Amd Denuncia Intel

JulianGroove

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Quello che segue è l'esatta copia di ciò che ho trovato su un altro forum e lo condivido perché ritengo molto grave il comportamento di Intel (non parlo neanche di accuse perché mi fido di AMD).


Anno di pubblicazione 2005 (COM'È ANDATA A FINIRE?)

AMD denuncia Intel

AMD annuncia di aver depositato ieri un ricorso anti-trust contro Intel Corporation, presso la Corte Federale Distrettuale del Delaware negli Stati Uniti ai sensi della Sezione 2 dello Sherman Antitrust Act, Sezione 4 e 16 del Clayton Act, e del codice professionale e degli affari della California. Il ricorso di 48 pagine spiega in dettaglio come Intel abbia illegalmente mantenuto il suo monopolio sul mercato dei microprocessori x86 attraverso la coercizione dei clienti a non avere rapporti con AMD. Il ricorso identifica 38 aziende che sono state vittime di coercizione da parte di Intel, tra cui grandi produttori di computers, piccoli assemblatori, distributori all’ingrosso e rivenditori, attraverso 7 tipi di comportamenti illegali commessi su tre continenti.

“Ovunque nel mondo i clienti hanno diritto alla libertà di scelta ed ai benefici dell’innovazione; questi diritti sono negati nel mercato dei microprocessori” ha affermatoHector Ruiz, chairman of the board, presidente e chief executive officer di AMD. “Che sia attraverso prezzi più elevati dovuti a profitti monopolistici, oppure ad una minore scelta sul mercato ed a barriere all’innovazione, la gente da Osaka a Francoforte a Chicago paga ogni giorno in denaro
contante per gli abusi monopolistici di Intel”. I processori x86 funzionano con i sistemi operativi Microsoft Windows, Solaris e Linux.

La stessa Apple, un pioniere nel campo dei PCs ed uno dei massimi innovatori di questa industria, ha annunciato che a partire dal 2006 passerà esclusivamente ai microprocessori x86 per far funzionare il suo sistema operativo Mac OS. La quota di mercato a livello mondiale di
Intel è attualmente di circa l’80% in termini di volumi e del 90% in termini di fatturato, che gli attribuisce una radicata posizione monopolistica ed una forza di mercato super-dominante. Questa causa segue una recente decisione della Commissione federale del Commercio Giapponese (JFTC), la quale ha deciso che Intel ha abusato del suo potere monopolistico per escludere una concorrenza aperta e leale in violazione della Sezione 3 della legge antimonopolio Giapponese. Queste conclusioni mostrano che Intel ha deliberatamente messo in atto pratiche commerciali illegali al fine di bloccare la crescita della quota di mercato di AMD imponendo limitazioni ai produttori giapponesi di PCs. Intel non ha contestato queste accuse. La Commissione Europea ha affermato che sta continuando la sua investigazione contro Intel per possibili violazioni antitrust simili a quelle sopra descritte e sta cooperando con le autorità giapponesi.


“Non è necessario credere alla nostra parola quando si parla degli abusi di Intel; il governo giapponese ha condannato Intel per le sue condotte illegali.” ha affermato Thomas M. McCoy, executive vice president, legal affairs and chief administrative officer di AMD. “Noi
incoraggiamo le autorità di tutto il mondo a guardare con attenzione ai meccanismi anomali del mercato, ed ai danni ai consumatori che le pratiche commerciali di Intel stanno causando nelle loro nazioni. Intel mantiene profitti monopolistici illegali a spese dei consumatori e dei
produttori di computers, i cui profitti sono già sottili come una lama di rasoio. Ora è il momento per i consumatori e l’industria mondiale di liberarsi dal monopolio abusivo di Intel.” Il ricorso di 48 pagine, redatto dopo un’intensa attività investigativa dal principale legale esterno di AMD, Charles P. Diamond, dello studio O’Melveny & Myers LLP, descrive in maniera dettagliata numerosi esempi di ciò che Diamond descrive come “uno schema globale pervasivo
finalizzato a impedire ai clienti di Intel di trattare liberamente con AMD a discapito dei clienti e consumatori mondiali”.


Secondo il ricorso, Intel ha illegittimamente mantenuto il suo monopolio, tra l’altro:
• forzando i maggiori clienti quali Dell, Sony, Toshiba, Gateway e Hitachi a concludere accordi di esclusiva in cambio del pagamento di somme di denaro, di prezzi discriminatori o sussidi alla vendita condizionati all’esclusione di AMD;
• Secondo rapporti di settore, e come confermato dal JFTC in Giappone, Intel ha pagato a Dell ed a Toshiba ingenti somme di denaro per non fare affari con AMD.
• Intel ha pagato a Sony milioni di dollari per l’esclusiva. La quota di AMD dei prodotti Sony è passata dal 23% nel 2002 all’8% nel 2003, allo 0% fisso dove è oggi.
• forzando altri grandi clienti quali NEC, Acer e Fujitsu a concludere accordi di esclusiva parziale condizionando ribassi, disponibilità e market development funds (MDF) all’accordo del cliente di limitare drasticamente o rinunciare del tutto ad acquisti da AMD;
• Intel ha pagato a NEC svariati milioni di dollari per fissare dei tetti agli acquisti di prodotti AMD da parte di NEC. Questi tetti assicuravano ad Intel almeno il 90% degli affari di NEC in Giappone ed imponevano a livello mondiale un limite alla quantità di affari che NEC poteva fare con AMD.
• ponendo in essere un sistema di ribassi discriminatori, retroattivi attivati da un livello di acquisti così elevato da avere intenzionalmente l’effetto di negare ai clienti la libertà di acquistare significative quantità di microprocessori da AMD;
• Quando AMD è riuscita ad entrare con successo nella roadmap di HP per la vendita al dettaglio di computers portatili, Intel ha risposto non pagando ad HP la somma relativa ai ribassi stabiliti per l’ultimo trimestre del 2004 e rifiutando di soprassedere al mancato raggiungimento dell’obbiettivo prefissato per i ribassi; Intel ha permesso ad HP di recuperare la sua mancanza nei trimestri successivi dietro la promessa di dare ad Intel almeno il 90% della cifra d’affari nella grande distribuzione.
• minacciando ritorsioni contro clienti per l’introduzione di computers basati su tecnologia AMD, in particolare in segmenti di mercato strategici come quello dei desktops per il settore delle imprese;
• L’allora CEO di Compaq Michael Capellas disse nel 2000 cha a causa del volume d’affari dato ad AMD, Intel aveva annullato la fornitura di cruciali microprocessori per server. Dicendo che “aveva una pistola puntata alla testa” comunicò ad AMD che era costretto a smettere di comprare da loro.
• Secondo gli amministratori di Gateway, la loro azienda ha pagato un prezzo salato per i suoi pur limitati rapporti con AMD. Essi affermano che la ritorsione di Intel “li ha ridotti a guacamole”.
• stabilendo e mettendo in atto quote per i rivenditori chiave quali Circuit City o Best Buy, chiedendo loro di tenere in stock esclusivamente od in maniera preponderante computers Intel, limitando artificialmente la scelta dei consumatori;
• AMD è stata completamente esclusa da Media Markt (MediaWordl), il più grande rivenditore di computers in Europa, il quale detiene il 35% delle vendite al dettaglio in Germania.
• Office Depot si è rifiutata di tenere in stock notebooks con microprocessore AMD indipendentemente dal supporto finanziario promesso da AMD, citando il rischio di ritorsioni da parte di Intel.
• forzando i produttori di PC ed i partner tecniologici a boicottare il lancio o la promozione dei prodotti AMD;
• L’allora CEO di Intel Craig Barrett minacciò al presidente di Acer “serie conseguenze” per il supporto al lancio del processore AMD Athlon 64. Questo coincise con l’inspiegabile ritardo da parte di Intel nel pagare 15-20 milioni di dollari in market development funds dovuti ad Acer. Acer si ritirò dal lancio del processore nel settembre del 2003.
• abusando del proprio potere di mercato e forzando l’introduzione nel settore di standards tecnologici e prodotti che hanno come scopo principale quello di handicappare AMD sul mercato.
• Intel ha rifiutato ad AMD l’accesso al consorzio per la Tecnologia avanzata DRAM, limitando la partecipazione di AMD a decisioni critiche sugli standard di settore capaci di influenzare i suoi affari.
• Intel ha disegnato i suoi compilers, che trasformano i software in linguaggio leggibile dalle macchine, in modo tale da degradare le prestazioni dei programmi se operati su di un computer fornito di processore AMD.

L'abstract del ricorso presentato da AMD in lingua italiana è scaricabile qui (documento PDF)

http://www.datamanager.it/immaginilo/AMD_vs_Intel_Summary_Italian.pdf
 
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karim1488

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Intel i7 7700K @4,9Ghz
Dissipatore
Raffreddamento liquido custom
Scheda Madre
Asus Rog Z170 Maximus Hero VIII
HDD
Crucial M500 SSD 240 GB/ HddSeagate 1Tb/Crucial m300 750Gb
RAM
16 GB 3000 Mhz DDR4 Gskill TridentZ
GPU
Asus Rog GTX 1080Ti Strix O11G
Audio
integrata
Monitor
Dell S2716DG G-Sync
PSU
Be Quiet Dark Power Pro11 750w
Case
Corsair 780T white
Periferiche
tastiera Asus Rog Claymore Core /mouse Asus ROG Gladius II/cuffie Asus ROG Centurion 7.1
OS
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JulianGroove

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Quello che segue è l'esatta copia di ciò che ho trovato su un altro forum e lo condivido perché ritengo molto grave il comportamento di Intel (non parlo neanche di accuse perché mi fido di AMD).


Anno di pubblicazione 2005 (COM'È ANDATA A FINIRE?)

AMD denuncia Intel

AMD annuncia di aver depositato ieri un ricorso anti-trust contro Intel Corporation, presso la Corte Federale Distrettuale del Delaware negli Stati Uniti ai sensi della Sezione 2 dello Sherman Antitrust Act, Sezione 4 e 16 del Clayton Act, e del codice professionale e degli affari della California. Il ricorso di 48 pagine spiega in dettaglio come Intel abbia illegalmente mantenuto il suo monopolio sul mercato dei microprocessori x86 attraverso la coercizione dei clienti a non avere rapporti con AMD. Il ricorso identifica 38 aziende che sono state vittime di coercizione da parte di Intel, tra cui grandi produttori di computers, piccoli assemblatori, distributori all’ingrosso e rivenditori, attraverso 7 tipi di comportamenti illegali commessi su tre continenti.

“Ovunque nel mondo i clienti hanno diritto alla libertà di scelta ed ai benefici dell’innovazione; questi diritti sono negati nel mercato dei microprocessori” ha affermatoHector Ruiz, chairman of the board, presidente e chief executive officer di AMD. “Che sia attraverso prezzi più elevati dovuti a profitti monopolistici, oppure ad una minore scelta sul mercato ed a barriere all’innovazione, la gente da Osaka a Francoforte a Chicago paga ogni giorno in denaro
contante per gli abusi monopolistici di Intel”. I processori x86 funzionano con i sistemi operativi Microsoft Windows, Solaris e Linux.

La stessa Apple, un pioniere nel campo dei PCs ed uno dei massimi innovatori di questa industria, ha annunciato che a partire dal 2006 passerà esclusivamente ai microprocessori x86 per far funzionare il suo sistema operativo Mac OS. La quota di mercato a livello mondiale di
Intel è attualmente di circa l’80% in termini di volumi e del 90% in termini di fatturato, che gli attribuisce una radicata posizione monopolistica ed una forza di mercato super-dominante. Questa causa segue una recente decisione della Commissione federale del Commercio Giapponese (JFTC), la quale ha deciso che Intel ha abusato del suo potere monopolistico per escludere una concorrenza aperta e leale in violazione della Sezione 3 della legge antimonopolio Giapponese. Queste conclusioni mostrano che Intel ha deliberatamente messo in atto pratiche commerciali illegali al fine di bloccare la crescita della quota di mercato di AMD imponendo limitazioni ai produttori giapponesi di PCs. Intel non ha contestato queste accuse. La Commissione Europea ha affermato che sta continuando la sua investigazione contro Intel per possibili violazioni antitrust simili a quelle sopra descritte e sta cooperando con le autorità giapponesi.


“Non è necessario credere alla nostra parola quando si parla degli abusi di Intel; il governo giapponese ha condannato Intel per le sue condotte illegali.” ha affermato Thomas M. McCoy, executive vice president, legal affairs and chief administrative officer di AMD. “Noi
incoraggiamo le autorità di tutto il mondo a guardare con attenzione ai meccanismi anomali del mercato, ed ai danni ai consumatori che le pratiche commerciali di Intel stanno causando nelle loro nazioni. Intel mantiene profitti monopolistici illegali a spese dei consumatori e dei
produttori di computers, i cui profitti sono già sottili come una lama di rasoio. Ora è il momento per i consumatori e l’industria mondiale di liberarsi dal monopolio abusivo di Intel.” Il ricorso di 48 pagine, redatto dopo un’intensa attività investigativa dal principale legale esterno di AMD, Charles P. Diamond, dello studio O’Melveny & Myers LLP, descrive in maniera dettagliata numerosi esempi di ciò che Diamond descrive come “uno schema globale pervasivo
finalizzato a impedire ai clienti di Intel di trattare liberamente con AMD a discapito dei clienti e consumatori mondiali”.


Secondo il ricorso, Intel ha illegittimamente mantenuto il suo monopolio, tra l’altro:
• forzando i maggiori clienti quali Dell, Sony, Toshiba, Gateway e Hitachi a concludere accordi di esclusiva in cambio del pagamento di somme di denaro, di prezzi discriminatori o sussidi alla vendita condizionati all’esclusione di AMD;
• Secondo rapporti di settore, e come confermato dal JFTC in Giappone, Intel ha pagato a Dell ed a Toshiba ingenti somme di denaro per non fare affari con AMD.
• Intel ha pagato a Sony milioni di dollari per l’esclusiva. La quota di AMD dei prodotti Sony è passata dal 23% nel 2002 all’8% nel 2003, allo 0% fisso dove è oggi.
• forzando altri grandi clienti quali NEC, Acer e Fujitsu a concludere accordi di esclusiva parziale condizionando ribassi, disponibilità e market development funds (MDF) all’accordo del cliente di limitare drasticamente o rinunciare del tutto ad acquisti da AMD;
• Intel ha pagato a NEC svariati milioni di dollari per fissare dei tetti agli acquisti di prodotti AMD da parte di NEC. Questi tetti assicuravano ad Intel almeno il 90% degli affari di NEC in Giappone ed imponevano a livello mondiale un limite alla quantità di affari che NEC poteva fare con AMD.
• ponendo in essere un sistema di ribassi discriminatori, retroattivi attivati da un livello di acquisti così elevato da avere intenzionalmente l’effetto di negare ai clienti la libertà di acquistare significative quantità di microprocessori da AMD;
• Quando AMD è riuscita ad entrare con successo nella roadmap di HP per la vendita al dettaglio di computers portatili, Intel ha risposto non pagando ad HP la somma relativa ai ribassi stabiliti per l’ultimo trimestre del 2004 e rifiutando di soprassedere al mancato raggiungimento dell’obbiettivo prefissato per i ribassi; Intel ha permesso ad HP di recuperare la sua mancanza nei trimestri successivi dietro la promessa di dare ad Intel almeno il 90% della cifra d’affari nella grande distribuzione.
• minacciando ritorsioni contro clienti per l’introduzione di computers basati su tecnologia AMD, in particolare in segmenti di mercato strategici come quello dei desktops per il settore delle imprese;
• L’allora CEO di Compaq Michael Capellas disse nel 2000 cha a causa del volume d’affari dato ad AMD, Intel aveva annullato la fornitura di cruciali microprocessori per server. Dicendo che “aveva una pistola puntata alla testa” comunicò ad AMD che era costretto a smettere di comprare da loro.
• Secondo gli amministratori di Gateway, la loro azienda ha pagato un prezzo salato per i suoi pur limitati rapporti con AMD. Essi affermano che la ritorsione di Intel “li ha ridotti a guacamole”.
• stabilendo e mettendo in atto quote per i rivenditori chiave quali Circuit City o Best Buy, chiedendo loro di tenere in stock esclusivamente od in maniera preponderante computers Intel, limitando artificialmente la scelta dei consumatori;
• AMD è stata completamente esclusa da Media Markt (MediaWordl), il più grande rivenditore di computers in Europa, il quale detiene il 35% delle vendite al dettaglio in Germania.
• Office Depot si è rifiutata di tenere in stock notebooks con microprocessore AMD indipendentemente dal supporto finanziario promesso da AMD, citando il rischio di ritorsioni da parte di Intel.
• forzando i produttori di PC ed i partner tecniologici a boicottare il lancio o la promozione dei prodotti AMD;
• L’allora CEO di Intel Craig Barrett minacciò al presidente di Acer “serie conseguenze” per il supporto al lancio del processore AMD Athlon 64. Questo coincise con l’inspiegabile ritardo da parte di Intel nel pagare 15-20 milioni di dollari in market development funds dovuti ad Acer. Acer si ritirò dal lancio del processore nel settembre del 2003.
• abusando del proprio potere di mercato e forzando l’introduzione nel settore di standards tecnologici e prodotti che hanno come scopo principale quello di handicappare AMD sul mercato.
• Intel ha rifiutato ad AMD l’accesso al consorzio per la Tecnologia avanzata DRAM, limitando la partecipazione di AMD a decisioni critiche sugli standard di settore capaci di influenzare i suoi affari.
• Intel ha disegnato i suoi compilers, che trasformano i software in linguaggio leggibile dalle macchine, in modo tale da degradare le prestazioni dei programmi se operati su di un computer fornito di processore AMD.

L'abstract del ricorso presentato da AMD in lingua italiana è scaricabile qui (documento PDF)

http://www.datamanager.it/immaginilo/AMD_vs_Intel_Summary_Italian.pdf
Bell'idea di postare questo messaggio!
Io son giovane, non conoscevo di ciò... anche se sinceramente non ne rimango sorpreso.
Mi pare (da quanto ne so io), che queste "concorrenze sleali" non siano cose nuove... Anche Microsoft fece robe del genere (mi pare clamoroso fu la causa di internet Explorer, dove Microsoft fece di tutto per uccidere la concorrenza...).
Speriamo che Ryzen risollevi AMD sulle CPU e continui così sulle GPU (speriamo che Vega sia competitiva), Intel in questi anni si è adagiata troppo e costa troppo... Non ci sono state alternative, ora vedremo
 
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JulianGroove

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@pribolo, tu che ne pensi? Oltre te mi piacerebbe che partecipassero anche altri admin esperti per conoscere la verità: AMD è stata vincolata a livello tecnologico-ingegneristico? È libera di progettare tutto ciò che vuole (ovviamente senza copiare la concorrenza) oppure è costretta anche in altri sensi?
@roccale @SimoneTek e voi?
Non conosco i nomi degli admin. Adunatevi.
@Yoshi91
 
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Tongol

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AsRock x370 Gaming K4
HDD
960 Evo M.2 250Gb - Toshiba HDWD110UZSVA P300 1 Tb
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Corsair LPX 3000cl15 CMK16GX4M2B3000C15R
GPU
Rx 580 Strix 08G Gaming
PSU
Evga Supernova G2 750W
Case
Eclipe p400s Tempered Glass Red
OS
Windows 10 Pro - Ubuntu 16.04
@pribolo, tu che ne pensi? Oltre te mi piacerebbe che partecipassero anche altri admin esperti per conoscere la verità: AMD è stata vincolata a livello tecnologico-ingegneristico? È libera di progettare tutto ciò che vuole (ovviamente senza copiare la concorrenza) oppure è costretta anche in altri sensi?
@roccale @SimoneTek e voi?
Non conosco i nomi degli admin. Adunatevi.
@Yoshi91
È abbastanza semplice nella sua complessità. Intel a suo tempo fu costretta a pagare una multa di 1 miliardo di dollari per abuso di posizione dominante. Questi soldi andarono a salvare Amd finanziariamente ma ormai si ritrovava senza mercato con Intel dal canto suo a continuare a farla da padrona.
Già adesso si cominciano a sentire di casi, o presunti tali (prendiamo tutto con le pinze per il momento) in cui Intel sta proponendo forti sconti per i propri clienti condizionati al fatto che questi si riforniscono interamente da loro, e pregandoli di non acquistare da Amd.
Ho letto di un paio di casi di questi giorni su cui però non abbiamo al momento riscontri. Se mi capitano in mano di nuovo magari te li giro.
Per il momento non stiamo parlando di una manovra illegale come lo fu qualche anno fa ma è ovvio che qualcosa si sta muovendo tanto che Amd ha già espresso le proprie paure pubblicamente per questa situazione. Ti lascio il link di una notizia di pochi giorni fa uscita proprio su Tom's.

https://www.google.it/amp/s/www.tom...ra-di-amd-la-reazione-di-intel-83653?view=amp

Inviato da ASUS_Z00AD tramite App ufficiale di Tom\\\'s Hardware Italia Forum
 

JulianGroove

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È abbastanza semplice nella sua complessità. Intel a suo tempo fu costretta a pagare una multa di 1 miliardo di dollari per abuso di posizione dominante. Questi soldi andarono a salvare Amd finanziariamente ma ormai si ritrovava senza mercato con Intel dal canto suo a continuare a farla da padrona.
Già adesso si cominciano a sentire di casi, o presunti tali (prendiamo tutto con le pinze per il momento) in cui Intel sta proponendo forti sconti per i propri clienti condizionati al fatto che questi si riforniscono interamente da loro, e pregandoli di non acquistare da Amd.
Ho letto di un paio di casi di questi giorni su cui però non abbiamo al momento riscontri. Se mi capitano in mano di nuovo magari te li giro.
Per il momento non stiamo parlando di una manovra illegale come lo fu qualche anno fa ma è ovvio che qualcosa si sta muovendo tanto che Amd ha già espresso le proprie paure pubblicamente per questa situazione. Ti lascio il link di una notizia di pochi giorni fa uscita proprio su Tom's.

https://www.google.it/amp/s/www.tom...ra-di-amd-la-reazione-di-intel-83653?view=amp

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Grazie Tongol! :D
 
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