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Sharkoon Purewriter
Questa la descrizione della tastiera fatta dalla casa produttrice, ma è veritiera? siamo davvero di fronte ad una tastiera per tutte le occasioni? andiamo a scoprirlo.
La Purewriter arriva in una elegante e solida scatola di cartone nero, anche senza imballo ulteriore, infatti, sarebbe in grado di resistere alle intrepide curve dei corrieri italiani. Sul fondo della scatola troviamo le specifiche tecniche:
Ulteriori specifiche, forse più importanti, le possiamo trovare dal sito:
Peso senza cavo: 642 g
Dimensioni (L x P x A): 436 x 127 x 35 mm
RED
Pressione tasto: 45 g
Caratteristiche dello switch: Lineare
Punto di pressione: Impercettibile
Click Point: Impercettibile
Distanza dal punto di attuazione: 1.5 mm
BLUE
Pressione tasto: 55 g
Caratteristiche dello switch: Tattile
Punto di pressione: Percettibile
Click Point: Precisione rilevabile
Distanza dal punto di attuazione: 1.5 mm
Finiti quindi i convenevoli arriviamo seriamente a parlare della tastiera.
La tastiera con il suo design minimale e il suo spessore contenuto si direbbe quasi fragile alla vista, ma prendendola in mano si resta sorpresi della sua qualità e resistenza alla flessione, non è immobile certo, ma la piastra in lega di alluminio dona, assieme al case in plastica sul fondo, un ottima solidità alla struttura.
Presenti in bundle 2 cavi USB, uno da 150 e uno da 50cm.
I tasti della Purewriter sono in semplice ABS verniciato, diciamo standard per la fascia di mercato in cui va a collocarsi, quindi non aggiungerò altro se non che risultano leggermente più difficili da rimuovere rispetto ad un keycaps standard per Cherry MX.
Questa difficoltà nasce dal sistema di aggancio che, rispetto allo stelo a croce di uno switch Cherry MX, ha infatti 2 linguette che si inseriscono nel meccanismo, questo comporta la necessità di maggiore attenzione nella pulizia approfondita e nella sostituzione dei tasti.
Per quanto riguarda gli stabilizzatori mi risulta difficile smontare i tasti per i motivi descritti prima, ma da quel che mi è permesso vedere, ritengo siano proprietari kailh in quanto similari agli Cherry ML ma con leggere differenze di forma.
Arrivando al lato "gamer" della tastiera, ovvero la retroilluminazione, si finisce in un terreno difficile. La Purewriter possiede una totale retroilluminazione blu, regolabile in veramente tanti livelli di luminosità (a occhio una cinquantina di click dalla massima intensità fino allo spegnimento), possiede diversi giochi ed effetti di luce selezionabili attraverso combinazioni con il tasto funzione.
Tutto molto divertente, ma come sempre accade, il tempo impiegato prima di annoiarsi è di 10 o 15 minuti massimo, dopo i quali si selezionerà la retroilluminazione fissa, sia essa totale o limitata solo sui tasti di gioco più comuni (zona WASD).
Manca totalmente di software, non una grave mancanza per me, ma se cercate in essa una tastiera gaming non avrete a disposizione le macro. Sono però disponibili 4 tasti multimediali dedicati.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Che cos'è questa tastiera?
Questa tastiera è un ottima soluzione per l'utilizzo da ufficio, elegante e minimale sulla scrivania non eccede con il peso restando, come dicevo, solida e stabile.
I piedini regolabili in sole 2 posizioni non sono un problema, la tastiera infatti si trova inclinata al punto giusto e non necessità di poggiapolso dato il suo spessore contenuto.
Venendo da una tastiera meccanica con keycaps alti risulterà difficile inzialmente riprendere le misure per non fare errori di digitazione. Essendo low profile i tasti risultano "occupare più spazio", o almeno questa è la sensazione che possono dare.
Ma dopo un primo periodo di apprendimento questo problema si risolverà.
Per quanto riguarda gli switch red, lineari e a corsa ridotta, posso dire che sono una meraviglia!
Essendo la mia prima volta con meccanismi low profile non ho una grande esperienza in merito, ma sono un fedele fan degli Cherry MX Red da anni e posso dire che di questi kailh ne apprezzo molto il feedback e la velocità superiore della corsa ridotta.
Scrivere su questa tastiera è un esperienza fantastica e anche senza o-ring (non si possono comunque inserire logicamente) il rumore non è eccessivo o fastidioso.
In gaming la tastiera si comporta come deve, la presenza del N-KRO ed il polling rate assicurano digitazioni precise e grazie ai meccanismi lineari, leggeri a corsa ridotta, anche veloci. Come detto prima, non è una tastiera da MMO, però l'assenza di macro e software non vi precluderà certo la partita al vostro FPS preferito.
Fino a qui i PRO di questa tastiera superano i CONTRO, ma adesso parto con la nota dolente: la retroilluminazione.
La retroilluminazione è intensa, regolabile, vari giochi di luce selezionabili, discretamente omogenea (anche se il secondo simbolo sui keycaps non risulta illuminato)...
...ma è BLU!
solamente BLU, e può risultare più fastidiosa di altri colori a piena luminosità. Per tutto il tempo in cui ho testato la Purewriter sono ricorso ad un impostazione di luce fioca per non affaticarmi gli occhi.
Concludendo, attualmente disponibile intorno agli 80 - 90 euro su amazon, ma con un prezzo consigliato del produttore di 59 euro, la ritengo un'ottimo acquisto per gli scrittori, per un uso da ufficio e per un saltuario gaming. Sugli attuali 80 euro non la consiglio invece per il solo gaming in quanto si possono trovare tastiere meccaniche a prezzi simili anche se con switch a corsa standard.
Auspico l'aggiunta nel catalogo di sharkoon di un modello con retroilluminazione a LED di colore differente, bianchi o rossi, meno fastidiosi a mio parere durante l'utilizzo. Più probabilmente si arriverà ad un modello RGB vedendo l'andamento del mercato, ma in ogni caso otterrei il mio obiettivo.
Un grazie a Sharkoon per l'esemplare in prova.
Con la PureWriter, Sharkoon presenta una tastiera purista per tutte le occasioni, che, oltre alla sua eleganza senza tempo, si distingue soprattutto grazie a interruttori meccanici innovativi in un design ultrapiatto.
Questa la descrizione della tastiera fatta dalla casa produttrice, ma è veritiera? siamo davvero di fronte ad una tastiera per tutte le occasioni? andiamo a scoprirlo.
La Purewriter arriva in una elegante e solida scatola di cartone nero, anche senza imballo ulteriore, infatti, sarebbe in grado di resistere alle intrepide curve dei corrieri italiani. Sul fondo della scatola troviamo le specifiche tecniche:
- switch meccanici (kailh) Low Profile
- superficie in lega di alluminio
- elegante illuminazione a LED blu
- supporta diversi effetti di illuminazione
- 5 profili di illuminazione programmabili individualmente
- supporta N-Key Rollover
- tasti Anti-Ghosting
- Polling rate 1000 Hz
- ciclo di vita dei tasti 50 milioni di battute
- cavo USB rimovibile
Ulteriori specifiche, forse più importanti, le possiamo trovare dal sito:
Peso senza cavo: 642 g
Dimensioni (L x P x A): 436 x 127 x 35 mm
RED
Pressione tasto: 45 g
Caratteristiche dello switch: Lineare
Punto di pressione: Impercettibile
Click Point: Impercettibile
Distanza dal punto di attuazione: 1.5 mm
BLUE
Pressione tasto: 55 g
Caratteristiche dello switch: Tattile
Punto di pressione: Percettibile
Click Point: Precisione rilevabile
Distanza dal punto di attuazione: 1.5 mm
Finiti quindi i convenevoli arriviamo seriamente a parlare della tastiera.
La tastiera con il suo design minimale e il suo spessore contenuto si direbbe quasi fragile alla vista, ma prendendola in mano si resta sorpresi della sua qualità e resistenza alla flessione, non è immobile certo, ma la piastra in lega di alluminio dona, assieme al case in plastica sul fondo, un ottima solidità alla struttura.
Presenti in bundle 2 cavi USB, uno da 150 e uno da 50cm.
I tasti della Purewriter sono in semplice ABS verniciato, diciamo standard per la fascia di mercato in cui va a collocarsi, quindi non aggiungerò altro se non che risultano leggermente più difficili da rimuovere rispetto ad un keycaps standard per Cherry MX.
Questa difficoltà nasce dal sistema di aggancio che, rispetto allo stelo a croce di uno switch Cherry MX, ha infatti 2 linguette che si inseriscono nel meccanismo, questo comporta la necessità di maggiore attenzione nella pulizia approfondita e nella sostituzione dei tasti.
Per quanto riguarda gli stabilizzatori mi risulta difficile smontare i tasti per i motivi descritti prima, ma da quel che mi è permesso vedere, ritengo siano proprietari kailh in quanto similari agli Cherry ML ma con leggere differenze di forma.
Arrivando al lato "gamer" della tastiera, ovvero la retroilluminazione, si finisce in un terreno difficile. La Purewriter possiede una totale retroilluminazione blu, regolabile in veramente tanti livelli di luminosità (a occhio una cinquantina di click dalla massima intensità fino allo spegnimento), possiede diversi giochi ed effetti di luce selezionabili attraverso combinazioni con il tasto funzione.
Tutto molto divertente, ma come sempre accade, il tempo impiegato prima di annoiarsi è di 10 o 15 minuti massimo, dopo i quali si selezionerà la retroilluminazione fissa, sia essa totale o limitata solo sui tasti di gioco più comuni (zona WASD).
Manca totalmente di software, non una grave mancanza per me, ma se cercate in essa una tastiera gaming non avrete a disposizione le macro. Sono però disponibili 4 tasti multimediali dedicati.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Che cos'è questa tastiera?
Questa tastiera è un ottima soluzione per l'utilizzo da ufficio, elegante e minimale sulla scrivania non eccede con il peso restando, come dicevo, solida e stabile.
I piedini regolabili in sole 2 posizioni non sono un problema, la tastiera infatti si trova inclinata al punto giusto e non necessità di poggiapolso dato il suo spessore contenuto.
Venendo da una tastiera meccanica con keycaps alti risulterà difficile inzialmente riprendere le misure per non fare errori di digitazione. Essendo low profile i tasti risultano "occupare più spazio", o almeno questa è la sensazione che possono dare.
Ma dopo un primo periodo di apprendimento questo problema si risolverà.
Per quanto riguarda gli switch red, lineari e a corsa ridotta, posso dire che sono una meraviglia!
Essendo la mia prima volta con meccanismi low profile non ho una grande esperienza in merito, ma sono un fedele fan degli Cherry MX Red da anni e posso dire che di questi kailh ne apprezzo molto il feedback e la velocità superiore della corsa ridotta.
Scrivere su questa tastiera è un esperienza fantastica e anche senza o-ring (non si possono comunque inserire logicamente) il rumore non è eccessivo o fastidioso.
In gaming la tastiera si comporta come deve, la presenza del N-KRO ed il polling rate assicurano digitazioni precise e grazie ai meccanismi lineari, leggeri a corsa ridotta, anche veloci. Come detto prima, non è una tastiera da MMO, però l'assenza di macro e software non vi precluderà certo la partita al vostro FPS preferito.
Fino a qui i PRO di questa tastiera superano i CONTRO, ma adesso parto con la nota dolente: la retroilluminazione.
La retroilluminazione è intensa, regolabile, vari giochi di luce selezionabili, discretamente omogenea (anche se il secondo simbolo sui keycaps non risulta illuminato)...
...ma è BLU!
solamente BLU, e può risultare più fastidiosa di altri colori a piena luminosità. Per tutto il tempo in cui ho testato la Purewriter sono ricorso ad un impostazione di luce fioca per non affaticarmi gli occhi.
Concludendo, attualmente disponibile intorno agli 80 - 90 euro su amazon, ma con un prezzo consigliato del produttore di 59 euro, la ritengo un'ottimo acquisto per gli scrittori, per un uso da ufficio e per un saltuario gaming. Sugli attuali 80 euro non la consiglio invece per il solo gaming in quanto si possono trovare tastiere meccaniche a prezzi simili anche se con switch a corsa standard.
Auspico l'aggiunta nel catalogo di sharkoon di un modello con retroilluminazione a LED di colore differente, bianchi o rossi, meno fastidiosi a mio parere durante l'utilizzo. Più probabilmente si arriverà ad un modello RGB vedendo l'andamento del mercato, ma in ogni caso otterrei il mio obiettivo.
Un grazie a Sharkoon per l'esemplare in prova.
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