Tetra Speakers 120U - Esperienze di ascolto

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Lenny67

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Ciao a tutti,
ho acquistato direttamente dal Canada una coppia di diffusori Tetra Speakers 120U e volevo condividere l'esperienza di ascolto e soprattutto di acquisto, in quanto questa marca è pressochè sconosciuta ma mi ha veramente stupito.

Premetto che non sono un audiofilo appassionato di diagrammi di risposta in frequenza, distorsione, livelli e coefficienti, mi fido esclusivamente delle mie orecchie e del mio cervello. Non compro mai nulla senza averla ascoltata ed essermene innamorato.

L’acquisto di queste Tetra Speakers è stato una specie di parto, cercando di vincere la diffidenza generale ed affidandomi esclusivamente ad un unico fulminante ascolto.

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Da quando sono arrivate nella mia casa, ho speso molto del mio tempo ascoltando tantissimi brani, principalmente dei miei generi preferiti (ovvero Jazz, Blues, Soul e Progressive Rock) prima di scrivere queste due righe e devo dire che sono veramente entusiasta di queste casse.

Chiudere gli occhi e non percepire delle casse acustiche ma solamente credere che Cassandra Wilson, Sarah Vaughan o Miles Davis siano realmente davanti a te è veramente impagabile.

La loro voce prende immediatamente la quota giusta e la scena diventa magicamente stabile. La ricostruzione della scena è veramente notevole e non fatico affatto ad identificare i piani sonori e gli esecutori, ben amalgamati ma ognuno dotato di una dimensione propria. Durante l’ascolto del brano di Diana Krall “My love is”, lo schiocco di dita che fa da intro è preciso, il contrabbasso subentra con il suo timbro scuro e asciutto insidiandosi nelle orecchie e nel cuore, ed alle prime parole "my love my love" ho aperto gli occhi per cercare Diana nel mio salotto (magari....).

In “Seven steps to heaven” di Miles Davis i piani sonori sono incredibilmente distinti, il pianoforte di Herbie Hancock ha un respiro largo e disteso, la tromba di Davis e il sax di George Coleman si rincorrono leggiadri e si sovrappongono mantenendo una precisa identità, Ron Carter con il suo contrabbasso ti colpisce duro e mi sembra incredibile visto che non ho alcun subwoofer collegato.

L’emozione mi prende quando la chitarra di Pino Daniele attacca su “Again”, capolavoro postumo uscito qualche settimana fa: Pino è a mezzo metro da me, non riesco a credere a queste casse e non venivo da casse qualsiasi ma dalle Sonus Faber Minima Amateur (capolavoro di Serblin).

E’ sorprendente nell’ascolto come vengano messi a fuoco i dettagli dei suoni, quali ad esempio il fruscio delle dita sulle corde della chitarra, la bacchetta sul piatto della batteria, il martelletto sulla corda del pianoforte, tanti piccoli particolari che definiscono al massimo il suono degli strumenti e che trasmettono incredibilmente una ricostruzione convincente della musica dal vivo.

In tre parole: potenza, palpabilità e presenza. Una riproduzione altamente dimensionale e altamente accurata.

E’ importante raccontare anche la mia esperienza di acquisto. Avevo sentito le 120U a casa di un allenatore di calcio italiano e, nonostante l’occasione, quella musica in sottofondo mi aveva profondamente distratto: una precisione ed una presenza pazzesca nonostante il volume basso, le voci jazz non sembravano provenire da un impianto audio ma quasi da un trio di artisti nell’angolo della sua casa che suonava brani di sottofondo in una “cave à jazz” parigina mentre degusti una terrine di fois gras. Mi allontano, identifico l’impianto e vedo con mia sorpresa il mio amplificatore, un Exposure 2010S!!! “Perbacco, ma non suona così il mio impianto!”, quindi guardo le casse, due piccoli speaker da scaffale in legno con una scritta mai sentita in vita mia: “Tetra”. Non poteva uscire da lì quella voce, le mie Minima Amateur non le avevo mai sentite suonare così… mi guardo intorno ma non c’era altro: il suono usciva proprio da lì! Scatto una foto rapida alle casse e via.

Torno a casa e passo la notte su internet, inizio la mia ricerca sulle Tetra: trovo il loro sito https://tetraspeakers.com/ un sito molto semplice, quasi fatto in casa ed inizio ad informarmi. Pochissime recensioni se non in siti dedicati al Jazz, tutte recensioni fatte agli inizi degli anni 2000. Però comincio a leggere alcuni nomi che mi fanno rizzare le orecchie: Herbie Hancock ha in casa le Tetra Speakers e le raccomanda nel suo sito personale, un video di Ron Carter a casa sua che suona il contrabbasso facendosi accompagnare dalle Tetra Speakers per gli altri strumenti (e guarda guarda li guida con un Exposure 3010S…), Keith Richards, Dave Holland, Wynton Marsalis ed altri utilizzatori di questi sconosciuti speaker. Poi leggo di Rob Fraboni, ingegnere del suono e produttore discografico americano (noto per il suo lavoro con Bob Dylan, Eric Clapton, I Rolling Stones, e tanti altri ancora, vincitore di un Grammy nel 2002), che ha collaborato con Tetra Speakers per la progettazione delle casse Tetra Fraboni 606 v.2.

Continuo la mia ricerca per capire dove poterle acquistare ma non si trovano distributori internazionali e nemmeno un sito che le venda online: vanno esclusivamente sul passaparola! Tetra Speakers indica nel suo sito che “ha adottato un approccio diretto alle vendite degli ascoltatori. Non solo andare sul mercato in questo modo significa che possiamo vendere meglio per meno, ma ci consente anche di conoscere personalmente ognuno dei nostri clienti. Scrivici o chiamaci oggi per saperne di più”.

Detto fatto: scrivo una mail all’indirizzo indicato nei contatti del loro sito. Mi risponde direttamente il CEO di Tetra, Adrian Butts, chiedendomi immediatamente come avevo sentito parlare di loro. Da lì inizia un rapporto epistolare (ben 93 mail scambiate, sempre risposte da Adrian in persona), che mi ha seguito dalle informazioni iniziali, ai preventivi, dalla scelta del legno con il suo ebanista Bruce e della colorazione con tanto di foto dei possibili legni, al processo di creazione delle casse con tanto di foto, dalla spedizione alla verifica dei dazi doganali, fino alla verifica dell’ascolto e richiesta dei feedback da parte mia. Pazzesco!

Non ho mai visto una cura così importante del cliente nel campo dell’HiFi da parte del produttore, dove ormai vince il marketing con la pubblicità che ti fa pensare che "più caro significa migliore" per prodotti in realtà industriali o pseudo-industriali (è finita l’era di Serblin!), un mondo dominato da un marketing estremamente aggressivo e basato sull'esclusività anziché sulla bontà (povera Sonus Faber acquistata da Bose, un chiaro esempio dell’apice del marketing sopra descritto...).

Mi è rimasto in mente che alla fine del processo di costruzione delle casse, Adrian mi scrive dicendo che stava aspettando i cabinet dall’ebanista per poi “applicare il suo tocco magico”. E così è stato, ve lo assicuro. Posso solo consigliare almeno l’ascolto con le orecchie di chi ama la musica.

Come dice Rob Fraboni “il miglior complimento che puoi fare ad uno speaker è che scompaiano dall’ascolto.”
 
Ultima modifica:
Allora non sono l'unico che ascolta la musica con le orecchie, con il corpo e con il cuore.

Io sono amante del Progressive Rock e ogni tanto ascolto anche Jazz e le sue sfumature, ho provato Diana Krall “My love is” sul mio umilissimo impianto, che dire, mi trasmette le stesse emozioni che hai descritto.

Il mio impianti è composto da:

Topping DX3 Pro
Mackie MR524
Presonus Sub8

Ascolto sia da Spotify Premium, CD e Vinile in una stanza trattata acusticamente da me, quindi un ambiente leggermete asciutto.

Se ti posso consigliare un ascolto prova: Emerson Lake and Palmer - Take a Pebble

Sono curioso di sapere che emozioni ti ha dato.
 
Bella recensione, ma io sono un tipo diffidente per natura, questo è un forum non certo famoso per le discussioni riguardanti il campo musicale.
Un utente appena iscritto che posta in questa sezione come primo post, una prova d'ascolto con una padronanza degna di un recensore di professione, mi sembra più uno spot pubblicitario, specialmente se la stessa e presente anche su un altro sito, anche in quel caso tra i primi post dello stesso utente.
Mi sembra un modo per pubblicizzare questa marca, piu che una autentica prova di ascolto.
Aggiungo la risposta ottenuta riguardo queste casse su un altro sito.

"Caro Antonio,
non conosco i diffusori che citi, quindi temo di non poterti essere di grande aiuto, tranne che allertare i nostri recensori oltreoceano per vedere se riescono a farsi spedire qualche modello in prova. In generale, direi che l'essere stati scelti da musicisti non è, di per sè, garanzia di qualità dei diffusori. I musicisti, in genere, non hanno alcuna esperienza di HiFi, e comprano quello che qualche amico fidato suggerisce loro. Magari è bastato uno che ha iniziato il passaparola. Se i musicisti capissero qualcosa di componenti HiFi, non avrebbero accettato le Yamaha NS10M sopra ai mixing desk mentre registravano i loro dischi, per dirne una. Capiscono di suono, certamente, ma quanto a sapere come si fa a riprodurlo bene...è un altro paio di maniche.
Ho dato un'occhiata al sito, e non mi sembra che i contenuti differiscano molto da quelli soliti degli altri costruttori di casse acustiche. In generale, poi, dubito che qualcuno possieda qualche segreto ignoto agli altri: sulle casse acustiche si sa tutto, difficile fare magie, se non nel rapporto qualità/prezzo. Tutto ciò premesso, vediamo se qualcuno dei nostri ha voglia di provare con mano le affermazioni di questa azienda di diffusori acustici."
 
Bella recensione, ma io sono un tipo diffidente per natura, questo è un forum non certo famoso per le discussioni riguardanti il campo musicale.
Un utente appena iscritto che posta in questa sezione come primo post, una prova d'ascolto con una padronanza degna di un recensore di professione, mi sembra più uno spot pubblicitario, specialmente se la stessa e presente anche su un altro sito, anche in quel caso tra i primi post dello stesso utente.
Mi sembra un modo per pubblicizzare questa marca, piu che una autentica prova di ascolto.
Aggiungo la risposta ottenuta riguardo queste casse su un altro sito.

"Caro Antonio,
non conosco i diffusori che citi, quindi temo di non poterti essere di grande aiuto, tranne che allertare i nostri recensori oltreoceano per vedere se riescono a farsi spedire qualche modello in prova. In generale, direi che l'essere stati scelti da musicisti non è, di per sè, garanzia di qualità dei diffusori. I musicisti, in genere, non hanno alcuna esperienza di HiFi, e comprano quello che qualche amico fidato suggerisce loro. Magari è bastato uno che ha iniziato il passaparola. Se i musicisti capissero qualcosa di componenti HiFi, non avrebbero accettato le Yamaha NS10M sopra ai mixing desk mentre registravano i loro dischi, per dirne una. Capiscono di suono, certamente, ma quanto a sapere come si fa a riprodurlo bene...è un altro paio di maniche.
Ho dato un'occhiata al sito, e non mi sembra che i contenuti differiscano molto da quelli soliti degli altri costruttori di casse acustiche. In generale, poi, dubito che qualcuno possieda qualche segreto ignoto agli altri: sulle casse acustiche si sa tutto, difficile fare magie, se non nel rapporto qualità/prezzo. Tutto ciò premesso, vediamo se qualcuno dei nostri ha voglia di provare con mano le affermazioni di questa azienda di diffusori acustici."
Ciao Massimo,
guarda davvero non ho nulla a che fare con Tetra, non sono nemmeno mai stato negli Stati Uniti o in Canada.
Ho sempre acquistato ascoltando: l'ampli Exposure me l'hanno fatta ascoltare i ragazzi "laureati in hifi" (come li chiamo io) Simone e Sandro di Radio Sata HiFi che mi hanno consigliato fortemente l'acquisto abbinato ad una coppia di Sonus Faber Toy.
Stessa cosa anche con i Tetra, a me totalmente sconosciuta prima di un paio di mesi fa.

Padronanza: beh, leggo recensioni su Audio Review e Suono da una vita (ho 57 anni) non è difficile scrivere due parole (come vedi nessun diagramma o riferimenti ingegneristici), sono solo un informatico e costruisco Console Anni 80 per l'home (puoi visitare se vuoi il mio sito). Essendo un costruttore di apparati informatici, modellando il legno e "riempiendolo" di apparati elettronici, ho apprezzato la cura del cliente e la passione entusiasmante di Adrian Butts, ma non di meno la qualità del suo prodotto ad una cifra assolutamente abbordabile (le 120U le ho pagate quasi quanto un mio flipper prodotto artigianalmente: ci sta tutto).

Grazie comunque della tua risposta, i forum servono proprio per allargare i propri orizzonti ed imparare sempre qualcosa.
Antonio
 
Non metto assolutamente in dubbio il fatto che tu abbia quelle casse, e che ti abbiano soddisfatto.
Il mio solo dubbio, è legato al motivo che può spingere una persona a fare una recensione di quel tipo.
 
Non metto assolutamente in dubbio il fatto che tu abbia quelle casse, e che ti abbiano soddisfatto.
Il mio solo dubbio, è legato al motivo che può spingere una persona a fare una recensione di quel tipo.
Solo per condividere ed informare, visto che nelle mie ricerche effettuate prima dell'acquisto non avevo trovato nulla sulle Tetra, se non una completa diffidenza in risposta alle domande che avevo fatto sul Forum di TNT-Audio o AVMagazine, che peraltro tu stesso avevi già letto. Credo che faccia parte del mondo HiFi esplorare e provare nuovi prodotti e non negarli per principio senza averli mai ascoltati. Poi certo, l'esperienza conta molto e credo che sia stata la motivazione della risposta di TNT-Audio.
Comunque non è assolutamente pubblicità, ma solo raccontare una bella esperienza di acquisto e di ascolto.
 
Allora non sono l'unico che ascolta la musica con le orecchie, con il corpo e con il cuore.

Io sono amante del Progressive Rock e ogni tanto ascolto anche Jazz e le sue sfumature, ho provato Diana Krall “My love is” sul mio umilissimo impianto, che dire, mi trasmette le stesse emozioni che hai descritto.

Il mio impianti è composto da:

Topping DX3 Pro
Mackie MR524
Presonus Sub8

Ascolto sia da Spotify Premium, CD e Vinile in una stanza trattata acusticamente da me, quindi un ambiente leggermete asciutto.

Se ti posso consigliare un ascolto prova: Emerson Lake and Palmer - Take a Pebble

Sono curioso di sapere che emozioni ti ha dato.
Ciao sp3ctrum,
non avevo ancora riascoltato Emerson Lake and Palmer nella nuova configurazione dell'impianto, nonostante avessi pure il vinile originale, quasi dimenticata la stupenda "Take a pebble", miglior pezzo del disco nonostante tutti preferiscono Lucky Man...
Quasi lisergico l'ascolto, che parte da Emerson che strimpella le corde del pianoforte aperto, Palmer subentra con ponderati sonagli di piatti e ritmi di batteria, Lake che entra con una voce infusa di folk, per poi riprendere dopo la pausa con la chitarra leggermente bluegrass di Lake ed il battito di mani al minuto 5.30 - epico, da riascoltare subito.
La definizione dei "rumori" da strumento (leggi i piatti della batteria o la corda strimpellata) è chiara e netta, la progressione travolge l'ascolto in un epico pastoralismo. Peccato che non l'abbiano più percorsa questa strada, forse perchè moltissimi hanno odiato "Take a pebble" forse troppo "gentle".
Grazie per avermi riaperto la memoria.
 
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