Recensione personale Yamaha A-S701

Kha-Jinn

UTENTE LEGGENDARIO
Utente Èlite
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"Kha-Jinn, perché scrivi roba di cui non frega niente a nessuno? Cioè, dai, Yamaha?"
"Eh già, Yamaha..."

Sarà capitato a chiunque di svegliarsi la mattina e pensare: "può un marchio snobbato fino alle ossa tirare fuori qualcosa che possa cambiare l'opinione del consumatore medio?". Beh, se non vi fosse mai capitato fatevi vedere da uno bravo, in caso contrario avrete già capito di che si parla, quindi vediamo di sbrigarci che ancora non ho pranzato.


SCHEDA TECNICA:
Come sempre iniziamo con le specifiche tecniche, è sempre un ottimo modo per allungare il brodo e dare un tocco di serietà ad una simil-recensione:
Minimum RMS Output Power (8 ohms, 20 Hz-20 kHz): 100 W + 100 W (0.019% THD)
Audio In / Out: 8 / 2
Digital Input: Yes (optical / coaxial)
Subwoofer Out: Yes
DC out: Yes
Pure Direct: Yes
Power Management (Auto Power Standby): Yes
Potenza d'uscita massima (4 ohms, 1kHz, 0.7% THD, for Europe): 160 W + 160 W
Potenza dinamica elevata/canale (8/6/4/2 ohms): 140/170/220/290 W
Fattore di smorzamento: 240
Risposta in frequenza: 10 Hz-100 kHz +/-1.0 dB
Distorsione armonica totale (20 Hz-20kHz): 0.019% (50 W/8 ohms)
Rapporto segnale/rumore (CD): 99dB (input shorted, 200 mV)
ToP-ART (Total Purity Audio Reproduction Technology): Yes
Amplificazione diretta CD commutabile: Yes
Assorbimento energetico in stand-by: 0.5W
Dimensioni (L x A x P mm): 435 x 151 x 387 mm; 17-1/8” x 6” x 15-1/4”
Peso: 11.2 kg; 24.7 lbs.
Due informazioni extra che non trovate nella scheda tecnica, il chip del DAC è il Burr Brown PCM5102A, mentre il pre out per il subwoofer è filtrato a 100Hz.

Per chi fosse interessato, su Audioholics è presente una recensione molto ben fatta dell'A-S801 con tanto di misure di laboratorio. Sotto il cofano si tratta dello stesso identico amplificatore, le uniche differenze con l'A-S701 riguardano il DAC migliore basato su chip ESS Sabre con ingresso USB e lo chassis col fondo più rigido. Un aspetto degno di nota è che le misure di Audioholics dimostrano che i valori dichiarati da Yamaha per entrambi i suoi prodotti sono non solo corrispondenti a verità, ma spesso conservativi rispetto ai valori reali.
http://www.audioholics.com/amplifier-reviews/yamaha-a-s801-amplifier-review


ASPETTO ESTERIORE:
Esteticamente l'amplificatore si presenta molto bene, ha un aspetto rétro dalle linee semplici e discrete.
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Dei VU Meter come i fratelli maggiori A-S1100 e A-S2100 sarebbero stati la ciliegina sulla torta, ma in questa fascia di prezzo non si può pretendere la perfezione.

Le manopole del volume e del selettore sorgente sono in allumino e molto piacevoli al tatto, in particolare il potenziometro del volume è stranamente piacevole da utilizzare. :ops:
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Le manopole dei controlli di tono, bilanciamento e loudness invece sono in plastica e assieme ai potenziometri con un po' troppo gioco rovinano in parte quanto di buono visto finora.
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Parlando di controlli devo ammettere di aver trovato particolare il loudness variabile, ma dopo qualche ascolto posso dire che fa egregiamente il suo lavoro. Piccola chicca, Yamaha per il loudness ha voluto fare le cose per bene, invece di dare un boost a bassi e alti come avviene nella maggior parte degli amplificatori con tale controllo, sono i medi a venir attutiti. Ditemi voi se questo non dimostra una cura per i dettagli non indifferente.


CONFIGURAZIONE E PROVA D'ASCOLTO:
Veniamo al punto focale di questa recensione, come suona 'sta baracca di 11kg e passa? In breve suona, e anche bene.
Iniziamo con una banalità, l'A-S701 si piazza sul lato brillante dello spettro sonoro ed è assolutamente consigliabile prestare una certa attenzione nell'accoppiamento con altre elettroniche e diffusori, pena un'esperienza d'ascolto assolutamente insoddisfacente.
L'accusa che più comunemente viene mossa contro tutta la serie A-Sx01 di Yamaha è l'assenza di bassi, in realtà ciò è assolutamente inesatto, i bassi non solo sono presenti, ma sono molto veloci, precisi e frenati. Il problema, se così vogliamo definirlo, è che l'A-S701 non aggiunge ne toglie nulla alla musica che ascoltate, se i bassi di una certa traccia sono registrati in un certo modo l'A-S701 si limiterà a riprodurli così come sono, non vi renderà tutto più "bello" come invece farebbe un amplificatore dal suono più morbido e piacione. Ragazzi, questo è un amplificatore che non nasconde nulla di quello che gli mandate in ingresso, non vi perdonerà una cattiva registrazione ne un file dalla risoluzione troppo bassa, vi sbatterà in faccia ogni singolo difetto senza nessun pudore, e questo mi rendo conto che non è una caratteristica che tutti riescono a digerire.
Se volessi provare a descrivere il carattere di questo amplificatore con una sola parola, per me il termine che più si avvicina alla realtà è "preciso".
Nel complesso la brillantezza su alti e medio alti porta a percepire un maggiore dettaglio nella musica ascoltata, i bassi asciutti e fedeli evitano di aggiungere "colore" così come i medi molto ben definiti permettono di riprodurre al meglio voci e strumenti, anche se a tratti una certa freddezza è percepibile, ma ci tengo a precisare che quest'ultimo punto potrebbe essere stato influenzato dai miei diffusori.

Prima di passare all'esperienza d'ascolto premetto che Diana Krall mi sta sullo stomaco e non ascolto praticamente nulla dei brani che solitamente vengono usati per i test, pertanto mi sono limitato a prendere qualche CD a caso dalla mia collezione e con l'imprecisione e la negligenza di chi non ha la benché minima preparazione tecnica in campo musicale, vi dirò le mie impressioni d'ascolto.
La catena audio è composta da lettore DVD da battaglia Samsung DVD-D530, DAC integrato sull'A-S701, diffusori Boston Acoustics A26 e per la gioia dei cavofili di tutto il mondo, cavo coassiale da 4€ Belkin e cavi di segnale KabelDirekt da pochi Euri al metro. Tutti gli ascolti sono stati effettuati con lo Yamaha A-S701 in modalità "Pure Direct".

Iniziamo subito con un Classico con la C maiuscola, Dio - Holy Diver (Dio the collection, 2003, Spectrum Music). La voce del buon Ronnie è espressa molto bene, lo stesso vale per la chitarra di Vivian Campbell mentre la batteria di Vinny Appice per quanto molto secca e precisa, sicuramente gioverebbe di maggior calore in basso.
Volendo passare a qualcosa di più energico, è il turno dei Testament con D.N.R. (Do Not Resuscitate) (The Gathering, 2000, Burnt Offerings, Inc). Chuck Billy è assolutamente magnifico nonché una delizia per le orecchie, tutto suona molto bene e in particolare la batteria del grandioso Dave Lombardo si sposa molto bene col suono Yamaha.
Il ritmo estremamente rilassato di The Dope Show dei Marilyn Manson (Mechanical Animals, 1998, Nothing/Interscope Records) difficilmente riuscirebbe a mettere in difficoltà qualsiasi amplificatore, ma anche con brani poco impegnativi lo Yamaha è assolutamente a suo agio. Sicuramente delle torri dalla voce "bassosa" avrebbero migliorato l'esperienza d'ascolto, ma anche con le piccole Boston mi ritengo assolutamente soddisfatto.
Nel tentativo di provare una registrazione più datata passiamo a Johnny Cash con Folsom Prison Blues (provenienza una di quelle improbabili collezioni di musica country trovate su Amazon per du' spicci, pure l'ordine delle canzoni sulla copertina è sbagliata :hihi:), anche qui la sonorità asciutta e corretta dello Yamaha si fa apprezzare parecchio.
Ora è arrivato il momento di un pezzo molto importante per me, Sultans of swing degli intramontabili Dire Straits (Dire Straits, 1996, Mercury Records). Dico importante perché è una canzone che mi prende sempre, ogni singola volta che l'ascolto. Sinceramente non so spiegarmi il motivo, forse è perché l'adoravo sin da quando ero più giovane o forse perché tra quei suoni si nasconde una qualche strana alchimia che non manca mai di conquistarmi, non lo so, fatto sta che ogni volta che voglio provare un nuovo componente audio, se tale componente fallisce nell'emozionarmi con Sultans of swing per me equivale ad una bocciatura diretta. Che posso dire, ogni recensore o aspirante tale venera Diana Krall, io che mi considero ben al di sotto dell'"aspirante tale" preferisco Mark Knopfler, ad ognuno il suo. Tornando a noi, finalmente una registrazione fatta come si deve, tanta buona dinamica, una voce meravigliosa, una batteria che tiene alto il ritmo, una chitarra che emoziona, un basso mai fuori dalle righe, c'è tutto quello che serve a definire un grande successo e lo Yamaha A-S701 non si tira indietro di fronte alla sfida. C'è energia, c'è ritmo, le Boston mostrano un'estensione e un controllo in basso che mai avrei immaginato con i miei amplificatori precedenti, ogni singolo dettaglio è riprodotto con dovizia di particolari ma al contempo la musicalità non viene sacrificata. L'ho già detto e non mi stancherò di ripeterlo, questo è un amplificatore che vuole buona musica registrata bene per farvi capire quello di cui è capace, la sua abilità di portare a galla ogni minima imperfezione mal si sposa con le abitudini di molti ascoltatori occasionali.

So di essermi già dilungato molto, ma una recensione non si può considerare tale senza jazz e musica classica, quindi cercherò di essere il più breve e coinciso possibile per quanto siano i generi dove l'A-S701 risplende.
Per la categoria jazz il vincitore è sua maestà Charlie Parker (Charlie Parker - Dejavu Retro Gold Collection, 2001, Recording Arts). Ho ascoltato diversi brani e in ognuno di essi l'A-S701 si è comportato alla grandissima, A Night in Tunisia, The Gypsy, Bebop (forse quella che mi ha colpito di più), Bird's Nest e chi più ne ha, più ne metta, ogni brano per me è stata un'emozione, non c'è altro da dire se non promozione a pieni voti.
Ad onor di cronaca nei giorni scorsi ho ascoltato una raccolta di Duke Ellington (The real... Duke Ellington, 2012, Sony Music Entertaiment) e una di Nat King Cole (Nat King Cole - The Absolutely Essential Collection, 2011, Big3), con Duke ho avuto lo stesso piacevole ascolto riscontrato con Charlie Parker, mentre i brani di Nat King Cole hanno mostrato nelle note del pianoforte degli alti taglienti e veramente fastidiosi. Prudenzialmente mi sentirei di dare la colpa alla qualità della registrazione o del remastering, in ogni caso tolto Pure Direct assieme ad un quarto di giro dagli alti e anche il buon vecchio Nat è tornato in splendida forma.

Sulla musica classica ci sarebbe da discutere per ore, ho fregat... emh, ho preso in prestito diversi CD dalla collezione di mio padre e credetemi, sono convinto che al quartier generale Yamaha avessero in mente proprio questo genere mentre progettavano l'A-S701. Ogni sessione di ascolto si è trasformata in un'esperienza unica, questo piccolo mostro ha sfoderato un'energia incredibile assieme ad una delicatezza insospettabile, poco importa che in riproduzione vi fossero compositori dagli stili diametralmente opposti, vedi Mozart, Beethoven, Dvorak, Mussorgski, Strauss e tanti altri ancora, con tutti posso solo dire di essere rimasto letteralmente stupito, se siete appassionati di musica classica date assolutamente una possibilità ad un integrato della serie A-Sx01, sono certo che non ve ne pentirete.
Dei CD citati allego una foto della copertina, fanno tutti parte della stessa collezione.
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Sono presenti anche tutti gli altri CD ascoltati.


EXTRA:
Tornando all'hardware, troviamo un DAC integrato basato su PCM5102A, un chip di fascia media. L'integrazione non sembra malvagia e nel complesso per quanto mostri un suono un po' piatto e smorto, fa il proprio dovere senza lamentarsi ed è sempre un comodo extra. Per un uso basilare senza grandi pretese va più che bene, in caso contrario direi che un DAC sui 150-200€ dovrebbe offrire prestazioni migliori.
Sfortunatamente non ho avuto modo di testare l'ingresso phono, l'uscita cuffie e il pre out per il subwoofer, ma ho letto di qualche esperienza online e l'opinione comune è che sia l'ingresso phono che l'uscita cuffie siano senza infamia e senza lode. Sono li e funzionano sufficientemente bene da non far sentire la mancanza di componenti discreti.
Unica informazione degna di nota riguarda il pre out per il subwoofer, come già detto dotato di filtro passa basso a 100Hz, purtroppo quando è in uso i diffusori non vengono filtrati alla stessa frequenza, magari è una chicca che vedremo in una versione futura.


CONCLUSIONI:
Se qualcuno di voi si è preso il disturbo di leggere fino a qui direi che è il momento giusto per premiare tanta pazienza, o masochismo che dir si voglia, con... *rullo di tamburi*... le conclusioni.
Riassumendo il wall text del piano di sopra direi che con lo Yamaha A-S701 siamo di fronte ad un amplificatore integrato con tante luci e qualche ombra. Tra i pro metterei sicuramente la potenza erogabile, il carattere molto dettagliato e preciso, la presenza di tutti gli ingressi e le uscite che potrebbero servire in una configurazione stereo e la qualità costruttiva; tra i contro direi l'attenzione richiesta nell'accoppiare i giusti diffusori ed elettroniche, i bassi asciutti e frenati che a molti potrebbero non piacere, il DAC non di eccelsa qualità e la predilezione di alcuni generi musicali rispetto ad altri.
Al prezzo di listino di 799€ non mi sentirei di consigliare l'A-S701, è si un buon prodotto ma a quella cifra la concorrenza è davvero spietata, vedi Cambridge CXA60, Advance Acoustic X-i105, Marantz PM7005, Rega Brio, gli Abrahamsen di cui si è tanto discusso su questo stesso forum e così via, ma allo street price di 500€ circa e nel caso voi siate alla ricerca di un amplificatore integrato che sia il più fedele possibile alla vostra musica, potente, dal suono brillante e dai bassi perfettamente controllati allora l'A-S701 diventa davvero una gran bell'alternativa.

VOTO FINALE:
Nella scala da 1 a 10 che ho appena ideato do un 8 pieno. :ok:
 
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