Cobalto Per Gli Smartphone E Sfruttamento Bambini

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tabache

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Ciao a tutti,
da qualche giorno che spulciavo le discussioni di questo forum per capire che smartphone comprare. Poi oggi un mio amico su facebook mi piazza questo articolo.
I sensi di colpa mi assalgono e sicuramente eviterò di comprarlo nuovo, per limitare i danni comprerò probabilmente uno smartphone usato.
Di questa sporca faccenda, ovvero lo sfruttamento dei bambini nelle miniere di cobalto del Congo, necessario per la fabbricazione dei cellulari, sembrano stretti collaboratori 16 multinazionali (Ahong, Apple, Byd, Daimler, Dell, Hp, Huawei, Inventec, Lenovo, Lg, Microsoft, Samsung, Sony, Vodafone, Volkswagen et Zte).

La cosa più assurda però è che ne avevo solo sentito parlare vagamente qualche anno fa, ma in generale quasi mai. Cercando anche su questo grande forum non ho trovato neanche un thread a riguardo.

Voi cosa sapete in merito?

grazie in anticipo,
Francesco
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti,
da qualche giorno che spulciavo le discussioni di questo forum per capire che smartphone comprare. Poi oggi un mio amico su facebook mi piazza questo articolo.
I sensi di colpa mi assalgono e sicuramente eviterò di comprarlo nuovo, per limitare i danni comprerò probabilmente uno smartphone usato.
Di questa sporca faccenda, ovvero lo sfruttamento dei bambini nelle miniere di cobalto del Congo, necessario per la fabbricazione dei cellulari, sembrano stretti collaboratori 16 multinazionali (Ahong, Apple, Byd, Daimler, Dell, Hp, Huawei, Inventec, Lenovo, Lg, Microsoft, Samsung, Sony, Vodafone, Volkswagen et Zte).

La cosa più assurda però è che ne avevo solo sentito parlare vagamente qualche anno fa, ma in generale quasi mai. Cercando anche su questo grande forum non ho trovato neanche un thread a riguardo.

Voi cosa sapete in merito?

grazie in anticipo,
Francesco

Ciao vedo che sei nuovo. Un passaggio nella sezione Presentazioni non sarebbe una brutta idea ;)
Secondo: sarò un pò provocatore. Se ti metti a spulciare il "lato oscuro" di qualsiasi cosa, sta pur certo che acquisti più nulla. E senza prendere l'esempio della nota Foxconn di Shenzen. Dove viene prodotta la stragrande maggioranza della tecnologia mondiale. Con le ormai note condizioni dei lavoratori al suo interno.
Purtroppo ci siamo "così abituati bene" che difficilmente siamo in grado di fare un passo indietro.
 
Ciao Francomoh,
mi sono andato a presentare su tuo consiglio.
Hai ragione Francomoh, ci siamo "abituati" e finchè le cose non le tocchiamo con mano non le consideriamo.
Si certo oggi giorno è quasi impossibile avere tutti prodotti eticamente corretti, non dico di pretendere una completa correttezza negli acquisti, probabilmente impossibile, ma credo che per lo meno iniziare a parlarne ed essere informati sia un ottimo punto di partenza.
Sono convinto che la consapevolezza è importante, più persone sono consapevoli e più è facile che qualcosa inizi a muoversi.
Ad esempio, si pensi solo se nelle recensioni si iniziasse a far notare come una multinazionale magari abbia scelto un certo componente rispetto ad un altro meno etico.
Quindi mi aspetto che in un forum di cellulari per lo meno si apra un thread su come vengono prodotti. Bene lo ho fatto io :)
 
Ciao perdonami se intervengo, ma credo che di "componenti etici" al mondo non ne esistano il tuo amico nell'articolo che ti fa leggere nomina il Cobalto, potremmo aggiungerci il Tantallio che assieme al Cobalto serve a formare il COLTAN che grazie alla sua alta conduttività elettrica è un elemento indispensabile per l'elettronica in genere e che nel Congo provoca conflitti quasi peggio del perolio e dell'oro, daltro canto hai mai sentito una qualche ragazza rinunciare ad un bel anello con diamante ben sapendo che quell'oro e quel diamante rendono schiave diverse civiltà e che magari sono costati la vita di qualcuno.... Pensa poi che la moderna società è in grado di trasportare petrolio energia e comunicazione in tutto il mondo ma non siamo CAZZI di portare l'acqua ad un continente che muore di sete.
Vuoi passare al mondo del lavoro :
. E senza prendere l'esempio della nota Foxconn di Shenzen. Dove viene prodotta la stragrande maggioranza della tecnologia mondiale. Con le ormai note condizioni dei lavoratori al suo interno.
Purtroppo ci siamo "così abituati bene" che difficilmente siamo in grado di fare un passo indietro.
Si chiama capitaliso e funziona così, amico mio il fatto che tu non ti comperi lo smartphone nuovo per un "senso di colpa" ha veramente poco senso perche il senso di colpa dovrebbe partire dalle multinazionali che foraggiano quei 4 dittatori in Africa che per soldi distruggono e umiliano il loro Popolo o dai grandi imprenditori Cinesi (FOXCONN) che schiavizzano la classe operaia peggio di MAO in nome della competitività e quì mi fermo se non finisco più Viva il Capitalismo.
 
Possiamo chiamarlo capitalismo o progresso o economia. Ma alla fine ci rendiamo conto che è la natura umana che ci rende indifferenti alle sofferenze (almeno a quelle lontane dagli occhi). Un giorno ci crollerà il mondo addosso (in senso ambientale) e allora tutti capiranno come sopravvalutiamo l'intelligenza della nostra specie.
 
Ciao Francomoh,
mi sono andato a presentare su tuo consiglio.
Hai ragione Francomoh, ci siamo "abituati" e finchè le cose non le tocchiamo con mano non le consideriamo.
Si certo oggi giorno è quasi impossibile avere tutti prodotti eticamente corretti, non dico di pretendere una completa correttezza negli acquisti, probabilmente impossibile, ma credo che per lo meno iniziare a parlarne ed essere informati sia un ottimo punto di partenza.
Sono convinto che la consapevolezza è importante, più persone sono consapevoli e più è facile che qualcosa inizi a muoversi.
Ad esempio, si pensi solo se nelle recensioni si iniziasse a far notare come una multinazionale magari abbia scelto un certo componente rispetto ad un altro meno etico.
Quindi mi aspetto che in un forum di cellulari per lo meno si apra un thread su come vengono prodotti. Bene lo ho fatto io :)

Sarò diretto e un pò provocatore ma è così: i siti specializzati di tecnologia trattano principalmente tecnologia. Poi, se ritengono necessario, parlano anche di questioni etiche. Ma non sono obbligati a farlo.
Come detto: il mondo gira così'. Si vuole il prodotto a prezzo "contenuto"? Purtroppo da qualche parte bisogna risparmiare... E difficilmente siamo in grado di rinunciare o fare un passo indietro.
Dentro di noi siamo un pò tutti egoisti. E questi, in ampia scala, ne sono i risultati.
 
Ciao perdonami se intervengo, ma credo che di "componenti etici" al mondo non ne esistano il tuo amico nell'articolo che ti fa leggere nomina il Cobalto, potremmo aggiungerci il Tantallio che assieme al Cobalto serve a formare il COLTAN che grazie alla sua alta conduttività elettrica è un elemento indispensabile per l'elettronica in genere e che nel Congo provoca conflitti quasi peggio del perolio e dell'oro, daltro canto hai mai sentito una qualche ragazza rinunciare ad un bel anello con diamante ben sapendo che quell'oro e quel diamante rendono schiave diverse civiltà e che magari sono costati la vita di qualcuno.... Pensa poi che la moderna società è in grado di trasportare petrolio energia e comunicazione in tutto il mondo ma non siamo CAZZI di portare l'acqua ad un continente che muore di sete.
(...)
Si chiama capitaliso e funziona così, amico mio il fatto che tu non ti comperi lo smartphone nuovo per un "senso di colpa" ha veramente poco senso perche il senso di colpa dovrebbe partire dalle multinazionali che foraggiano quei 4 dittatori in Africa che per soldi distruggono e umiliano il loro Popolo o dai grandi imprenditori Cinesi (FOXCONN) che schiavizzano la classe operaia peggio di MAO in nome della competitività e quì mi fermo se non finisco più Viva il Capitalismo.

certo paperodigomma sò bene quello che dici.
Io ho solo chiesto cosa ne sapevate di questo e già tu mi hai dato alcune informazioni che non sapevo.
Sò molto bene come è strutturato il capitalismo liberalista basato sulla concorrenza senza limiti, dove chi è più spietato vince, ma non credo che basta dire "tanto è così e non ci possiamo fare niente".
15 anni fa pochissimi eletti facevano la raccolta differenziata, poi si è iniziato a parlarne, poi alcune città con alcuni sindaci illuminati hanno dimostrato che un'alternativa è possibile, poi alcuni gruppi di cittadini hanno iniziato a chiederle e ora in quasi tutta Italia ci si prova a farla e molte città grandi stanno copiando le prime piccole città illuminate.
Stessa cosa con il cibo, io nel mio piccolo sono riuscito a fare una mia piccola rivoluzione alimentare e vedo sempre più amici che mi copiano e io che copio loro. L'informazione al consumatore è diventato il punto cardine del tutto perchè mi sono accorto che quando le cose le mostri alla "gente" esiste una sensibilità umana che nel profondo tutti possediamo, in chi più addormentata, in chi più sveglia, ma credo pienamente in essa.
Quando mostri il dolore che provoca un certo prodotto, una fetta di gente è anche disposta a spendere un euro un più. Ad esempio per mangiare certe mele anzichè altre.
E a parte tutto questo discorso, prima di tutto, con le MIE azioni non voglio arrecare dolore a esseri viventi o danno a questo mondo che non è mio. Quello che siamo spesso è lo specchio di quello che facciamo.
Abbiamo molti esempi di persone, come Gandhi, che per fare quello che ha fatto ha dovuto prima di tutto esserlo.

E ripeto, non dico che dobbiamo essere perfetti, lo sò che certe cose sono spesso inevitabili se vogliamo interagire con questa società, ma limitarci a dire "tanto è così", "la colpa è delle multinazionali" non mi basta. Ad esempio credo che essere informati è già molto. La cultura.

@Francomoh
non ho mai parlato di obbligo


 
Ultima modifica:
Non posso fare altro che darti ragione e apprezzare il tuo pensiero, purtroppo però ancora troppo poca gente è interessata hai "fatti degli altri" e questo te lo scrivo per esperienza personale ad esempio se fai notare a 2 litiganti che appunto si litigano se sia meglio l'ultimo Samsung o l'ultimo Apple (cosa che tra l'altro giudico assurda) a nessuno dei 2 viene in mente di inserire la sostenibilità dei prodotti in questione, che tra l'altro è praticamente inesistente e appunto quando la fai notare (esperienza personale in diverse situazioni) ti guardano come se fossi di un altro pianeta e comunque disinteressati delle disgrazie che provoca il ciclo produttivo dei prodotti in questione.
Purtroppo credo che la nostra società non sia ancora pronta a guardare alla collettività globale come una risorsa ma la maggioranza di noi è ancora attaccata al vecchio principio "mors tua vita mea" e chi se ne frega se in Cina frustano la gente per aumentare la produzione o se in Africa si fa la guerra per estrarre un minerale l'importante è sedersi al ristorante e avere al proprio fianco l'ultimo ritrovato della tecnologia costato 100 e pagato 1000 così perche fa trendy..........
 
Lo sfruttamento degli altri paesi e' sempre esistito e sempre esistera', perche' credete che gli europei abbiano fatto per secoli guerre coloniali?
Paradossalmente, le aziende multinazionali ascoltando la voce dei loro clienti aiutano un po' le cose, per esempio Apple e' tra quelle che cambia e controlla i suoi fornitori. Io sono uno di quelli che segue il problema, e quando vedo che una azienda fa nulla per migliorare le condizioni dei suoi dipendenti o fornitori smetto di comprare i suoi prodotti e mando una lettera informandoli del motivo.
https://www.washingtonpost.com/news...-child-labor-persists/?utm_term=.e5c7cbf0b82a
 
... E senza prendere l'esempio della nota Foxconn di Shenzen. Dove viene prodotta la stragrande maggioranza della tecnologia mondiale. Con le ormai note condizioni dei lavoratori al suo interno ...
Beh, in effetti le condizioni di lavoro della Foxconn sono tra le migliori di quasi tutte le aziende asiatiche, proprio per i motivi da me menzionati nel post precedente: devono fare i conti con i loro consumatori di oltre oceano. La Foxconn si e' guadagnata una brutta fama per via delle menzogne messe in giro da un commediante americano, Mike Daisey.
http://www.npr.org/sections/thetwo-...ife-retracts-mike-daiseys-apple-factory-story
 
Discorso interessante e complesso, probabilmente non è possibile arrivare ad una "soluzione", ammesso che sia questo lo scopo.
Concordo sul fatto che la consapevolezza possa portare alla scelta, quindi ad un cambiamento, è già successo un sacco di volte.
Ma sul fatto che ci siano condizioni semplicemente non ottenibili in altro modo, per poter mantenere uno stile di vita come il nostro, non ci piove.

Quindi la domanda è: siamo disposti a modificare radicalmente il nostro stile di vita sprecone, menefreghista e disinteressato?
A me ad esempio fa specie come si siano diffusi anche da noi quei cassoni vomitevoli che sono i SUV, emblema del mezzo di trasporto inutile, ingombrante, pericoloso (per gli altri...) e soprattutto inquinante ai massimi livelli.
Ma piacciono un sacco alla gggente e quindi se prima erano riservati a facoltosi burini ora non c'è casa automobilistica che non ne abbia uno in catalogo, e la pubblicità in tv riguarda sempre più i SUV.
Figurati cosa possa fregare alla gggente di come vengano ottenute le leghe con cui è fatto un componente elettronico se non gliene frega nulla dell' inquinamento visibile generato nel proprio paese da queste merde di veicoli...

E la considerazione diventa anche un' altra: oggi vieni a sapere di questa cosa e te ne fai una ragione non comprando più da Pincopallino, ma nel frattempo stai indirettamente alimentando altri problemi.
Esempio (cinico, lo so bene): vedi in tv o leggi un articolo/libro che parla dello sfruttamento dei bambini in Africa per estrarre i metalli rari; Domani ne vedi un altro sulla disoccupazione; Poi uno su, che ne so, la deforestazione.
Ogni volta ti immagini una "soluzione" o comunque prendi a cuore una questione che però crea un problema da un' altra parte...
E purtroppo è SEMPRE così.
Vedi l' esempio dell' Africa, e ripeto so benissimo che sia un argomento estremamente cinico e impopolare quindi per favore non fatemi la morale, sono considerazioni amare e basta: avete idea di cosa significherebbe "salvare" tutta la popolazione mondiale? Tutti che vivono e vogliono le stesse condizioni di vita?
Il mondo finirebbe in una decina di anni... tutti che possono riprodursi e vivere lunghe vite, consumando ovviamente una quantità di risorse insostenibile, e da lì in poi le guerre passate e presenti sarebbero barzellette.

Ovviamente la soluzione non è far finta di niente, ci mancherebbe.
Solo non aspettiamoci di salvare il mondo, in generale: si può solo spostare il problema da un' altra parte per sentirci temporaneamente sollevati.
 
Discorso interessante e complesso, probabilmente non è possibile arrivare ad una "soluzione", ammesso che sia questo lo scopo.
Concordo sul fatto che la consapevolezza possa portare alla scelta, quindi ad un cambiamento, è già successo un sacco di volte.
Ma sul fatto che ci siano condizioni semplicemente non ottenibili in altro modo, per poter mantenere uno stile di vita come il nostro, non ci piove.

Quindi la domanda è: siamo disposti a modificare radicalmente il nostro stile di vita sprecone, menefreghista e disinteressato?
A me ad esempio fa specie come si siano diffusi anche da noi quei cassoni vomitevoli che sono i SUV, emblema del mezzo di trasporto inutile, ingombrante, pericoloso (per gli altri...) e soprattutto inquinante ai massimi livelli.
Ma piacciono un sacco alla gggente e quindi se prima erano riservati a facoltosi burini ora non c'è casa automobilistica che non ne abbia uno in catalogo, e la pubblicità in tv riguarda sempre più i SUV.
Figurati cosa possa fregare alla gggente di come vengano ottenute le leghe con cui è fatto un componente elettronico se non gliene frega nulla dell' inquinamento visibile generato nel proprio paese da queste merde di veicoli...

E la considerazione diventa anche un' altra: oggi vieni a sapere di questa cosa e te ne fai una ragione non comprando più da Pincopallino, ma nel frattempo stai indirettamente alimentando altri problemi.
Esempio (cinico, lo so bene): vedi in tv o leggi un articolo/libro che parla dello sfruttamento dei bambini in Africa per estrarre i metalli rari; Domani ne vedi un altro sulla disoccupazione; Poi uno su, che ne so, la deforestazione.
Ogni volta ti immagini una "soluzione" o comunque prendi a cuore una questione che però crea un problema da un' altra parte...
E purtroppo è SEMPRE così.
Vedi l' esempio dell' Africa, e ripeto so benissimo che sia un argomento estremamente cinico e impopolare quindi per favore non fatemi la morale, sono considerazioni amare e basta: avete idea di cosa significherebbe "salvare" tutta la popolazione mondiale? Tutti che vivono e vogliono le stesse condizioni di vita?
Il mondo finirebbe in una decina di anni... tutti che possono riprodursi e vivere lunghe vite, consumando ovviamente una quantità di risorse insostenibile, e da lì in poi le guerre passate e presenti sarebbero barzellette.

Ovviamente la soluzione non è far finta di niente, ci mancherebbe.
Solo non aspettiamoci di salvare il mondo, in generale: si può solo spostare il problema da un' altra parte per sentirci temporaneamente sollevati.
Interessante il fatto che la storia abbia un andamento ciclico. Forse perché cambia la tecnologia ma la natura umana è sempre la stessa. Oggi tutti gli storici concordano che l'impero romano è crollato sotto la pressione dei popoli " barbari" che desideravano avere lo stile di vita dei romani. Uno stile di vita possibile solo con lo sfruttamento delle periferie dell'impero.
Io accetterei volentieri una vita più semplice e priva di tecnologiche comodità ma più equa verso tutti. Ambiente e animali compresi.
 
Purtroppo la "vita più semplice" non significa solo meno sprechi e meno ingiustizia sociale, purtroppo significa anche meno progresso. Siamo disposti a dire no a una cura per il cancro? O a procedure mediche che ci permettono di sopravvivere a un arresto cardiaco (come il sottoscritto)? Purtroppo non si può dire quali siano i vantaggi portati da nuove ricerche e nuove tecnologie. Sta solo alla nostra coscienza di usarle in maniera decente. Abbiamo veramente bisogno di comprare un SUV o un nuovo cellulare ogni anno? La scelta migliore non è tanto nell'abolire o smettere completamente di produrre, comprare o usare qualcosa, quanto nella moderazione.
 
Io onestamente non lo so, per questo preferisco non prendere posizioni e piuttosto fare la parte del cinico bastardo, anche se in cuor mio non sento d' esserlo.
Ti fanno vedere in tv i filmati dei bambini denutriti con le mosche che li mangiano: il cittadino occidentale medio si sente in colpa e dona qualche euro all' associazione (che ne spende l' 80% per altre cose, compresa la pubblicità, ma va beh...).
Mica gliela mostrano ai dirigenti delle multinazionali, o ai pezzi grossi dei Ministeri degli Esteri che hanno veramente il potere di fare qualcosa, mi raccomando! Fanno sentire in colpa i cittadini...
Ok, quindi uno pensa che si debba fare qualcosa per portare cibo, acqua e medicine a quei poveri disgraziati. E' umano e comprensibile, diciamo giusto (per gli esseri umani, non certo per la natura in generale).
Bene, se avete mai giocato ad Age of Empires :) sapete perfettamente che quando finiscono i quadretti di minerali, gli alberi e le altre risorse, i vostri omini se ne stanno lì immobili e non c'è più evoluzione... nel mondo reale inizierebbero a morire.
Quando stai per morire, vuoi per malattia, vuoi per denutrizione, vuoi perchè un imbecille ti spara perchè ha letto su un romanzo che tu sia un infedele e così via, improvvisamente non te ne frega più nulla degli altri e pensi solo a salvarti la pelle.
Ed ecco che la medicina ottenuta facendo passare l' inferno in terra a degli animali, diventa giusta e la loro sofferenza tollerabile ed "inevitabile".
Avere da mangiare nel frigo a costo di distruggere interi ecosistemi per allevare/coltivare, idem.
E così via.
Insomma, il brutto della faccenda è che siamo tutti di buon cuore quando le cose non ci toccano direttamente, noi e il circolo di persone vicine, ma diventiamo vipere quando è il nostro turno.

Aggiungo una riflessione, magari sbagliata, non so.
Tu pensi al bambino africano ridotto in schiavitù.
Sopra di lui c'è un altro africano "più ricco", che lo frusta e gli fa fare turni inumani. Però lui è a sua volta schiavizzato da qualcuno più sopra, e se domani leggessi un articolo sulla vita degli "imprenditori africani" (non so come chiamarli), magari sentiresti empatia per lui, perchè del bambino non si parla.
Sopra quelli sta un imprenditore italiano (sparo), che si vuole suicidare perchè il Fisco lo tartassa di tasse.
Poi c'è la multinazionale che vuole decentrare lasciando a casa 100 piccoli imprenditori di piccole aziende, quindi 1000 lavoratori con famiglia, e altro articolo...
E così via.
Insomma la m***a sta ovunque, e tutto quello che possiamo fare noi, sul serio, è cercare di trasmettere valori di giustizia, empatia ed educazione, perchè sono questi gli aspetti che un giorno renderanno anche il dirigente della multinazionale o il ministro degli Esteri un pò più magnanimi nei confronti degli altri, prendendo decisioni diverse.

Ti pare che la nostra società stia progredendo o regredendo in questo senso?

E comunque non c'è speranza perchè, semplicemente, nessuna nazione, città, gruppo, FAMIGLIA ragiona in funzione del benessere di tutti, a partire dall' ambiente che è poi l' unica cosa che ci tiene in vita...
 
Secondo me allora non dovresti neanche bere, mangiare o comprare niente; anche in quello c'è sfruttamento dei lavoratori. In tutti gli ambiti.....
 
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