Rivolta dei militanti in casa Berlusconi Il Pdl sotto assedio

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Gurzo2007

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Il partito è “sotto assedio”. Come i socialisti nel 1992. “L’aria che si respira nei palazzi della politica è simile, preoccupantemente simile a quella di diciotto anni fa”. Il parallelo lo fa Libero. Allora il “clima infame” accerchiava il Psi di Bettino Craxi: avvisi di garanzia quotidiani e lanci di monetine. Oggi, è nel “partitone” voluto da Silvio Berlusconi che “si sfascia tutto”. Finché lo dicevamo noi, nulla di strano, ma se lo scrivono perfino i giornali amici significa che qualcosa è cambiato. Annuncia Maurizio Belpietro che l’aria che tira non gli piace: c’è “un clima da fine regime, con i gerarchi vicini al capo che si danno da fare per mettersi al riparo prima che grandini”. Anche Vittorio Feltri vede che “il Pdl sfoggia in vetrina una quantità di deficienti superiore alla media giudicata fisiologica, con l’aggiunta di alcuni ladri, autentici o aspiranti tali”.

Nel fortino
Il paragone con il ’92, in realtà, regge fino a un certo punto. All’epoca la magistratura aveva scoperto il giro di tangenti che teneva in vita i partiti provocando rabbia e sdegno nell’opinione pubblica. Il Pdl del 2010, invece, è dilaniato anche – verrebbe da dire soprattutto – dall’interno. Berlusconi lo sa bene: basta vedere come ha deciso di passare i prossimi mesi. L’estate scorsa era quella delle feste a Villa Certosa, questa è quelle delle vacanze al Castello di Tor Crescenza. Meglio restare alle porte di Roma, che non si sa mai.

E a conferma della sensazione di accerchiamento che impensierisce le giornate del premier c’è pure la “taglia” su chi si azzarda a spifferare i resoconti del Consiglio dei ministri. Dare tutta la colpa a Gianfranco Fini, ormai non basta più. Perchè c’è un fronte aperto anche con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. C’è la Lega che ha minacciato di andarsene se solo verrà tirata fuori un’altra volta l’ipotesi di far entrare nel governo l’Udc di Casini. Ci sono le dimissioni del sottosegretario Cosentino. E presto, si fanno già scommesse, ci saranno da parare i colpi di altre tegole in procinto di caduta. C’è il coordinatore del partito Verdini, che troppi personaggi ambigui chiamano affettuosamente “Denis”. Spunta nell’inchiesta sulla presunta P3 anche il nome del sottosegretario Giacomo Caliendo. C’è il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, finito nel girone dei sospetti per la nomina di Alfonso Marra a capo della corte d’Appello di Milano. E pure un altro governatore, il sardo Ugo Cappellacci, coinvolto nell’inchiesta sugli appalti per l’eolico. Prima di loro, non dimentichiamo, c’è stata l’uscita dal governo dei ministri Scajola e Brancher. E poi ci sono i sondaggi, che lo danno al suo minimo storico di gradimento.

“Troppi Carboni e Verdini”
Nemmeno la scusa delle toghe rosse fa più breccia nei cuori dell’elettori. E loro, i suoi fedelissimi, non sanno più come difendersi dall’irresistibile fascino della verità. “Noi semplici elettori abbiamo bisogno di argomenti con cui contrastare le accuse che ci vengono rivolte ogni qualvolta si parla di politica”, scrive la signora Silvia sul Forum delle Libertà. Il suo, tutto sommato, è un appello ancora velato di speranza. Ma sono tanti i sostenitori di Silvio Berlusconi che cominciano ad ammettere che la misura è colma. “Tra gaffes e pessimi consiglieri, ogni volta che la destra vince le elezioni sembra far di tutto per farle riperdere (ed è già accaduto)”, avverte Lucatramil sullo stesso sito internet. Commenta un post intitolato “Il Pdl è finito. Prendiamone atto”, che è già tutto dire. Perchè è fallito il partito del predellino? Ale78 lo spiega così: “La politica si comincia a fare da ragazzini, attaccando manifesti durante le campagne elettorali, crescendo nelle sezioni giovanili e poi cominciando dalle consulte ai consigli comunali, questo si chiama senso di appartenenza. Ora purtroppo si prende gente, seppure eccelsa nelle proprie professioni, e si porta in Parlamento, ma con quali risultati?”. Andreana un risultato lo vede eccome: “Sembra di rivedere il vecchio film del 1992: ma proprio perché di personaggi tipo Carboni in giro ce ne sono anche troppi, non si vede a che cosa serva frequentarli!”. “Davvero non si capisce da dove siano saltati fuori certi elementi – si domanda Ignazio – Cioè.. questo Verdini.. da nulla ad essere uno dei coordinatori del Pdl, insieme a Bondi e La Russa. Ok per La Russa e Bondi.. dei quali conosciamo la storia e la lunga, fedele e convinta militanza, ma questo Verdini come ha fatto ad acquisire una posizione del genere nel partito, in così poco tempo? Da dove è saltato fuori? Chi lo ha voluto?

“Mele ultramarce”
Cosa ne pensa Berlusconi?”. Anche sul “muro parlante” del “Silvio Berlusconi fan club” c’è chi non ne può più delle “mele ultramarce”. Matteo avverte che “non si dà una bella immagine agli elettori delusi. Purtroppo si è arrivati a questo per un leccaculismo pauroso nei confronti del premier e per aver dato potere, da Nord a Sud, a gente poco raccomandabile, piena di intrallazzi. Ed ora si cerca di salvarli…..Silvio, scaricali tutti e poi si vedrà”. Lunedì Berlusconi verrà premiato dal sindaco Moratti sulle guglie del Duomo di Milano e si esibirà insieme a Charles Aznavour. Vittorio Feltri gliel’ha già detto: “Canta che ti passa”.


fonte ilfattoquotidiano.it
 
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