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La verità sta nel "Trattato di Elettrotecnica in un Singolo Post" scritto dall'amico [USER=287277]@Kelion[/USER], a cui va un sonoro applauso ? e che si può riassumere così: se hai un PFC passivo tutto sommato può andare bene anche un'onda approssimata - sempre nei limiti della decenza, ovviamente, vanno evitate le cineserie - ma se hai un PFC attivo l'onda approssimata stressa i componenti, per cui avrai temperature di esercizio più elevate e rischi anche che scattino le protezioni (sperando che l'alimentatore ne abbia di decenti, è tutta una catena).

Per cui con PFC attivo, che ormai si trova sulla stragrande maggioranza degli alimentatori buoni, sempre meglio un UPS che fornisca in output un'onda sinusoidale pura o quasi, diciamo almeno al 90-95%.


Per quanto riguarda la convinzione che solo gli Online siano veri UPS è una solenne boiata, anche perché l'essere Online o meno non c'entra nulla con la forma d'onda in uscita: Online significa semplicemente che l'UPS eroga sempre e comunque la potenza verso l'alimentatore dalla batteria, anche in presenza di tensione di rete.

Poi è vero che di solito gli UPS Online erogano sinusoidale pura - e ci mancherebbe pure altro, con quel che costano - ma non è quello il vantaggio, che sta piuttosto nell'assenza di transfer time e quindi nella garanzia di continuità di servizio dell'apparecchiatura ad esso collegata.

E' il motivo per cui vengono usati in contesti dove questa caratteristica è indispensabile, che non è certo il PC da gaming di casa (per carità, se sei sfigato e si sfascia qualcosa scoccia ma si sopravvive lo stesso) ma ad es. i datacenter o l'elettromedicale: pensa a cosa potrebbe succedere se, per dirne una, un paziente si stesse sottoponendo a un intervento di correzione dei difetti visivi tramite laser e di colpo l'apparecchiatura si spegnesse a causa di un blackout... c'è casi che rimani cieco, che è un pelino più spiacevole come situazione.


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