Ci sarebbe un discorso lunghissimo da farci, però, in breve, si valutano:
- Il controller di memoria (nel caso dell'Adata SP920 c'è un Marvell 88SS9189), un componente fondamentale, un microprocessore che si occupa di dirigere tutte le operazioni di lettura e scrittura, e altre funzioni come il controllo di dati frammentati, la gestione della cache (utilizzata come memoria volatile temporanea e piccolina dove passa ogni bit trasferito, analizzato nella sua integrità dal controller e poi trasferito in ogni transistor delle memorie flash NAND), riallocazione delle celle danneggiate ed altro.
- La tipologia di NAND (nel caso dell'Adata SP920 abbiamo delle celle Micron 128GBit (il bandwith teorico) 20nm MLC (una delle tre principali tipologie di NAND: SLC (Single Level Cell), TLC (Triple Level Cell), e MLC (Multi Level Cell), che indicano il numero di bit contenuti in una singola cella, 1 nella SLC, 2 nella MLC e 3 nella TLC, e meno ce ne sono e meglio è: con meno bit da controllare in una cella, durante la lettura/scrittura di essa con meno bit avrà un minor tempo di controllo e sarà più veloce, inoltre la cella avrà vita più lunga dovendo lavorare meno, però costerà di più la sua produzione, dovendo produrre più wafer (perché ci sono più celle NAND) quindi sugli SSD più economici troverai spesso TLC.
- La resistenza nel tempo: di certo uno non compra un SSD per cambiarlo domani :D
Il nostro SP920 resiste a 72 TB di lettura/scrittura, non male.
- La velocità nei test (ci sono le review apposta :D) sia in scrittura sequenziale, ovvero in celle consecutive, sia in scrittura casuale, ovvero in celle non consecutive. Ogni SSD ha la sua velocità, quindi dalle review puoi valutare per bene, però ricordati ovviamente che la velocità non è l'unica cosa di cui tener conto