Uno dei motivi per cui i nostri occhi si stancano è quando ci sono forti contrasti di intensità luminosa, in quanto gli occhi devono lavorare molto per adattarsi alla situazione. Succede per esempio quando si va da una ambiente chiaro ad uno scuro (tipo entrare in un tunnel) o quando si guarda una scena con forti contrasti luminosi. Quando si è giovani non si nota molto, io per esempio cominciai a notare tale fenomeno dopo in 50 anni, altri iniziano prima o dopo ma tutti lo notiamo, è uno dei motivi perché a una certa età non si riesce più a guidare l’auto di notte.
Detto questo, la condizione ottimale di lavoro è avere una buona illuminazione, prima di tutto. Non deve essere diretta sul monitor, ma diffusa, omogenea e nello stesso ordine di grandezza della luminosità del monitor. Per questo negli uffici le fonti luminose sono tubi al neon dotati di diffusori. Nel mio studio uso una lampada alogena che “spara” sul soffitto (bianco) che diffonde la luce, e quattro lampade da tavolo dotate di paraluce, che accendo o spengo quando voglio cambiare un po’ l’ambiente. Seconda cosa, il muro dietro al monitor deve avere un colore uniforme e neutro (non saturo), quindi senza troppi aggeggi o quadri o poster multicolori. Ricordo che un per colore “saturo” si intende un colore la cui distribuzione di frequenza è strettamente concentrata su un piccolo intervallo di colori, è quindi un colore “vivo”, a differenza di un colore “neutro” che una una distribuzione di frequenza distribuita su un grande intervallo. I colori neutri sono anche chiamati “pastello” e sono quelli maggiormente usati per i muri degli ambienti dove si passa molto tempo. Possono avere “tinte” diverse, ognuno può scegliere quella che preferisce, in questo non ne esiste una migliore delle altre.