alimentatore da banco

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io vedo la maggior parte su youtube con il corto capiscono si riscalda e lo cambiano quindi dovrei testare ad uno ad uno io parlo di laptop perche mi serve la alimentaore solo d alimentare la scheda ?
no ma dio santo....ma stai trollando
Leggi qualcosina qui su come sono fatti i principali componenti elettronici, ma ci metto anche questo:
--- i due messaggi sono stati uniti ---
si e come testo una scheda madre x capire il corto kmq e commutazione che cambia da ampere a tensione
scusami, credimi non ti stò prendendo in giro non è nella mia natura...ma ti chiedo, sai la differenza delle due unita ampere e tensione?
a commutazione non si intende che cambi da volt ad ampere, ma definisce la forma d'onda che ha in uscita
 
Ultima modifica:
Credo che sia colpa della legge di ohm.
In ogni caso, quando fai queste operazioni devi sapere a che tensione lavora il circuito e non devi superarla, la corrente molto probabilmente è sconosciuta per cui parti da zero e alzi lentamente per vedere se c'è qualche componente che scalda.
In pratica se in un ramo hai un componente in corto verso massa riscalda prima che arrivi alla corrente nominale del circuito.
È una tecnica che si usa in produzione, a livello in-circuit, quando vengono fuori, dai test in-circuit, dei corti che coinvolgono reti molto fitte e che a volte coinvolgono gli stampati e si può discriminare se il corto tra le piste è sui layer esterni per cui magari si riesce a recuperare o layer interni e se le schede costano molto si fa saltare, fumare letteralmente, poi ritestata e portata agli step di test successivi.
Se c'è un corto netto basta poca tensione e la corrente aumentata lentamente.
Se stai operando su un circuito che funziona a 5V metti la tensione a 3V e parti con la corrente da zero ( 0 ) , se la corrente si tiene bassa vai ad aumentare la tensione di 1V e riprovi e poi di un altro Volt, corrente sempre da 0 .
Perché se il tuo alimentatore è da 10A e il difetto non fa superare mettiamo 9,5A avrai per esempio 12V 9,5A su un circuito da 5V con il rischio di danneggiare tutti i componenti dove arrivano i 12V che dovrebbero essere al massimo 5V . Magari qualche condensatore che esplode e ti scheggia nell'occhio.

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Credo che sia colpa della legge di ohm.
In ogni caso, quando fai queste operazioni devi sapere a che tensione lavora il circuito e non devi superarla, la corrente molto probabilmente è sconosciuta per cui parti da zero e alzi lentamente per vedere se c'è qualche componente che scalda.
In pratica se in un ramo hai un componente in corto verso massa riscalda prima che arrivi alla corrente nominale del circuito.
È una tecnica che si usa in produzione, a livello in-circuit, quando vengono fuori, dai test in-circuit, dei corti che coinvolgono reti molto fitte e che a volte coinvolgono gli stampati e si può discriminare se il corto tra le piste è sui layer esterni per cui magari si riesce a recuperare o layer interni e se le schede costano molto si fa saltare, fumare letteralmente, poi ritestata e portata agli step di test successivi.
Se c'è un corto netto basta poca tensione e la corrente aumentata lentamente.
Se stai operando su un circuito che funziona a 5V metti la tensione a 3V e parti con la corrente da zero ( 0 ) , se la corrente si tiene bassa vai ad aumentare la tensione di 1V e riprovi e poi di un altro Volt, corrente sempre da 0 .
Perché se il tuo alimentatore è da 10A e il difetto non fa superare mettiamo 9,5A avrai per esempio 12V 9,5A su un circuito da 5V con il rischio di danneggiare tutti i componenti dove arrivano i 12V che dovrebbero essere al massimo 5V . Magari qualche condensatore che esplode e ti scheggia nell'occhio.

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corretto tutto ciò che hai scritto.
ma dirlo ad una persona che non conosce la differenza di un alimentatore lineare da uno a commutazione, ne convieni con me che è poco producente, e sotto certi versi (non trascurabili) dannoso.
non si può testare la giunzione di un diodo, che sia uno zener, che sia un 1n4007 senza sapere che i rami a cui è collegato gli daranno una misurazione falsa, e che per testare il corretto funzionamento della giunzione dovrà scollegare almeno uno dei due reofori dalla trama del circuito a cui è collegato, altrimenti andrà a misurare una resistenza complessiva parassita di tutto ciò che lo stesso diodo ha a valle e a monte di se stesso.
 
Per l'operazione in se è indifferente il tipo di alimentatore, la necessità è avere il controllo sulla corrente.
Io ho risposto alla sua domanda, spero, non ho letto a riguardo di danni nella sua domanda.
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salve avrei un problema ho un alimentatore da banco 30 volt 10 ampere come mai quando abbasso la manopola del amperaggio scende tutto il voltaggio poi metto in corto per testare il voltaggio non si alza per far alzare l amperaggio grazie mille

Ciao,
Non so esattamente cosa vuoi farci e sinceramente non ho nemmeno tanta voglia di capirlo in questo momento, però quello che stai descrivendo, per quanto io posso capire, è semplicemente il funzionamento standard di un alimentatore di quel tipo.
Sono alimentatori che consentono di operare sia in controllo di tensione che in limitazione di corrente. Con la manopola degli ampere regoli la corrente massima (nota bene il termine "massima"), con quella dei volt la tensione massima. Quale limite venga raggiunto prima dipende dal tipo di carico che stai usando.
Gli estremi ovviamente sono cortocircuito e vuoto.
A vuoto basta che giri leggerissimamente la manopola della corrente e potrai regolare la tensione ai morsetti al valore desiderato con l'apposita manopola (perchè a vuoto la corrente è zero o quasi).
In corto, viceversa, basta ruota leggermente la manopola della tensione e poi potrai regolare la corrente con l'altra manopola.
Ovviamente non riuscirai mai ad alimentare un corto a 5, 10 o 30 V: in corto vedrai sempre una tensione prossima allo zero, perchè la resistenza è prossima allo zero (e V=R*I).

Spero sia chiaro. Se non lo è, forse è meglio che fai un passo indietro perchè forse ti manca qualche base (detto assolutamente senza nessuna offesa, sia chiaro, mica si può essere esperti in tutto, ma ognuno fa il suo).
Se invece non avessi capito (io) il problema che stavi cercando di descrivere ti prego di provare a spiegarti meglio.
 
Ci sono anni di basi + pratica per mettere mano su apparecchi elettronici, soprattutto pratica ed esperienza, se fosse facile riparerebbe tutto chiunque. Per far capire ogni cosa spiegata a chi manca di basi se ne devono spiegare altre 50 che stanno dietro.

Una scheda madre ha migliaia di componenti, non e' banale trovare un guasto neanche per un esperto, puo essere un regolatore, ma anche un qualsiasi condensatore, come un transistor, un diodo etc etc e in genere se parte un semiconduttore c'e' sempre una con-causa, qualche elettrolitico stanco o andato In caso di fulmini, anche piste interrotte, resistenze interrotte, zenamic in corto, rersistenze con valore alterato, e "quant'altro".

Per un circuito semplice, se dai bibita senza limitarla, piu che scaldare, vedrai un fumetto del componente relativo, cosi hai trovato il guasto. Ovviamente, si surriscalda tutto quello che sta a monte del corto. Schede madre ovviamente benm piu complesse, hanno tutta una serie di tensioni di alimentazione, montagne di regolatori, sono molto complesse e non si avviano senza power on, etc.

Per altro, certi buck converter vanno in protezione e non e' detto che tu possa trovare il componente che scaldi particolarmente.

Per quel che mi riguarda, sono sempre partito dalle cose semplici prima di arrivare a quelle complesse. Vedi se trovi un amico esperto in zona.
 
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