DOMANDA Consiglio acquisto Hard Disk esterno da collegare al NAS per backup secondario

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Buongiorno a tutti,
mi sono andato a dare una studiata ai due tipi di backup consigliati (differenziale e incrementale).
lascia perdere la distinzione, ormai i programmi di backup validi fanno tutto da sè e sono sempre "incrementali/differenziali" in base a come serve

Poi dipende da come funziona il programma di backup di QNAP, io conosco Hyperbackup di synology che lavora con blocchi e non file singoli quindi non c'e distinzione incrementale/differenziale


p.s. Una domanda però rimane...questo tipo di backup mi metterebbe realmente al riparo da eventuali ransomware o c'è rischio che questi possano bloccare anche i backup precedenti? Nel senso...i backup creati dai programmi dei NAS sono protetti e quindi non attaccabili da ransomware?
I backup dal nas vanno su disco usb, questo disco usb NON deve essere condiviso in rete, quindi anche se prendi un ransomware su un PC, non può accedere ai backup
 
Quindi se prendessi un ransomware che mi infetta il NAS....nel momento che (per esempio mensilmente) attacco l'hard disk esterno al NAS per fare la copia, non rischio che il virus mi passi dal NAS al disco esterno? Perchè da come so, i ransomware possono avere anche una sorta di incubazione e quindi magari potrei infettare anche l'HD senza accorgermene...
 
Quindi se prendessi un ransomware che mi infetta il NAS....nel momento che (per esempio mensilmente)
spero tu li faccia con frequenza maggiore i backup, tipo una volta al giorno...
poi dipende cosa metti sul nas, come dico sempre io "se fai un backup al mese e perdi un mese di dati archiviati, ti girano i cosiddetti? se la risposta è sì, fai sto cavolo di backup tutti i giorni zitto e muto"


attacco l'hard disk esterno al NAS per fare la copia, non rischio che il virus mi passi dal NAS al disco esterno?
Un virus/trojan/ransomware è un programma che si esegue sul sistema che infetta, se è su un PC al massimo può infettare le cartelle visibili in rete, se l'HDD non è condiviso in rete non può essere toccato dal software malevolo. Ovviamente i dati che il backup andrà a copiare saranno dati criptati, nel caso di un ransomware, ed è per questo che è importante avere vari punti di ripristino, se il backup di oggi/ieri/2 giorni fa ecc ha già i dati illeggibili, è necessario andare a recuperare a ritroso un punto di ripristino che sia pulito[/QUOTE][/QUOTE]
 
Ok questo l'ho capito, ma a sto punto mi sorge il dubbio che se il NAS fosse compromesso, al suo successivo collegamento tramite usb con l'hard disk, mi "contagerebbe" anche quest'ultimo rendendomi tutto il contenuto dell'hard disk (quindi anche tutti i backup) inutilizzabile, dico bene?
 
Ok questo l'ho capito, ma a sto punto mi sorge il dubbio che se il NAS fosse compromesso, al suo successivo collegamento tramite usb con l'hard disk, mi "contagerebbe" anche quest'ultimo rendendomi tutto il contenuto dell'hard disk (quindi anche tutti i backup) inutilizzabile, dico bene?
Esistono rari casi di data breach su dispositivi NAS, proprio qnap è stato vittima di sfruttamento di vulnerabilità

E poi mi si chiede perché non mi piacciono i QNAP....

Detto questo, se tieni il NAS aggiornato e non esposto su internet, generalmente problemi del genere sono rarissimi.
Comunque è il motivo per cui la strategia di backup corretta è 3-2-1
Ovvero di ogni dato vanno avute almeno 3 copie - di queste almeno 2 su dispositivi diversi - di queste almeno 1 offline
Esempio, tenere copie su due hdd usb esterni da usare a rotazione periodica, uno lo attacchi, uno lo scolleghi e lo porti via (così da essere al sicuro da furto, incendio, inondazione, ecc) così se entra il ransomware e ti cripta anche il backup, hai il secondo disco usb da cui recuperare
 
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