Lavorare come programmatore senza laurea o studiare mentre si lavora?

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Salve a tutti, vi pongo una domanda che sta distruggendo letteralmente la mia testa.
In italia (in realtà andrebbe bene anche all'estero) si può lavorare come programmatore senza laurea? Si può fare carriera? Conta più il titolo o quello che sai fare?

La mia situazione è questa: Anno scolastico 2018/2019 sono al 2 Anno di un università che mi sono reso conto di aver scelto malamente. Rimpiango di non essermi iscritto a informatica, idealmente vorrei terminare questa triennale ma la mia assoluta mancanza di motivazione me lo impedisce. Il problema è che ho "già" 22 anni. La mia idea era di fermarmi con gli studi ora che siamo a novembre, lavorare (magari in ambito di programmazione) fino a Settembre poi ricominciare da capo l'università ma essendo motivato,scegliendo qualcosa che realmente mi piace e appassiona. Il problema è che facendo cosi ricomincerei a 23/24 anni.. Facendo la migliore delle ipotesi e finendo triennale+magistrale mi ritroverei a 28/29 anni.. Ha senso? Si riesce a lavorare mentre si studia una facoltà del genere?Avete qualche esperienza o qualche consiglio? Grazie in anticipo :luxhello:

P.S. So che esistono già discussioni simili, ma volevo portare la mia situazione oltre che il quesito in se, chiedo venia :inchino:
 
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Ciao,
ti parlo da titolare di una piccola Software House in Italia e dalla mia esperienza. Fare l'università per quanto riguarda l'informatica è un grande valore aggiunto poiché fornendoti molti concetti teorici, ti crea la giusta forma mentale di ragionamento e approccio ai problemi. Si trova lavoro anche senza laurea, ma si ai colloqui si tende a dare priorità a chi una laurea ce l'ha, diciamo dovrai dimostrare di essere valido tanto quanto un laureato. Stesso discorso per quanto riguarda la carriera, devi dimostrare di essere valido, autonomo e in grado di gestire progetti, se sai farlo (indipendentemente dall'avere un laurea che però aiuta sempre) farai carriera.
Nel tuo caso proverei a fare così: se hai iniziato una laurea non informatica e ti manca meno di un anno termina quella prima di tutto. Poi prova a cercare un lavoro part-time che ti permetta allo stesso tempo di fare la laurea in informatica (personalmente assumerei una persona che mi fa questa proposta), ci metterai sicuramente di più e sarà dura, ma avrai modo di vedere il mondo reale del lavoro e allo stesso tempo di formarti nella parte teorica.
 
Ciao,
ti parlo da titolare di una piccola Software House in Italia e dalla mia esperienza. Fare l'università per quanto riguarda l'informatica è un grande valore aggiunto poiché fornendoti molti concetti teorici, ti crea la giusta forma mentale di ragionamento e approccio ai problemi. Si trova lavoro anche senza laurea, ma si ai colloqui si tende a dare priorità a chi una laurea ce l'ha, diciamo dovrai dimostrare di essere valido tanto quanto un laureato. Stesso discorso per quanto riguarda la carriera, devi dimostrare di essere valido, autonomo e in grado di gestire progetti, se sai farlo (indipendentemente dall'avere un laurea che però aiuta sempre) farai carriera.
Nel tuo caso proverei a fare così: se hai iniziato una laurea non informatica e ti manca meno di un anno termina quella prima di tutto. Poi prova a cercare un lavoro part-time che ti permetta allo stesso tempo di fare la laurea in informatica (personalmente assumerei una persona che mi fa questa proposta), ci metterai sicuramente di più e sarà dura, ma avrai modo di vedere il mondo reale del lavoro e allo stesso tempo di formarti nella parte teorica.

Eh, come ho detto anche io, idealmente sarebbe la scelta migliore finire prima questa triennale.. Grazie del consiglio. Spero sia comunque fattibile fare informatica e riuscire a mantenersi allo stesso tempo, magari senza rinunciare completamente alla vita sociale.
 
Si può lavorare come programmatore senza laurea? SI assolutamente
Si può fare carriera? Certo, ma non aspettarti di diventar manager, in molti posti è richiesta per ricoprire certe posizioni
Conta più il titolo o quello che sai fare? quello che sai fare principalmente, ma dipende dalla realtà aziendale, ci sono aziende che se non hai una laurea neanche ti calcolano.
 
Il problema di una azienda è che cerca di assumere, pubblica una offerta di lavoro e riceve dozzine di risposte. Non può fare colloqui con tutti, per cui i primi che chiama sono quelli con titoli di studio, o con la giusta esperienza.
 
Senza laura non solo puoi lavorare ma puoi anche diventare manager. Nell'azienda in cui lavoro (più di 100 dipendenti) per lo meno è successo.
Ovvio che se hai la laurea ha più possibilità.
Io al posto tuo cercerei di fare uno sforzo per finire almeno la triennale.
Se sei poco motivato a studiare, sappi che studiare mentre si lavora è ancora peggio.
 
Beh, è anche vero che nella nostra professione, come tante altre, bisogna sempre continuare a studiare, anche quando si lavora, per tenere passo ai cambi della tecnologia che corre come un treno espresso. La maniera e gli strumenti che uso adesso sono completamente diversi da come cominciai.
 
Un altro problema, almeno da noi in Italia, è che è vero quanto dice Andretti... ma è altrettanto vero che le aziende faticano a cambiare, a rimanere al passo con i tempi. Capita che si fossilizzino su tecnologie e/o settori e vadano avanti così, salvo poi trovare anche amare sorprese.
Quindi ci sono posti che usano tecnologie non proprio degli ultimissimi anni.
 
La mia esperienza personale a Milano? Senza laurea ho trovato il primo lavoro dopo circa 3 mesi (pagato poco più di uno stage), da lì in poi ho avuto increase del 30% al ritmo di circa 1.5 anni. Non ci sono grossi segreti: al colloquio il 50% è come ti presenti, il 50% il CV (notare come non abbia accennato alla tua reale preparazione)... l'apprezzamento poi, dentro l'ufficio, è il 50% saper affrontare i problemi ed il 50% saper scrivere codice con la testa.

Ma ti avverto: ho un background del tutto particolare, dove all'università (che ho interrotto) ho affinato solo il lato RDBMS, il resto l'ho imparato da autodidatta prima (da quando ero adolescente) e dopo (a lavoro, la "vera" università a mio parere, sempre che tu non rimanga in realtà piccole a progetto, dove bisogna consegnare la quantità e non la qualità (o un misto dei due)).

Il mio consiglio è quello di avere un forte background logico e di programmazione, questo a prescindere dal titolo di studio (ho trovato negli anni dei bradipi neo-laureati che non sapevano neanche digitare sulla tastiera senza guardarla!). Se hai intenzione di andare all'estero l'esperienza vale più di una laurea, in Italia alcuni datori di lavoro discriminano (ma, come ho scritto, non ho mai trovato blocchi in tal senso, almeno nella direzione che ho intrapreso, prima da sviluppatore e poi come persona di responsabilità). In ogni caso arrivato a certi livelli laurea o no non farà alcuna differenza (capo sviluppatore / progetto / team leader / etc), poiché le skill che avrai saranno più che testate prima di essere assunto, a prescindere, e lì conterà più quanto riesci a brillare che altro.

- Autodidatta? Dimostra di saper fare le cose: diventa contributor rilevante di progetti su github, o pubblica il codice che scrivi per i tuoi progetti (io ho cominciato con queste due cose).
- Universitario? Hai un biglietto da visita che certifica che hai seguito degli studi, dà più fiducia nell'assunzione di un junior. Utile anche se non hai la possibilità di espandere le tue capacità (non dovessi trovare lavori stimolanti, junior sei e junior rimani).
 
... è altrettanto vero che le aziende faticano a cambiare, a rimanere al passo con i tempi ...
Questo e' normale quando si ha in-house software che e' migliaia e migliaia di linee di codice. E' difficile cambiare perche' richiede tempo prezioso di riscrittura e poi per provare il tutto. Non tutte le aziende se lo possono permettere (e poi ovviamente pagano caro). Quello che non e' normale e' quando non si vuole cambiare per pigrizia, con la conseguenza che ci ritroviamo grosse aziende che usano ancora Windows 7. Stesso discorso si puo' applicare anche ai database, ancora tutti ostinati a usare grandi database di tipo sequel, quando si potrebbe usare qualcosa di piu' moderno e piu' efficiente in molti casi.
Questo vale dappertutto, non solo in Italia.
 
Questo e' normale quando si ha in-house software che e' migliaia e migliaia di linee di codice. E' difficile cambiare perche' richiede tempo prezioso di riscrittura e poi per provare il tutto. Non tutte le aziende se lo possono permettere (e poi ovviamente pagano caro). Quello che non e' normale e' quando non si vuole cambiare per pigrizia, con la conseguenza che ci ritroviamo grosse aziende che usano ancora Windows 7. Stesso discorso si puo' applicare anche ai database, ancora tutti ostinati a usare grandi database di tipo sequel, quando si potrebbe usare qualcosa di piu' moderno e piu' efficiente in molti casi.
Questo vale dappertutto, non solo in Italia.

Si quello è indubbio. Pensavo al nuovo software, che non è così raro venga scritto utilizzando ciò che si utilizzava con il vecchio, in quanto si utilizzano strumenti conosciuti, non si deve apprendere molto, non servono ore di formazione per qualcosa di nuovo, con il quale bisogna anche prendere confidenza.
Il vecchio software trovo sia anche inutile riscriverlo da 0, fatto salvo nelle situazioni in cui è davvero provato un qualche tipo di guadagno - in termini di prestazioni in primis. Se sino a quel momento ha funzionato, magari da una decina di anni o più, è inutile cambiarlo, sempre se appunto non si ha necessità di farlo.
 
Si quello è indubbio. Pensavo al nuovo software, che non è così raro venga scritto utilizzando ciò che si utilizzava con il vecchio, in quanto si utilizzano strumenti conosciuti, non si deve apprendere molto, non servono ore di formazione per qualcosa di nuovo, con il quale bisogna anche prendere confidenza.
Il vecchio software trovo sia anche inutile riscriverlo da 0, fatto salvo nelle situazioni in cui è davvero provato un qualche tipo di guadagno - in termini di prestazioni in primis. Se sino a quel momento ha funzionato, magari da una decina di anni o più, è inutile cambiarlo, sempre se appunto non si ha necessità di farlo.
Purtroppo ci sono molti casi in cui si e' costretti a riscrivere, purtroppo. Prendi per esempio tutto il software scritto in Visual Basic, linguaggio che non e' piu' supportato da Microsoft.
--- i due messaggi sono stati uniti ---
ma qui stiamo andando off topic :)
 
Grazie a tutti, per fare un piccolo riassunto di tutto quindi: La laurea ti da un buon biglietto da visita, ma se riesci a farti notare per quello che sai fare ( e lo fai bene) non ci sono troppi problemi. Dai su, un pò mi avete tranquillizzato :patpat:
 
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