Ciao a tutti,
vi posto un piccolo "articolo" che ho scritto come spunto di discussione.
Molto scalpore ha fatto la recente notizia dell'avvertimento da parte del governo taiwanese ai produttori di PC riguardo la copia dei prodotti Apple come il MacBook Air. Il motivo è presto spiegato: Taiwan fonda la sua economia sull'elettronica di consumo, ed un blocco delle vendite anche di un solo produttore potrebbe portare ad un tracollo economico e finanziario tremendo. In un mondo in cui è possibile brevettare una “forma rettangolare con angoli arrotondati, profili argentati, superficie frontale piatta con bande nere sopra e sotto lo schermo ben marcate, linee morbide sul retro, oltre alle icone colorate con bordi arrotondati“, è bene tutelarsi da possibili attacchi.
Il problema è il seguente: quando è possibile farlo? Qui sorge un grosso problema, dettato sia dal lassismo con cui gli organi competenti procedono sia dall'eccessivo approfittare delle grandi multinazionali di questo lassismo. Portiamo due esempi pratici: il doppio click, brevettato da Microsoft, e la combinazione CTRL+ALT+CANC brevettata da IBM. Gli esempi sono appositamente scelti: sono elementi non originali, non innovativi e la cui “copia” non porta alcun danno al detentore del brevetto. Lo USPTO (United States Patent and Trademark Office) è noto per la facilità con cui concede brevetti senza controllare casi di prior art o di brevetti che già coprono le stesse cose. Una prior art altro non è che un prodotto già esistente prima della registrazione del brevetto – ovvero, un'azienda non può teoricamente registrare un prodotto, un design o un metodo se qualcun altro ha creato la stessa cosa prima di lei. Questo è un sistema ovvio e logico che dovrebbe prevenire la creazione di brevetti dannosi e non meritati.
Ciò però non accade e brevetti come il doppio click, di fatto, esistono. Il caso del MacBook Air merita una menzione speciale perché è un chiaro esempio di prova che il sistema brevettuale attuale sia completamente da rivedere. Apple ha registrato il brevetto D661'296 per tutelarsi dalla copia del design del MacBook Air, come è assolutamente lecito e giusto che sia. Ma è davvero così?
La risposta è nì. Apple ha registrato un brevetto che copre sì le linee del MacBook Air, ma potenzialmente anche le linee di qualunque altro computer ultrasottile. In che modo questo è possibile? È sufficiente osservare le illustrazioni del brevetto per rendersi conto che Apple ha volutamente registrato un design estremamente lasso.
Nei brevetti sul design è necessario tracciare linee nette e ben definite per indicare che si vuole registrare quella forma precisa, mentre basta tracciare linee tratteggiate per indicare che qualunque elemento in quel posto è registrato nel brevetto. Sarebbe ovvio l'impiego, ad esempio, per la mela sul retro dei MacBook: si registra il design preciso ma si lascia la mela tratteggiata per indicare che qualunque simbolo, su un computer con un design identico, fa scattare la violazione del brevetto. In questo senso l'utilizzo di questa possibilità è corretto e tutela chi registra il brevetto. Situazione differente è, però, quella che vedete nell'immagine qui sotto.
In questo caso tutti gli elementi principali del design sono lasciati con un tratto tratteggiato: ciò significa che possono essere fatti in qualunque modo ma violano comunque il design registrato. La forma del coperchio, la forma a cuneo sottile e la parte inferiore bombata sono stati registrati, ma il resto no. Apple, di fatto, non ha brevettato il design del MacBook Air: ha fondamentalmente brevettato il concetto di computer ultrasottile cuneiforme – perchè se è vero che un dispositivo deve essere “sostanzialmente irriconoscibile per un utente medio” per costituire una violazione, è evidente che qualunque PC ultrasottile cuneiforme non possa che ricordare l'Air.
Computer come HP Envy Spectre, ASUS Zenbook, Acer S3, Sony Vaio T... Tutti i computer che rientrano nella categoria di Ultrabook violano questo brevetto per il semplice fatto che sono ultrasottili.
Arriviamo dunque a vedere se Apple ha effettivamente il diritto di registrare un design simile in quanto realmente la prima a crearlo, oppure se esistono delle forme di prior art.
Il primo PC che viene in mente a moltissimi è il Sony Vaio X505, del 2004. Ben 4 anni prima del MacBook Air.
La forma non è propriamente la stessa. Il computer di Apple è infatti più sottile, più squadrato, e non ha il cilindro come cerniera. È, insomma, profondamente diverso. Cionondimeno, anche il Sony X505 potrebbe essere incluso tra i prodotti che violano il brevetto.
Il problema è: può il PC di Sony essere assimilabile ad un cuneo, ovvero alla forma registrata da Apple? In inglese viene utilizzato il termine “wedge” (cuneo) per indicare la forma del MacBook Air. Tale termine viene usato dallo stesso Steve Jobs durante la presentazione dell'Air.
Steve jobs MacBook Air Keynote speech1 + Eng subtitle - YouTube
Tale computer, però, viene messo tra le forme di prior art cui il design si ispira riconosciute nel brevetto, e ciò significa che non può essere usato come prior art – anche perchè, oggettivamente, i due dispositivi sono estremamente differenti.
Con forma a cuneo c'è anche il Dell XPS M1530, ma nessuno lo scambierebbe per un MacBook Air.
La differenza è assolutamente evidente.
Viceversa, è difficile trovare differenze tra l'Air e altri prodotti come l'Acer S3 e il Gigabyte X11 che vadano oltre le porte e il colore.
Il punto, dunque, è questo: il brevetto Apple è sbagliato perchè non permette la creazione di ultrasottili con forma a cuneo, ma la concorrenza dovrebbe fare di più per distinguersi da Apple e per creare prodotti innovativi e non ricalcanti pedissequamente il design di Cupertino. Diciamolo: il MacBook Air è stato il primo del suo genere, e gli altri stanno solo copiando spudoratamente senza portare reali innovazioni a livello di design.
Si può e si deve fare di più. Il design Apple non è l'unico possibile ed è possibile creare PC cuneiformi che non assomiglino ad Apple. E poi, esistono anche altre forme oltre ai cunei, o no?
vi posto un piccolo "articolo" che ho scritto come spunto di discussione.
Molto scalpore ha fatto la recente notizia dell'avvertimento da parte del governo taiwanese ai produttori di PC riguardo la copia dei prodotti Apple come il MacBook Air. Il motivo è presto spiegato: Taiwan fonda la sua economia sull'elettronica di consumo, ed un blocco delle vendite anche di un solo produttore potrebbe portare ad un tracollo economico e finanziario tremendo. In un mondo in cui è possibile brevettare una “forma rettangolare con angoli arrotondati, profili argentati, superficie frontale piatta con bande nere sopra e sotto lo schermo ben marcate, linee morbide sul retro, oltre alle icone colorate con bordi arrotondati“, è bene tutelarsi da possibili attacchi.
Il problema è il seguente: quando è possibile farlo? Qui sorge un grosso problema, dettato sia dal lassismo con cui gli organi competenti procedono sia dall'eccessivo approfittare delle grandi multinazionali di questo lassismo. Portiamo due esempi pratici: il doppio click, brevettato da Microsoft, e la combinazione CTRL+ALT+CANC brevettata da IBM. Gli esempi sono appositamente scelti: sono elementi non originali, non innovativi e la cui “copia” non porta alcun danno al detentore del brevetto. Lo USPTO (United States Patent and Trademark Office) è noto per la facilità con cui concede brevetti senza controllare casi di prior art o di brevetti che già coprono le stesse cose. Una prior art altro non è che un prodotto già esistente prima della registrazione del brevetto – ovvero, un'azienda non può teoricamente registrare un prodotto, un design o un metodo se qualcun altro ha creato la stessa cosa prima di lei. Questo è un sistema ovvio e logico che dovrebbe prevenire la creazione di brevetti dannosi e non meritati.
Ciò però non accade e brevetti come il doppio click, di fatto, esistono. Il caso del MacBook Air merita una menzione speciale perché è un chiaro esempio di prova che il sistema brevettuale attuale sia completamente da rivedere. Apple ha registrato il brevetto D661'296 per tutelarsi dalla copia del design del MacBook Air, come è assolutamente lecito e giusto che sia. Ma è davvero così?
La risposta è nì. Apple ha registrato un brevetto che copre sì le linee del MacBook Air, ma potenzialmente anche le linee di qualunque altro computer ultrasottile. In che modo questo è possibile? È sufficiente osservare le illustrazioni del brevetto per rendersi conto che Apple ha volutamente registrato un design estremamente lasso.
Nei brevetti sul design è necessario tracciare linee nette e ben definite per indicare che si vuole registrare quella forma precisa, mentre basta tracciare linee tratteggiate per indicare che qualunque elemento in quel posto è registrato nel brevetto. Sarebbe ovvio l'impiego, ad esempio, per la mela sul retro dei MacBook: si registra il design preciso ma si lascia la mela tratteggiata per indicare che qualunque simbolo, su un computer con un design identico, fa scattare la violazione del brevetto. In questo senso l'utilizzo di questa possibilità è corretto e tutela chi registra il brevetto. Situazione differente è, però, quella che vedete nell'immagine qui sotto.
In questo caso tutti gli elementi principali del design sono lasciati con un tratto tratteggiato: ciò significa che possono essere fatti in qualunque modo ma violano comunque il design registrato. La forma del coperchio, la forma a cuneo sottile e la parte inferiore bombata sono stati registrati, ma il resto no. Apple, di fatto, non ha brevettato il design del MacBook Air: ha fondamentalmente brevettato il concetto di computer ultrasottile cuneiforme – perchè se è vero che un dispositivo deve essere “sostanzialmente irriconoscibile per un utente medio” per costituire una violazione, è evidente che qualunque PC ultrasottile cuneiforme non possa che ricordare l'Air.
Computer come HP Envy Spectre, ASUS Zenbook, Acer S3, Sony Vaio T... Tutti i computer che rientrano nella categoria di Ultrabook violano questo brevetto per il semplice fatto che sono ultrasottili.
Arriviamo dunque a vedere se Apple ha effettivamente il diritto di registrare un design simile in quanto realmente la prima a crearlo, oppure se esistono delle forme di prior art.
Il primo PC che viene in mente a moltissimi è il Sony Vaio X505, del 2004. Ben 4 anni prima del MacBook Air.
La forma non è propriamente la stessa. Il computer di Apple è infatti più sottile, più squadrato, e non ha il cilindro come cerniera. È, insomma, profondamente diverso. Cionondimeno, anche il Sony X505 potrebbe essere incluso tra i prodotti che violano il brevetto.
Il problema è: può il PC di Sony essere assimilabile ad un cuneo, ovvero alla forma registrata da Apple? In inglese viene utilizzato il termine “wedge” (cuneo) per indicare la forma del MacBook Air. Tale termine viene usato dallo stesso Steve Jobs durante la presentazione dell'Air.
Steve jobs MacBook Air Keynote speech1 + Eng subtitle - YouTube
Tale computer, però, viene messo tra le forme di prior art cui il design si ispira riconosciute nel brevetto, e ciò significa che non può essere usato come prior art – anche perchè, oggettivamente, i due dispositivi sono estremamente differenti.
Con forma a cuneo c'è anche il Dell XPS M1530, ma nessuno lo scambierebbe per un MacBook Air.
La differenza è assolutamente evidente.
Viceversa, è difficile trovare differenze tra l'Air e altri prodotti come l'Acer S3 e il Gigabyte X11 che vadano oltre le porte e il colore.
Il punto, dunque, è questo: il brevetto Apple è sbagliato perchè non permette la creazione di ultrasottili con forma a cuneo, ma la concorrenza dovrebbe fare di più per distinguersi da Apple e per creare prodotti innovativi e non ricalcanti pedissequamente il design di Cupertino. Diciamolo: il MacBook Air è stato il primo del suo genere, e gli altri stanno solo copiando spudoratamente senza portare reali innovazioni a livello di design.
Si può e si deve fare di più. Il design Apple non è l'unico possibile ed è possibile creare PC cuneiformi che non assomiglino ad Apple. E poi, esistono anche altre forme oltre ai cunei, o no?