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La morte di un genitore è sempre un evento drammatico, che io ho metabolizzato in breve tempo, l'ho fatto perché in quel periodo mi nasceva mia figlia e la mia priorità era rivolta a lei.Intendo emotivamente, non economicamente.
Intendo in particolare se non sono morti “di vecchiaia”, ma precocemente, di malattie o incidenti
Ciao. Ero un po' restio a rispondere, e infatti evito anche l'altro thread dove posti spesso, questo perché mi tornano in mente brutti ricordi, e quindi ti capisco benissimo, so che cosa stai passando.Intendo emotivamente, non economicamente.
Intendo in particolare se non sono morti “di vecchiaia”, ma precocemente, di malattie o incidenti
Io ho ancora entrambi vivi ed in buona salute, mio papà ha passato i 70 e mia mamma i 60 .
Lo ho gia scritto qua sul forum, mio padre è sopravvissuto ad una brutta forma di epatocarcinoma derivato da quasi 25 anni di epatite C , è sopravvissuto grazie ad un trapianto di fegato e ad un intervento successivo che si chiama Duodenocefalopancreasectomia.
Papà oggi vive col fegato trapiantato, non ha più pancreas, milza, un pezzo di stomaco , un pezzo di intestino e la tiroide, vive più che bene: va in moto, mangia e beve quello che vuole e non ha ancora smesso di fumare i suoi sigari.
Però mi sono trovato a fare 2 conti con una faccenda: quando fece il secondo intervento , la Duodenocefalopancreasectomia , ci arrivava bello malandato, col trapianto ha avuto vari infarti in sala operatoria e quell'intervento lì è il più impegnativo che si fa su essere umano vivente e i rischi solo altissimi, è stato fatto solo perchè c'era la certezza di metastasi a brevissimo giro agli organi che sono stati rimossi.
Insomma mi sono preparato al peggio e ti dirò, la cosa peggiore da gestire quando aspettavamo la chiamata per portarlo ad operarsi era il sapere che avrei saputo quale sarebbe stato il mio ultimo saluto a mio papà.
Sia chiaro, quando saluti una persona esiste sempre una certa possibilità che quella sia l'ultima volta che lo farai, ma la percentuale è così bassa che neanche ci fai caso e vai avanti come se nulla fosse, io invece mi trovavo a salutare mio papà sapendo che le probabilità erano a sfavore suo, però morire di cancro è brutto, morire sotto i ferri è veloce ed indolore, per quello valeva la pena rischiare.
Quindi eccomi là a Padova a salutare mio padre prima che lasciasse una ordinaria sala d'attesa con i suoi vestiti addosso, lasciandoci documenti, poerafoglio , telefono e i suoi sigari, lo chiamarono per passare una porta che introduceva al reparto speciale di chirurgia .
Col dopo avevo gia fatto i conti, è uno strappo doloroso mai poi passa, mi proeccupavo più che altro per mia madre, cosa avrebbe fatto da sola ? e mi proeccupavo per gli averi " simbolo" di papà tipo le sue motociclette, quale avrei tenuto ? tutte sono troppe e quindi cosa tenevo ? la più vecchia che è quella con cui mi ha passato la passione ? il cbr1100 xx con cui ha vinto 2 volte di fila il trofeo turistico nazionale e un rally FMI internazionale come team ? o la nuova ZZR 1400 con cui ha vinto come singolo il rally internazionale ?
Tutta roba a cui pensavo fitto, ma nessuna di queste era un problema come il congedarsi.
cosa avrei dovuto dirgli per farlo andare sereno ? cosa avrei dovuto dirgli per non aver rimpianti io ? e se mi dimentico qualcosa ?
TL;DR: quando muore qualcuno è sempre brutta ma passa alla svelta, è un ciclo naturale, sapere quando sarà l'ultima volta che portai parlarci è terribile, considerati fortunato a non avere questo problema.
In che senso?
Beh si che lo ho il problema.
Ora è in hospice dormiente per le benzodiazepine, perché stamattina si era svegliata agitata.
Probabilmente si risveglierà ma non so in che stato e non so per quanto.. finché si arriverà alla sedazione profonda
Comunque grazie, un abbraccio!