- 1,466
- 2
- CPU
- Intel Core 2 Quad Q9300 Yorkfield 2.50 ghz
- Scheda Madre
- MSI P7N SLI Platinum
- HDD
- 1 x Hitachi 500 gb + 1 x Western Digital Caviar 500 gb
- RAM
- 4 x 1024 Micron DDR2 333 mhz in d.c.
- GPU
- AMD Radeon HD 7700 Series
- Audio
- Realtek high definition audio
- Monitor
- Samsung SyncMaster TA550 22"
- OS
- Windows Vista home premium SP2
Con questo 3d intenderei proporre 1a nuova iniziativa: tutti coloro ke sono appassionati d qualke artista o qualke band, potrebbero mettere nero su bianco 1a loro recensione xsonale sulla carriera o su 1 disco in particolare dell'artista preferito.:) Credo possa essere 1a cosa interessante, quindi mi appresto, volenti o nolenti, a sottoporvi 1 mia xsonale visione d'insieme della storia artistica e nn dei Deep Purple, ke nn sono la mia band preferita (Maiden rulez!:D) ma ke vengono x ottimi secondi e ke rimangono ancora oggi il miglior gruppo musicale del mondo, IMHO.:)
Comincio subito con lo specificare ke il topic risulterà parekkio lungo e potrebbe essere oggetto d modifike da parte dei mods x l'eccessiva prolissità.:asd:
Let's go...:)
Deep Purple
Voce: Rod Evans (fino al 1969), Ian Gillan (dal 1969 al 1973, dal 1984 al 1990 e dal 1993), David Coverdale (dal 1973 al 1975), Joe Lynn Turner (dal 1990 al 1993)
Kitarra: Ritchie Blackmore (fino al 1975 e dal 1984 al 1993), Tommy Bolin (1975), Steve Morse (dal 1993)
Tastiere: Jon Lord (fino al 2001), Don Airey (dal 2001)
Basso: Nick Simper (fino al 1969), Roger Glover (dal 1969 al 1973 e dal 1984), Glenn Hughes (dal 1973 al 1975)
Batteria: Ian Paice
I Deep Purple nascono ufficialmente nel 1968 dall'unione tra 2 amici, il kitarrista Ritchie Blackmore e il tastierista Jon Lord, entrambi appassionati d musica rock e classica; a completare l'ensemble arrivano il bassista Nick Simper e, dagli M15, il cantante Rod Evans e il batterista Ian Paice. Nello stesso anno la band incide il proprio debutto discografico, intitolato "Shades of Deep Purple"; le sonorità qui presenti si dimostrano palesemente influenzate dal rock britannico anni '60 (Beatles su tutti) nn presentando nessuna sostanziale innovazione; x tale motivo l'album viene completamente ignorato in Inghilterra, ciononostante il singolo "Hush" riscuote 1 inaspettato successo negli Stati Uniti, dove entra nella top ten delle vendite. L'anno successivo è la volta d "The book of Taliesyn" ke si rivela 1 vero e proprio flop in termini d vendite, essendo anke qualitativamene inferiore all'esordio; ecco xkè Blackmore, mastermind dei Purple, corregge il tiro e sempre nel '69 fornisce le giuste coordinate musicali x il 3° lavoro della band, intitolato semplicemente "Deep Purple". Sebbene il gruppo vivakki sempre nell'anonimato in madrepatria, negli States conquista 1a discreta notorietà; ecco xkè, sempre in quell'anno, i Purple ottengono d fare da supporters ai Cream d Eric Clapton in alcune date nella terra a stelle e striscie; l'esperienza xò si risolve in poke esibizioni, dato ke l'entourage dei Cream mal sopportava l'atteggiamento d Blackmore sul palco ke a loro dire "scimmiottava" Clapton (o forse lo umiliava? Troppo bravo? Mah...).:asd:
Ritchie Blackmore, storico axeman dell'hard rock
Tornati in Inghilterra, x i Deep Purple è tempo d bilanci. C si rende conto ke Evans e Simper sono troppo inferiori rispetto al resto della band: ecco ke quindi, nel luglio del 1969, il vocalist ed il bassista vengono liquidati. Comincia la ricerca dei sostituti; dopo poco tempo, ecco spuntare i nomi dei 2 nuovi arrivati: Ian Gillan e Roger Glover, entrambi provenienti dagli Episode Six. Signori, tenete bene a mente questa formazione: Ian Gillan alla voce, Ritchie Blackmore alla kitarra, Jon Lord all'organo Hammond, Roger Glover al basso e Ian Paice alla batteria; vi dico questo xkè questa sarà la formazione ke sconvolgerà d lì a poco la storia della musica. Ma andiamo con ordine...
Lo storico mark II. Da sinistra a destra: Ian Gillan, Ritchie Blackmore, Jon Lord, Ian Paice e Roger Glover.
Messo a punto il nuovo assetto, Lord convince gli altri a tenere 1 concerto sperimentale, riarrangiando alcuni pezzi della band con l'accompagnamento d 1'orkestra sinfonica (e con buona pace d Blackmore, nn certo entusiasta...); tale prova, discreta ed innovativa, viene immortalata sul disco "Concerto for group and orchestra", edito alla fine del '69. Ma è ora d tornare in studio; ora i Purple possono vantare 2 armi in +: l'incredibile potenza vocale d Gillan (x me la + grande voce d sempre) e le capacità compositive d Glover; dopo poki mesi d gestazione, ecco ke vede la luce 1 nuovo album in studio, intitolato emblematicamente "In rock". Il disco esplode con l'effetto d 1a bomba atomica nel panorama musicale; dimenticatevi i Deep Purple degli esordi, qui troviamo 1a band ke suona rock'n'roll ad altissimo voltaggio come nessuno aveva mai osato fare 1ª. L'Inghilterra si accorge improvvisamente della band, ke sciocca tutti con incredibili composizioni come "Speed king", "Bloodsucker" e "Child in time" dove Gillan mostra a tutti il suo valore; in realtà è tutta la band a suonare alla grande e "In rock" passa subito alla storia come capolavoro dell'hard rock.
La copertina d "In rock"
X i Purple è l'inizio dell'escalation al successo, le date dei tour si moltiplicano in maniera vertiginosa, la fama cresce e in tutto questo cominciano anke i primi dissidi tra i vari componenti della band; difficile tenere a bada 5 geni d questo calibro ma x il momento tutto si risolve in infuocate sfide sul palco, dove i Profondo Porpora costituiranno la loro vera essenza.
Esaurito il successo d "In rock", la band torna nn senza difficoltà in studio x procedere alle registrazioni del nuovo album, ben consapevole ke bissare lo strepitoso successo del lavoro precedente sarebbe stata impresa ardua; sebbene Blackmore e soci siano alquanto provati dall'estenuante tour appena tenuto, viene fuori "Fireball". Difficile descrivere con precisione 1 disco del genere, dove diversi generi musicali come country e blues vengono a confronto in 1'inedita commistione; nn mancano le bordate in puro stile Purple, vedesi a tal proposito la title-track d'apertura, gli episodi migliori vengono xò da "No one came" e soprattutto da "Fools", strepitoso brano con 1 stacco centrale in cui Blackmore si diletta col violoncello... Cioè no, è sempre la sua fida Stratocaster ke xò suona come 1 violoncello (magie da geni...). Sebbene sia 1 grande lavoro, "Fireball" delude in termini d vendite, considerato soprattutto ke il pubblico si aspettava a tal punto la stessa devastante potenza d "In rock"; lo stesso Ritchie si dikiarerà + volte insoddisfatto dell'alkimia musicale del disco. A mettere a tacere i malcontenti giungono xò le solite grandi prestazioni nei concerti, dove xò nn mancano alcune tensioni; l'episodio + noto al riguardo sicuramente è il fastidio ke Blackmore provava nel vedere Gillan ke pestava sui tamburi durante i suoi assoli... Ciononostante, la popolarità dei Purple aumenta ancora e l'hard rock è pienamente nelle loro mani. Ma è nel 1972 ke la band raggiunge l'apice della propria carriera: ecco ke infatti viene dato alla stampe "Machine head" ke si attesterà come l'album + venduto nella storia dei Profondo Porpora; il disco, oltre ad avere il merito d riprendere le coordinate musicali d "In rock" e d essere stato registrato in condizioni assolutamente pietose (la band si ritrovò ad incidere in 1 albergo abbandonato...), contiene capolavori immortali della musica rock come "Highway star", "Space truckin'", "Lazy" ed ovviamente "Smoke on the water", probabilmente il riff + noto d tutti i tempi (ed anke 1 dei + facili da suonare... Quando la genialità risiede nella semplicità, maestro Blackmore!). "Machine head" diviene in breve 1 classico dei classici e xmetterà alla band d intraprendere 1a maestosa tourneè in giro x il mondo. Alla fine delle date americane la band si trova xò a fronteggiare diversi problemi: Lord è stremato, Blackmore dà forfeit e costringe la band ad arrestare il tour, in tutto questo inoltre continuano i dissapori del kitarrista con Gillan. Le acque si calmano e i Purple volano in Giappone x continuare i concerti ed è in quel d Osaka e Tokyo ke la band markierà a fuoco la storia della musica con 1a serie d prestazioni stellari, immortalate nell'incredibile live "Made in Japan", probabilmente il + grande live d tutti i tempi. In 3 giorni il gruppo propone i grandi classici del proprio repertorio ("Highway star", "Child in time", "Smoke on the water", "Strange kind of woman", "The mule", "Lazy", "Space truckin'", "Black night, "Speed king", "Lucille") stravolti da straordinarie improvvisazioni ke li rendono unici e inimitabili: ascoltatevi la prestazione d Gillan su "Child in time", l'assolo d batteria d Paice su "The mule" o il macello ke combina Blackmore su "Space truckin'" se volete farvi 1'idea sulla bravura musicale.
La copertina dello storico vinile d "Made in Japan"
I Deep Purple nn tokkeranno mai + questi pikki in tutta la loro carriera ed il successo è fragoroso; anke troppo. Le gelosie all'interno della band sono oramai insostenibili, Blackmore e Gillan sono 2 galli nello stesso pollaio, Glover vorrebbe scrivere d +, Lord vuole cambiare coordinate musicali. Il tutto viene tenuto insieme finkè si può ma la prova ke i Purple si stanno sfaldando arriva col nuovo disco "Who do we think we are", edito nel 1973; sebbene contenga "Woman from Tokyo", l'album mette a nudo 1 calo d compositività ke di lì a poco sfocierà nel peggiore dei modi: Gillan e Glover decidono infatti d lasciare il gruppo, per la gioia d Blackmore e lo sconforto dei fans.
Comincio subito con lo specificare ke il topic risulterà parekkio lungo e potrebbe essere oggetto d modifike da parte dei mods x l'eccessiva prolissità.:asd:
Let's go...:)
Deep Purple
Voce: Rod Evans (fino al 1969), Ian Gillan (dal 1969 al 1973, dal 1984 al 1990 e dal 1993), David Coverdale (dal 1973 al 1975), Joe Lynn Turner (dal 1990 al 1993)
Kitarra: Ritchie Blackmore (fino al 1975 e dal 1984 al 1993), Tommy Bolin (1975), Steve Morse (dal 1993)
Tastiere: Jon Lord (fino al 2001), Don Airey (dal 2001)
Basso: Nick Simper (fino al 1969), Roger Glover (dal 1969 al 1973 e dal 1984), Glenn Hughes (dal 1973 al 1975)
Batteria: Ian Paice
I Deep Purple nascono ufficialmente nel 1968 dall'unione tra 2 amici, il kitarrista Ritchie Blackmore e il tastierista Jon Lord, entrambi appassionati d musica rock e classica; a completare l'ensemble arrivano il bassista Nick Simper e, dagli M15, il cantante Rod Evans e il batterista Ian Paice. Nello stesso anno la band incide il proprio debutto discografico, intitolato "Shades of Deep Purple"; le sonorità qui presenti si dimostrano palesemente influenzate dal rock britannico anni '60 (Beatles su tutti) nn presentando nessuna sostanziale innovazione; x tale motivo l'album viene completamente ignorato in Inghilterra, ciononostante il singolo "Hush" riscuote 1 inaspettato successo negli Stati Uniti, dove entra nella top ten delle vendite. L'anno successivo è la volta d "The book of Taliesyn" ke si rivela 1 vero e proprio flop in termini d vendite, essendo anke qualitativamene inferiore all'esordio; ecco xkè Blackmore, mastermind dei Purple, corregge il tiro e sempre nel '69 fornisce le giuste coordinate musicali x il 3° lavoro della band, intitolato semplicemente "Deep Purple". Sebbene il gruppo vivakki sempre nell'anonimato in madrepatria, negli States conquista 1a discreta notorietà; ecco xkè, sempre in quell'anno, i Purple ottengono d fare da supporters ai Cream d Eric Clapton in alcune date nella terra a stelle e striscie; l'esperienza xò si risolve in poke esibizioni, dato ke l'entourage dei Cream mal sopportava l'atteggiamento d Blackmore sul palco ke a loro dire "scimmiottava" Clapton (o forse lo umiliava? Troppo bravo? Mah...).:asd:
Ritchie Blackmore, storico axeman dell'hard rock
Tornati in Inghilterra, x i Deep Purple è tempo d bilanci. C si rende conto ke Evans e Simper sono troppo inferiori rispetto al resto della band: ecco ke quindi, nel luglio del 1969, il vocalist ed il bassista vengono liquidati. Comincia la ricerca dei sostituti; dopo poco tempo, ecco spuntare i nomi dei 2 nuovi arrivati: Ian Gillan e Roger Glover, entrambi provenienti dagli Episode Six. Signori, tenete bene a mente questa formazione: Ian Gillan alla voce, Ritchie Blackmore alla kitarra, Jon Lord all'organo Hammond, Roger Glover al basso e Ian Paice alla batteria; vi dico questo xkè questa sarà la formazione ke sconvolgerà d lì a poco la storia della musica. Ma andiamo con ordine...
Lo storico mark II. Da sinistra a destra: Ian Gillan, Ritchie Blackmore, Jon Lord, Ian Paice e Roger Glover.
Messo a punto il nuovo assetto, Lord convince gli altri a tenere 1 concerto sperimentale, riarrangiando alcuni pezzi della band con l'accompagnamento d 1'orkestra sinfonica (e con buona pace d Blackmore, nn certo entusiasta...); tale prova, discreta ed innovativa, viene immortalata sul disco "Concerto for group and orchestra", edito alla fine del '69. Ma è ora d tornare in studio; ora i Purple possono vantare 2 armi in +: l'incredibile potenza vocale d Gillan (x me la + grande voce d sempre) e le capacità compositive d Glover; dopo poki mesi d gestazione, ecco ke vede la luce 1 nuovo album in studio, intitolato emblematicamente "In rock". Il disco esplode con l'effetto d 1a bomba atomica nel panorama musicale; dimenticatevi i Deep Purple degli esordi, qui troviamo 1a band ke suona rock'n'roll ad altissimo voltaggio come nessuno aveva mai osato fare 1ª. L'Inghilterra si accorge improvvisamente della band, ke sciocca tutti con incredibili composizioni come "Speed king", "Bloodsucker" e "Child in time" dove Gillan mostra a tutti il suo valore; in realtà è tutta la band a suonare alla grande e "In rock" passa subito alla storia come capolavoro dell'hard rock.
La copertina d "In rock"
X i Purple è l'inizio dell'escalation al successo, le date dei tour si moltiplicano in maniera vertiginosa, la fama cresce e in tutto questo cominciano anke i primi dissidi tra i vari componenti della band; difficile tenere a bada 5 geni d questo calibro ma x il momento tutto si risolve in infuocate sfide sul palco, dove i Profondo Porpora costituiranno la loro vera essenza.
Esaurito il successo d "In rock", la band torna nn senza difficoltà in studio x procedere alle registrazioni del nuovo album, ben consapevole ke bissare lo strepitoso successo del lavoro precedente sarebbe stata impresa ardua; sebbene Blackmore e soci siano alquanto provati dall'estenuante tour appena tenuto, viene fuori "Fireball". Difficile descrivere con precisione 1 disco del genere, dove diversi generi musicali come country e blues vengono a confronto in 1'inedita commistione; nn mancano le bordate in puro stile Purple, vedesi a tal proposito la title-track d'apertura, gli episodi migliori vengono xò da "No one came" e soprattutto da "Fools", strepitoso brano con 1 stacco centrale in cui Blackmore si diletta col violoncello... Cioè no, è sempre la sua fida Stratocaster ke xò suona come 1 violoncello (magie da geni...). Sebbene sia 1 grande lavoro, "Fireball" delude in termini d vendite, considerato soprattutto ke il pubblico si aspettava a tal punto la stessa devastante potenza d "In rock"; lo stesso Ritchie si dikiarerà + volte insoddisfatto dell'alkimia musicale del disco. A mettere a tacere i malcontenti giungono xò le solite grandi prestazioni nei concerti, dove xò nn mancano alcune tensioni; l'episodio + noto al riguardo sicuramente è il fastidio ke Blackmore provava nel vedere Gillan ke pestava sui tamburi durante i suoi assoli... Ciononostante, la popolarità dei Purple aumenta ancora e l'hard rock è pienamente nelle loro mani. Ma è nel 1972 ke la band raggiunge l'apice della propria carriera: ecco ke infatti viene dato alla stampe "Machine head" ke si attesterà come l'album + venduto nella storia dei Profondo Porpora; il disco, oltre ad avere il merito d riprendere le coordinate musicali d "In rock" e d essere stato registrato in condizioni assolutamente pietose (la band si ritrovò ad incidere in 1 albergo abbandonato...), contiene capolavori immortali della musica rock come "Highway star", "Space truckin'", "Lazy" ed ovviamente "Smoke on the water", probabilmente il riff + noto d tutti i tempi (ed anke 1 dei + facili da suonare... Quando la genialità risiede nella semplicità, maestro Blackmore!). "Machine head" diviene in breve 1 classico dei classici e xmetterà alla band d intraprendere 1a maestosa tourneè in giro x il mondo. Alla fine delle date americane la band si trova xò a fronteggiare diversi problemi: Lord è stremato, Blackmore dà forfeit e costringe la band ad arrestare il tour, in tutto questo inoltre continuano i dissapori del kitarrista con Gillan. Le acque si calmano e i Purple volano in Giappone x continuare i concerti ed è in quel d Osaka e Tokyo ke la band markierà a fuoco la storia della musica con 1a serie d prestazioni stellari, immortalate nell'incredibile live "Made in Japan", probabilmente il + grande live d tutti i tempi. In 3 giorni il gruppo propone i grandi classici del proprio repertorio ("Highway star", "Child in time", "Smoke on the water", "Strange kind of woman", "The mule", "Lazy", "Space truckin'", "Black night, "Speed king", "Lucille") stravolti da straordinarie improvvisazioni ke li rendono unici e inimitabili: ascoltatevi la prestazione d Gillan su "Child in time", l'assolo d batteria d Paice su "The mule" o il macello ke combina Blackmore su "Space truckin'" se volete farvi 1'idea sulla bravura musicale.
La copertina dello storico vinile d "Made in Japan"
I Deep Purple nn tokkeranno mai + questi pikki in tutta la loro carriera ed il successo è fragoroso; anke troppo. Le gelosie all'interno della band sono oramai insostenibili, Blackmore e Gillan sono 2 galli nello stesso pollaio, Glover vorrebbe scrivere d +, Lord vuole cambiare coordinate musicali. Il tutto viene tenuto insieme finkè si può ma la prova ke i Purple si stanno sfaldando arriva col nuovo disco "Who do we think we are", edito nel 1973; sebbene contenga "Woman from Tokyo", l'album mette a nudo 1 calo d compositività ke di lì a poco sfocierà nel peggiore dei modi: Gillan e Glover decidono infatti d lasciare il gruppo, per la gioia d Blackmore e lo sconforto dei fans.