire meglio i termini della questione: innanzitutto per programma "proprio" s'intende un programma che ha un unico ingresso ed un'unica uscita e nel quale ciascuno statement appartiene ad un percorso che porta dall'ingresso all'uscita (non è consentito saltare dall'interno di un blocco all'inizio di un altro blocco, né tantomeno in mezzo).
Inoltre due programmi si dicono equivalenti se realizzano lo stesso algoritmo, con operazioni diverse.
Su queste premesse, il teorema di Bohm-Jacopini (che non dimostrerò) afferma che, dato un programma proprio, è possibile costruire un programma strutturato equivalente, che fa uso di soli tre oggetti logici, i quali risultano gli unici costrutti sintattici della programmazione strutturata (che godono delle proprietà dei programmi propri).
A partire dalla programmazione strutturata si sono evolute, attraverso gli approcci top-down e bottom-up, altre metodologie di lavoro che, nel loro insieme, assumono il nome di "ingegneria del software".
Qui ho parlato di Delphi: https://forum.tomshw.it/threads/tut...-manuali-tutorial-risorse.290243/post-7865101
Delphi è un linguaggio OOP, in cui i concetti di classe ed oggetto sono fondamentali: una classe é la rappresentazione astratta di un'entità, un oggetto è un esemplare della classe o meglio un'istanza della classe.
Attraverso il meccanismo dell'ereditarietà, è possibile ottenere classi derivate a partire da classi base. Una classe consente di descrivere i campi, le proprietà, i metodi e gli eventi di un oggetto.
Proprietà e metodi vengono denominati "membri" dell'oggetto. Con Delphi è possibile creare applicazioni nell'ambiente .NET Framework, l'infrastruttura software per il Web creata da Microsoft, inoltre si possono utilizzare le librerie ADO.NET per la connessione dei database in rete e ASP.NET per le applicazioni eseguibili sul server Web, infine con Windows Forms si possono creare interfacce grafiche e potenti applicazioni in ambiente Windows (Windows-based).
Un programma in Delphi viene chiamato "progetto" e può contenere parecchi file di diverso tipo. Per creare un nuovo progetto, si possono utilizzare le librerie VCL dei componenti visuali oppure l'applicazione Windows Forms: in questo trattato verrà utilizzata la modalità VCL, in cui ciascuna finestra corrisponde ad un form.
La VCL (Visual Component Library) | HTML.it
La libreria di componenti messaci a disposizione da Delphi e con la quale iniziare a progettare le nostre applicazioni
www.html.it
P.S. In casi eccezionali è possibile, al fine di migliorare l'efficienza di un programma, utilizzare l'istruzione di salto incondizionato GOTO ma sottolineo ancora una volta che qualsiasi programma può essere scritto senza far uso di salti incondizionati (secondo i dettami della programmazione strutturata) che lo rendono non strutturato e ne diminuiscono notevolmente la leggibilità. Pascal e Delphi contemplano il GOTO ma se ne suggerisce l'uso soltanto per gestire situazioni eccezionali, come ad esempio la gestione degli errori o altre anomalie.