DOMANDA Consiglio futuro studio/lavorativo

xurb

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Beh più che una domanda è una richiesta di opinione in merito a cosa fare nel mio futuro lavorativamente parlando.

Attualmente sono sospeso un po' in un limbo, mi spiego: 6 anni fa mi sono iscritto a ing. edile-architettura perchè in un open-day ad Ingegeria si era descritto il corso come una specie di ing. civile con un po' di attenzione verso l'architettura. A me piace tantissimo la fisica, la matematica e l'ingegneria, ma anche l'arte, quindi ho pensato fosse un connubio ideale. Mai giudizio fu tanto sbagliato.

Mi sono iscritto e dopo 5 anni esatti mi sono laureato con lode, media degli esami di 29,82 e premio come migliore laureato dell'anno del corso di laurea. Ebbene in questi 5 anni mi sono resco conto che:
1. l'architettura è fuffa, cioè sarebbe interessante ma è trattata dalla quasi totalità dei professori che ho conosciuto come una materia puramente artistica e non tecnica, svilendola quindi totalmente.
2. Mi piace l'ingegneria strutturale. La mia tesi ha riguardato questo settore e con questo lavoro ho pubblicato un'articolo su una rivista internazionale di ingegneria piuttosto prestigiosa. Purtroppo gli esami di strutture che ho fatto sono però molto inferiori a quelli di civile specialistica strutture e questo mi sta pregiudicando le possibilità di impiego in questo settore.

Venendo al mondo del lavoro io, nonostante da un punto di vista dei risultati accademici stia messo molto bene, non riesco a trovare uno straccio di lavoro: ho mandato il curriculum a mezzo mondo, controllo le offerte di lavoro quotidianamente ma niente. In realtà ho fatto un'esperienza di 6 mesi circa lavorando come "strutturista" per 500€ a tempo pieno al mese, poi me ne sono andato perchè è indegno essere messi a pulire gli scaffali dalla polvere, non è nemmeno considerabile gavetta.

Ora sono a spasso. Sto pensando ad un dottorato in strutture, ma so bene che in Italia o hai il cognome giusto o la possibilità post doc di entrare nel mondo accademico è moolto scarsa e la cosa mi è stata detta da persone dentro l'ambiente. E poi a 30 anni riciclarsi in altri settori è dura. Mi piacerebbe un master, ma questa stramaledetta laurea poi è vista come laurea in architettura (altro che le cacchiate raccontate all'open day, dove sembrava quasi di fare ing. civile) e quindi ho preclusi tutti i master che mi piacerebbero dell'ENI, delle FS ecc. (Di questo me ne sono accorto solo dopo la riforma dell'università che ha introdotto le classi di laurea e la mia purtroppo è ricaduta in LM4, la stessa di architettura).

In sostanza non so che fare: ho dato il 100% studiando come un matto, ma sono rimasto fregato, lavoro non ne trovo, il dottorato è un rischio (sempre se entro) e di master decenti non ne conosco. Vedo che qualche mio collega grazie alle amicizie dei genitori-fidanzate lavora decentemente, io non conosco nessuno e sto rimanendo fregato. Andrei all'estero, ma a fare cosa? L'architetto? Non sono convinto che faccia per me.

Voi che consigliereste? Avete informazioni su qualche master all'estero nel mio settore che può valere la pena di fare? Il dottorato in fondo me lo consigliate? Stavo pensando di iscrivermi a ing.meccanica e reiniziare tutto in un settore che ancora sembra funzionare...

Scusate la lunghezza ma veramente rischio la depressione tra un po'...
 

R4z3R

Utente Èlite
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Forse non é la sezione giusta per parlarne ma cerco di dare lo stesso i miei 2cents

Premessa che si dovrebbe fare a chiunque cerchi di entrare nel mondo del lavoro, cosa cercano oggi i datori di lavoro:
A) il percorso di studi giusto: la laurea deve essere attinente a quel particolare lavoro, banale.
B) carriera accademica brillante: dato praticamente per scontato o come "conditio sine qua non" nei posti interessanti, la competizione é forte e di laureati con ottimi voti é pieno il mondo, non basta ma permette che il proprio curriculum passi la prima scrematura.
C) una buona presentazione di sé: curriculum e lettera di motivazione scritti bene, stage, competenze extra accademiche, lingue software, hobby interessanti, gli anglosassoni lo chiamano "stand out from the pack"
D) dimostrarsi una persona brillante e motivata in sede di colloquio (posto di averlo già dimostrato con curriculum e cover letter)

ora

1. Non conosco la validità della laurea in oggetto però é pur vero che l'offerta di lavoro in determinati settori potrebbe essere molto più bassa della domanda proveniente dai laureati, se fosse questo il caso concordo sull'opportunità di sterzare il proprio curriculum verso una specializzazione affine ma più richiesta.

1b. Iniziare un percorso di laurea ex novo é follia, aver conseguito una prima laurea non ti darebbe sostanzialmente nessun vantaggio (specie in Italia) soprattutto se in mezzo non lavori per cui non puoi giustificarlo come un ampliamento delle tue capacità necessarie a fini lavorativi. Se ti facessi io il colloquio ti chiederei perché hai deciso di farne un'altra e anche se potrei giudicare positivamente la sincerità del dire "avevo scelto l'indirizzo sbagliato", inevitabilmente la tua precedente laurea avrebbe per me ben poco valore, i tuoi 3-5 anni in più di un tuo concorrente sarebbero uno svantaggio, ed inoltre considera che posticipi di altri 3-5 l'ingresso nel mondo del lavoro sostenendo altre spese, questo inciderà sul tuo patrimonio finale atteso per l'intera vita.

2. Soluzione interessante é cercare di fare un MSc in ingegneria civile ad esempio in uk o Irlanda, so indirettamente che ce ne sono di buoni ma non so dirti con esattezza devi cercare..di solito durano 18 mesi e costano abbastanza (fattore da considerare) a seconda della scuola.

3. Questione stage: inevitabilmente all'inizio si viene sfruttati e pagati poco, é semplicemente la realtà del lavoro, inoltre ad un prossimo colloquio attento a fornire le ragioni per cui non hai continuato, se dai l'impressione di aspettarti di essere messo necessariamente subito a svolgere mansioni di responsabilità potrebbero decidere di scartarti perché "inaffidabile, poco disposto al sacrificio personale".
Esempio di vita, il mio settore é quello finanziario, sebbene le prospettive a lungo termine sono buone all'inizio per i giovani stagisti e junior é semplicemente un massacro: a Londra uno stagista in una qualsiasi banca di affari di livello fa tranquillamente la notte anche per ragioni mediamente futili se aspettare il corriere a cui consegnare una relazione importante, stampare la suddetta relazione, controllarla ecc..paga a parte il lavoro all'inizio é mediamente ingrato per tutti quindi l'unica ragione per lasciare uno stage o un posto junior é perché non vedi prospettive a medio termine, se lasci SOLO perché ti fanno lavorare tanto e ti fanno fare anche lavori poco importanti nei primi tempi (6mesi sono davvero pochi) scordati di fare carriera.
Strategicamente ineccepibile invece se quello stage/lavoro non ti da prospettive e/o non fa curriculum: es. c'è gente che ammazzerebbe per fare le fotocopie nel team m&a di goldman sachs e fa (anche) quello per i primi 2 anni, se non per rimanere per avere il nome sul curriculum, mentre farsi sfruttare dallo studio "peppino e associati di casalpusterlengo" può non avere senso.

4. Dottorato se non vuoi insegnare lo vedo poco utile, e se vuoi insegnare ti sei già risposto da solo, puoi provare all'estero, di solito oltre alla lingua e ad un'ottima carriera accademica serve un'ottima tesi e un paio di lettere di referenze di professori che ti hanno seguito.


mi spiace per la tua situazione, ti faccio un'imbocca al lupo tieni duro e accetta i sacrifici se presentano opportunità, se vuoi qualche altro parere sempre disponibile.
 
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xurb

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Ciao e grazie per la risposta. Tante cose che dici sono dettate dal buon senso, l'unico problema è che con il buon senso non trovo comunque una strada di uscita..

Innanzitutto diciamo che quello stage era un disastro: nello studio in 6 mesi io sono stata la terza persona a licenziarsi. Il problema non è lavorare tanto, non mi spaventa quello. Per di più non sono mai stato uno che mira ad arricchirsi. Io voglio crescere professionalmente prima di tutto, e se non mi metti in condizione di imparare niente non ci sto, anche perchè nel medio termine le prospettive sarebbero state partita iva e pagamento a commessa (ovvero se in un mese non chiudi o non ci sono commesse niente soldi). Comunque ad una ragazza segretaria che lavorava in nero da due anni il "capo" ha detto che tanto non l'avrebbe mai assunta a tempo indeterminato perchè non voleva pagarle i giorni di malattia per via della sclerosi multipla del padre, e questo credo dica tutto sulla bontà dell'ambiente.

Per quanto riguarda curriculum e presentazione li ho cercati di curare al massimo, riducendoli ad una pagina e condensando le informazioni importanti. Forse il mio problema è anche che mi interesso di un sacco di cose, dalle strutture alla modellazione 3d fino alla programmazione c#, vb.net e javascript. Ad esempio ho creato amatorialmente alcuni piccoli software per il calcolo strutturale e questo mi ha portato anche un lavoretto occasionale per una società di consulenza che voleva un programmetto in javascript. Ora da qui a dire che mi propongo come programmatore ce ne passa però, non posso mettermi alla pari di un laureato in ing informatica e non lo faccio: nel curriculum faccio riferimento a queste esperienze solo per dire che non sono un tonto col pc ma so fare anche cose mediamente complesse... ma forse ho il timore di passare per "tuttologo" che non sa fare niente. Comunque rispetto ad uno che si è laureato con meno di me e senza particolari abilità extra non penso che debba essere io quello penalizzato, non so voi che ne pensate. Fatto sta che questo curriculum non mi ha portato a niente finora.

Diciamo che per quanto riguarda la seconda laurea si tratterebbe di fare alcuni (5) esami integrativi quest anno e poi direttamente la specialistica in ing meccanica, quindi ad andare bene 3 anni per la specialistica.

Riepilogando se escludo dottorato (perchè tanto poi, pur piacendomi, non avrò modo di fare carriera accademica), e seconda laurea, mi rimane sul tavolo un msc all'estero, sperando di rimanere poi a lavorare all'estero. Mi ero scordato però di dire che entro un paio d'anni mi vorrei sposare... il che complica tutto ancora di più...
 
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R4z3R

Utente Èlite
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Di certo non sarò io a darti la soluzione corretta, la strada la dobbiamo trovare ognuno per proprio conto anche solo perché chi ci conosce meglio?

Per quanto riguarda lo stage come lo hai presentato posso essere d'accordo con te, per me vale l'idea che debba portare a qualcosa, non necessariamente solo insegnarti qualcosa specie nella tua condizione di neolaureato, potrebbe doverti capitare di fare 6 mesi o anche di più ad imparare poco, ma se questo ti permette di avere un nome sul curriculum vale la pena di farlo, inoltre il prossimo datore di lavoro troverà qualcuno che ha anche solo già fatto esperienza di come si lavora, la capacità di rispettare consegne, scadenza, orari ecc..e a parità di altro fanno la differenza perché hai meno incognite.

Va bene una sola pagina di curriculum specialmente per un giovane con poca esperienza perché chi li legge dedica poco tempo e ha quindi bisogno di avere le informazioni importanti subito, ed é in realtà importante presentare aspetti di sé che esulano dalla semplice università proprio per distinguersi, chiaramente vanno inserite solo le cose in cui si ha veramente esperienza/dimestichezza, ognuno giudica poi per sé quello che crede rilevante ma il mio consiglio é: tutte le esperienze sociali/politiche/di volontariato, sport ad alto livello (es: campionati nazionali di nuoto/golf ecc..se uno vai in piscina tutti i mesi non é sufficiente per metterlo nel curriculum), software e competenze complete (es: se sai programmare bene mettilo pure, non c'è bisogno di essere un esperto informatico anche perché non ti stai proponendo come tale, chiaramente se per quel lavoro avesse una rilevanza sarebbe meglio).
Non ti preoccupare di passare per tuttologo, se dedichi 3 righe sintetiche (senza dilungarti in dettagli, tienili per un eventuale domanda al colloquio) nella parte competenze informatiche non fa certo male, quanto bene fa dipende.

Non penso che tu sia penalizzato rispetto a chi ha studiato meno, volevo solo far presente (credo che comunque sia abbastanza di dominio pubblico) non conoscendo l'ambiente in cui vuoi lavorare, che considerate tutte le caratteristiche dell'odierno mercato del lavoro e senza scendere nei dettagli, di laureati a pieni voti le università ne sfornano a bizzeffe, diciamo il 10-20% tutti gli anni quindi la competizione é forte! ergo cosa guardano di solito nei posti per cui c'è competizione i datori di lavoro?
Voto di laurea (in corso) è prerequisito base per essere chiamato ad un colloquio
1. Dove ti sei laureato? (Prestigio della scuola)
2. Lingue straniere (generalmente molto importanti, dipende anche dal settore)
3. Esperienze lavorative (stage se é primo impiego)
4. Attività extra
Queste 4 cose servono a: 1 venir chiamato per un colloquio 2 avere qualcosa che ti renda interessante e di cui parlare con le persone che ti fanno l'intervista

ora dato per assodato che quello che hai fatto alla fine del tuo corso di studi é fisso, la presentazione è la cosa più importante --> soliti modelli online per cv e lettera
guardare posti magari meno in vista ma che proprio per questo potrebbero aver bisogno di persone e hanno meno domande di lavoro
accettare gli stage se portano un nome sul curriculum e fanno conoscere persone dell'ambiente anche a costo di non imparare nulla (essere pagati é un plus), in pratica visione a medio e lungo termine

Il punto della specialistica é come giustificarla: se pensi di avere un'ottima risposta a "vedo che lei ha 27-28 anni (non so quanti ne hai) e che ha deciso di fare un altra laurea, perché? Cosa pensa di avere in più di un suo collega di 24?"
ecco se hai un'ottima risposta falla tranquillo, considerando che ti costa altri 3 anni di retta e senza un reddito, che avrai potenzialmente perso definitivamente nella tua carriera lavorativa.
facendo una stima a braccio direi che tra retta, alloggio, mancati introiti ecc. stai tranquillamente sacrificando 40-50 mila € sui quali avresti guadagnato interessi fino alla vecchiaia supponendo di fare una stima di patrimonio finale, se questo percorso pensi ti porti maggiori possibilità benissimo ma considera anche questo aspetto materiale.

Interessante secondo me la possibilità di andare a fare un master of science all'estero, ricorda che 9 su 10 ti converrà poi rimanere là perché il vantaggio che ti darebbe lavorando poi in Italia é dubbio, lingua a parte.


Non faccio commenti sulla scelta del matrimonio, decisioni personali che per me sarebbero da pianificare nel brevissimo termine (cioè oggi decido domani lo faccio) e non con tanto preavviso considerando i sostanzialmente nulli vantaggi.
 
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xurb

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Tutto chiaro, ma il vantaggio di fare un'msc all'estero qual è rispetto ad una seconda laurea? anche a livello di colloquio dico... La mia è già quinquennale, cioè se vado a fare un msc è come se prendo una seconda specialistica in pratica...
 

R4z3R

Utente Èlite
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Tutto chiaro, ma il vantaggio di fare un'msc all'estero qual è rispetto ad una seconda laurea? anche a livello di colloquio dico... La mia è già quinquennale, cioè se vado a fare un msc è come se prendo una seconda specialistica in pratica...
Il vantaggio principale é il poter cercare lavoro (almeno per i primi tempi, 2-3 anni) all'estero specialmente se individui un paese in cui ci sono maggiori opportunità per il tuo ambito, se é invece una cosa che faresti solo per cercare di lavorare in Italia sicuramente un po' serve (la laurea all'estero é ben vista sia perché da esposizione internazionale e quindi ti differenzia oltre che per la lingua) ma certamente meno.
il vantaggio di un MSc é anche che dura potenzialmente poco (12-18 mesi max) e all'estero ci sono molti più contatti per far fare stage ai giovani durante gli studi.

Una seconda laurea in un ambito diverso e senza lavorare nel mentre lo trovo molto meno utile, il tuo interlocutore potrebbe chiedersi perché hai studiato così tanto (é ovvio che é perché non trovavi lavoro, e quindi si chiederà perché non lo trovavi..) e soprattuto che cosa una doppia laurea ti dia: l'unico vantaggio sarebbe se fossero richieste competenze in entrambi gli ambiti (difficile all'inizio della carriera) ecco perché chi prende una doppia laurea generalmente ha già fatto esperienza lavorativa, e anche perché hai già studiato 5 anni quindi aggiungerne altri 3 non diversifica il tuo profilo.
Se lo fai per cambiare internamente l'ambito vale il fatto che sostanzialmente i primi 5 anni di studi saranno sostanzialmente considerati sprecati e sarai potenzialmente più vecchio di un tuo collega che compete per lo stesso posto, a mio avviso a parità di altro sarebbe un handicap, per un posto più senior ti passerà davanti chi ha fatto esperienza mentre tu studiavi e per un posto più junior sarà preferito il candidato più giovane.

ripeto che questa é la mia personalissima opinione, poi i datori di lavoro italiani a volte hanno comportamenti e fanno scelte che sarebbero assolutamente incomprensibili in ambiti più internazionali/anglosassoni, banale es. solo in Italia ho sentito parlare di gente che rifiutava i candidati perché "sovraqualificati", ora per quanto ci siano ovviamente aspetti di motivazione da considerare (gli unici rilevanti in questo caso) esperienze e qualifiche sono semplicemente "di più é meglio"..
 

viator

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pensato di diventare imprenditore di te stesso ing? es. buttare giù qualche progetto e cercare di venderlo visto che ci sai fare con il 3d.-
che so...villette chiavi in mano con descrizione dei materiali impiegati,loro funzionalità e relativi vantaggi costruttivi in relazione ai costi.- ci sarà ben un campo del quale sei appassionato ed a volte ti sei detto:io lo farei così.- Bene,le cognizioni le hai è ora di dargli forma secondo le tue idee.- Scusa la forma un po' grezza ma spero di averti reso l'idea.-
Bada bene,proporre non solo in Italia.-
 

Dan7e

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io sono ingegnere civile laureato con laurea specialistica con 103 e sono ormai 3 anni che "lavoro" posso darti la mia opinione:
1. Se veramente ti interessa l'ingegneria strutturale e sei appassionato le cose che ti servono per lavorare sono molto poche, considerando che la maggior parte dei lavori sarà la classica casetta/condominio. Scordati di lavorare su progetti importanti almeno di non avere la fortuna di entrare in uno studio prestigioso. I calcoli vengono gestiti tutti con programmi ti serve solo un po' di sensibilità per interpretare i dati che il programma sputa fuori
2. Il settore delle costruzioni è in crisi nera e le università grazie al fatto di prendere i contributi dallo stato in funzione del numero di studenti fanno si che ogni anno sfornino moltissimi ingegneri/architetti che saranno disoccupati o dovranno accettare stipendi bassi.
3. Il fatto di metterti in proprio come suggerito è una cavolata, almeno secondo me. L'università non prepara minimamente a quello che il vero lavoro che poi i laureati dovranno andare a fare. A scuola ti spiegano modelli-teoremi ma il mercato richiede una persona molto competente in leggi e regolamenti più che un uomo di scienze. Sopratutto la parte di catasto, redazioni contributi ecc...
4. Io ora prendo sui 1000 euro al mese, ma con 8 stipendi di arretrato e con la ditta che può fallire da un momento all'altro e con la disperazione di non ricevere mai più i miei soldi. Ho mandato decine di C.V. alle varie ditte ma non ho ricevuto mai risposta a parte un lavoro dove mi si prospettava partita iva, 500 euro al mese e in più l'acquisto di pc e programmi per lavorare. Se posso darti un consiglio se sai bene l'inglese prova ad andare via dall'Italia e vai in Svizzera o Inghilterra qui il lavoro non c'è. E se posso consigliarti una cosa non iscriverti all'Ordine degli Architetti/Ingegneri se non hai intenzione di lavorare in partita iva. Dal primo gennaio 2014 diventano obbligatori i corsi e quindi dovrai farne un tot all'anno con l'esborso di soldi.
Io sto aspettando di vedere se risolvo alcuni problemi di salute poi probabilmente proverò ad entrare nella Guardia di Finanza. Questo settore è praticamente morto anche in relazione alle scelte del governo e non credo che le cose cambieranno presto
 

viator

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@Dan7e in America es. i ti foni hanno raso al suolo quelle che loro chiamano case.- In realtà sono cose che noi chiameremmo baracche in legno secondo i crismi ns in costruzione.- è solo un pensiero mio,ma presentare (o far presentare)un progetto di abitazione unifamigliare con caratteristiche tifone-resistente corredato di calcloli e materiai da impiegare potrebbe essere un'idea- Chissà mai che ,una volta tanto,possa andare bene!
 
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Dan7e

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non so come sia la gestione delle pratiche in USA, ma qui ogni comune ha regole ed indici edilizi diversi anche nei diversi quartieri cittadini, fare un progetto che valga per tutto è impossibile. Poi dal punto di vista sismico il tipo di terreno su cui appoggia la casa ho molta importanza. Non conoscendolo a priori si dovrebbe considerare il terreno più s****to possibile il che vuol dire realizzare palificazioni con un notevole spreco di soldi. Il progetto lo puoi fare dal solo punto di vista architettonico ? Ni, anche qui ci sono una serie di regole che cambiano da zona a zona, vedi volume massimo realizzabile, spazi di parcheggio necessarie ecc...
Quello che vuoi fare tu lo si può fare dal punto di vista accademico ma pensare di realizzare un progetto che valga per tutto per me è poco fattibile
 

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@Dan7e,non stai interloquendo con uno sprovveduto e questo vale anche per @xurb.- Fare un salto in America con webb è uno scherzo oggi: info.- Se aspettate che vi cerchino gli altri avete sbagliato prospettiva.- ING,questo siete.- Da voi si aspettano idee ed in base a quelle poi arrivano commissioni.-Ergo proponete e promuovete le Vostre idee là dove pensate che servano.- Siamo una nazione con economia manufatturiera e urgono brevetti di interesse generale.- Là dove si sono verificati disastri o dove vi è ricchezza nascente si devono rivolgere le vs proposte.- Es. vi sono docenti ita nelle uni americane :contattarli? Info.- Qui chiudo: buona fortuna.-
PS.- Certo che se non avete mai visto come si battono i piani di un terreno,di un pavimento,di una soglia di un balcone,come si piegano dei ferri in una armatura,come si arma una soletta od una colonna..beh è ora che andiate a fare un po' di manovalanza ed osservare come si fa.- Altra cosa: riempitevi la casa di brochure riguardanti materiali d'impiego per le varie parti specifiche in costruzione.-
 

xurb

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putroppo concordo con Dan7e in tutto, per il poco di esperienza che ho fatto la situazione è esattamente quella che descrive.. un disastro di burocrazia e per di più frammentata fra tutte le varie provincie e comuni, ognuno con standard diversi e modulistica differente anche per il semplice deposito strutturale. E anche il tipo di terreno influenza molto la struttura di fondazione, quindi un sistema "standard" è arduo da progettare, e comunque andrebbe ricalcolato per ogni situazione specifica.
Senza contare il fatto che l'università è improntata tutta sulla teoria e zero sulla pratica o quasi, gettarsi in proprio in questi tempi senza esperienza in Italia è oggettivamente follia, si rischia la galera o almeno sanzioni o penali come niente. Forse nell'architettura è più facile ma ci credo poco. Al massimo potrei aprire un'attività per fare siti internet, mi sembra paradossalmente più realistico che lavorare nel settore dove ho studiato.

Per l'estero sto tenendo in considerazione di fare un msc magari nei paesi scandinavi dove l'università non si paga, il problema è trovare un msc in inglese.. altrimenti c'è l'inghilterra ma le tasse di iscrizione sono alte.. in Svizzera c'è richiesta secondo te? altrimenti potrei valutare un msc la magari...

Oppure se mi buttassi sul settore della riqualificazione energetica? Tipo mi faccio 4-5 corsi tipo su casa clima, termografia, ponti termici, riqualificazione dell'esistente, fonti rinnovabili, e poi magari un bel corso di inglese e magari anche tedesco o francese e mi propongo anche all'estero. Certo sono molti soldi tutti questi corsi, ma se mi danno un futuro faccio il sacrificio... Sono settori che funzionano? Certo non è strutture ma non mi fa schifo.. e poi penso che se devo ritrovare a fare sempre le villette a questo punto preferisco occuparmi dell'energetica, mi sembra più stimolante per progetti piccoli

All'università ho fatto esami di fisica tecnica e impianti civili (dove ho visto anche cose tipo acustica, cappotti, impianti di climatizzazione, fotovoltaici, geotermico, ecc. ma cose generali di tutto) ma non credo siano sufficienti per competere...

che ne dite?
 

R4z3R

Utente Èlite
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putroppo concordo con Dan7e in tutto, per il poco di esperienza che ho fatto la situazione è esattamente quella che descrive.. un disastro di burocrazia e per di più frammentata fra tutte le varie provincie e comuni, ognuno con standard diversi e modulistica differente anche per il semplice deposito strutturale. E anche il tipo di terreno influenza molto la struttura di fondazione, quindi un sistema "standard" è arduo da progettare, e comunque andrebbe ricalcolato per ogni situazione specifica.
Senza contare il fatto che l'università è improntata tutta sulla teoria e zero sulla pratica o quasi, gettarsi in proprio in questi tempi senza esperienza in Italia è oggettivamente follia, si rischia la galera o almeno sanzioni o penali come niente. Forse nell'architettura è più facile ma ci credo poco. Al massimo potrei aprire un'attività per fare siti internet, mi sembra paradossalmente più realistico che lavorare nel settore dove ho studiato.

Per l'estero sto tenendo in considerazione di fare un msc magari nei paesi scandinavi dove l'università non si paga, il problema è trovare un msc in inglese.. altrimenti c'è l'inghilterra ma le tasse di iscrizione sono alte.. in Svizzera c'è richiesta secondo te? altrimenti potrei valutare un msc la magari...

Oppure se mi buttassi sul settore della riqualificazione energetica? Tipo mi faccio 4-5 corsi tipo su casa clima, termografia, ponti termici, riqualificazione dell'esistente, fonti rinnovabili, e poi magari un bel corso di inglese e magari anche tedesco o francese e mi propongo anche all'estero. Certo sono molti soldi tutti questi corsi, ma se mi danno un futuro faccio il sacrificio... Sono settori che funzionano? Certo non è strutture ma non mi fa schifo.. e poi penso che se devo ritrovare a fare sempre le villette a questo punto preferisco occuparmi dell'energetica, mi sembra più stimolante per progetti piccoli

All'università ho fatto esami di fisica tecnica e impianti civili (dove ho visto anche cose tipo acustica, cappotti, impianti di climatizzazione, fotovoltaici, geotermico, ecc. ma cose generali di tutto) ma non credo siano sufficienti per competere...

che ne dite?
Puoi provare a guardare in Danimarca, a Copenhagen ho amici danesi e italiani che hanno fatto l'università interamente in inglese, anche in Norvegia ci sono possibilità di trovare dei corsi di laurea..generalmente i nordici quanto a internazionalità sono più avanti di noi, la Danimarca poi se non sbaglio per gli studenti è piuttosto conveniente quanto a tasse universitarie.
 

Dan7e

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putroppo concordo con Dan7e in tutto, per il poco di esperienza che ho fatto la situazione è esattamente quella che descrive.. un disastro di burocrazia e per di più frammentata fra tutte le varie provincie e comuni, ognuno con standard diversi e modulistica differente anche per il semplice deposito strutturale. E anche il tipo di terreno influenza molto la struttura di fondazione, quindi un sistema "standard" è arduo da progettare, e comunque andrebbe ricalcolato per ogni situazione specifica.
Senza contare il fatto che l'università è improntata tutta sulla teoria e zero sulla pratica o quasi, gettarsi in proprio in questi tempi senza esperienza in Italia è oggettivamente follia, si rischia la galera o almeno sanzioni o penali come niente. Forse nell'architettura è più facile ma ci credo poco. Al massimo potrei aprire un'attività per fare siti internet, mi sembra paradossalmente più realistico che lavorare nel settore dove ho studiato.

Per l'estero sto tenendo in considerazione di fare un msc magari nei paesi scandinavi dove l'università non si paga, il problema è trovare un msc in inglese.. altrimenti c'è l'inghilterra ma le tasse di iscrizione sono alte.. in Svizzera c'è richiesta secondo te? altrimenti potrei valutare un msc la magari...

Oppure se mi buttassi sul settore della riqualificazione energetica? Tipo mi faccio 4-5 corsi tipo su casa clima, termografia, ponti termici, riqualificazione dell'esistente, fonti rinnovabili, e poi magari un bel corso di inglese e magari anche tedesco o francese e mi propongo anche all'estero. Certo sono molti soldi tutti questi corsi, ma se mi danno un futuro faccio il sacrificio... Sono settori che funzionano? Certo non è strutture ma non mi fa schifo.. e poi penso che se devo ritrovare a fare sempre le villette a questo punto preferisco occuparmi dell'energetica, mi sembra più stimolante per progetti piccoli

All'università ho fatto esami di fisica tecnica e impianti civili (dove ho visto anche cose tipo acustica, cappotti, impianti di climatizzazione, fotovoltaici, geotermico, ecc. ma cose generali di tutto) ma non credo siano sufficienti per competere...

che ne dite?

devo dirti che se proprio hai voglia di acquisire un'altra qualifica di puntare proprio alla riqualificazione energetica che è un settore in molta crescita. Considera che ora la certificazione energetica degli edifici è molto richiesta anche perchè è obbligatoria durante le compravendite e ristrutturazioni. E' molto facile da acquisire, io come iscritto all'ordine degli Ingegneri mi basterebbe fare un corso della durata di 120 ore e 1200 euro, poi fatto un esame hai l'abilitazione e previo il pagamento di 70 euro all'anno puoi esercitare.
Lo studiare per 4-5 anni lo vedo come un rischio, ho visto che dovresti avere la mia stessa età 28 anni, quindi siamo più o meno nella stessa situazione. Il vero scoglio in Italia è la soglia dei 29 anni perchè ?
Il contratto di formazione, con la quale sono stato assunto, prevede un'età massima del primo contratto proprio quella dei 29 anni poi rinnovabile. Questo vuol dire che prima dei 29 anni sei appetibile per le aziende in quanto pagano meno tasse, anche se dovrebbero fare i corsi cosa che non faranno mai a parte quelli obbligatori. Dopo i 29 anni troverai solo lavori a partita iva, anche se fino ai 35 anni puoi usufruire del regime dei minimi in cui se guadagni entro i 30k lordi paghi solo il 5% di tasse complessivo, anche se poi dopo i 35 anni ti fanno recuperare anche quello che non hai pagato prima, quindi cerca di valutare questo aspetto.
Inoltre c'è un altro aspetto che devi considerare, la diffidenza dei clienti ad assegnare un incarico ad una persona appena uscita fuori dall'università, nel quale tutti gli adempimenti normativi in termini di modulistica non vengono minimamente affrontati e secondo la mia modesta opinione confrontarsi con la PA non è proprio semplice.
 

xurb

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devo dirti che se proprio hai voglia di acquisire un'altra qualifica di puntare proprio alla riqualificazione energetica che è un settore in molta crescita. Considera che ora la certificazione energetica degli edifici è molto richiesta anche perchè è obbligatoria durante le compravendite e ristrutturazioni. E' molto facile da acquisire, io come iscritto all'ordine degli Ingegneri mi basterebbe fare un corso della durata di 120 ore e 1200 euro, poi fatto un esame hai l'abilitazione e previo il pagamento di 70 euro all'anno puoi esercitare.
Lo studiare per 4-5 anni lo vedo come un rischio, ho visto che dovresti avere la mia stessa età 28 anni, quindi siamo più o meno nella stessa situazione. Il vero scoglio in Italia è la soglia dei 29 anni perchè ?
Il contratto di formazione, con la quale sono stato assunto, prevede un'età massima del primo contratto proprio quella dei 29 anni poi rinnovabile. Questo vuol dire che prima dei 29 anni sei appetibile per le aziende in quanto pagano meno tasse, anche se dovrebbero fare i corsi cosa che non faranno mai a parte quelli obbligatori. Dopo i 29 anni troverai solo lavori a partita iva, anche se fino ai 35 anni puoi usufruire del regime dei minimi in cui se guadagni entro i 30k lordi paghi solo il 5% di tasse complessivo, anche se poi dopo i 35 anni ti fanno recuperare anche quello che non hai pagato prima, quindi cerca di valutare questo aspetto.
Inoltre c'è un altro aspetto che devi considerare, la diffidenza dei clienti ad assegnare un incarico ad una persona appena uscita fuori dall'università, nel quale tutti gli adempimenti normativi in termini di modulistica non vengono minimamente affrontati e secondo la mia modesta opinione confrontarsi con la PA non è proprio semplice.
Beh di anni in realtà ne ho 25, la laurea l ho conseguita a 24.. Non so se cambia molto, ma è proprio per quello che non escludo di continuare a studiare per qualche anno... Solo che non so se buttarmi su corsi di formazione vari a pagamento, cambiare vita e fare meccanica oppure buttarmi e andare a fare una specialistica o master alla estero
 

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