Qualche info su specifiche e modelli..
Componenti
Come funziona l'alimentatore - parte 4
Altre tensioni
Finora abbiamo citato le uscite a 3,3, 5 e 12 V; le rimanenti, tutte a bassa corrente, sono -5 V (un ricordo delle schede ISA, oggi inutilizzato), -12 V (usato qualche volta per porte seriali e circuiti LAN, oggi inutilizzato) e 5V SB (Standby) che alimenta i circuiti di accensione e di risveglio del sistema via rete o via modem.
Il citato Antec TruePower da 430 W fornisce 0,5 A sul -5 V, 1 A sul -12 V e 2 A sul 5 V SB. Di questi solo il 5 V SB è importante e dovrebbe fornire non meno di 1 A.
A parità di potenza, gli alimentatori di qualità si distinguono per diversi aspetti: hanno circuiti separati per tutte le uscite (quelli economici hanno un circuito unico per 3,3 e 5 V), erogano alte correnti su ogni uscita e offrono tolleranze sui valori di tensione minori del minimo richiesto.
Per lo standard ATX12V Intel specifica tolleranze entro il 5% sulle tensioni positive e 10% su quelle negative; i modelli Antec TruePower garantiscono una precisione del 3% sui valori positivi e del 5% su quelli negativi.
Altre caratteristiche elettriche degli alimentatori includono la stabilità della tensione d'uscita al variare del carico, la capacità di assorbire sovraccarichi temporanei e la componente alternata residua (rumore più ondulazione).
Ventole
La qualità della ventilazione è un'altra peculiarità di un buon alimentatore. La soluzione migliore è con due ventole, una che aspira aria dall'interno (spesso nella zona del processore) e una che spinge l'aria verso l'esterno del telaio.
Le due ventole dovrebbero essere dotate di sensore termico e di circuito di controllo della velocità in funzione della temperatura, così da ridurre al minimo la rumorosità.
Inoltre le ventole dovrebbero usare cuscinetti a sfere per assicurare lunga durata ed evitare i problemi delle bronzine, che spesso vanno fuori uso per esaurimento del lubrificante.
Power Factor Correction
La Power Factor Correction è un'altra funzione che distingue i migliori alimentatori destinati al mercato europeo. A differenza dei carichi resistivi, dove la tensione e la corrente alternata sono in fase e la potenza in watt si misura in volt x ampere, un computer è un circuito fatto di resistenze, induttanze e condensatori, quindi ha non solo una resistenza ma anche un'impedenza (l'ostacolo al passaggio di corrente alternata).
La corrente fornita dall'alimentatore è tanto più sfasata rispetto alla tensione quanto maggiore è la componente induttiva (o capacitiva) rispetto a quella resistiva. Il coseno dell'angolo di sfasamento si chiama fattore di potenza e il suo valore vi dice quanta potenza viene sprecata.
Ad esempio, se un alimentatore ha un PF = 0,7 significa che il rapporto tra W erogati e VA (voltampere) consumati è di 0,7, quindi per fornire 400 W vengono assorbiti 571 VA. Un PF di 0,7 è la raccomandazione minima di Intel per gli alimentatori ATX12V a pieno carico.
I modelli economici sono probabilmente inferiori all'obiettivo, mentre i modelli di qualità (come la versione per l'Europa degli Antec TruePower) hanno dei circuiti di correzione del PF che avvicinano la potenza reale (in watt) a quella apparente (in voltampere).
La PFC è prescritta da una direttiva europea, ma non aspettatevi di trovarla sui modelli da poche decine di euro o su quelli non progettati per il mercato europeo.
Cavi e connettori
Man mano che cambiano le motherboard e le periferiche, gli alimentatori devono adeguarsi. Per esempio, l'Antec che abbiamo preso come modello include, oltre al connettore principale a 20 piedini e ai connettori standard per i drive, il connettore ATX ausiliario, il connettore ATX12V, due connettori per dischi Serial ATA, due connettori per ventole e un connettore da collegare alla motherboard per il monitoraggio della ventola posteriore.
I produttori
Antec, Aspire, Delta, Enermax, PC Power & Cooling, Startech, Supermicro, Tagan, Thermaltake, Vantec e Zalman costituiscono solo un elenco parziale di produttori di buoni alimentatori. Antec ed Enermax sono tra i nomi più noti e reperibili anche in Italia. In ogni caso è preferibile scegliere modelli destinati esplicitamente al mercato europeo e provvisti di PFC.