Allora, io ti consiglierei di informarti brevemente sulla legge in questione (va su wikipedia, direi che basta e avanza come spunto iniziale). Inoltre, se non erro, quando si assegna un saggio breve allo studente viene sempre data una fonte di partenza: un articolo di giornale, un brano tratto dal testo della legge...
In ogni caso, credo che dovresti seguire questa scaletta:
1) Spiegare in breve che la Bossi-Fini è una legge che regolamenta l'assegnazione dei permessi di soggiorno e quindi i flussi migratori;
2) Passare alle controversie giuridiche: informati e scopri se questa legge sembra fare attrito con convenzioni internazionali o cose del genere; tuttavia credo che su questo passaggio, se non ce la fai a trovare fonti, potresti soprassedere;
3) Metti in luce il tuo punto di vista sulla legge e, nel caso non ti ci trovassi d'accordo, cerca di spiegare il perchè e anche di fare una controproposta.
Secondo me così andrebbe benissimo! Ad esempio, ti riassumo come lo svolgerei io: La Bossi-Fini è una legge che si pone come obiettivo la regolazione dei flussi migratori legando il rilascio di un permesso di soggiorno al fatto che l'immigrato sia in possesso di un posto di lavoro regolare. Chi non è in possesso di un lavoro regolare non può chiedere il permesso di soggiorno, chi non è munito di tale permesso deve tornarsene al paese suo (viene emesso un decreto di espulsione).
Ora, questa legge si scontra senza dubbio con le convenzioni di ginevra, che si dà l'obiettivo di proteggere le vittime di conflitti armati: immagina che questi immigrati stiano fuggendo da un paese in guerra...è evidente come il provvedimento strida con le convenzioni che ho citato, perchè tali persone vengono qui in italia non per cercar lavoro ma per sfuggire ad una morte certa, e rispedirli indietro perchè non hanno un lavoro mi pare una violazione dei loro diritti.
Tuttavia la legge ha anche un pro, da non buttare via: spesso gli immigrati vengono sfruttati come lavoratori in nero, se non addirittura come manovalanza per la criminalità organizzata (specie al sud, e vorrei ricordarti gli episodi di Rosarno!), quindi costringerli ad avere un lavoro regolare è un input perchè dicano al loro datore di lavoro che loro in nero non ci vogliono lavorare. Certo, qui molti datori di lavoro ricattano l'immigrato di turno dicendo che o accetta di lavorare in certe condizioni o non solo non lavora più, ma addirittura rischia di tornarsene a casa. Un immigrato smaliziato, in questo caso, o lascia il datore di lavoro senza preavviso, o si appella alle forze dell'ordine, che sono comunque a disposizione di tutti. Quindi il pro è l'emersione e la riduzione del lavoro nero, e anche di quello legato alle mafie.
Il mio punto di vista sulla legge è che, tirando le somme, è una legge insufficiente, incompleta ecco, ma con qualche buona idea. E' senza dubbio migliorabile, e la mia proposta sarebbe di inserirla in una legge più ampia sulla cittadinanza: io credo che l'italia dovrebbe sfruttare al meglio l'immigrazione, incanalare le forze positive che porta con se e buttare via criminali e personaggi di dubbia utilità sociale. Come fare? Integrandoli: al momento dello sbarco capire se l'immigrato è istruito, qual'è il suo grado di istruzione e di conseguenza inserirlo in un programma di istruzione creato ad hoc, dove ad esempio, se uno di loro non ha alcuna istruzione, gli si insegni l'italiano, a far di conto, e poi un mestiere, e poi li si lasci liberi di tentare di trovare un posto di lavoro. Dopo un anno, l'immigrato deve sostenere un esame di lingua e conoscenze varie, deve dimostrare di essere in possesso di un posto di lavoro, e allora gli si dà diritto ad entrare all'interno di un programma che lo porterà ad avere, in tempi certi (tipo 7 anni, non di più) la cittadinanza italiana. In questi sette anni gli si insegneranno le basi fondamentali di educazione civica, perchè da cittadino avrà dei diritti e dei doveri che dovrà conoscere, si approfondirà la conoscenza dell'italiano, gli si insegnerà l'inno, delle basi di costituzione (proprio rudimenti eh!), e nel frattempo lo si terrà sotto controllo per il posto di lavoro. se alla fine va tutto bene, gli si dà il benvenuto nella nostra comunità. Sarebbe inoltre importante creare una corsia preferenziale per quegli immigrati in possesso di una laurea: l'Italia dovrebbe incanalare tutte le intelligenze migliori e destinarle nei settori strategici del paese.
Non so, questo è ciò che scriverei io (per grandi linee eh!), poi valuta tu :)