RECENSIONE Asus TUF Gaming A15 (2022)

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La serie TUF di Asus, in campo gaming, è da sempre caratterizzata da un buon rapporto/prezzo prestazioni, unito però ad una qualità costruttiva e di disegno, sia estetico che funzionale, un gradino inferiore alle più prestigiose (e costose) serie come i notebook a marchio ROG.
Stessa cosa si poteva infatti dire del modello precedente del A15, criticato per alcune mancanze, display non eccezionale e sistema di dissipazione rivedibile, oltre ad una cura costruttiva buona ma non eccelsa.
Con il modello 2022 Asus ha provato a cambiare passo, con risultati tutto sommato validi.

Vi premetto che ho acquistato il portatile in oggetto in Olanda, dove lavoro al momento, presso un noto rivenditore locale ad un prezzo lievemente inferiore al listino italiano.
Il modello specifico è l'FA507RM e queste le caratteristiche di base:

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Il display usato in questa configurazione è il buon 1080P a 300 Hz con copertura dichiarata del 100% sRGB.
Ne esiste una versione più economica con un display 1080P a 144 Hz la cui qualità però lascia leggermente a desiderare (circa 65% sRGB) ed una versione lievemente più costosa con schermo 1440P e 165 Hz anche più luminoso (sempre 100% sRGB). Su quest'ultimo ho qualche perplessità solo per la scheda video: la RTX 3060 è ottima per gaming a 1080P, specie nella versione 140W qui inclusa, ma a 1440P mostra qualche limite almeno con i giochi più pesanti.
In questo caso, per circa 300 euro in più, esiste una versione con la RTX 3070 che forse è più adeguata.

Il notebook arriva in una confezione abbastanza curata, per quanto tendenzialmente "economica".

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al suo interno tutto il necessario inclusi gli "indispensabili" stickers, ma senza dubbio la differenza con il packaging ROG si nota (qui sotto ad esempio il ROG Zephyrus G14)

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Interessante la presenza dell'alimentatore, compatto ma da ben 240W, piacevole anche alla vista.

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dimensione corretta ed abbondante, visto la tipologia di notebook.
Il notebook di per sé si presenta bene: gran parte di plastica, esclusa la cover superiore in metallo con finitura TUF (ne esistono due tipi differenti). Nessuna flessione evidente e dettagli interessanti.

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la differenza rispetto al modello che sostituisce è evidente in termini di qualità dei materiali. Esteticamente è soggettivo, ma trovo questa soluzione meno "pacchiana" di altre gaming troppo estreme. Diciamo che anche per un professionista di mezza età (ogni riferimento è puramente casuale 😊) il notebook può essere usato senza provare vergogna.

Tastiera senza infamia e senza lode: ottima la scelta di un layout completo, con tanto di tastierino, e l'inclusione di alcuni tasti speciali (tra cui quello per richiamare Armory Crate, l'app di controllo Asus) finora di esclusivo appannaggio della serie ROG.

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unica concessione "gaming" i tati WASD di colore diverso (trasparenti). La tastiera è retroilluminata con RGB a singola zona facilmente configurabile tramite Armory Crate. Il trackpad è cresciuto di dimensioni ed è a singola zona ora. Reattivo e preciso, da una sensazione di vetro ma non lo è (a differenza dello Zephyrus ad esempio). Per quanto io prediliga il mouse, resta sfruttabile con soddisfazione, il che non è così comune sui notebook di fascia media oggi. Presente la videocamera frontale, HD con LED di attivazione ma senza sportello fisico di chiusura, per i più fissati, altoparlanti stereo e microfono con cancellazione del rumore.
Dal punto di vista tecnico il modello A15 è basato sulla piattaforma AMD più recente, il Ryzen 7 6800H che ricordo essere una CPU della classe Zen 3+, su nodo produttivo a 6 nm, evoluzione della serie precedente Zen 3 a 7 nm. Migliorato leggermente il boost, la configurazione resta 8 core / 16 thread più che sufficiente per ogni compito anche gravoso. La RAM è la novità, essendo in questo caso DDR5-4800. Due stick da 8 GB in questo caso, ma può arrivare fino a 64 GB, che è tanta roba.
Scheda grafica integrata la decente Radeon 680M, che tutto sommato è in grado di fare un pochino di tutto, incluso gaming leggero a 1080P, affiancata però in questo caso da una RTX 3060, in configurazione "full power" a 140W questa volta. Questo può fare la differenza anche rispetto ad alcune RTX 3070 limitate. Presente, ed è una novità di rilievo, il MUX switch, che permette le massime prestazioni quando collegati ad una sorgente di alimentazione (quindi sempre per gaming). Questo non era presente nella versione precedente, ed in parte della concorrenza, ed è una bella novità, visto che il calo prestazionale in certe condizioni sfiora il 10%.
Come porte la dotazione è abbastanza completa: 2x USB-A 3.2 gen1, 1x USB-C gen2 with data, 1x USB-C gen2 with video & data, HDMI 2.0b, LAN, headphone & mic.
Mancanza di rilievo una ricarica via USB-C, ma in un notebook con batteria da 90 Wh la ricarica lenta non è comunque molto pratica.
Lo storage di serie è un Samsung da 1 Tb con prestazioni nella media, ma ci sono due slot M.2 Gen 4 qualora si voglia optare per altro.
Completano la dotazione il WiFi 6 (chip Mediatek MT7921) 2×2 con Bluetooth 5.2 ed una Gigabit LAN (su chip Realtek RTL8168).
Non male nel complesso.

Rivisto in toto il sistema di raffreddamento, punto debole della serie precedente: ora il sistema usa due fan da 84 palette curve e 4 uscite, con un sistema di heatpipes maggiorato che ora permette alla CPU di viaggiare ad oltre 80W continuativi


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La scheda grafica come detto può spingersi fino ad un consumo totale di 140W, sfruttando quindi tutto il potenziale di una RTX 3060 mobile.
Temperature ? Alte, come vedrete nei grafici sotto, ma questo è ormai un dato di fatto per i notebook da gaming (e non solo direi, visto le prestazione termiche delle recenti CPU Zen 4 e Raptor Lake per desktop). Avere temperature superiori a 90° sotto sforzo è diventato purtroppo la norma, ed i costruttori da parte loro dichiarano questo comportamento come "aspettato e da progetto".
Il notebook non diventa mai troppo caldo per essere utilizzato, se non altro.
Aiuta una base rialzata e ventilata, anche perché il fondo del notebook è stato ampiamente dotato di griglie.

Per le prestazioni mi rifaccio al post seguente.
 
Asus, tramite l'applicazione Armory Crate, prevede di default 4 profili, di cui uno Manuale completamente configurabile, vera novità prima riservata ai notebook ROG. Esiste anche un profilo "Windows" di dubbia utilità.

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SILENT - attivato a batteria di default, tiene le fan spente il più possibile cercando di restare sotto i 35 dB, chiaramente limitando CPU e GPU di conseguenza

PERFORMANCE - attivato di default con corrente esterna, cerca di bilanciare CPU e GPU in modo da ottenere prestazioni elevate limitando comunque il rumore delle fan per quanto possibile

TURBO - spreme al massimo CPU e soprattutto la GPU, che viene portata a 140W con un lieve overclock di VRAM e core, al costo di un discreto rumore delle fan

MANUAL - permette di stabilire i power limit manualmente, e di conseguenza una curva delle ventole

Vediamo ora come va partendo dal solito Cinebench. Premetto che il sistema è "as it is" senza alcuna ottimizzazione ulteriore (ho cambiato solo antivirus rispetto al McAfee preinstallato), con diverse cose in esecuzione. Non cerco record ma una figura di utilizzo reale.

CINEBENCH R23 PERFORMANCE
CB23 6800H Performance.png

temperature elevate, come detto, ma la CPU arriva a sfiorare gli 80W senza fare una piega

CINEBENCH R23 TURBO
CB23 6800H Turbo.png

ha poco senso per me il Turbo mode: sale il rumore e la temperatura, ma le prestazioni salgono davvero di poco.

Per testare la scheda video il buon vecchio Time Spy aiuta. Anche qui doppio test, su Performance e su Turbo, con conclusioni simili.

TIMESPY PERFORMANCE
TimeSpy 6800H + 3060 Performance.png

TIMESPY TURBO
TimeSpy 6800H + 3060 Turbo.png

qui la differenza si sente un pochino di più, con la GPU che arriva ai 140W promessi. Temperatura delle GPU invariata, accettabilissima anche sull'hot spot, ma il rumore effettivamente aumenta.
In soldoni, credo sia inutile usare il Turbo.

Francamente non gioco con il notebook, quindi non posso ancora riportare esperienze di gaming dirette, ma farò qualche prova in futuro.

Non ho fatto test approfonditi sulla batteria, ma la durata sembra eccezionale, come riportato da diverse review:

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Considerando l'autonomia risulta essere utile la funzione di salvaguardia della stessa, che limita la carica massima al 85% per evitare eccessiva usura. Resta un autonomia tale da completare la giornata lavorativa senza troppi patemi, ma anche lasciandolo collegato per massime prestazioni evita il degrado della batteria al 100%.
 
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