In questo articolo vedremo quando è possibile fare ricorso contro una multa per errore sul modello dell'auto e il modo migliore per proporlo.
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"In linea di massima, quindi,
in caso di multa non
è possibile fare ricorso se vi è errata indicazione del modello o della
marca dell’auto.
Quando fare ricorso se c’è errore sul modello dell’auto
C’è però un caso, in cui l’errata indicazione del modello del veicolo consente di proporre un ricorso, con la possibilità di vincerlo.
Si tratta della situazione di chi si vede notificare una contravvenzione, ma sa con certezza – e può dimostrarlo – che nel giorno e nell’ora indicati non si trovava nel luogo in cui è avvenuta la violazione contestata. Se, in aggiunta a questo, nel verbale è riportata la targa esatta, ma vi è errore nello specificare il modello del veicolo, ciò può avvalorare la suddetta circostanza.
In questo caso l’automobilista potrà presentare ricorso, dimostrando la sua presenza in un luogo diverso rispetto a quello in cui è stata accertata la violazione, e rafforzando la credibilità di questo assunto col fatto che il modello indicato dall’agente è diverso da quello del suo veicolo.
Ciò può far pensare che anche il numero di targa, trascritto dall’agente accertatore, sia inesatto, o che si tratti di una targa clonata.
il ricorso al Prefetto va presentato entro 60 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale.
Esso va redatto in carta semplice, e fatto pervenire al Prefetto a mezzo raccomandata a.r. , oppure tramite l’ufficio o il comando dell’autorità di polizia che ha eseguito l’accertamento. Al ricorso va allegata la documentazione ritenuta necessaria per provare le ragioni esposte. Il Prefetto decide entro 120 giorni; se ritiene fondato il ricorso annulla il verbale e ne dispone l’archiviazione; se invece lo ritiene infondato, emette un’ordinanza ingiunzione di pagamento di una sanzione che, rispetto a quella originaria, è almeno il doppio del minimo, oltre alle spese.
Per questa ragione, conviene fare ricorso se si ritiene di disporre dei mezzi di prova necessari a dimostrare il proprio diritto. Diversamente, è meglio lasciar perdere e pagare, sia pure a malincuore.
il ricorso al Giudice di pace può essere presentato direttamente contro il verbale, in alternativa a quello rivolto al Prefetto, oppure contro l’ordinanza ingiunzione di quest’ultimo, nel termine di 30 giorni dalla notifica. Esso ha un costo, dato dal c.d. contributo unificato, una tassa per spese di giustizia che occorre pagare al momento della sua presentazione, e il cui importo varia secondo il valore della causa (quindi, in ragione dell’ammontare della multa).
Il ricorso si può inoltrare anche
online, mediante apposita sezione del sito del Ministero della giustizia; ma una sua versione cartacea deve comunque essere depositata in cancelleria, di persona o tramite spedizione in plico raccomandato.
Se il valore del giudizio non supera i 1.100 euro, è possibile fare a meno di un avvocato. C’è da tener conto del fatto che, se si perde la causa, si può essere condannati alle spese."