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Napoli, 13 nov . - Tanti i fan davanti alla camera ardente di Mario Merola , morto ieri sera all'età di 72 anni. Alla cappella dell'ospedale San Leonardo di Castellammare dove nella notte è stata trasferita la salma di Merola, si sono radunate centinaia di persone per salutare il re della sceneggiata. E in fila c'erano soprattutto giovani. Proprio in queste ore la bara dovrebbe essere trasferita nella chiesa del Carmine, in piazza del Carmine, a Napoli dove domani sarranno celebrati i funerali. Il re della sceneggiata è morto ieri sera poco dopo le 21 nell'ospedale di Castellammare di Stabia dove era stato ricoverato martedì scorso per una crisi respiratoria. Mario Merola, nato a Napoli il 6 aprile 1934, è un autentico mostro sacro della canzone partenopea. E' grazie alle sue straordinarie interpretazioni che il genere della sceneggiata ha varcato i confini campani e anche quelli nazionali. L'ultimo dolore glielo aveva dato l'emergenza criminalità che ha attanagliato la 'sua' Napoli: il primo novembre scorso, nella sua ultima dichiarazione, a proposito del dilagare della violenza nel capoluogo partenopeo, aveva detto all'ADNKRONOS: ''Mi dispiace, l'unica cosa che posso dire è che mi dispiace. Me fa male 'o core''. Di umili origini, ex aiuto cuoco e scaricatore di porto, Merola è arrivato al teatro quasi per caso, dopo aver inciso una canzone dai toni violenti, 'Malu figlio', brano entrato a far parte di una sceneggiata che lo ha visto protagonista. Il grande successo ottenuto a Napoli ha convinto Merola a scegliere definitivamente la carriera artistica. Con lui la sceneggiata si è imposta non solo a Napoli ma in tutta Italia e si è affermata anche all'estero, negli Stati Uniti. Al cinema Merola è comparso varie volte, la prima nel 1973, con 'Sgarro alla camorra' di Ettore Maria Fizzaroffi. Ma e' stato negli anni Settanta e Ottanta che Merola ha portato la sceneggiata al cinema con pellicole come 'Napoli...serenata calibro 9', 'L'ultimo guappo', 'Da Corleone a Brooklyn', 'Zappatore', 'Carcerato' e 'Guapparia', dirette per la maggior parte da Alfonso Brescia con il quale collaborera' fino al 1982 per il film ''I Figli... so' pezzi 'e core''.
Portavoce internazionale del genere che lo ha reso famoso, con concerti in varie città del mondo fino a pochi mesi fa, Merola è stato riscoperto recentemente anche dai nuovi registi: nel 2000 Roberta Torre gli ha affidato un cameo in 'Sud Side Stori' e ha doppiato uno dei personaggi di 'Toto' sapore e la magica storia della pizza', il cartoon di Maurizio Forestieri uscito nel natale del 2003. Nel 2004 aveva compiuto 70 anni e in quell'occasione, in un'intervista all'ADNKRONOS, aveva rivendicato con forza il primato della canzone napoletana nel mondo e aveva confessato però di non vedere eredi all'orizzonte per la sua musica. ''All'orizzonte non vedo eredi della scenaggiata -aveva detto- anche se qualche mio pupillo c'e' e Gigi D'Alessio e' il primo.Ma è un altro genere, non fa la sceneggiata'' ''Se guardo indietro alla mia vita -aveva aggiunto- vedo solo cose belle e rifarei tutto quello che ho fatto''. Aveva poi ribadito quello che sosteneva da sempre: ''Quello che si canta nel mondo e' la canzone napoletana, il resto e' poca roba''.
Nell'estate del 2004, per redere omaggio ai suoi 70 anni la città di Napoli aveva indetto il 'Merola Day': un concerto-tributo, che si svolse a metà settembre nella stazione marittima di Napoli e che vide le esibizioni anche di Gigi D'Alessio, Peppino Di Capri, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo e Mariano Apicella. A fine 2004, Merola era tornato dopo 20 anni ad interpretare una sceneggiata a Napoli con 'I figli' di Libero Bovio. Nel 2005 aveva debuttato a teatro il recital ''Il lungo viaggio continua'', in cui Merola era affiancato dal figlio Francesco nell'interpretazione dei grandi successi della canzone napoletana. Poi, con il precipitare delle condizioni di salute, all'inizio di questa settimana quel viaggio si è interrotto, tra le manifestazioni d'affetto dei colleghi e di tutta Napoli.
Napoli, 13 nov . - Tanti i fan davanti alla camera ardente di Mario Merola , morto ieri sera all'età di 72 anni. Alla cappella dell'ospedale San Leonardo di Castellammare dove nella notte è stata trasferita la salma di Merola, si sono radunate centinaia di persone per salutare il re della sceneggiata. E in fila c'erano soprattutto giovani. Proprio in queste ore la bara dovrebbe essere trasferita nella chiesa del Carmine, in piazza del Carmine, a Napoli dove domani sarranno celebrati i funerali. Il re della sceneggiata è morto ieri sera poco dopo le 21 nell'ospedale di Castellammare di Stabia dove era stato ricoverato martedì scorso per una crisi respiratoria. Mario Merola, nato a Napoli il 6 aprile 1934, è un autentico mostro sacro della canzone partenopea. E' grazie alle sue straordinarie interpretazioni che il genere della sceneggiata ha varcato i confini campani e anche quelli nazionali. L'ultimo dolore glielo aveva dato l'emergenza criminalità che ha attanagliato la 'sua' Napoli: il primo novembre scorso, nella sua ultima dichiarazione, a proposito del dilagare della violenza nel capoluogo partenopeo, aveva detto all'ADNKRONOS: ''Mi dispiace, l'unica cosa che posso dire è che mi dispiace. Me fa male 'o core''. Di umili origini, ex aiuto cuoco e scaricatore di porto, Merola è arrivato al teatro quasi per caso, dopo aver inciso una canzone dai toni violenti, 'Malu figlio', brano entrato a far parte di una sceneggiata che lo ha visto protagonista. Il grande successo ottenuto a Napoli ha convinto Merola a scegliere definitivamente la carriera artistica. Con lui la sceneggiata si è imposta non solo a Napoli ma in tutta Italia e si è affermata anche all'estero, negli Stati Uniti. Al cinema Merola è comparso varie volte, la prima nel 1973, con 'Sgarro alla camorra' di Ettore Maria Fizzaroffi. Ma e' stato negli anni Settanta e Ottanta che Merola ha portato la sceneggiata al cinema con pellicole come 'Napoli...serenata calibro 9', 'L'ultimo guappo', 'Da Corleone a Brooklyn', 'Zappatore', 'Carcerato' e 'Guapparia', dirette per la maggior parte da Alfonso Brescia con il quale collaborera' fino al 1982 per il film ''I Figli... so' pezzi 'e core''.
Portavoce internazionale del genere che lo ha reso famoso, con concerti in varie città del mondo fino a pochi mesi fa, Merola è stato riscoperto recentemente anche dai nuovi registi: nel 2000 Roberta Torre gli ha affidato un cameo in 'Sud Side Stori' e ha doppiato uno dei personaggi di 'Toto' sapore e la magica storia della pizza', il cartoon di Maurizio Forestieri uscito nel natale del 2003. Nel 2004 aveva compiuto 70 anni e in quell'occasione, in un'intervista all'ADNKRONOS, aveva rivendicato con forza il primato della canzone napoletana nel mondo e aveva confessato però di non vedere eredi all'orizzonte per la sua musica. ''All'orizzonte non vedo eredi della scenaggiata -aveva detto- anche se qualche mio pupillo c'e' e Gigi D'Alessio e' il primo.Ma è un altro genere, non fa la sceneggiata'' ''Se guardo indietro alla mia vita -aveva aggiunto- vedo solo cose belle e rifarei tutto quello che ho fatto''. Aveva poi ribadito quello che sosteneva da sempre: ''Quello che si canta nel mondo e' la canzone napoletana, il resto e' poca roba''.
Nell'estate del 2004, per redere omaggio ai suoi 70 anni la città di Napoli aveva indetto il 'Merola Day': un concerto-tributo, che si svolse a metà settembre nella stazione marittima di Napoli e che vide le esibizioni anche di Gigi D'Alessio, Peppino Di Capri, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo e Mariano Apicella. A fine 2004, Merola era tornato dopo 20 anni ad interpretare una sceneggiata a Napoli con 'I figli' di Libero Bovio. Nel 2005 aveva debuttato a teatro il recital ''Il lungo viaggio continua'', in cui Merola era affiancato dal figlio Francesco nell'interpretazione dei grandi successi della canzone napoletana. Poi, con il precipitare delle condizioni di salute, all'inizio di questa settimana quel viaggio si è interrotto, tra le manifestazioni d'affetto dei colleghi e di tutta Napoli.